mercoledì 28 settembre 2022

ODE AL BILANCIO RISANATO

 Luciano Granieri



PREMESSA

Finite le ennesime elezioni farsa, in attesa che si torni a perdere tempo con le prossime ancora più farsa (le regionali), torniamo ad occuparci di cose serie. Come previsto da chi stava, e sta, seguendo le vicende del bilancio di Frosinone, l’ode al bilancio risanato, e la lode all’ex assessore risanatore, oggi sindaco, erano suggestioni buone solo per il consenso elettorale. Chi ha avuto la pazienza di leggersi gli ultimi pronunciamenti della Corte dei Conti sul rispetto degli obiettivi sottoscritti dall’ente guidato da Ottaviani all’interno del Piano di Riequilibrio Economico e Finanziario, sa che tutto quanto strombazzato in campagna elettorale dall’ex sindaco, oggi parlamentare e dall’ex assessore, oggi sindaco, era basato sul nulla. Non si capisce perché le forze che si sono opposte al nuovo (vecchio) primo cittadino, in campagna elettorale, non lo abbiano rimarcato con forza. 

Non bilancio risanato, ma aggravato e in continuo aggravamento, come se fosse un morbo cronico ed irreversibile.

Vediamo nel dettaglio.

La Corte dei conti nella deliberazione del 5 agosto 2022

n. 98/2022/PRSP Comune di Frosinone (FR) Piano di riequilibrio finanziario pluriennale ha accertato

L’INADEMPIMENTO degli obiettivi intermedi del PRFP da parte del comune di Frosinone.

DEBITI FUORI BILANCIO

L’ente non ha incluso, nell’attuazione del Piano, circa 800.000euro di debiti fuori bilancio. Evidenza confermata dal Comune stesso. Cioè non risulta chiaro come siano stati spesi quei soldi. Ricordo che il ricorso ai debiti fuori bilancio è concesso solo per interventi urgenti ed inderogabili. Cioè casca un palazzo, un terremoto…….ecc

CONTENZIOSI

Non si capisce come lo stesso Comune intenda assolvere alle spese per i seguenti conteziosi:

1) Controversia con “Delta Lavori ” per la costruzione di una strada (ss 156/ss155 - Monti Lepini);

2) Controversia con “Impresa Sangalli Giancarlo & C. s.r.l.”.

Nel caso della Delta Lavori. Il Comune è stato condannato in primo grado a rifondere 1.575.149,62. per il contenzioso relativo ai lavori effettuati sulla Monti Lepini. La condanna è esecutiva per cui  si deve pagare. L’amministrazione è tranquilla perché sostiene di avere copertura. Presenta una stampa contabile in cui, da un lato ha dei residui passivi verso creditori pari a: 545.819 già impegnati, più 10.921.352,85 da pagare entro il 2022 (non si sa bene verso chi, non è scritto). Dall’altro vanta un credito di garanzia, da parte della Regione Lazio (contributo regionale agli investimenti per la costruzione della strada) per  13.944.342,47. Dunque la differenza fra le risorse da incassare dalla Pisana e gli importi da pagare, non si sa a chi, produce un attivo di  2.478.000 euro, una somma ampiamente sufficiente per assolvere gli oneri dovuti.

SIAMO SICURI CHE I SOLDI DELLA REGIONE SIANO DISPONIBILI?

Forse…...forse no, anzi no.

Nel corso del procedimento è emerso che questi soldi erano già stati impegnati dal Comune per pagamenti verso altro soggetti , i quali, forse per lungaggini burocratiche, non sono stati in grado di riscuoterli nei tempi stabiliti (oltre due esercizi contabili seguenti all’emissione del titolo). Il caso di specie consente di togliere tali poste dal bilancio come passività in quanto definiti debiti “perenti”. Al di là della dinamica contabile le somme devono essere corrisposte comunque. In pratica i finanziamenti che deve ricevere dalla Regione il Comune li ha destinati al pagamento di altri soggetti, ma fino a che questi soldi non escono materialmente dalla cassa, non figurano come passività in contabilità , però di fatto restano impegnati, quindi non possono essere utilizzati per altri scopi, tipo la Causa per Delta Lavori.

SANGALLI: LO SO IO QUANTO DEVO PAGARE.

