Siamo in una fase politica e
sociale in cui i cittadini, vuoi per scelta, vuoi per rassegnazione, si trovano
a subire passivamente decisioni imposte dalle èlite che giorno per giorno ne
impoveriscono le condizioni di vita e ne determinano l’impossibilità di pensare
minimamente ad un futuro possibile.
Questo processo parte dalle burocrazie finanziarie e a cascata si ripercuote
sulle realtà nazionali fino ad arrivare ai contesti amministrativi delle
singole città. Un sistema che incide profondamente la carne viva di donne e
uomini assopiti in un limbo culturale. Uno stato di deprimente solitudine che
spinge il singolo individuo ad aggrapparsi a qualsiasi elemento che possa
sembrare utile a rimanere a galla. In particolare l’esasperazione favorisce le
pulsioni egoistiche per cui si tende a individuare come causa della propria
precarietà colui che patisce le stesse sofferenze. Impera uno stordimento generale, in cui una nebulosa di false informazioni e
narrazioni di impossibili successi, contribuisce a definire una costruzione del reale, del assolutamente tutto distorta. Tutto ciò ha favorito la regressione delle
comunità ad una fase pre politica, in cui si sono perse le prerogative di
partecipazione alle decisioni della cosa pubblica, perché non si ha più la
forza di rendersi consapevoli delle
dinamiche sociali e storiche, dei
risvolti amministrativi che determinano la nostra condizione. Questo tipo di formazione nel secolo scorso
era svolta dai partiti di massa. Nelle sezioni di partito, ma anche nelle piazze attraverso, incontri
pubblici, i cittadini venivano informati su quale erano
gli scenari socio-politici in cui la comunità era immersa, sul come
muoversi all’interno di essi per
difendere i diritti acquisiti e provare a conquistarne altri. L’Osservatorio
Peppino Impastato, lungi da essere un partito politico, ma ponendosi l’obbiettivo
di promuovere e perseguire forme sempre più
estese e diffuse di partecipazione e cittadinanza attiva per conferire ai cittadini una capacità di controllo e di rafforzamento delle istituzioni democratiche
repubblicane, propone un programma di formazione che inizierà a partire dalla
seconda settimana di gennaio. Si tratta di incontri tenuti da cittadini che, per attitudine, esperienze di studio , per professione, hanno acquisito delle
competenze da condividere con altri cittadini. Non a
caso in ogni incontro è previsto un dibattito sui temi proposti. Si ritiene
così di dare vita a momenti di confronto e
condivisione dei problemi, atti a rompere quella gabbia di individualismo e
solitudine che attanaglia il vivere quotidiano e di fornire degli strumenti per
tornare con consapevolezza ad occuparsi del funzionamento delle istituzioni. I
temi che tratteremo riguarderanno: l’incidenza che ha avuto e che ancora ha il fenomeno mafioso e
criminogeno sul tessuto economico e sociale del Paese,
la possibilità di progettare un
nuovo sistema di welfare atto a smorzare il letale combinato disposto fra la
crisi del lavoro e l’inadeguatezza delle attuali protezioni sociali, le
modalità di lettura ed interpretazione dei bilanci comunali e delle istituzioni
locali in genere ed infine la descrizione dei diritti di partecipazione e di
rappresentanza che costituzionalmente appartengono al cittadino. Di seguito il
programma degli incontri. Sono ancora da definire con precisione le date, ma
non mancheremo di informare nel merito non
appena sarà deciso il calendario degli incontri.
Le rovine
"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"
Buenaventura Durruti
domenica 22 dicembre 2013
Parte la scuola di formazione Don Gallo, a cura dell'Osservatorio Peppino Impastato
Osservatorio Peppino Impastato Frosinone
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