martedì 14 gennaio 2014

Angeli e demoni

Luciano Granieri






















              ANgELI  &  DEMONI 
si aggirano nel pronto soccorso di Frosinone pronti ad intervenire prima di un medico o di un infermiere.

Per non rischiare di morire su una barella, senza dignità,  esangue, nel caos di un girone infernale. Una bolgia  che ristagna dentro un ospedale dove un’illegalità disumana   regna sovrana. Per non rischiare di rimanere vittime di una dissennata politica di  sprechi, clientele e tagli che hanno  determinato la chiusura degli ospedali di Anagni, Ceccano e Pontecorvo,  hanno sancito accorpamenti di reparti e loro ridimensionamenti. Per ribellarsi ad una sanità provinciale disumanizzante indegna di un paese civile. 

Partecipa al Sit-in organizzato da cittadini  presso l’ospedale di Frosinone DOMENICA 19 gennaio dalle ore 11:00 alle ore 15:00 per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sullo stato della sanità in ciociaria.


IL PRONTO SOCCORSO È AL COLLASSO.
Ciò non bastasse, in questi giorni, la regione Lazio guidata da Zingaretti ha deciso di trasferire il Centro Medico Trasfusionale dall’ospedale di Frosinone a Roma Tor Vergata.

ROMA CI PORTA VIA ANCHE IL SANGUE.




La sanità, la tutela della salute è un eldorado. Terra di saccheggio, da un parte di voraci imprenditori privati e dall’altro di dirigenti politici che ne fanno un’opulenta riserva per soddisfare il proprio bacino  elettorale. E’ terra di profitto e di proliferazione di clientele.  Una ricchezza così sconfinata ed infinita non può essere intaccata nella sua integrità dalla pretesa utopica della salvaguardia della salute pubblica. In un sistema ultra liberista la sanità produce  accumulazione e non prestazione sociale.  A questa ferrea  logica sottostà anche la sanità pubblica nella nostra Provincia.  Sprechi  come i 6 milioni di euro spesi in consulenze esterne, quando l’assunzione diretta di personale medico avrebbe avuto un costo minore a fronte di un servizio migliore,  sono la dimostrazione di queste logiche perverse.  Il  girone infernale del pronto soccorso, e  tutte le altre inefficienze, sono necessarie a mostrare  la deriva della sanità pubblica, giustificando l’intervento del privato pronto  dividere con gli amministratori pubblici compiacenti i proventi del commercio della salute. Dopo aver invitato membri delle istituzioni  ad ogni livello, nazionale, regionale, provinciale,  comunale  al confronto con i cittadini, dopo aver proposto ai suddetti amministratori un piano  di riequilibrio della spesa sanitaria, individuando le aeree di spreco , dopo aver suggerito una riorganizzazione logistica e del personale sanitario, necessaria ad una migliore tutela della salute dei cittadini, dopo aver constatato il vuoto che ha accolto queste proposte, si è deciso di cambiare passo.  Al dialogo con le istituzioni, le quali, evidentemente,  non sono mosse dagli stessi interessi dei cittadini, si sostituisce la protesta e la sensibilizzazione della cittadinanza sul loro e nostro sacrosanto diritto ad essere curati al meglio in strutture pubbliche . Ecco dunque la necessità di pianificare un articolato programma di manifestazioni e proteste, di cui il sit-in di domenica 19 non è che la prima tappa.  E’ necessario mobilitarsi  per pretendere che nel pronto soccorso di Frosinone, tornino medici ed infermieri  ad   occupare quegli  spazi che oggi sono  infestati da angeli e demoni. 

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