Si è svolto ieri 4 marzo 2020, presso l’associazione Spazio
Arte Rigenesi di Frosinone, la festa di tesseramento
della sezione di Cittadinanzattiva Tribunale per la difesa dei diritti del Malato del capoluogo.
Il
programma -basato sulla condivisione del
bilancio di quanto svolto nel 2019, con la proiezione di un video su lotte e proposte,
organizzate dall’associazione, per la salvaguardia della sanità pubblica e il
diritto alla salute, un concerto di jazz tenuto dalla Whistle Jazz
Band, più una corposa apericena - ha visto una buona partecipazione di pubblico nonostante
il Coronavirus . E , quel che conta, sono
state sottoscritte numerose tessere.
Un esito soddisfacente e quanto mai gradito.
Infatti l’azione del Tribunale per i Diritti del Malato di
Frosinone, a seguito di un rilancio
delle proprie attività in termini qualitativi e quantitativi, necessita di un
ulteriore salto di qualità. L’impegno per una sanità pubblica in grado di assicurare il diritto universale
alla salute sancito in Costituzione dovrà essere ancora più incisivo.
Le
vicende relative alla rapida diffusione del Covid-19 hanno messo in evidenza
come solo la sanità pubblica, nonostante i continui tagli subiti, nonostante la
carenza di personale sanitario e posti letto, sia in grado di gestire un
contagio così importante. Anzi spesso, considerato l’apporto quasi inesistente
delle strutture private in convenzione nei momenti di crisi conclamate, viene
il dubbio che se quei soldi, destinati ai privati, fossero stati impiegati
per il miglioramento del servizio
sanitario nazionale, la crisi del
Coronavirus avrebbe gravato in modo meno penalizzante sui già eccellenti
presidi sanitari pubblici.
Proprio nell’assemblea svolta ieri si è convenuto sulla necessità di sollecitare la Regione
Lazio a mettere a disposizione dei pazienti - qualora la carenza di unità di
terapia intensiva e personale sanitario, dovesse diventare insostenibile - le
strutture delle cliniche private convenzionate
SENZA ONERI PER LA COLLETTIVITA’.
Un altro impegno, fra gli altri, che ha caratterizzato e caratterizzerà le
attività del Tribunale per la Difesa dei Diritti Malato riguarda le liste d’attesa, la cui estenuante lunghezza ha dello scandaloso. Perché se è vero
che “la Repubblica deve tutelare la
salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”
(art.32 cost.), un paziente dovrebbe accedere alle cure in tempi adeguati.
Per
questo motivo, abbiamo portato con forza le nostre posizioni all’interno dell’Osservatorio
per il Governo delle liste d’Attesa della Asl, sollecitando l’adeguamento dei
macchinari diagnostico-terapeutici
obsoleti, quanto non addirittura mancanti, invocando una maggiore attenzione
dei medici prescrittori nella redazione delle ricetta con la corretta
indicazione dei codici di priorità e l’appriopriatezza del quesito diagnostico ,
oltre che sollecitare l’utilizzo delle prestazioni in intramoenia senza oneri aggiuntivi in caso di mancato
rispetto dei tempi indicati dai codici di priorità.
Grazie alla nostra
perseveranza nell’invocare interventi ad ogni livello (territoriale, regionale,
nazionale) per risolvere l’indegna piaga delle liste d’attesa, e alla disponibilità del nuovo direttore
generale della Asl, Dott. Stefano Lorusso, un nostro iscritto è stato inserito nella
commissione incaricata di redigere un progetto organico per la drastica
riduzione dei tempi necessari all’effettuazione di una visita piuttosto che di
un esame diagnostico.
Naturalmente a queste attività di tipo rivendicativo si
affiancano le permanenze all’interno dell’ospedale per fornire supporto agli
utenti che a noi si rivolgono per orientarsi nel complesso, e spesso caotico,
tran-tran del nosocomio cittadino.
Facciamo politica? Sicuramente perché il nostro essere
cittadini attivi (non a caso il Tribunale per la Difesa dei diritti del Malato
è una branca dell’associazione Cittadinanzattiva) è l’esempio di come, nel
dissolvimento totale dei partiti - ormai ridotti a comitati elettorali e non
più ad “associazione di liberi cittadini il cui scopo è di concorrere con
metodo democratico a determinare la politica nazionale “ come da dettato
costituzionale - sia sempre un’aggregazione
collettiva ad agire in difesa dei diritti universali.
Fra protesta e proposta riteniamo che la
nostra attività possa essere preziosa al fine di assicurare a tutti una sanità di qualità e pubblica .
Probabilmente la festa di ieri sarà uno degli ultimi eventi assembleari e di partecipazione
collettiva da qui a qualche mese, dopo le direttive governative che, proprio da
ieri, hanno vietato convegni per limitare il contagio da Coronavirus.
Comunque
noi per scongiurare ogni evenienza nefasta
abbiamo aperto il concerto jazz con un blues: il blues del corona virus, dico
noi perché anche chi scrive insieme agli amici Alberto al sax, Raimondo alla
chitarra e Antonello al basso fa parte della Whistle Jazz Band per l’occasione
ribattezzata Coronavirus jazz band.
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