E’ vero la piazza ci mancava. Dall’esito delle elezioni comunali della primavera scorsa abbiamo perso molto tempo a definire le modalità per tornare a far politica in mezzo alla gente. Sicuramente era doveroso sondare gli altri soggetti che hanno diviso con noi esperienze sia di lotta che di campagna elettorale, ma forse tardiva è stata la nostra presa d’atto che troppi distinguo , troppi tentennamenti, stavano deformando e destrutturando quello che era l’intento originario. Cioè l’obbiettivo di costituire un fronte locale di opposizione sociale, che necessari mante diventa fronte di opposizione politica. Abbiamo infatti già più volte sottolineato, e i recenti fatti che hanno coinvolti la regione Lazio lo dimostrano, come gli schieramenti partitici non siano altro che i guardiani del potere finanziario. Finalmente abbiamo potuto liberare il pugno popolare che nel nostro simbolo distrugge il potere capitalista e ultraliberista per lasciare sorgere, libere all’orizzonte, la falce dei contadini e il martello degli operai . La prima uscita in strada del nostro collettivo è avvenuta nel pomeriggio di ieri in Via Aldo Moro. L’obbiettivo principale consisteva nel promuovere la manifestazione del 6 ottobre prossimo a Colleferro organizzata dalle associazioni del coordinamento per la Valle del Sacco per denunciare l’atavico sfruttamento di una Valle ormai trasformatasi in ricettacolo di veleni. Ma, al di là di questo scopo, era nostra intenzione confrontarci con quel popolo che spesso abbiamo accusato, forse esagerando, di essere bue, monnezzaro e individualista. La scelta di Via Aldo Moro, come luogo di volantinaggio, non è stata casuale. Infatti all’usuale ambente un tantino radical chic del mercatino di Piazza Turriziani abbiamo preferito calarci nella strada simbolo del capitalismo frusinate, la Via Monte Napoleone di Frosinone, luogo, fra l’altro, spesso scelto da CasaPound e dalle formazioni della destra ciociara per organizzare le proprie carnevalate. Non avevamo torto . Infatti abbiamo incontrato una tipologia di persone estremamente variegata. Dai giovani disillusi completamente immuni da qualsiasi sollecitazione di tipo culturale e informativa, a ragazze e ragazzi un po’ più consapevoli, magari sensibili ed interessati alla tematiche ambientaliste, ma spaventati dalla falce e martello che è ancora identificata, a torto, come simbolo di un membro appartenente all’esclusivo club partitico che sta affondando la Nazione nella melma della corruzione. Abbiamo raccolto le lamentele di qualche commerciante, il quale condivideva in pieno la nostra analisi per cui la distruzione dei partiti di massa ha prodotto la sciatteria degli odierni comitati elettorali, ma che d’altra parte ci ha contestato che la lotta al capitalismo sarebbe pura utopia, soprattutto propagandata in una strada i cui negozi griffati si succedono senza soluzione di continuità , perché la tendenza a all’arricchimento è propria dell’indole umana e dunque il capitalismo non può essere rovesciato, ma governato dalla politica i cui attori però non devono essere i cialtroni di oggi. Infine abbiamo incontrato un probabile nuovo membro del collettivo. Un giovane professore precario, costretto ad insegnare in Piemonte, che pur nel dubbio sulla nostra idea del rovesciamento totale del capitalismo, è d’accordo con noi sul modello di sviluppo assolutamente devastante che il neoliberismo impone, e sulla necessità di arginare la deriva al disastro sociale determinata dalle manovre lacrime e sangue messe in atto dai banchieri per far pagare i propri debiti a cittadini lavoratori e pensionati. Per il nostro professore grossa parte dell’evaporazione delle risorse pubbliche, più che alla speculazione finanziaria, è dovuta alla’evasione fiscale, alla corruzione. Fenomeni che il degrado dell’educazione alla moralità, soprattutto in ambito familiare, ha ormai reso incancreniti e inestirpabili. Non abbiamo potuto pubblicare i video dei nostri incontri, perchè nessuna delle persone intervistate ha dato il consenso, però possiamo assicurare che ogni confronto è stato stimolante ed istruttivo. Per la cronaca i 300 volantini sono finiti dopo solo un’ora e mezza di distribuzione, alcuni li abbiamo ritrovati strappati , buttati a terra, ma crediamo comunque che la consapevolezza dell’esistenza del collettivo ciociaro anticapitalista sia cresciuta. Non resta quindi che dare appuntamento a tutti per sabato 6 ottobre partire dalle 14,30 presso la stazione di Colleferro .
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