Politici, giornalisti, osservatori, tutti dicono che il governo non arriverà alla fine della legislatura. Una maggioranza risicata alla Camera, i reati del premier che arrivano al redde rationem dei processi, sono elementi che favorirebbero la caduta di Berlusconi e del berlusconismo. Perdonatemi ma io questa debolezza non la vedo e sarà molto difficile provocare la caduta dell’attuale maggioranza per via parlamentare o giudiziaria. Grazie ad un processo bipartizan che ha visto protagonista anche la sinistra (termine improprio ma è per farci capire) le varie leggi elettorali pianificate da dopo tangentopoli ad oggi hanno svuotato di significato la rappresentanza riducendola ad un termine di facciata. La necessità era di fornire un sistema che stabilizzasse il quadro politico al fine di attirare gli investimenti che la competizione globale richiedeva e velocizzare i processi decisionali soprattutto di liberalizzazione economica (Dannatissimo mercato). Il risultato di tali pasticci elettorali è che se una maggioranza - legittimata dalla vittoria alle elezioni anche solo per un voto in più - è formata da un boss che si avvicina più alla figura del mafioso che a quella dello statista, e da una serie di cortigiani e scagnozzi i quali vivono esclusivamente della luce riflessa del loro capo, non è praticamente rovesciabile anche se produce obbrobri legislativi e istituzionali che minano la credibilità e la funzionalità dello Stato. Infatti un boss che si avvicina più alla figura del mafioso che a quello dello statista, non pensa minimamente di dimettersi anche se imputato per gravi reati e qualche volta riconosciuto colpevole. Un tale giannizzero, anzi, sapendo che la sua fine politica lo porterebbe dritto in cella, userebbe tutti i mezzi istituzionalmente leciti e inventerebbe espedienti istituzionalmente illeciti, per sfuggire ai procedimenti che lo riguardano. I cortigiani e gli scagnozzi, sia che abbiano deciso di abbandonare il capo, sia che siedano nell’emiciclo opposto a quello del capo, sono pronti a ritornare o a saltare sul carro del vincitore eterno in cambio di elargizioni e prebende milionarie. Del resto dove comanda il mercato anche i parlamentari diventano merce e possono essere acquistati dal miglior offerente così come il corpo delle donne. Berlusconi capitali per comprare ne ha a iosa a bizzeffe. Dunque secondo le regole del mercato, se esiste un’unica domanda dominante con risorse illimitate (non approfondiamo sul come tali risorse si siano accumulate) , le offerte non possono che puntare su quella , per cui parlamentari, avvocati, lacchè, giornalisti e puttane convergono tutti verso il reich di Arcore (Dannatissimo mercato) . Dal momento che in Parlamento i numeri sono tornati grazie ad una campagna acquisti degna del miglior Milan, visto che, se il problema sono le commissioni parlamentari si evita che le leggi passino di la e arrivino direttamente in aula, preso atto che il premier non andrà mai a processo perché in occasione delle date pianificate per le udienze, i suo tirapiedi provvederanno a calendarizzare appuntamenti istituzionali a cui non ci si può sottrarre , tipo un’importantissima visita di stato a San Marino, oppure l’incontro con il presidente del Lichtenstein, come è possibile solo minimamente pensare che il governo Berlusconi possa finire anticipatamente? Un gesto eclatante potrebbe risultare decisivo in tal senso, l’abbiamo già detto ( vedi post L'Aventino ). Sarebbe auspicabile da parte dei parlamentari di tutta l’opposizione un atto di coraggio. Abbandonare i palazzi perché offesi nella loro dignità di donne e uomini da una maggioranza che pretende di prendere in giro tutti quando sostiene che Berlusconi credeva realmente che Ruby fosse la nipote di Mubarak. Sarebbe degno che tutti, deputati e senatori della minoranza abbandonassero in massa le camere come già successe nel 1924 dopo che i fascisti trucidarono Matteotti. Ma siamo sicuri che ciò non accadrà. Allora per rimanere negli scenari storici della liberazione , prima di un CLN ci vorrebbe la lotta partigiana, una lotta diversa ovviamente dai toni molto meno drammatici . Qualcosa in effetti comincia a muoversi le piazze si popolano di operai, di studenti, di insegnanti, di donne che urlano tutta la loro rabbia . Questa è la sovranità popolare, che magari non ha votato alle elezioni determinando la vittoria della minoranza più organizzata, questa è la maggioranza vera che sa cosa vuol dire vivere con l’angoscia di non poter pensare al futuro. Si potrebbe cominciare da quelle piazze, il cammino sarà lungo, ma non troppo. Egitto, Tunisia, Libia stanno mostrando la strada e guarda caso i tiranni a capo di questi paesi, che se ne sono andati o sono ancora in sella ma traballano sotto i colpi della rivolta, sono tutti amici intimi di Berlusconi.
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