mercoledì 23 febbraio 2011

ZUT!!!!!

di Luciano Granieri



Zut, in francese vuol dire, più o meno, accidenti. Mai esclamazione fu più azzeccata per il gruppo Zut4. Infatti il quartetto composto da Enrico Zanisi al pianoforte, Giacomo Ancillotto alla chitarra, Falvio Perrella al contrabbasso e Mattia Di Cretico alla batteria esprime un linguaggio musicale che lascia lo spettatore veramente a bocca aperta. La forma delle esecuzioni ha indubbiamente una radice jazzistica, ma il dipanarsi dei brani assume sempre colori diversi, ora riecheggia, il rock, ora il blues fino ad arrivare ad arrangiamenti progressive. Gli Zut4 sono un gruppo che ha caratteristiche molto particolari tanto che non è possibile inserirli in uno stile definito. Abbiamo ascoltato i quattro giovani musicisti a “Oltre l’Occidente” in L.go Aonio Paleario a Frosinone, e come detto l’effetto è stato veramente sorprendente. Il quartetto usa nelle improvvisazioni non solo ritmica, armonia e fraseggio , ma è molto attento anche alla timbrica al colore dei suoni. C’è la ricerca maniacale dell’ equilibrio fra perfezione della forma e qualità della  trasmissione emotiva. Il risultato è straordinario, esecuzioni armonicamente perfette con arrangiamenti sontuosi  rovesciano sul pubblico una marea di “sensazioni ed emozioni” come  direbbe la nostra redattrice e amica Fausta. Per capire meglio quanto stiamo dicendo consigliamo di ascoltare il brano Trip. Ogni singolo musicista contribuisce a questo stato emotivo perché unisce alle ottime capacità di fraseggio anche un  talento particolare nel creare pathos allo stato puro. Come non apprezzare ad esempio le incredibili sonorità che Giacomo Ancillotto tira fuori dalla sua chitarra usando con perizia filtri, sustainer,suoni campionati,  oppure le pause e le accelerazioni ben calibrate di Enrico Zanisi al pianoforte, o anche l’incredibile capacità di Mattia Di Cretico nel creare tappeti ritmici suggestivi con le spazzole e ancora la miscellanea di suoni che Flavio Perrella trae dal suo contrabbasso interagendo con l’archetto agli arpeggi proposti  da Ancillotto. In ogni caso  quando c’è da “tirare” nei brani più jazzistici il quartetto va che è una meraviglia. “Monk’s Dream” è una favolosa interpretazione del linguaggio di Thelonius Monk. Partendo dallo stile scarno del pianista di Rocky Mount, le improvvisazioni si evolvono in un susseguirsi di misure frenetiche ma sempre molto raffinate. La domanda sorge spontanea:  come si sono formati questi straordinari talenti? Ognuno ha maturato  il proprio linguaggio creativo passando attraverso molteplici tappe formative molto diverse e variegate fra di loro, con un unico comune denominatore lo studio della  composizione e dell’arrangiamento. Ad esempio Enrico Zanisi, dopo essersi diplomato con lode a vent’anni in pianoforte presso il conservatorio dell’Aquila, ha intrapreso un  intenso percorso di studi jazzistici  presso il Siena jazz’s cool e come pianista jazz ha vinto il Premio Nazionale di composizione esecuzione pianistica in ambito jazz “Franco Russo” , ha conseguito una borsa di studio per frequentare il corso annuale di jazz presso la Università Berkley di Boston.  Flavio Perrella, nostro concittadino, si è diplomato  al conservatorio Licinio Refice di Frosinone ha studiato con due mostri sacri del contrabbasso come Gianluca Renzi e Stefano Cantarano  ,quest’ultimo  noto ai naviganti di AUT per la sua collaborazione al CD di Gerardo Iacoucci "Omaggio a Lennie Tristano. Flavio ha anche maturato un esperienza a Cuba suonando salsa con il gruppo cubano CINCO , ha collaborato  con jazzisti del calibro di Javier Girotto  e accompagna  anche il nostro amico cantautore Federico Palladini. Mattia Di Cretico inizia a studiare la batteria a 15 anni. Nel 2002 entra all’università della musica di Roma dove oltre a perfezionare la tecnica sulla batteria studia pianoforte complementare, armonia, composizione e arrangiamento. Frequenta il triennio jazz al conservatorio Licinio Refice di Frosinone (tanto per cambiare) . Ha lavorato per il cinema come controfigura e consulente musicale nel film di Riccardo Milani “Piano solo”  tratto dal libro di Walter Veltroni. Giacomo Ancillotto inizia a studiare la chitarra a 14 anni con due maestri quali  Fabio Zeppetella e Andrea Avena Tra il 2008 e il 2009 frequenta il “In.Ja.M. International Jazz Master Program, Master of Higher Education in Jazz Improvisation Techniques” a Siena Jazz in cui ha l’opportunità di studiare e approfondire tecniche di arrangiamento e composizione con i Maestri Bruno Tommaso e Tomaso Lama studia,  informatica musicale con i maestri Franco Fabbrini e Roberto Nannetti . Nel 2008 consegue la laurea in Jazz al conservatorio Licinio Refice di Frosinone (guarda chi si rivede) tesi di laurea “Analisi Musicologica del jazz” con il maestro Eugenio Colombo, votazione 110/110;  è consulente musicale e autore di colonne sonore per la casa cinematografica “Shortvillage”. Come si intuisce non è poi una sorpresa se la varietà e poliedricità espressiva di questi  ragazzi lascia il pubblico a bocca aperta. Il gruppo non è sfuggito a Fabrizio Bosso. Il trombettista piemontese di fama internazionale ha voluto suonare con gli Zut4 nel 2008 a Barga jazz e al Jammin Festival . Dunque non stupitevi se nell’ascoltare gli Zut4 anche voi esclamerete “ZUT!!!”  Buona Visione.










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