lunedì 2 luglio 2018

Leggi d'Iniziativa popolare: a che punto siamo

Luciano Granieri, portavoce comitato  4 dicembre Frosinone




Il 30 giugno scorso è scaduto il periodo utile per raccogliere la firme sulle leggi d’iniziativa popolare relative alla scuola, alla modifica dell’art.81 cost. alla adozione di una legge elettorale proporzionale. Ad esse si aggiunge una petizione  proposta dall’Anpi, denominata “mai più fascismi” da inoltrare alle istituzioni  democratiche , affinchè, nel rispetto delle leggi in vigore (Scelba, Mancino),  impediscano  manifestazioni pubbliche  e   partecipazioni alle elezioni a gruppi che facessero esplicito riferimento al partito fascista. 

Dal momento che i tempi per l’autenticazione, anche tramite PEC, sono stati prorogati fino al 5 agosto, è possibile  raccogliere ancora qualche adesione. Attualmente le firme già depositate sono 20.000, e ad oggi quelle da presentare sono altrettante. Il numero necessario  per portare le leggi in Parlamento è di 50.000, quindi è chiaro che l’obiettivo   ancora non è  stato  ottenuto. In realtà le adesioni raccolte non sono uniformi per tutte le Lip .

 La più vicina al quorum è quella sulla scuola, segue la modifica dell’art.81 cost. ancora più indietro e la  proposta sulla legge elettorale proporzionale. La petizione “mai più fascismi” non ha necessità di quorum, né di autenticazione delle firme,  ma le   adesioni raccolte   sono inferiori alle Lip . Questa la situazione a livello nazionale. 

Nel nostro territorio, il risultato  non è sostanzialmente diverso. Il comitato 4 dicembre per la costituzione di Frosinone,( sezione locale del coordinamento democrazia costituzionale), la sezione provinciale della Lip scuola e l’ Anpi  di Frosinone, hanno messo in campo quanto era nelle proprie forze per raccogliere  il maggior numero di firme. Alla campagna hanno contribuito, la segreteria  provinciale di Rifondazione Comunista e la segreteria nazionale di Democrazia Atea. Alcuni esponenti di questi raggruppamenti si sono candidati alle elezioni  politiche e  regionali nelle liste di Potere al Popolo, mentre alcuni rappresentanti  della Lip scuola provinciale hanno concorso, sempre per il Parlamento e  per la Regione nelle fila di LeU. 

Come portavoce del comitato 4 dicembre, desidero ringraziare l’ANPI di Frosinone che,  grazie all’impegno del  suo presidente Simone Campioni e  di molti militanti, ci ha supportato significativamente nella raccolta  delle firme. Un ringraziamento particolare va  al  consigliere comunale  Daniele Riggi che ha provveduto all’autentica. 

Il quadro che la nostra provincia rimanda in merito a questa vicenda è desolante, sarebbe ipocrita nasconderlo. Numericamente siamo ad oltre le 250 firme per la scuola, 125 per la modifica dell’art.81, una trentina per la legge elettorale (per cui c’è stata una difficoltà nel reperimento dei moduli) e circa 65 firme per la petizione mai più fascismi. Ripercorrendo  quanto avvenuto, possiamo dire che molto negativamente hanno inciso  le elezioni del 4 marzo.  Grazie  agli accordi stipulati a livello nazionale sia con “Potere al Popolo” che con “Liberi  e Uguali”,  i quali    avevano concesso la disponibilità durante i loro comizi a raccogliere le firme, si sperava in un risultato diverso. 

Purtroppo nella  nostra provincia  le direzioni locali  dei due schieramenti, privilegiando il marketing  elettorale, rispetto ai contenuti delle Lip, con  cui si dichiaravano d’accordo, hanno boicottato i banchetti. Quelli  organizzati in collaborazione con LeU sono stati  osteggiati  da Potere al Popolo e viceversa.  Dal Movimento 5 Stelle, paladino della Costituzione , della giustizia sociale, e della scuola pubblica,  non abbiamo avuto segnali. 

 Ad elezioni svolte  la raccolta firme, sempre a livello locale, ha subito un  ulteriore rallentamento .  Molti hanno considerato inutile  sostenere  delle leggi che auspicabilmente  il cosiddetto governo del cambiamento avrebbe fatto proprie.  Altri, in particolare i delusi del Brancaccio, hanno usato i nostri banchetti per una sfida all’ok corral, utile ad  individuare i colpevoli della debacle “ultrasinistrorsa” , in qualche caso addebitata inspiegabilmente anche  a noi che stavamo raccogliendo le firme. 

In merito  alla petizione   dell’Anpi, sul divieto di concedere partecipazione elettorale e manifestazioni pubbliche a gruppi che si rifanno in modo manifesto al fascismo, il quesito è stato minimizzato. E’  stato considerato inutile  proprio da chi  è ipotizzabile avesse la nostra stessa sensibilità antifascista . Vogliamo dire che se ci ritroviamo Salvini a comandare  è anche un po’ colpa di questa sottovalutazione? 

La  vicenda della raccolta firme sulle Lip,  al di la’ di quale esito avrà , mostra inequivocabilmente l’assoluta sottovalutazione del merito rispetto ai proclami elettorali.  Una legge che sostituisse la buona scuola renziana era da tutti auspicata, ed è stata quella che ha raccolto più firme, anche grazie all’impegno di alcuni insegnanti che negli ultimi mesi    hanno vissuto sulla loro pelle le angherie del preside manager.  

Il principio di preminenza dell’interesse sociale sulla speculazione finanziaria, oggetto della Lip sulla modifica dell’art.81 della Costituzione non è stato recepito in tutta la sua importanza. Non si è capito, o non si è voluto intendere, che se non si esce dalle politiche di austerity imposte dalle oligarchie politico-finanziarie europee non sarà possibile mettere in campo alcun provvedimento di sociale utilità, compreso  il reddito condizionato mantra della campagna elettorale grillina. 

Ebbene noi l’austerity ce l’abbiamo dentro la Costituzione. Un impegno in questo senso, così come anche annunciato dal governo del cambiamento, avrebbe dovuto essere preso subito a partire dalla  modifica dell’art.81  e a seguire andando in Europa  ad  esigere   la modifica dei trattati. A quanto pare, invece, il coacervo penta leghista è capace  ad alzare la voce solo per far affogare centinaia di migranti in mare. 

Dalla situazione appena descritta si deduce tristemente come, nonostante sia stato potenziato l’esercizio della democrazia diretta con l’impegno a discutere in breve tempo, almeno nelle commissioni parlamentari,  le leggi d’iniziativa popolare, tale prerogativa rimane debole ed inefficace se le norme proposte non sono recepite oppure non spingono  i cittadini ad esercitare questo loro diritto.  

Allora sarebbe il caso, prima di proporre altre leggi d’iniziativa popolare, rendere il popolo un po’ più consapevole distogliendolo dal falso frastuono dei media che, agitando lo spauracchio di una crudele guerra fra poveri,  lascia irrisolte le questioni vere.  Le cause cioè  della precarietà della vita di molte, troppe, persone. 

Questo dovrebbe essere il nostro compito se vogliamo riprendere un po’ di credibilità verso un blocco sociale che prima ci considerava punto di riferimento. Questo dovrebbe essere il nostro impegno in un futuro che sarà molto complicato per tutti.

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