ci troviamo in grande difficoltà nell’esprimere un giudizio sulla politica ambientale promossa dalla Giunta che Lei presiede, in quanto, specie in quest’ultimo mese, essa sembra una sorta di Giano bifronte.
All’inizio, l’impressione è stata quella di un autentico ‘cambio di passo’ rispetto alle amministrazioni precedenti: maggiore sensibilità per le istanze dell’agricoltura, del turismo, del risanamento ambientale, rispetto a quelle di un’anacronistica industria ad alto impatto ambientale, di progetti infrastrutturali o logistici inessenziali e insostenibili, di lottizzazione indiscriminata del territorio.
Ultimamente, la Provincia non sembra più in grado di testimoniare una linea di politica ambientale unitaria e coerente.
Infatti, da una parte si accumulano e crescono una serie di risultati rilevanti e anche senza dubbio sorprendenti in positivo, frutto in primo luogo dell’operato dell’Assessore all’Ambiente e Vice Presidente Fabio De Angelis, il cui attivismo e la cui determinazione ci sembrano preziosi quanto rari. La bocciatura, per motivazioni tecniche sostenute da una nuova politica ambientale, dell’inceneritore di car fluff ad Anagni e dell’impianto di smaltimento amianto di Villa Santa Lucia. Lo smascheramento di una serie di illegalità legate al ciclo dei rifiuti provinciale. E ancora, l’attenzione e il fattivo interesse per: il controllo delle emissioni e i siti potenzialmente inquinati; un progetto che invochiamo da anni per l’intera Valle del Sacco, quello degli ecodistretti industriali, - che ha ricevuto un chiaro consenso da parte di Confindustria Lazio - capace non solo di promuovere il risanamento ambientale, ma anche la green economy e la stessa ripresa industriale; una revisione cum grano salis del distretto agro-energetico, nel contesto di un efficace Piano di risanamento agro-ambientale, sostenuta anche dalla Coldiretti; l’opportuna estensione dell’area emergenziale della Valle del Sacco fino a Falvaterra (è proprio di ieri la notizia, che abbiamo salutato con grande favore, della firma del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che la istituisce); un maggiore dialogo con il mondo delle associazioni (nei prossimi giorni si costituirà la Consulta provinciale per l’Ambiente).
Mentre tutto ciò va esattamente nella direzione che noi e - ci sentiamo di dire – pressoché tutti gli ambientalisti della provincia e le associazioni di categoria dell’agricoltura auspicano, Lei pare ultimamente prestare attenzione ad esigenze di tutt’altra natura.
Il progetto dell’aeroporto di Frosinone, ripetutamente bocciato - sulla base di pubbliche motivazioni cogenti e insuperabili in termini di sicurezza, rotte di volo e incompatibilità ambientale - dagli enti tecnici, in primis l’ENAC e l’ENAV, da ultimo in maniera clamorosa nel corso della conferenza dei servizi regionale del 28 ottobre 2009, riprende quota in certi ambienti provinciali. Non La capiamo più. Lei ci sembrava aver espresso giustificate e ragionevoli perplessità sul valore di tale progetto, e anche avanzato l’ipotesi che nascondesse operazioni speculative. E non può che essere così, visto che la stampa il 26 settembre 2010 richiama la cronaca giudiziaria quando si riferisce agli imprenditori interessati al Project financing sull’aeroporto di Frosinone. Ora, invece, in queste ultime settimane il Suo portavoce più volte dichiara alla stampa l’interessamento della Provincia per un “serio progetto aeroportuale” e addirittura il 5 ottobre 2010 dichiara la disponibilità “a collaborare con il centrosinistra, e con il consigliere regionale Francesco Scalia”. Altro che ‘cambio di passo’…
Nel frattempo, quattro giorni fa, si apprende sulla stampa di un Protocollo d’intesa firmato da Lei e dal Presidente del Consorzio per lo sviluppo industriale di Frosinone - imprenditore di vaglia da cui ci aspettiamo qualcosa di meglio - per velocizzare le procedure di esproprio relative alle future aree industriali. Siamo dunque tornati esattamente agli stessi intrecci legati alle lottizzazioni del territorio promossi dalle amministrazioni provinciali precedenti? Tale Protocollo d’intesa, al di là delle sue conseguenze con ogni probabilità potenzialmente esiziali in sé e per sé, potrebbe forse anche costituire una sorta di trampolino di lancio per quello che forse è l’unico vero e concretamente perseguibile obiettivo del progetto dell’aeroporto di Frosinone, ovvero la variante ASI aeroportuale, che muterebbe la destinazione d’uso di 300 ettari sul territorio di Ferentino e Frosinone, consegnandole a potenti lobby, con tutti i rischi di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata.
Per questo La invitiamo a rimanere fedele allo spirito originario carico di promesse con cui la legislatura provinciale si era aperta. L’ambiente non si difende avendo da una parte un vice presidente che opera grandi cose e dall’altra un presidente di carattere che ultimamente pare quasi si arrenda alle lobby che bussano alla porta.
Con residua fiducia,
Alberto Valleriani
Francesco Bearzi
Mario Mancini
Valle del Sacco – Anagni/Ferentino, 30.10.2010
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