lunedì 8 ottobre 2012

Valle del Sacco, la risurrezione di un non luogo

Luciano Granieri. Collettivo Ciociaro Anticapitalista 


Sabato 6 ottobre a Colleferro  si sono dati appuntamento tutti coloro che sono stanchi di farsi sporcare l’aria, avvelenare l’acqua e vedersi scippare enormi porzioni di territorio dagli speculatori senza scrupoli principali artefici della dittatura liberista, malfattori protagonisti dell’accumulazione indiscriminata ottenuta mercificando e distruggendo quei beni che ad ognuno sono dovuti per diritto naturale. A Colleferro movimenti, associazioni, e singoli soggetti, hanno deciso, manifestando per le via della città e oltre, di gridare basta alla contaminazione del  territorio che mina la salute dei propri abitanti, che ruba il futuro ai giovani. Il luogo, Colleferro, è sintomatico di come queste dinamiche crudeli possano dispiegarsi nella loro potenza devastante. Siamo nella Valle del Sacco, (la Seveso del centro sud), In questa porzione di territorio convergono fabbriche che sversano veleni nel fiume Sacco, discariche nascoste di rifiuti tossici, siti industriali dismessi che continuano ad avvelenare con il loro carico di amianto inerme, discariche come quella di Colle Fagiolara, che cosparge di veleni il comprensorio di Colleferro, compresi gli studenti di una scuola costruita ai suoi piedi. Grazie al coordinamento per la difesa della Valle del Sacco, che ha organizzato la manifestazione riunendo insieme i cittadini, non solo dei paesi compresi nella Valle, da Ceccano a Colleferro, ma anche di altre realtà locali oppresse da strutture mefitiche come l’inceneritore di Albano, finalmente la gente comune di ogni età e genere ha potuto urlare la sua rabbia e rivendicare il proprio diritto a respirare, bere e vivere senza pagare alti prezzi in termini di salute e dignità umana . Così come già ampiamente annunciato eravamo presenti come Collettivo Ciociaro Anticapitalista, e abbiamo documentato lo svolgersi della manifestazione. Una nota a margine: durante il corteo abbiamo scambiato due parole con Francesco  Bearzi della Rete per la tutela della Valle del Sacco. In merito alla questione dell’aeroporto Frosinone Ferentino, Francesco ci invitava a tenere ancora alta la guardia, perché l’iter per la valutazione dell’impatto ambientale è ancora ben attivo e dunque il rischio che questo devastante piano speculativo possa giungere a termine è ancora molto alto.


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