sabato 9 febbraio 2019

Potenza dei 5 Stella, capaci di far arrabbiare Macron e i gilet gialli insieme

Luciano Granieri Potere al Popolo Frosinone




E’ impressionante vedere i danni che riesce a fare Di Maio quando va in trasferta a cercare  pezzi di lotta  per recuperare un po’ di consenso   vaffanculista  in  completa evaporazione  nella sguaiata esperienza governativa. 

La gita in Francia per dare l’appoggio penta stellato  ai gilet gialli è stata disastrosa. Infatti non solo il viaggio dei Cip e Ciop  Di Maio e Di Battista ha suscitato le ire di Macron e di tutto il governo francese, creando un incidente diplomatico, ma  i due malcapitati si sono  presi anche gli improperi degli stessi gilet gialli. Pensate che potenza!  Macron e gilets jaunes  sempre in contrasto fra loro uniti nello sfanculare l’armata Brancaleone dei  5 Stelle. 

 Delle risposte adirate     governative francesi sappiamo, i giornali ne sono pieni.  Ma giova dire qualcosa di più sulle reazioni del movimento di protesta vestito di giallo. Ingrid Lavavasseur, ad esempio, all’origine della lista  Ric  che pensa a candidarsi alle europee ha scomunicato il tizio che Di Maio ha incontrato. Trattasi di Christophe Chalencon, un islamofobo  di estrema destra  inviso dall’ala più radicale e pura dei gilet  incarnata dal camionista Eric Drouet e dal blogger Maxime Nicolle  .  I due lo vedono come un vero e proprio  traditore. Jacline Mouraud, altra pioniera del movimento ha parlato di “ingerenza grave”.  Lo stesso Maxime Nicolle, alias Fly Ryder   è andato a Sanremo : “per far vedere al governo italiano chi sono i veri gilet gialli. Di Maio ha gli interlocutori sbaglati. Non provi a strumentalizzare il nostro movimento” ha ribadito .  

Al di la dell’ulteriore confusione creata dalle scempiaggini  grilline, parlando di cose serie è importante  sottolineare come per la prima volta     i gilet gialli si sono uniti ai sindacati francesi Cgt, Solidaries e Cnt-so nello sciopero che il 5 febbraio scorso ha bloccato tutta la Francia. Agitazione svoltasi in circa 200 città che ha visto la partecipazione di oltre 300.000 persone.  L’aumento dei salari, delle pensioni sociali, dell’indennità di  disoccupazione, la casa, la sanità e la scuola per tutti, sono rivendicazioni che hanno finalmente unito le lotte sindacali con il movimento delle rotonde. Gilet gialli e rossi. 

Questo fa veramente paura all’establishment liberista. Perché la scombicchierata armata sovranista è destinata  a soccombere, alla lunga, nonostante i   devastanti danni che sta  arrecando  alla  coesione sociale e  al rispetto dei valori  umani.  Ma il 5 febbraio scorso il  riemergere prepotente della lotta di classe,  da tempo addormentata dalla melassa riformista e dai sindacati asserviti ai padroni (vedere chi c’era alla manifestazione di oggi a Roma),  quella si è potente segno di riscossa popolare e fa molta paura alle oligarchie che affamano intere comunità.  

Le risposte liberiste sono già in campo. Per prima cosa  stanno costruendo  intorno a questa nuova unione di lotte il più assoluto silenzio, non sono stati molti i media a riportare la notizia della mobilitazione,  e continuano a delegittimare i gilet gialli anche presso i ceti popolari francesi e  della altre nazioni ahimè grazie anche alle incaute  incursioni grilline . 

Ma il gioco non riuscirà ancora per molto. Dipende  da noi far capire che per migliorare la propria condizione economica e sociale bisogna combattere  sia il riformismo mero esecutore delle politiche liberiste, sia il sovranismo fascista che indirizza il malcontento verso gli immigrati, alimentando la guerra fra poveri  lasciando così   la speculazione finanziaria libera di fare il suo crudele gioco.  

Nessun commento:

Posta un commento