ANgELI & DEMONI
si aggirano nel pronto soccorso di Frosinone pronti ad intervenire
prima di un medico o di un infermiere.
Per non rischiare di morire su una barella, senza dignità, esangue, nel caos di un girone infernale. Una bolgia che ristagna dentro un ospedale dove un’illegalità disumana regna sovrana. Per non rischiare di rimanere vittime di una dissennata politica di sprechi, clientele e tagli che hanno determinato la chiusura degli ospedali di Anagni, Ceccano e Pontecorvo, hanno sancito accorpamenti di reparti e loro ridimensionamenti. Per ribellarsi ad una sanità provinciale disumanizzante indegna di un paese civile.
Partecipa al Sit-in organizzato da
cittadini presso l’ospedale di Frosinone DOMENICA
19 gennaio dalle ore 11:00 alle ore 15:00 per richiamare l’attenzione
dell’opinione pubblica sullo stato della sanità in ciociaria.
IL PRONTO SOCCORSO È AL
COLLASSO.
Ciò non bastasse, in questi
giorni, la regione Lazio guidata da Zingaretti ha deciso di trasferire il
Centro Medico Trasfusionale dall’ospedale di Frosinone a Roma Tor Vergata.
La sanità, la tutela della salute è un eldorado. Terra di
saccheggio, da un parte di voraci imprenditori privati e dall’altro di
dirigenti politici che ne fanno un’opulenta riserva per soddisfare il proprio
bacino elettorale. E’ terra di profitto
e di proliferazione di clientele. Una
ricchezza così sconfinata ed infinita non può essere intaccata nella sua
integrità dalla pretesa utopica della salvaguardia della salute pubblica. In un
sistema ultra liberista la sanità produce
accumulazione e non prestazione sociale.
A questa ferrea logica sottostà
anche la sanità pubblica nella nostra Provincia. Sprechi
come i 6 milioni di euro spesi in consulenze esterne, quando l’assunzione
diretta di personale medico avrebbe avuto un costo minore a fronte di un
servizio migliore, sono la dimostrazione
di queste logiche perverse. Il girone infernale del pronto soccorso, e tutte le altre inefficienze, sono necessarie
a mostrare la deriva della sanità
pubblica, giustificando l’intervento del privato pronto dividere con gli amministratori pubblici
compiacenti i proventi del commercio della salute. Dopo aver invitato membri
delle istituzioni ad ogni livello,
nazionale, regionale, provinciale,
comunale al confronto con i
cittadini, dopo aver proposto ai suddetti amministratori un piano di riequilibrio della spesa sanitaria,
individuando le aeree di spreco , dopo aver suggerito una riorganizzazione
logistica e del personale sanitario, necessaria ad una migliore tutela della
salute dei cittadini, dopo aver constatato il vuoto che ha accolto queste
proposte, si è deciso di cambiare passo.
Al dialogo con le istituzioni, le quali, evidentemente, non sono mosse dagli stessi interessi dei
cittadini, si sostituisce la protesta e la sensibilizzazione della cittadinanza
sul loro e nostro sacrosanto diritto ad essere curati al meglio in strutture
pubbliche . Ecco dunque la necessità di pianificare un articolato programma di
manifestazioni e proteste, di cui il sit-in di domenica 19 non è che la prima
tappa. E’ necessario mobilitarsi per pretendere che nel pronto soccorso di
Frosinone, tornino medici ed infermieri ad occupare quegli spazi che oggi sono infestati da angeli e demoni.
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