lunedì 8 ottobre 2012

Il cuore in pensione


Francesco Notarcola- Presidente Consulta delle associazioni           
 Antonio Marino –Presidente AIPA

Un altro servizio è stato soppresso perché il medico è andato in pensione. E’ quanto accade alla ASL di Frosinone.
Il dott. Antonello Miano, responsabile della Unità semplice di riabilitazione cardiologica, che  ha terminato il suo impegno di lavoro il 31 luglio del c. a. e non è stato in alcun modo sostituito,seguiva circa mille pazienti cardiopatici ( ischemici, fibrillanti, infartuati, ecc.).
Fino al mese di luglio scorso questa unità cardiologica ha realizzato un carico di lavoro di tutto rispetto: 321 ecocardiogrammi, 380 ecocardiogrammi con visita, 292 ecocardiogrammi da sforzo, ecc.  Il servizio, efficiente e scrupoloso di tutti gli operatori sanitari, seguiva circa 120 pazienti al mese.
Tutto questo è stato cancellato in un batter d’occhio mentre non esiste alcun impegno per eliminare o limitare gli sprechi enormi nella gestione della asl locale.
Se a tuttò ciò si aggiunge il fatto che dal mese di giugno i servizi ambulatoriali dell’Unità Complessa di Cardiologia dell’ospedale “ Fabrizio Spaziani” hanno bloccato le prenotazioni per ECG, ECG con visite, ECG da sforzo,  abbiamo un quadro molto preoccupante che mette a rischio serio la salute dei pazienti cardiopatici e dei cittadini tutti.
Infatti, attualmente, per una popolazione di circa 300.000 abitanti ( Distretti A e B, Anagni e zona nord - Frosinone e zona centro) gli ECG da sforzo vengono eseguiti solo ad Anagni.
Per tutte queste  tipologie di  esami cardiologici  i tempi di attesa si sono allungati notevolmente ( 10 – 12 mesi); per tutte queste ragioni si intasano sia  il Pronto soccorso che l’ospedale del capoluogo, si rende la vita difficile ai pazienti ed agli operatori sanitari e si spreca molto denaro. Un giorno di ricovero costa più di mille euro.
Al sindaco del capoluogo, al Presidente della Provincia , al Prefetto che continuano ad ignorare queste condizioni  di disagio, di difficoltà e di spreco,  chiediamo di far sentire la loro voce per ripristinare la normalità e garantire il diritto alla salute.

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