Impresentabili. Sono giorni che questa parola
ridonda nelle vicende elettorali,
Da Crisafulli a Papa, da Cesa a Minzolini, tutti a fare le pulci sulle
liste presentate dai partiti per vedere chi ha più candidati con conti aperte verso la giustizia
. C’è chi epura, ma non troppo, per mera questione morale, che epura,
all’acqua di rose, perché obbligato dai sondaggi. Questa ultima non è una
ragione propriamente morale, ma tocca
farsene una ragione. Personalmente ritengo che la querelle sugli impresentabili posta in questi termini non
dovrebbe neanche esistere. In un paese civile la
questione morale non è prevista , chi viene solamente sospettato di aver commesso un
reato dovrebbe concentrarsi nel risolvere i sui problemi con la giustizia e poi , eventualmente candidarsi . La questione legale e morale non
dovrebbe figurare nei programmi elettorali dei partiti ma nei loro statuti.
Trovo quindi imbarazzante per gli elettori italiani stare a disquisire su un
principio che dovrebbe essere ampiamente
acquisito nell’agire politico.
Preferisco spostare il tema degli “IMPRESENTABILI” su un piano più prettamente
politico e ideologico. Per un povero cristo come me e come tanti che vive di stipendio che ha una famiglia da
tirare avanti, e che comunque è ancora convinto che per riappropriarsi di
diritti acquisiti con decenni di conflitti sia necessaria la cara vecchia lotta di classe, ad essere impresentabili sono quasi
tutti gli schieramenti. Sono impresentabili i fascisti consapevoli di
CasaPound, così come i fascisti inconsapevoli, ma non meno pericolosi, del
movimento 5 stelle. L’antifascismo sia come elemento fondante della nostra
democrazia, sia come principio di vita è un valore fondamentale, per cui chi non lo pratica è
“IMPRESENTABILE”. Proseguiamo con altri
fascisti, quelli legati al Pdl. In questa infetta coalizione sono presenti, oltre ai post fascisti, anche cialtroni maneggioni, ladri, puttanieri d lungo corso , matrone
rifatte, allegre donnine passate dalla carriera di letto alla carriera politica
tutte starnazzanti in difesa del grande Capo che è
il più cialtrone di tutti. Il fatto che
questa masnada di gaglioffi abbia governato il nostro paese per quasi un ventennio
la dice lunga sulla consapevolezza democratica del nostro popolo. Ovviamente
anche questi sono più che impresentabili. Proseguiamo con la formazione
dei “Catto-banchieri” guidata dal
bocconino Mario Monti. Coalizione il cui leader è il candidato preferito della
èlite finanziaria del notabilato ex
democratico cristiano di Casini . Causa primaria della enorme crisi finanziaria che sta attanagliando il Paese, è il costo degli interessi sul debito che abbiamo contratto per colpa di
spregiudicati speculatori finanziari, e della banche d’affari. E’ del tutto
evidente che una formazione il cui
obbiettivo è quello di eleggere un banchiere di lungo corso per porlo a difesa degli interessi speculativi del
capitale finanziario è assolutamente impresentabile. Se poi aggiungiamo che a
fianco di Mario Monti si sta schierando la solita grande imprenditoria
accattona rimasta nauseata dalla
rozzezza di Berlusconi, il quoziente di
impresentabilità aumenta all’ennesima potenza. Anche la compagnia di sbirri riformisti ed ex
comunisti messa insieme da Ingroia non ha nulla da invidiare in fatto di
impresentabilità. Dietro gli esponenti della società civile, alcuni
rispettabilissimi, a dire il vero, eretti a icona della legalità e della
estraneità al teatrino dei tradizionali comitati elettorali, si nascondono i
soliti noti ex comunisti che non avendo più una cedibilità minata da anni e
anni di relazioni pericolose con governi riformisti quando non liberali, hanno
cercato disperatamente un veicolo per riaccreditarsi e rientrare nel giro che conta. Hanno infiltrato e succhiato
sangue a fior di movimenti come “Noi no debito” e da ultimo “Cambiare di
può” per poi gettare tutto a mare e scegliere un ipotetico cavallo vincente, il magistrato
Ingroia, il tutto rinunciando ad un
simbolo che per i militanti e per la
storia ha significato e significa ancora oggi molto. Un simbolo che identifica
non solo un modo di fare politica ma un vero e proprio modello di vita, di rapporti umani e sociali. In più il
magistrato palermitano per deformazione professionale è portato a
condannare il conflitto sociale. “I No
Tav hanno ragione nel merito a protestare , ma nel metodo sono assolutamente
irresponsabili” questa è l’idea di Ingroia .
