mercoledì 12 agosto 2020

LA PAROLA A TERRACINI

 

UMBERTO TERRACINI ALL’ASSEMBLEA COSTITUENTE: II SOTTOCOMMISSIONE SEDUTA DEL 18.09.1946 E COMMISSIONE PER LA COSTITUZIONE SEDUTA DEL 27 GENNAIO 1947.


 – «il numero dei componenti un’assemblea deve essere in certo senso proporzionato all’importanza che ha una nazione, sia dal punto di vista demografico, che da un punto di vista internazionale»;

– «la diminuzione del numero dei componenti […] sarebbe in Italia interpretata come un atteggiamento antidemocratico, visto che, in effetti, quando si vuole diminuire l’importanza di un organo rappresentativo s’incomincia sempre col limitarne il numero dei componenti, oltre che le funzioni»;

– «se nella Costituzione si stabilisse l’elezione di un Deputato per ogni 150 mila abitanti, ogni cittadino considererebbe quest’atto di chirurgia come una manifestazione di sfiducia nell’ordinamento parlamentare»;

– quanto alle spese «ancora oggi non v’è giornale conservatore o reazionario che non tratti questo argomento così debole e facilone. Anche se i rappresentanti eletti nelle varie Camere dovessero costare qualche centinaio di milioni di più, si tenga conto che di fronte ad un bilancio statale che è di centinaia di miliardi, l’inconveniente non sarebbe tale da rinunziare ai vantaggi della rappresentanza»;

– «le argomentazioni contrarie […] in realtà sembra che riflettano certi sentimenti di ostilità, non preconcetta, ma abilmente suscitata fra le masse popolari contro gli organi rappresentativi nel corso delle esperienze che non risalgono soltanto al fascismo, ma assai prima, quando lo scopo fondamentale delle forze anti progressive era la esautorazione degli organi rappresentativi rappresentativo s’incomincia sempre col limitarne il numero dei componenti, oltre che le funzioni».

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