Nel caso della Sangalli, la causa presenta un rischio di soccombenza, che comporterebbe un esborso del Comune verso il ricorrente pari a € 1.639.861. L’ente valuta, di accantonare solo 80.000 euro, anziché il 10% del valore di causa, come previsto di 163.986,10. In base a quali calcoli e a quali risultanze o documenti non è dato sapere.

TOTO IMU

Non si capisce se l’IMU che il Comune deve avere dall’ATER (€ 1.429.172,00 ) sia un credito di dubbia esigibilità, cioè presenti il fondato rischio di non essere riscosso. Per l’ente non c’è problema, l’ATER è una pubblica amministrazione e c’è da fidarsi. E’ strano però che lo stesso ente accantoni risorse per contenziosi IMU. Cioè ti fidi ma intanto prepari i soldi per gli avvocati.

SI ATTENDE RISPOSTA

La  Corte dei Conti rileva come la questione dell’utilizzo improprio delle anticipazioni straordinarie di liquidità -accertato nella precedente rilevazione n.7/2020, di cui anche noi avevamo parlato, a suo tempo( LEGGI QUI )- non è stata chiarita come richiesto nella deliberazione precedente 97/2022/PRSP. In pratica ancora non si sa a cosa siano servite quelle anticipazioni straordinarie relative e all’anno 2018 .Ad oggi, nonostante il sollecito dei giudici contabili, la faccenda rimane ignota. In teoria il Comune, dovrebbe aver utilizzato quelle risorse (salvo poi rimetterle in cassa, cosa non accertata) , per eventi straordinari, appunto urgenti, imprevisti. Ma non mi pare che, a parte il risultato delle elezioni comunali, a Frosinone siano successi particolari disastri.


QUINDI. NONOSTANTE SI SIA SOSTENUTO PER TUTTA LA CAMPAGNA ELETTORALE CHE IL NEO SINDACO, EX ASSESSORE ALLE FINANZE, ABBIA RISANATO TUTTI I DEBITI LA CORTE DEI CONTI, NON UN AVVERSARIO POLITICO, AFFERMA ESATTAMENTE IL CONTRARIO.

E intima al Comune di:

Dimostrare attraverso documentazione (parcelle e fatturazioni) a cosa siano serviti gli 800mila euro di debiti fuori bilancio, in modo da stabilire la correttezza del loro utilizzo. Che cioè siano stati usati per emergenze e non per costruire, faccio un esempio, la macchina di San Silverio.

Chiarire come siano state impegnate le anticipazione di cassa, interrogazione a cui il comune non aveva risposto già nel PRSP precedente. Ovvero come sono stati usate queste uscite urgenti? (E’ stata riparata una scuola distrutta da un evento naturale imprevisto, o sono stati aggiustati risultati di bilancio…..diciamo così non proprio brillanti? ndr) E quei soldi sono stati rimessi in cassa successivamente?

Specificare esattamente se per i contenziosi in essere i soldi ci sono oppure no, chiarendo le modalità precise di contabilizzazione dei residui attivi e passivi. A tal proposito viene richiesta alla Regione Lazio la documentazione comprovante il credito di garanzia a favore del Comune di Frosinone.

Chiarire come è stato imputato precisamente l’importo dell’IMU di ATER. E’ iscritto nel crediti di difficile riscossione? E secondo quale criterio è stato previsto un fondo per contenziosi IMU

Il tutto deve essere trasmesso “ENTRO E NON OLTRE IL 30 SETTEMBRE” altrimenti, dichiara la Corte: le poste per cui le informazioni non verranno rese verranno valutate come non trasparenti e non affidabili”.

TRISTE, SOLITARIO Y FINAL

Visti i precedenti, non so quanto le vicende sul bilancio possano interessare la cittadinanza e le forze d’opposizione. Credo però che l’ulteriore e definitivo azzeramento dei servizi pubblici comunali, diretta conseguenza del debito maturato dall’ente, possa interessare e coinvolgere tutti coloro che attorno all’uguaglianza dei diritti fra i cittadini, stanno cercando di costruire una lotta diffusa per la costruzione di un nuovo blocco sociale. Chi è interessato ci dia una mano.


lunedì 26 settembre 2022

Conclusa questa fiction elettorale di successo, si è in trepidante attesa della prossima

 Luciano Granieri



Il grande spettacolo delle elezioni sta per arrivare alla sua ultima tappa, con il suo carico indecente di attorucoli sfibrati e consunti, a cui solo il grande palcoscenico elettorale può restituire una effimero scenario. 

