mercoledì 27 giugno 2018

Un po' di verità

Luciano Granieri


Domani, 28 giugno, il Consiglio europeo  discuterà di immigrazione. Non so tale assise, formata  dai leader dei paesi membri , sa che  il Parlamento europeo, quello che noi eleggiamo, ma che  evidentemente non conta un cazzo (scusate la scurrilità),  ha   approvato una riforma in base alla quale si supera il trattato di Dublino. Quel trattato firmato nel 2003 (guarda un po’  anche dalla Lega , che oggi lo vede come fumo negli occhi)  per cui , il Paese di primo accesso è responsabile dell’asilo di un immigrato. Cioè gli immigrati che arrivano in Italia devono rimanere in Italia. E all’Italia spetta l’esame della domanda di protezione internazionale con tutte le lungaggini burocratiche del caso . 

Cosa prevede la riforma  licenziata dal Parlamento Europeo, mai presa in esame dal Consiglio? La norma  solleva dall’obbligo di asilo  i Paesi di primo approdo, come l’Italia, e sancisce un criterio di ricollocamento dei richiedenti asilo in tutti gli Stati  membri  dell’Unione secondo una quota pari a 12 immigrati per 1.000 abitanti. La tanto vituperata Malta ospita 30 immigrati per 1.000 abitanti, la Germania ne conta 19,  la Francia è  a 6, come la Grecia,   la Spagna a 8 l’area Visegrad ne conta  5, indovinate quanti ne ospita l’Italia? 4 (Quattro)  (fonte Eurostat) . Questa è la tanto temuta invasione. 

E’ quindi evidente che nonostante il governo giallo-verde si dica strenuo  oppositore al trattato di Dublino non adotterà  mai  la riforma approvata dal Parlamento Europeo che ne supera le prescrizioni. Infatti essa    prevederebbe, nel nostro caso , l’accoglienza di ben 8 immigrati in più per mille abitanti.  Così come non l’adotteranno  gli altri Paesi. Converrebbe solo a Malta e alla Germania, la quale, guarda caso, continua a ripetere che nessuno  Stato dell’Unione va lasciato solo davanti al problema dell’immigrazione ed il premierato di mutti Merkel è messo  in serio   pericolo dal suo ministro dell’Interno Seehofer, il quale  si rifiuta di  consentire  l’ingresso di altri immigrarti. 

Volendo trarre una morale da tutto ciò, si evince come  le tanto decantate elezioni per il Parlamento Europeo, eleggono personaggi che, come minimo, non contano un cazzo (riscusate la scurrilità) e come massimo rubano lo stipendio, Salvini è stato maestro in questo. Inoltre stante la quota di immigrati (4 per 1.000 abitanti) assolutamente irrisoria rispetto agli altri Paesi dell’Unione si capisce come il problema della tanto temuta invasione dei neri  si irrilevante e che le cifre da considerare debbano essere altre. 

Ad esempio anziché rompere il cazzo (scusate ancora la scurrilità) con la criminalizzazione delle ONG,  con il rafforzamento del potere mafioso delle bande libiche, affinchè torturino e uccidano, a fronte di adeguato compenso dei mandanti europei ( italiani in primis), chiunque voglia affrontare il Mediterraneo per arrivare da noi, bisognerebbe occuparsi dei  cinque milioni e passa di poveri assoluti che sopravvivono in Italia , di quei nove milioni  e passa di individui che campano  in povertà relativa, di quei dodici milioni di cittadini che non possono permettersi cure mediche, e di quegli altri sette milioni che devono fare debiti per curarsi, di quei due milioni e otto che devono vendersi la casa per provare a salvarsi dalle patologie di cui sono vittime. 

Sia chiaro, lo stato di disperazione di codeste persone non ha niente a che fare con gli immigrati, anzi il problema dell’invasione degli eserciti extracomunitari è agitato per evitare di risolvere le nostre miserie e per porre in conflitto la disperazione nativa con quella immigrata. La  guerra di Vandea mossa dal troglodita capopopolo Salvini, era tristemente ipotizzabile,  ma i soci di minoranza (anche se in termini di voti sarebbero di maggioranza) di giallo colorati, non si rendono conto della barbarie che rimanda un simile quadro?  

Non si rendono conto che la flat tax è un provvedimento in base al quale i ricchi, compresi quelli a cui si vogliono abbassare le pensioni d’oro, traggono ulteriori vantaggi , e che il reddito condizionato (basta chiamarlo di cittadinanza, basta dire cazzate)  non è altro che un’elemosina la cui conseguenza sarà quella di creare un’affollata platea di lavoratori schiavizzati anch’essi destinati ad arrabattarsi sotto la soglia di povertà?  Proviamo a ragionare se ancora ne siamo capaci e se ancora siamo in possesso di un briciolo di umanità.

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