Via Aldo Moro apre alla cultura, ma non si è capito se la cultura sia entrata. Domenica sera, abbiamo deciso di percorrere la “Via Monte Napoleone” frusinate per farci coinvolgere nell’afflato culturale, nel turbinio della sapienza e dell’arte. Ad essere sinceri la prima edizione dell’evento organizzata dalla giunta precedente non ebbe molto successo. La partecipazione popolare fu massiccia, ma la cultura era di molto latitante. Quest’anno, giunta nuova kermesse nuova, dunque con fiducia ci siamo rituffati nella movida. Anche nell’edizione 2012 la partecipazione è stata massiccia, e quando la gente schioda il sedere dalla sedia e si riversa per strada per parlarsi, o anche solo salutarsi è sempre un fatto positivo. Molte persone in giro ma, come l’anno prima, la ricerca dell’evento culturale si è rivelata impresa titanica. Fendendo la folla ci siamo trovati davanti ad un gazebo dove alcune gentile signorine vendevano pacchetti di fitness per una palestra della zona. Di seguito, da un altro gazebo, si vendevano servizi internet. Ancora più avanti la solita compagnia telefonica proponeva tariffe super agevolate, sgomitando ancora un po’ tra la folla ci siamo ritrovati davanti ad uno stand da cui un noto ottico della città promuoveva lenti , occhiali e, meraviglie delle meraviglie, consentiva agli astanti di scavare e gustare da una forma di parmigiano colà posta delle ottime pepite di grana stagionato. Evviva un po’ di cultura finalmente, culinaria ma pur sempre cultura. Fra bancarelle di zucchero filato, stand di istituti finanziari e di agenzie di viaggio, fra flash di facce alcune conosciute altre no, fra pestate di piedi e spintoni, l’impressione era di trovarsi in un centro commerciale a cielo aperto nei giorni di saldi. A confermare questa sensazione contribuivano i negozi aperti ma desolatamente vuoti con le commesse scoglionate per il fatto di dover lavorare di notte e probabilmente "aggratis". Perché non si capisce che un esercizio commerciale può rimanere aperto anche l notte di Natale ma se la gente non ha il becco di un quattrino sarà dura incrementare i propri affari? Mistero. Ma torniamo a Via Aldo Moro così aperta alla cultura. Nel bel mezzo della stentata passeggiata ci siamo trovati davanti ad una discoteca itinerante, house music a palla, ma pochi giovani a dimenarsi. Sarà cultura questa? Beh forse l’espressività del ballo, il ritmo ossessionante, possono definirsi cultura…molto forse. Avanzando ancora finalmente un rivolo sonoro amico investiva le orecchie martoriate. E’ il tema de “La garota de Ipanema” un gruppo di giovani ragazzi ci metteva molto impegno nell’eseguire il noto brano di Anton Carlos Jobim, decisamente un piccolo contributo alla cultura ma ben poca cosa. Un altro gruppetto di ragazzi ci dava dentro nel strimpellare disco music degli anni ’80. Apprezzabili gli sforzi, ma il livello della proposta culturale rimaneva basso, quasi nullo. Il solito mangiafuoco e il saltimbanco che lo accompagnava strabiliavano il pubblico infantile. Ma eccoci finalmente e inaspettatamente al cospetto di ciò che così faticosamente andavamo cercando. Sotto uno stand moto affollato, occupato da un istituto di bellezza, due modelle in perizoma, tipo filo interdentale fra le chiappe, si facevano massaggiare, stese a pancia in giù su dei lettini, da abili massaggiatrici per mostrare le mirabilie di quei trattamenti. Eccola! Finalmente l’abbiamo trovata la CUL…tura. Insomma accontentiamoci, lo sappiamo che la CUL…tura non è proprio la cultura, ma suona allo stesso modo e per ora è sufficiente. Del resto anche questa nuova giunta non è che abbia tanti soldi da spendere per gli eventi culturali e poi bisogna cominciare a mettere da parte qualche denaro per il grandioso SUV di San Silverio e Sant'Ormisda per cui chi si accontenta gode ma spesso s’incazza.
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