domenica 16 settembre 2018

PER UN MONDO DI PACE E COOPERAZIONE TRA I POPOLI SENZA ARMAMENTO ATOMICO

Ora in silenzio contro la guerra Genova



Diventa necessità impellente richiedere a gran voce all’ONU, in coerenza con principi e statuto, di sconfessare la devastante competizione economica in corso ed imprimere all’economia globale del pianeta una svolta cooperativistica finalizzata alla Pace tra i Popoli della Terra, tutela ambientale, giustizia sociale, tutela dei lavoratori.
Prima di ogni altra questione l’ONU deve assolutamente mettere al bando e imporre a tutti gli Stati la totale eliminazione dell’enorme arsenale atomico esistente.
Il 7 luglio 2017  ben 122 Paesi avevano approvato il testo, che proibisce a livello globale l’uso, la minaccia di utilizzo, la sperimentazione lo sviluppo, la produzione, il possesso, il trasferimento e lo stazionamento in un Paese diverso delle armi nucleari
Un obiettivo che si scontra con l’opposizione delle nazioni nucleari e  dei loro alleati, fra cui l’Italia, assente dalla Conferenza. (leggi  QUI). 
Da una punta massima di 65.000 testate nucleari attive nel 1985, si è passati a circa 17.300 testate nucleari totali alla fine del 2012, di cui 4.300 operative ed il resto in riserva; la distinzione tra testate “operative” ed “in riserva” è molto esile, visto che le seconde possono essere portate a livelli operativi nel giro di pochi giorni o settimane.

Stati in possesso della bomba atomica :

2011  -  2016 Russia 8.500 – 7.290; Stati Uniti 7.700 – 7.290, Regno Unito 225 – 215; Francia circa 300 – 300 circa; Cina 240-240; India 80-100; Pakistan 100-120; Corea del Nord meno di 10 – 10; Israele 80-80. 

Non ci sono più giustificazioni: gli Stati Canaglia nel mondo sono questi.

In Italia ci sono 70 bombe nucleari americane.
Da sempre c’è stretto riserbo sulle armi nucleari americane nel nostro Paese. Eppure secondo le stime siamo la nazione che ospita il maggior numero di queste bombe sul suolo europeo, circa 70. Da qualche settimana il Pentagono ha deciso di secretare anche i report sulla sicurezza degli arsenali.
… Fin dai primi anni Settanta l’Italia ha ratificato il trattato di non proliferazione delle armi nucleari. Un documento che oltre ad impegnare i firmatari a interrompere la corsa agli armamenti, fissava alcuni precisi paletti. In particolare, ognuno dei paesi militarmente non nucleari, come il nostro, si impegnava «a non ricevere da chicchessia armi nucleari o altri congegni nucleari esplosivi». Ipotesi che secondo alcuni confligge con la presenza italiana all’interno dell’Alleanza atlantica. «In contrasto con tale impegno - si legge nella mozione a prima firma Giulio Marcon - l’Italia continua a mettere a disposizione il proprio territorio per l’installazione, il transito, la detenzione e l’uso di armi nucleari (leggi  QUIBen 90 secondo altra fonte:(vedi QUIc’è la  mappa italiana dei siti USA-NATO) Costituita nel 1949 unicamente come alleanza dei “popoli liberi” contro  al pericolo comunista dell’URSS,  dopo la dissoluzione dell’URSS nel 1992 la NATO (Organizzazione del Trattato Nord Atlantico è un'organizzazione internazionale per la collaborazione nella difesa) avrebbe dovuto sciogliersi. Invece ha continuato la sua opera militare nel mondo contro un nuovo “pericolo” mondiale: il terrorismo

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