lunedì 14 gennaio 2013

Grillo e CasaPound? Squallidi

Luciano Granieri


 Delle tante amenità sentite e viste la settimana scorsa, due in particolare hanno brillato per  miseria  e tristezza.  Lo  squallido teatrino andato in scena su La7 fra Santoro, Travaglio e Berlusconi e l’ennesima stolta uscita di Grillo sull’allegra combutta  fra il M5S e   i fascisti del terzo millennio di CasaPound.  Della prima faccenda mi viene la nausea solo a ipotizzare di scrivere due righe, dell’altra tristissima vicenda, essendo questo un blog antifascista, non posso esimermi dal dire due o  tre cose. Assistiamo ancora una volta alla sollevazione di partiti, movimenti e anche degli stessi militanti del movimento 5 stelle,  che puntuale si infiamma quando si tira dentro CasaPound. Anche a Grillo è stato ferocemente contestato che l’antifascismo è un valore fondante della nostra repubblica e dunque è disdicevole il solo apprezzare chi si proclama fascista del terzo millennio. A queste anime belle che contestano il comico genovese vorrei ricordare che ci sono leggi le quali consentono e anzi obbligano a scogliere ogni movimento  o aggregazione che si ispiri al fascismo, basta applicarle, e chiudere, i covi dei fasciste del terzo millennio. Ma  a ricordare queste cose si viene tacciati di essere antidemocratici, si tira in ballo Voltaire. Quando  qualcuno di questi reietti aggredisce e uccide, vedi la strage degli extra comunitari a Firenze , per una po’ va avanti la solita litania sui valori dell’antifascismo che  vanno difesi dall’aggressione dei fascisti di CasaPound, poi, passato un po’ di tempo,  questi tornano ad essere delle immacolate giovani mammolette, solo un po’ esuberanti, a cui  è antidemocratico togliere agibilità politica. Lo squallore della posizione di Grillo, in relazione al suo atteggiamento nei riguardi di CasaPound, non risiede nel suo derubricare l’antifascismo a semplice orpello ideologico desueto e fuori dal tempo. Del resto questa  è una tipica manifestazione di chi si vuol  far  notare facendo il bastian contrario ovunque e comunque . Se i fascisti sono messi al bando dalla storia  e l’antifascismo è , a parole, l’elemento fondante della nostra Repubblica, Grillo manda affanculo la Repubblica, antifascismo compreso schierandosi al fianco dei fascisti che hanno un programma simile al quello dei 5 stelle. Lo squallore di Grillo risiede nella sua completa e assoluta ignoranza politica e sociale. Lo sa o no Grillo che CasaPound è a libro paga di quell’Alemanno sindaco di Roma che fa parte dei  morti viventi della vecchia politica che lui tanto osteggia?  Lo sa o no Grillo che i signori fascisti del terzo millennio sono stati al fianco di Berlusconi e hanno contribuito ad eleggere alla Pisana  quella Polverini icona sputtanata di un sistema di ruberie ampiamente consolidato in regione e condannato con forza dallo stesso l M5S?  Era patetico il filmato in cui il comico genovese faceva a gara con i puzzone di CasaPound  Di Stefano, su chi aveva collezionato più denunce, ed era struggente  tutta la bella storia dei fascisti che rubano le case ai ricchi per darle ai poveri di razza ariana s’intende. E’ vero CasaPound gli alloggi li occupa come quello di pregio di proprietà del Comune di Roma  sito in Via Napoleone III a, ma non per darli ai poveri bensì  per usarli come sede, tanto poi il sindaco Alemanno avrebbe chiuso un occhio, glielo avrebbe  anche regalato  l’immobile se non ci fosse stata una sollevazione popolare e se l’imminenza delle elezioni non avesse suggerito diversamente.  Per rimanere in tema di fascismo, molto mi accusano di tradire la memoria della lotta partigiana, non andando a votare.  Infatti   ciò significa disprezzare l’acquisizione di un diritto ottenuto proprio grazie alla lotta di liberazione. E’ falso, innanzi tutto le elezioni c’erano già prima di Mussolini il quale, è stato eletto dal popolo, mi pare, poi sono convinto che  se fosse ancora in vita un partigiano vero prenderebbe la mia stessa decisione. Fra fascisti veri o presunti, partiti che stravolgono la costituzione inserendo la stabilità di bilancio  e, con l’esaltazione del candidato premier,  non  rispettano il dettato costituzionale sulla partecipazione attiva dei cittadini alla vita politica del Paese, un Partigiano vero avrebbe la tentazione di tornare ad oliare il fucile altro che andare al seggio.  Questo di Grillo   è    un episodio che insieme con la farsa delle presentazione dei simboli delle liste, tende a sputtanare tutta la contesa elettorale, ecco perché ancora una volta dico  che io a queste pagliacciate non ci sto e alle prossime elezioni non andrò a votare. 

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