mercoledì 16 febbraio 2011

Il massacro del festival di Sanremo

di Luc Girello


Questa è la demolizione del coprorativismo capitalistico-musicale inscritto nel Festival di Sanremo. Un coacervo  di  archetipi sub-culturali che la società capitalistica, berlusconian-borghese impone. Un regime in cui l’espressione musicale è rigidamente determinata da ferrei limiti di fruibilità narcotizzante per le menti e per le emozioni,  dall’imposizione di figure patinate che un populismo spinto impone all’immaginario collettivo. Tutto questo è Sanremo e noi lo demoliamo. Purtroppo non potendo destrutturare un brano sanremese che raramente  è strutturato in modo musicalmente significativo, il processo di liberazione metaforico ha come vittima sacrificale la musica classica e in questo caso Bach è un po' ingiusto lo riconosciamo, non ce ne vogliano gli appassionati di Bach,  ma la rivoluzione  è rivoluzione . Loro pagano per tutti. Nel  "Massacro di Brandeburgo", il primo brano che accompagna le foto,  si cancellano progressivamente  le parti più importanti nello svolgimento dei contrappunti bachiani nelle prime 46 battute, e in "Giro giro" tondo il pezzo che segue, si contrappone  un’improvvisazione totalmente liberatrice. Anche la sequenza della clip  dopo le prime foto relative alla ribellione dell’orchestra dello scorso Sanremo propone un’alternanza in cui ad un immagine patinata, preconfezionata della kermesse sanremese se ne alterna una libera tratta da altri concerti o relativa a gruppi e artisti  come gli Art Ensemble of Chicago,  fuori da ogni schema. Anche nella esposizione del  corpo femminile abbiamo cercato di contrapporre agli schemi decotti e preconfezionati  imposti  dallo star business il nudo esibito come libera scelta  dalle  donne presenti al grande concerto del Parco Lambro organizzato nel 1976 dalla rivista Re Nudo 






Per Il Massacro di Brandeburgo numero tre in sol maggiore è stato usato un frammento del “Terzo Concerto Brandburghese “ in sol maggiore di J.S. Bach eseguono:
Umberto Benedetti Michelangeli: Violino
Armando Burattini: Viola
Paolo Salvi:Violoncello
Giorgio Garulli: Contrabbasso



Il brano demolitore  è “Giro giro tondo” eseguono:
Hugh Bullen: Basso elettrico
Walter Calloni: Batteria
Patrizio Fariselli: Sinth A.R.P. Odissey, piano elettrico, piano acistico
Demetrio Stratos: Voce, organo Hammond, piano acustico
Palolo Tofani: chitarra, sinth. Techerpnin

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