mercoledì 16 giugno 2021

Il paradiddle moderatore

 Luciano Granieri



Tutela del patrimonio naturale, paesaggistico e storico culturale (2°comma articolo 9 della costituzione), arte (musica e recitazione). Questi i temi che l’ANPI di Frosinone, di cui faccio parte, e la rete “Schioppo Bene Comune”, hanno trattato in una splendida domenica sulle rive del Fiume Cosa, vicino alla cascata dello Schioppo. 

All’evento hanno partecipato partiti e sindacati (a parole tutto l’arco costituzionale antifascista a partire dal Pd fino alla sinistra ex radicale, fattivamente solo Democrazia Atea, Art.1, Possibile, Socialisti e Spi CGIL). Le associazioni, invece, non hanno fatto mancare la loro partecipazione (Legambiente, Stonewall Frosinone Associazione Arcigay, Il Collettivo UgualMente, Rigenerare Frosinone, Oltre l’Occidente, AUT-Frosinone, Osservatorio Peppino Impastato).

L’apporto artistico è stato assicurato da una straordinaria performance dell’attrice Damiana Leone che ha letto alcune lettere dal carcere di Gramsci tratte dal libro “Tutto ciò che senti”, i sofisticati e suggestivi brani del cantautore Emanuele Zolli, accompagnato dal chitarrista Pierluigi Paniccia, e la musica del diavolo: blues e jazz a cura della Whistle Jazz (blues) band, composta da Alberto Bonanni Sax (alto e tenore) Pierluigi Paniccia (chitarra) Raimondo Pisano (chitarra), Antonello Panacchia (basso) e il sottoscritto Luciano Granieri alla batteria. 

Abbiamo passato un bel pomeriggio fra interventi stimolanti sull’art.9 della Costituzione, sulla tutela dell’ambiente in genere, e buone performance artistiche, con l’eccellenza raggiunta da Damiana Leone, in un ambiente naturale affascinante. Un’oasi di biodiversità che è riuscita a sopravvivere, grazie all’aiuto dei partigiani di Schioppo Bene Comune, alla dittatura e all’occupazione dei palazzinari frusinati, che a differenza delle truppe tedesche non se ne sono mai andate dalla città. 

Non esagero nel dire che ANPI, Schioppo Bene Comune, gli intervenuti e gli artisti sono rimasti entusiasti

Vorrei qui svelare un curioso aneddoto sull’organizzazione. L’ANPI di Frosinone si è riunita per designare colui il quale sarebbe dovuto intervenire,  oltre al segretario Provinciale Giovanni Morsillo. E’ stato proposto il mio nome. Ho ringraziato ma ho fatto presente che già sarei intervenuto come musicista, e quello sarebbe bastato

Nonostante ciò mi è stato conferito l’incarico di moderatore. Avrei dovuto, cioè, combinare i tempi delle performance artistiche con gli interventi degli oratori. Un compito piuttosto ingrato, perché conoscendo l’umana tensione allo sfoggio delle proprie attitudini , retoriche o artistiche che siano, mi è subito sembrato improbo il compito di limitare il tempo degli interventi allo scopo di rendere l’evento il più scorrevole possibile. Tanto più che l’ambientazione non era quella più consona ai dibattiti: Un palco con sopra degli strumenti musicali, niente tavoli e poltrone con la postazione dedicata a oratori e coordinatore. 

Facendo di necessità virtù ho scelto di esercitare il mio ruolo di “moderatore” seduto dietro la batteria. Da moderatore a suonatore senza muovere un passo. 

Prima di snocciolare la sequenza degli interventi, accogliendo il suggerimento di Maria Lucia, ho fatto presente la necessità di contributi non troppo lunghi per rendere più scorrevole la trattazione. Ma se da un lato era necessario limitare i tempi, dall’altro risultava maleducato interrompere chi stava parlando sollecitandolo alla conclusione. La soluzione mi è arrivata proprio dal ritmo.

Quando mi rendevo conto che “l’ars retorica” stava debordando cominciavo a picchiettare con le bacchette un paradiddle sul mio ginocchio. Il paradiddle è una figura ritmica che i batteristi eseguono per esercitarsi o  riscaldarsi i polsi prima di suonare. Di solito lo fanno su un tamburo o sul pad di gomma.

Quando il picchiettio sul ginocchio non era sufficiente, mi lasciavo scappare un discreto colpo sul bordo del rullante. Gli oratori hanno recepito? A giudicare dai lividi che a fine serata avevo sul ginocchio forse no. Ma comunque è stato meglio così vista la qualità e  spessore degli interventi.

 Al prossimo appuntamento con l’ANPI, la Costituzione e la difesa dei beni paesaggistici e culturali.




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