domenica 28 novembre 2010

No al nuovo piano provinciale per la scuola

Dal responsabile scuola del circolo Spartacus del Prc di Frosinone

Dietro il nuovo piano provinciale di dimensionamento scolastico c’è una sola logica, quella dei tagli. La solita politica neoliberista intrisa di demagogia e tesa al risparmio fine a sé stesso. L’assessore da un lato salva dalla scure scuole elementari sottodimensionate (che verranno poi chiuse dal ministero), e dall’altra accorpa istituti che niente hanno in comune dal punto di vista didattico. Un piano che tra l’altro rinnega quello presentato solo l’anno prima. Dopo vari compromessi si era riusciti a creare un polo artistico che aggregava quattro licei situati a scacchiera nella provincia. Quattro scuole che avevano potuto coordinarsi per offrire un servizio completo senza proporre doppioni. Pochi giorni fa si erano oltretutto svolte le elezioni del nuovo consiglio di istituto: un unico consiglio che rappresentava le quattro scuole. Ebbene con le nuove disposizioni dell’assessore queste elezioni con quello che sono costate in termini di tempo e di soldi saranno del tutto annullate, e ciò che è peggio tutto il lavoro di coordinamento fatto fino ad adesso andrà buttato al vento perché ad es. il liceo artistico di Frosinone sarà accorpato all’Ipsia. Il motivo? Sono due scuole che pur non avendo niente in comune dal punto di vista del percorso didattico hanno però agli occhi dell’assessore, il grosso pregio di essere una attaccata all’altra. Qui si mettono insieme cetrioli e ravanelli solo perché cresciuti nello stesso orto. Peccato per l’assessore, però, che appena la riforma Gelmini entrerà a regime si dovrà di nuovo cambiare idea: nella riforma si dice che i licei andranno accorpati con i licei e fra gli istituti quelli tecnici con quelli tecnici e quelli professionali con i professionali: quindi tra pochi mesi forse l’assessore dovrà cambiare di nuovo idea. Noi siamo tra quelli che pensano che i tagli alle scuole pubbliche non andrebbero fatti, ma che bisognerebbe destinare all’istruzione ben altre risorse, però se chi è al governo vuole fare i tagli sarebbe bene che per lo meno tali tagli seguano un criterio che consenta ai docenti la possibilità di fare il proprio lavoro al meglio, e agli studenti di ricevere dalla scuola pubblica un’istruzione degna di tale nome.

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