Tutto sta finendo:

 -Il mega evento condotto da poltronisti di professione a cui, in una sorta di gioco dei ruoli, si sono  contrapposti i falsi paladini della legalità, della sensibilità ambientale caricata a salve, della lotta alla diseguaglianza, che gira e rigira, aumenta la diseguaglianza. 

  -Il Carrozzone dei mastri giornalisti, quelli delle maratone, e i lacchè, che a corto di suggestioni (La guerra non fa più notizia, l’inflazione e la povertà sono un terreno troppo minato da percorrere) si sono gettati a capofitto nel grande spettacolo elettorale benedetto come una manna dal cielo. 

 -Il Carrozzone dei signori dei social, a cui non è parso vero di diffondere nefandezze su quello o quell’altro leader, in perfetto stile “Crisi Totti e Ilary” e di dispensare cazzate raccolte sotto la nobile categoria del “programma politico”(qualche programma serio in verità c’era ma non ha raccolto voti). 

 Siamo arrivati al clou. 

Gli opinionisti illuminati devono ora discutere, se e quale, fra i capibastone perdenti, deve essere esonerato. La giuria tecnica dei “giornalistoni”, pagati dalle lobby finanziarie, ci deve ancora svelare se l’Italia giocherà nel girone europeo della Germania o in quello della Polonia. 

Come si permettono dunque quattro illusi di proporre reclami contro una legge elettorale, che dicono essere incostituzionale perché costringe l’elettore ad incoronare le star scelte dalle corporations, anziché scegliere liberamente i propri rappresentati? Quando mai si è visto che nelle grandi produzioni cinematografiche, o nelle serie TV di successo, gli attori e le comparse li sceglie il pubblico? 

Lasciateci lavorare in pace, non disturbate.

L’astensionismo è arrivato a vette elevatissime (ha votato solo il 63,9% degli aventi diritto).  Meglio, meno persone a rompere le scatole. 

Il sistema elettorale è incostituzionale perché mortifica la partecipazione. Non sarebbe ora di toglierlo di mezzo questo vecchio orpello della Costituzione, buono solo a far perdere tempo a chi deve decidere? Da anni JP Morgan e le grandi banche d’affari americane spingono affinché l’Italia si liberi di questo peso che impedisce il pieno sviluppo della speculazione finanziaria. Dopo tanti tentativi andati a vuoto, ultimo quello fallimentare del Pd di Renzi. Forse ci siamo. Pare che l’erede dei ragazzi di Salo’, Giorgia Meloni, indiscussa e sfavillante trionfatrice dello spettacolo, in grado di mettere d’accordo la giuria popolare con quella tecnica, possa e voglia riuscire ad accontentare gli americani dalla banca Morgan e tutte le grandi corporazioni finanziarie internazionali: il presidenzialismo è bell’e pronto. 

Hanno vinto i fascisti   Era ora!  Finalmente si riesce a chiarire l’equivoco storico che Giorgio Almirante -segretario dell’Msi (partito dal cui simbolo la fiamma mussoliniana è passata sul logo dei Fratelli d’Italia) - individuò e denunciò nel corso di un comizio a poche ore dal voto nel 1956. “L’equivioco cari camerati-disse- è uno, si chiama essere fascisti in democrazia”. Oggi finalmente, dopo diversi tentativi susseguitisi in passato -attraverso tentati golpe, stragi, equiparazione dei ragazzi di Salò ai partigiani, edificazione di monumenti di gerarchi sparsi per la Nazione, e da ultimo una legge elettorale antidemocratica - l’equivoco è risolto. I fascisti in democrazia si trovano benissimo, giureranno financhè sulla Costituzione. Non perché siano mutati i camerati , ma perché si è dissolta la democrazia. 

Prima si prenderà atto di questo, e prima ci si metterà il cuore in pace. Zitti e buoni fino all’uscita della prossima fiction elettorale, che secondo indiscrezioni, sarà molto più eccitante di questa.