Infatti se la rivoluzione è civile, anche la protesta deve essere altrettanto, della serie,
“manifestante porgi l’altra tempia al manganello della polizia, anche se stai
protestando per una giusta causa”. E veniamo al partito forse più
impresentabile ma che ha ampie possibilità di vincere le elezioni. Mi riferisco al Pd. Ebbene in questa
aggregazione, convergono tutti gli elementi di impresentabilità presenti
singolarmente negli altri schieramenti. Anche nel Pd qualche maneggione non
manca, le liste così tanto pulite non sono. E che dire dei banchieri tanti cari
allo schieramento avverso di Monti? Se
ancora ce ne fosse bisogno, le vicende dei derivati del Monte dei Paschi di
Siena, stanno li a dimostrare che il Pd ce l’ha una banca eccome, anzi
attraverso questo istituto voleva tentare la scalata ad un'altra banca, l’Antonveneta. Il partito di Bersani non si fa
mancare nulle neanche sul versante confindustriale e dei manager d’assalto. L’associazione
degli industriali con l’esclusione dei cattivi della Fiat è tutta con il Pd.
Autorevole è la presenza di altri sbirri così come accade in Rivoluzione Civile
. Mancano, è vero, i fascisti ma in compenso è presente il più
grande sindacato della triplice così fondamentale a tenere a freno quei lavoratori e quel blocco
sociale che potrebbe sollevarsi sentendosi
ancora una volta tradito dai riformisti liberali. Tutti
impresentabili dunque? Non proprio. Restano i due schieramenti che ancora
indefessi ostentano con orgoglio la falce e martello nel loro simbolo. Sia il
Pcl di Marco Ferrando che il partito di Alternativa Comunista, hanno il
coraggio di dire le cose come stanno e individuare l’unico e vero responsabile
della crisi economica e sociale che sta attanagliando l’Europa, ovvero il sistema finanziario e capitalistico. Ma loro è una
semplice partecipazione di testimonianza. Non si può essere contro le regole
del gioco e poi partecipare al gioco stesso. No cari compagni. Vi auguro di ottenere i migliori risultati in questa
tornata elettorale, ma preferisco di gran lunga avervi al fianco nelle lotte
per difendere i diritti del lavoro, dell’istruzione pubblica, della sanità
e per fare in modo che il moderno proletariato che oggi è il 99% della
popolazione possa imporsi su quell’ 1%
di speculatori ultraricchi che sta riducendo alla fame noi gente comune.
Luciano, non capisco cosa significa "semplice partecipazione di testimonianza": forse significa che visto che non possono ambire a vincere alcunchè allora non dovrebbero presentarsi? Quindi tu le elezioni le concepisci solo per chi è in gara per vincere? E già, perchè "se si è contro le regole del gioco non si deve partecipare al gioco", e anche questo non lo capisco: le regole del gioco, se per gioco si intendono le elezioni con tutto ciò che ne consegue, sono che chi ha la maggioranza governa, e governa secondo ciò che impongono i poteri forti. Anche le elezioni sono fatte a misura di chi sta a cuore ai poteri forti. E a maggior ragione è importante partecipare, per far capire alle persone che esistono voci dissenzienti, che oltre all'opposizione populista dei grillini, oltre a quella "antiliberista" di Ingroia, oltre a quella fascista di casapound esiste anche un'opposizione anticapitalista, comunista, che si presenta alle elezioni presentando un suo programma pur essendo consapevole che le elezioni non cambieranno niente, ma che comunque pensa che nella costruzione di una coscienza di classe le elezioni possano essere un momento in cui è più facile arrivare all'attenzione delle persone. Semplice testimonianza? Bene, mi sta bene anche questa definizione: io da candidato del Pcl testimonierò durante la campagna elettorale che questo sistema fa schifo, proporrò le ricette anticapitaliste in cui credo, farò in modo che il più alto numero di persone possibile possa sentir parlare di nazionalizzazione delle banche, di nazionalizzazione delle aziende che licenziano e\o delocalizzano e\o inquinano, senza indennizzo e sotto il controllo dei lavoratori, di cancellazione delle leggi che hanno distrutto il lavoro a partire dalla legge 30, di diminuzione dell'orario di lavoro a parità di salario dividendo il lavoro disponibile fra tutti per lavorare meno ma tutti, di rifiuto del pagamento del debito pubblico, e altre cose ancora: questa sarà la mia semplice partecipazione di testimonianza e in tutta Italia sarà la semplice partecipazione di testimonianza di tutti i candidati del Pcl. E passate le elezioni continuerò a dire le stesse cose ogniqualvolta ne avrò l'occasione. Cosa impossibile secondo te, perchè se si dovesse seguire il tuo ragionamento e si volesse cercare il pelo nell'uovo, se uno non accetta le regole del gioco allora non deve partecipare al gioco mai, e non astenersi solo durante le elezioni, come se le elezioni fossero un momento esterno alla vita quotidiana: non si dovrebbe partecipare al gioco mai, in nessun giorno della settimana e in nessuna ora del giorno, a partire dal proprio modo di vivere e dalle proprie abitudini giornaliere, anche nelle piccole cose; ma questo diventa un altro discorso.
