sabato 16 marzo 2019

Controcronaca della seconda marcia per liberare la Certosa di Trisulti

Assemblea territoriale di Potere al Popolo Frosinone 





Quanto di seguito riportato è una cronaca un po’ diversa da quello che si  apprende dai media sulla  marcia di ieri in difesa della Certosa di Trisulti.  L’evento, numericamente, non ha avuto lo stesso risultato di partecipazione della  prima marcia del 29 dicembre scorso.  Ciò che è accaduto in merito  alla   Certosa di  Trisulti è un vero e proprio esproprio di un bene demaniale da parte dell’autorità ecclesiastica con la complicità dello Stato nella persona dell’allora ministro dei beni culturali Dario Franceschini. Un atto di intollerabile elusione del dettato costituzionale sulla fruizione libera  e aperta a tutta la collettività dei beni dello Stato. 

La prima marcia del 29 dicembre, organizzata quasi in modo estemporaneo,  promossa dalle Comunità Solidali, una movimento nato spontaneamente la scorsa estate per arginare la deriva razzista e fascista che il governo giallo-nero-verde sta diffondendo a piene mani, vide la partecipazione di partiti,  movimenti, associazioni e liberi cittadini. 

Fra la prima e la seconda marcia, quella di ieri, si sono svolte le primarie del Pd  che hanno incoronato segretario il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Aggiungiamo che   ci si sta avvicinando a grandi passe alle elezioni europee. Ciò ha fatto insorgere il sospetto che per gli esponenti più in vista delle Comunità Solidali ,  entusiasti   per l’elezione di Zingaretti ,  e partiti che, vogliamo azzardare,  saliranno presumibilmente  sul carro di un’alleanza con questo “nuovo Pd,   la marcia si sia stata una vetrina con smaccate velleità elettoralistiche, anziché  strumento per portare avanti una sacrosanta lotta contro l’occupazione della Certosa. 

Anche se, come nella prima manifestazione,  erano bandite le bandiere di partito,  i soggetti  più impegnati nella ricerca di una ipotizzabile candidatura europea la cui appartenenza,   era facilmente riconoscibile,   erano  sempre pronti a mettersi in posa per essere immortalati dagli scatti dei fotografi, e  si sono lasciati andare ad un rapporto compulsivo con la stampa  giunta ,questa si, in  forze quasi più numerosa dei manifestanti  stessi . Evidentemente la caratterizzazione partitica di questa seconda tappa non è sfuggita ai cittadini comuni  i quali,  delusi dal decadimento di una sacrosanta lotta in difesa dei beni pubblici in promozione elettoralistica , hanno disertato l’appuntamento.  

Per quanto si debba dare atto al segretario nazionale di Sinistra Italiana e parlamentare Nicola Fratoianni di aver fatto emergere,  attraverso un’interrogazione parlamentare, la non congruità fra alcune parti del bando di affidamento  emanato dal ministero e i requisiti  della DHI che lo ha vinto,  non possiamo non  rilevare come il ricorso al TAR che verrà presentato a seguito di questa evidenza abbia poche possibilità di venire accettato.   Infatti, pur in presenza di una concessione lacunosa  da parte del ministro Franceschini,  il ricorso sarebbe tardivo perché ormai la DHI è dentro la Certosa attraverso il suo esponente Benjamin Harnwell. Tra l’altro il sindaco di Collepardo (del  cui territorio fa parte  la Certosa  di Trisulti)  Bussiglieri, di area Pd, soggetto preposto a firmare tale ricorso non era presente.  

Potrebbe invece essere più efficace interessare la  Corte dei Conti ipotizzando un danno erariale per l’esiguità del canone di affitto di 100mila euro l’anno, di fatto  non ancora versato per questo primo anno, come riferito in una intervista dallo stesso Harnwell. Inoltre abbiamo potuto rilevare, anche dall’esterno,  lo stato di degrado in cui versano alcune parti della Certosa.  

 Per tornare a certe aderenze partitiche qualcuno ha messo in relazione l’affluenza  alle primarie del Pd con la partecipazione a questa manifestazione. Verremmo capire quale sia il nesso. O forse lo capiamo.  Ipotizziamo stia  nel tentativo di alcuni esponenti politici  affini a Zingaretti , o in odore di alleanze europee, di strumentalizzare a fini elettoralistici la marcia dimenticando completamente che il guaio è stato provocato proprio dall’ex ministro del Pd, fra l’altro grande elettore di Zingaretti. 

Noi di Potere al Popolo le interviste ce le siamo fatte da soli, anche se qualche testata minore  ha registrato alcune  nostre dichiarazione. Nonostante la fastidiosa strumentalizzazione di una parte politica della manifestazione, noi di Potere al Popolo continueremo a combattere questa vera e propria lotta di liberazione della Certosa, organizzando ulteriori marce, se necessario, portando avanti il ricorso alla Corte dei Conti e valutando altre e più efficaci azioni giuridiche. Il nostro obiettivo è solo uno:  la restituzione alla collettività  di un bene pubblico oggi occupato dal peggior sovranismo razzista guidato da Bannon e i suoi. Le scalate a posti nel Parlamento Europeo non  ci interessano, la nostra priorità non sono le elezioni . Sappiano però costoro che vogliono utilizzare la vicenda della Certosa per perseguire fini elettoralistici, che la gente di tali manovre non ne può più e certamente lo  dimostrerà nelle urne.


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