Diventa necessità impellente
richiedere a gran voce all’ONU, in coerenza con principi e statuto, di
sconfessare la devastante competizione economica in corso ed imprimere
all’economia globale del pianeta una svolta cooperativistica finalizzata alla
Pace tra i Popoli della Terra, tutela ambientale, giustizia sociale, tutela dei
lavoratori.
Prima di ogni altra questione l’ONU
deve assolutamente mettere al bando e imporre a tutti gli Stati la totale
eliminazione dell’enorme arsenale atomico esistente.
Il 7 luglio 2017 ben 122 Paesi avevano approvato il testo, che
proibisce a livello globale l’uso, la minaccia di utilizzo, la sperimentazione
lo sviluppo, la produzione, il possesso, il trasferimento e lo stazionamento in
un Paese diverso delle armi nucleari
Un
obiettivo che si scontra con l’opposizione delle nazioni nucleari e dei loro alleati, fra cui l’Italia, assente
dalla Conferenza. (leggi QUI).
Da una punta massima di 65.000
testate nucleari attive nel 1985, si è passati a circa 17.300 testate nucleari
totali alla fine del 2012, di cui 4.300 operative ed il resto in riserva; la
distinzione tra testate “operative” ed “in riserva” è molto esile, visto che le
seconde possono essere portate a livelli operativi nel giro di pochi giorni o
settimane.
Stati in
possesso della bomba atomica :
2011 - 2016 Russia 8.500 – 7.290; Stati Uniti 7.700
– 7.290, Regno Unito 225 – 215; Francia circa 300 – 300 circa; Cina 240-240;
India 80-100; Pakistan 100-120; Corea del Nord meno di 10 – 10; Israele 80-80.
Non
ci sono più giustificazioni: gli Stati Canaglia nel mondo sono questi.
In Italia ci sono 70 bombe nucleari
americane.
Da sempre c’è stretto riserbo sulle
armi nucleari americane nel nostro Paese. Eppure secondo le stime siamo la
nazione che ospita il maggior numero di queste bombe sul suolo europeo, circa
70. Da qualche settimana il Pentagono ha deciso di secretare anche i report
sulla sicurezza degli arsenali.
… Fin dai
primi anni Settanta l’Italia ha ratificato il trattato di non proliferazione
delle armi nucleari. Un documento che oltre ad impegnare i firmatari a
interrompere la corsa agli armamenti, fissava alcuni precisi paletti. In
particolare, ognuno dei paesi militarmente non nucleari, come il nostro, si
impegnava «a non ricevere da chicchessia armi nucleari o altri congegni
nucleari esplosivi». Ipotesi che secondo alcuni confligge con la presenza
italiana all’interno dell’Alleanza atlantica. «In contrasto con tale impegno -
si legge nella mozione a prima firma Giulio Marcon - l’Italia continua a
mettere a disposizione il proprio territorio per l’installazione, il transito,
la detenzione e l’uso di armi nucleari (leggi QUI) Ben 90 secondo altra fonte:(vedi QUI) c’è la mappa
italiana dei siti USA-NATO) Costituita nel 1949 unicamente come alleanza dei
“popoli liberi” contro al pericolo
comunista dell’URSS, dopo la
dissoluzione dell’URSS nel 1992 la NATO (Organizzazione del Trattato Nord
Atlantico è un'organizzazione internazionale per la collaborazione nella
difesa) avrebbe dovuto sciogliersi. Invece ha continuato la sua opera militare
nel mondo contro un nuovo “pericolo” mondiale: il terrorismo