sabato 10 agosto 2019

La legge elettorale è la chiave di volta




Prendiamo sul serio Salvini, dice che vuol correre da solo, quindi eliminiamo le coalizioni e i vantaggi incostituzionali che la legge n.165/2017 da alle coalizioni. Queste coalizioni a differenza di quelle della legge n.270/2005 sono un espediente perché non hanno un Capo politico e neppure un programma della coalizione. Sono costruite per assegnare il premio di maggioranza nascosto nel voto congiunto e nei tre ottavi di collegi uninominali a maggioranza relativa. Salvini vuole andare da solo per “avere i pieni poteri”, come da sua dichiarazione ai TG di RAI 24 ( canale 48) di ieri, 8 agosto. Per una legge proporzionale dovremmo essere  pronti ad accettare persino la riduzione drastica dei parlamentari, che se passa con la legge n. 51/2019 è la tomba del pluralismo politico, quindi della democrazia e della possibilità di avere parlamentari eletti con voto libero, eguale e personale e non nominati dai capipartito e avallati da un voto segreto, in attesa di abolire anche quello, con elezioni plebiscito dove “volontariamente” si vota in pubblico per dare i pieni poteri al “conduttore della nazione italiana” minacciata dai migranti. Le coalizioni della legge n. 51/2019 sono incostituzionali e diventano lo strumento, oltre per capitalizzare i vantaggi, per chiamare all’Union sacrée la Meloni  dei sovranisti e Zingaretti degli anti-salviniani. Solo con una legge proporzionale  una sinistra autonoma,  unitaria, sociale, solidale, responsabile, coerentemente e realisticamente riformatrice e quindi credibile , può dare inizio ad un processo di rifondazione, senza il quale non c’è alternativa al populismo ed alla demagogia e una strategia vincente di riduzione/eliminazione delle diseguaglianze di ordine economico e sociale, principale problema della nostra società.

Felice C. Besostri, socialista

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