RispondiEliminaCaro Andrea, cerco di chiarire alcuni punti, forse mi sono spiegato male. Le elezioni non dovrebbero essere un gioco, anzi dovrebbero costituire un momento alto di partecipazione democratica. Ciò che le rende una farsa è il fatto che le regole su cui si basa la contesa elettorale anziché essere decise per assicurare la piena rappresentanza degli interessi dei cittadini , sono stabilite per tutelare gli interessi dei partecipanti più forti . Ciò comporta che gli schieramenti più influenti si aggiustano la situazione secondo la propria convenienza. Qui non si tratta di rifiutare la partecipazione se non si è in grado di vincere, si tratta di non prendere parte ad una contesa truccata. Non vado a giocare una partita di poker sapendo che il regolamento concede ai miei avversari più forti la disponibilità di altri quattro assi oltre a quelli presenti nel mazzo. Potrei partecipare per denunciare la combine, ma se questa mia denuncia viene ignorata, e anzi mi viene contestato che se siedo a quel tavolo sapendo di essere imbrogliato, o faccio la figura del deficiente o, sotto sotto, spero che anche a me venga passato, se non qualche asso in più, almeno un straccio di fante, il mio giocare diventa inutile, anzi deleterio. Ritengo molto più produttivo sedermi fuori dalla bisca e denunciare a tutti i passanti l’imbroglio che si perpetua a quel tavolo da poker. Detto in altro modo, la testimonianza contraria al sistema, espressa all’interno del sistema stesso a mio avviso è autolesionista. In questa ottica hai individuato il mio pensiero. E’vero secondo me le elezioni sono un momento avulso dalla vita quotidiana, o meglio rispondono a logiche che con la vita quotidiana non hanno niente da spartire. Ecco perché, e qui sbagli nell’interpretare il seguito del mio ragionamento, forse perché come già detto mi sono espresso male, considerando molto importante la vita quotidiana, e farsesco l’agone elettorale, credo che l’agire politico secondo i temi che con te condivido in pieno, sia molto più significativo se espresso nel quotidiano e non nella gazzarra mediatica che si scatena in concomitanza delle elezioni. E’ evidente comunque che rispetto le tue scelte e quelle di chi come te ha deciso di candidarsi, ma personalmente non le condivido. In bocca al lupo per la tua campagna elettorale.
EliminaLuciano.
ho dimenticato di firmare il commento: sono Andrea Cristofaro, ciao.
RispondiEliminaLo scopo dell'astensionismo attivo, con rifiuto della scheda al seggio, è messo in campo quale forma di "protesta collettiva", in questa tornata elettorale, contro tutte le forze politiche attualmente al potere che non hanno fatto nulla (TUTTE) per cambiare la legge elettorale e restituire il potere della scelta dei candidati al popolo sovrano... calpestando la costituzione ed operando ogni forma di corruzione diffusa e ruberie in ogni dove... Ora basta...!!!
RispondiEliminaIO NON VOTO, SCELGO LA LOTTA
con il COMITATO ASTENSIONISMO ATTIVO
Luciano Bracaglia