sabato 14 dicembre 2013

CONTRO LA CORRUZIONE RIPRISTINARE LEGALITA’ E DIRITTI

Francesco Notarcola – Presidente della Consulta delle associazioni

 Presidente Osservatorio Peppino Impastato

Ancora una volta, la città Capoluogo assurge agli onori della cronaca nazionale per un fatto di corruzione nella gestione di un procedimento di appalto per l’affidamento di un servizio pubblico.
 Un fatto che incide notevolmente sui costi di gestione del servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti e si ripercuote negativamente sulle attività produttive e sui bilanci familiari violentati ed annullati dalla crisi.
Ancora un episodio grave ed eccezionale che evidenzia un intreccio consolidato tra politica ed affari e getta una cattiva luce nella gestione della cosa pubblica.
Questo evento è l’ultimo di una lunga fila di fatti scandalosi ( Cimitero – Casa della cultura – ristrutturazione dell’ex carcere di Piazza Risorgimento – I Piloni – Strada Monti Lepini – Forum - Piastra dei Cavoni -  Videosorveglianza del traffico – Multipiano – Ascensore inclinato – Frane E Viadotto Biondi, ecc. ecc.) che hanno  caratterizzato la vita quotidiana della nostra Comunità ed hanno gettato la Città in un degrado economico e sociale senza precedenti.
Gli ultimi tre lustri (15 anni) hanno visto decisioni dei Sindaci e  del Consiglio comunale che hanno favorito i palazzinari e la speculazione  edilizia permettendo
l’aggressione,  il saccheggio e la devastazione  del territorio. Fermare il cemento  in una Città che non cresce e s’impoverisce sempre più, è ormai necessario e vitale.
Sono stati chiusi spazi importanti per la vita dei cittadini come l’ex Mattatoio, Piazza Risorgimento, Biblioteca Norberto Turriziani; sono stati seppelliti tesori archeologici
come le Terme Romane e messe a disposizione del privato speculatore aree pubbliche di grande valore.
E’da sottolineare, inoltre, che speculatori e lottizzatori non hanno pagato quanto dovevano per gli oneri di urbanizzazione condannando  il Comune al fallimento. Come conseguenza  l’attuale Amministrazione ha chiesto il pre-dissesto finanziario senza dare un’ampia ed analitica informazione all’opinione pubblica. Per tutto ciò i cittadini di Frosinone hanno pagato e pagano prezzi altissimi in posti di lavoro e per l’alto costo dei servizi.
La Città vive nell’illegalità diffusa che sembra inarrestabile per l’assenza di un ruolo attivo delle Istituzioni preposte alla tutela e al ripristino della legalità e dei diritti.  
  E’ sconcertante ed inaccettabile che nessun gruppo consiliare e nessun consigliere avanzi la  richiesta al Sindaco ed al  Consiglio comunale per fare chiarezza ed informare la cittadinanza su tutti questi episodi che hanno fatto di Frosinone una Città sotto inchiesta permanente. I cittadini, hanno il sacrosanto diritto di sapere quando potranno passeggiare nuovamente in Piazza Risorgimento e quando potranno  ancora usufruire di tutti gli spazi attualmente inaccessibili.
Chiediamo, perciò, al Sindaco ed al Consiglio comunale, convocato in seduta straordinaria per il 18 c.m.,di assumere la decisione di dar vita ad una vasta  operazione di  trasparenza, di partecipazione e di informazione.
Chiediamo che sulla  gestione dei rifiuti, finalmente, si possa sapere la quantità dei rifiuti prodotti, i  costi raccolta e smaltimento, il ruolo degli utenti con indirizzo e numero civico, quartiere per quartiere,indicando per ciascuno la somma pagata, la composizione del nucleo familiare e i metri quadri dell’abitazione.
Occorre, inoltre conoscere, quali  sono le percentuali relative all’elusione ed all’ evasione e quali verifiche incrociate il Comune ha fatto o intende fare per eliminarle.
I costi  di gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti si potrebbero  abbattere del 50% se si agisse per far pagare a tutti il dovuto e se si organizzasse una seria raccolta differenziata puntando all’obbiettivo di rifiuti zero. Ciò avviene già in tante città e comuni d’Italia.
Vogliamo ricordare al Sindaco ed al Consiglio comunale che i Presidenti della Corte suprema di Cassazione, della Corte dei Conti e  della Commissione parlamentare d’inchiesta hanno sempre sottolineato ed argomentato che un’incisiva ed efficiente lotta alla corruzione si conduce e si realizza  assumendo  
 la trasparenza, la partecipazione e l’informazione come strumenti caratterizzanti della gestione della cosa pubblica, in un rapporto di  proficuo  confronto, di elaborazione  e di proposta con le associazioni e con i cittadini.

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