Il Ministro Fornero stavolta ha ragione: Vauro ha fatto cilecca, con la sua
vignetta dove la definisce "Ministro-Squillo". Ha ragione il Ministro a tirare
in ballo l'offesa alle donne, il maschilismo e la grettezza di un autore che di
solito è sì dissacrante e caustico, ma proprio in difesa dei valori sociali e
politici, come quelli di cui le donne sono portatrici a prescindere. Siamo con
il Ministro, ne sosteniamo l'indignazione e, se potessimo, vorremmo che Vauro ne
venisse a discutere con noi, per ricordargli queste ed altre basi
imprescindibili della civiltà, che non è esclusa dall'arte della satira.
Come si fa a trattare così delle povere squillo? che responsabilità hanno
nel disfacimento economico e politico del Paese? Accomunarle anche solo per
celia ad un Ministro ne offende la dignità e ne ridicolizza la condizione di
supersfruttate. E del resto, definire la Fornero Ministro-squillo è quanto meno
inesatto: quando mai la signora ha fatto mercimonio del suo corpo? Una vita
irreprensibile, tutta dedita allo studio ed all'insegnamento delle tecniche di
rapina sociale che chiamano "mercato", senza mai deflettere, per quanto se ne
sa. Semmai svende senza battere ciglio (dopo un primo avvio lacrimante) la pelle
degli altri, dei lavoratori, dei pensionati, dei malati e dei giovani, ed anche
delle donne (nessuna discriminazione, perbacco!) ma non certo la sua. Forse si
potrebbe pensare in questo senso ad un ruolo di maitresse, più che di squillo,
ma anche qui non ci siamo: le persone che la Signora Ministro vende sono in
realtà sacrifici umani su altari disumani, quelli delle banche e del profitto
esagerato ma necessario a mantenere il tenore di vita di gente come lei. Ecco,
avesse scritto di un Ministro-sacerdotessa, avrebbe riscosso più fiducia, forse
avrebbe aftto ridere di meno, ma sarebbe stato più calzante. E' vero che la
satira stravolge la realtà mettendo in vista i dettagli più nascosti, esagerando
i difetti intenzionalmente, ma non può inventarli, i difetti, altrimenti diventa
diffamazione.
Una cosa però ci viene da contrapporre alla sicurezza con cui Fornero
dichiara che si tratti di maschilismo: forse il termine "squillo" riferito a
certe praticanti mondane andrebbe aggiornato, e comprendere finalmente anche
battone di sesso maschile. Non sono forse così vicini al concetto anche
personaggi come Lusi, Belsito, Fiorito e Formigoni?
Saluti da marciapiede
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