mercoledì 4 dicembre 2013

Fiscal Compact. Incostituzionale e illegittimo

Luciano Granieri

La  Consulta, forse anche pungolata dall’ironia amara di Maurizio Crozza,   ha deciso. Non ha rinviato. Dopo lunghe ore in camera di consiglio il pronunciamento sulla legge elettorale,  con cui dal 2005 si eleggono parlamenti e governi, è stato quanto mai chiaro. Il famigerato Porcellum per l’anomalo premio di maggioranza, che stravolge il principio dell’ eguaglianza  del voto  di ogni cittadino,   e per la preclusione  imposta agli elettori  sulla possibilità di indicare un preferenza, così come determinato dalle risultanze di un referendum, è “INCOSTITUZONALE”.   

Personalmente mi sento di aggiungere un altro aspetto che sottintende il pronunciamento della Corte. Cioè prima della legge,  ad essere incostituzionali sono le finalità per cui la stessa norma è stata pensata. Gli scopi non erano quelli di licenziare un dispositivo in grado di tradurre in seggi l’espressione di voto  degli elettori, ma di depotenziare gli effetti del voto stesso , in modo da consentire   la costruzione di  maggioranze e governi senza i condizionamenti elettorali.  

Fortunatamente l’intraprendenza di uno splendido e battagliero avvocato ottantenne, che  ha portato avanti una lotta, osteggiato da tutto e tutti ,  compresi media e stampa che oggi plaudono al ripristino di un diritto, ha indotto la Corte  costituzionale ha ratificare ciò che non si poteva non ratificare. 

Le conseguenze della sentenza non determinano, come erroneamente  sostiene qualcuno, Grillo compreso,  la bocciatura totale della legge, ma solo l’eliminazione del  premio di maggioranza e della  mancata indicazione di una preferenza. Per cui    l’attuale legge elettorale è ancora in vigore.  Si tratta di un proporzionale puro, con l’obbligo di  votare almeno  un candidato. Il ripristino automatico del “Mattarellum” non è previsto.  

Ma le conseguenze più eclatanti derivano dal fatto che un parlamento eletto con una legge INCOSTITUZIONALE è illegittimo, come illegittimo è il governo  che queste camere   eleggono . Facendo due conti, la XV  legislatura del 2006, la XVI del 2008 e la XVII  ancora oggi in vigore sono INCOSTITUZIONALI e dunque illegittime.  

Di danni questi governi ne hanno fatti molti a cominciare dalla consegna della dignità del popolo italiano alla crudeltà del capitalismo finanziario che, attraverso i trattati europei,  sta spolpando la carne viva dei cittadini. Ebbene la responsabilità di questi danni è da ascrivere a governi “INCOSTITUZIONALI” quindi illegittimi. 

La ratifica del trattato di Lisbona è stato votato all’unanimità nell’estate del 2008 dall’esecutivo Berlusconi INCOSTITUZIONALE E  DELEGITTIMATO. Per cui tutto ciò che questa sciagurata scelta ha determinato (Fiscal Compact, pareggio di bilancio in costituzione e di riflesso i vari patti di stabilità imposti agli enti locali)  è ILLEGITTIMO . Si arriva al paradosso  per cui la stessa  Costituzione è stata manomessa da un parlamento INCOSTITUZIONALE. L’articolo 81 che prevede l’obbligo del  pareggio di bilancio è stato approvato nel 2010 da un parlamento eletto con una legge INCOSTITUZIONALE.  

Le politiche di austerity  imposte al nostro paese dalla famosa lettera della Bce sono state recepite dal governo Berlusconi e messe in pratica dal governo Monti . Due presidenti del consiglio delegittimati. La Spending review è illegittima come illegittima è la nomina del commissario che la deve mettere in pratica, perché nominato da un esecutivo INCOSTITUZIONALE.  

Per ripristinare un minimo di correttezza istituzionale il presidente Napolitano dovrebbe dimettersi immediatamente, perché come garante della Costituzione,  non può permettersi di ricoprire una carica che gli è stata assegnata da un Parlamento incostituzionale. L’ultimo atto di questo presidente illegittimo dovrebbe essere sciogliere un Parlamento delegittimato.  

Quindi i parlamentari eletti con una legge incostituzionale nelle XV, XVI e XVII legislatura delegittimati e incapaci di formulare una legge elettorale costituzionalmente corretta,  dovrebbero ritirarsi dalla vita politica, e non candidarsi più.  Il successivo passaggio sarebbero nuove elezioni con nuovi candidati da tenersi con il proporzionale e l’indicazione di una preferenza. 

Una nuova legge elettorale non può essere votata  da un Parlamento delegittimato , dunque bisogna andare al voto con il Porcellum  purificato dal  premio di maggioranza e dalle liste bloccate. Infine è necessario  disimpegnare lo Stato italiano da tutti gli obblighi imposti dall’unione Europea.  Infatti tali impegni,  dal trattato di Lisbona, in poi sono stati ratificati da rappresentanti  delegittimati e dunque privi di qualsiasi autorità conferita dal popolo depredato della sua sovranità.  

Ridiscutere quindi i trattati, ristrutturare il debito, rifiutare le politiche di austerity imposte alla popolazione da esecutivi delegittimati. Tutto ciò dovrebbe essere la naturale conseguenza delle decisioni assunte dalla Corte Costituzionale. Infatti se come sostengono  molti una nazione è   paragonabile ad un’azienda, così come  nelle maggiori   compagnie  private i manager che prendono delle cantonate colossali  vengono licenziati per manifesta incapacità, nelle istituzioni gli amministratori che vengono delegittimati dalla Corte Costituzionale  dovrebbero togliere il disturbo e ritirasi  a vita privata.


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