Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 10 novembre 2010

Concerto di Gerardo Iacoucci e Stefano Cantarano

di Luciano Granieri

L'amico  Gerardo mi comunica che finalmente la Casa del Jazz di Roma  gli ha confermato un concerto per il 2 dicembre in duo con Stefano  Cantarano.  Per l'occasione  verranno proposti i brani dell'ultimo CD "Omaggio a Tristano". Ovviamente noi di Aut non mancheremo. A breve comunicheremo l'orario. Di seguito riportiamo la recensione  di uno dei più autorevoli critici di jazz Franco Fayenz. Nel post seguente  invece, pubblichiamo la nostra recensione che risale al marzo 2008, corredata da una clip  dove si può ascoltare il brano "Indipendent Line" tratto dal CD "Omaggio a Tristano" . Il pezzo accompagna la sequenza fotografica delle opere del pittore 
Giordano Colafrancesco. 







Alfaproject  Presenta
OMAGGIO A LENNIE TRISTANO
IL nuovo Album di
GERARDO IACOUCCI & STEFANO CANTARANO
Gerardo Iacouccci: Compositions, arrangements, Piano
Stefano Cantarano: Bass

Molti anni fa, sulla stampa specializzata italiana ci fu una forte discussione su un tema mai più ripreso in seguito (e fu un errore). Ci si chiese se anche nel jazz fosse possibilel’interpretazione che fu chiamata anche, con brutale semplificazione, . Possiamo definirla un po’ meglio come riproduzione dell’opera esistente che viene riproposta nella sua realtà percettibile, ricreando le condizioni necessarie per la sua fruizione. La tenzone si spense perché giudicata inutile, in quanto il musicista di jazz, secondo i più, quando si cimenti con un tema già frequentato da un altro e lo esponga nello stesso modo, poi lo fa proprio secondo la propria fantasia in sede di variazioni (si pensi al Dixieland Revival). Non solo:
l’interpretazione , si disse, è quanto mai superflua nei dischi, essendoci il confronto spesso sfavorevole con l’opera originale; al massimo si può talvolta giustificare nei concerti, quando si avverta l’esigenza di riascoltare un certo brano dal vivo, anziché attraverso un mezzo meccanico. Invano gli assertori dell’ produssero la prova di ottimi esempi esistenti, primo fra tutti il famoso Singin’ the Blues di Rex Stewart con l’orchestra di Fletcher Henderson che riprese tale e quale lo stesso brano di Bix Beiderbecke. La questione è rimasta lì, in termini piuttosto semplici, come si vede, e non è qui il luogo per approfondirli. Ci basti averli accennati. Però – e l’omaggio a Lennie Tristano di Gerardo Iacoucci con Stefano Cantarano offre l’occasione giusta – esiste nel jazz un tertium genus, qualora un autore-esecutore suoni volutamente “à la maniére” di un
altro, proponendo brani scritti o frequentati dal prescelto, oppure addirittura propri. Tristano, lo sappiamo tutti, è compositore straordinario e difficile, ai di là di una semplicità apparente che a volte sembra (sembra) ci sia. Per ciò ha avuto e ha pochissimi epigoni: qualcuno in Francia, Pietro Tonolo in Italia e vaghi echi che si possono percepire
qua e là. Non va dimenticato inoltre, negli Stati Uniti, un tributo di Anthony Braxton che peraltro non è di certo un epigono. Il vero per assiduità e cultura è Iacoucci, pianista, compositore, direttore d’orchestra e docente di conservatorio. Si faccia attenzione alle prime note del primo brano, Counterpoint. Il tema è di Iacoucci e Cantarano, non del Maestro di Chicago. Ma subito si avverte la maniera, lo stile di Tristano: è questo il tertium
genus, e così si prosegue stupendamente sino alla fine, fatte salve alcune sequenze più autonome – specie dove Cantarano usa l’archetto – che sono ugualmente pregevoli. Dei dieci brani, quelli firmati da Tristano sono soltanto due, il quarto e il sesto, Requiem e Lennie’s Pennies. Vale la pena di soffermarsi sul Requiem, che Iacoucci inizia
da solo riprendendo tale e quale, salvo qualche lieve sfumatura, il celebre incipit di Tristano (un altro esempio di interpretazione letterale nel jazz…). Sembra quasi che Gerardo, preso da timore reverenziale di fronte al Capolavoro Assoluto, non abbia osato toccarlo. Non lo so, non gliel’ho chiesto e non glielo chiederò, ma mi piace pensarlo. Soltanto dopo l’intervento del contrabbasso tutto cambia, ed è ovvio, in quanto l’originale è suonato in solitudine. Non mi resta che ringraziare di essere stato interpellato per queste note (i tristanologi della penna non sono più tanto rari); e aggiungere che un cd come questo costituisce quanto di meglio si potesse realizzare per celebrare il trentesimo anniversario della scomparsa del Maestro.
Franco Fayenz

Track List :
1. Counterpoint (Gerardo Iacoucci) 4,16
2. Remember again (Gerardo Iacoucci) 4.58
3. What is this (Stefano Cantarano) 4.08
4. Requiem (Lennie Tristano) 5.24
5. Being for you only (Gerardo Iacoucci) 4.17
6. Lennie’s pennies (Lennie Tristano) 4.11
7. The light in the darkness (Gerardo Iacoucci) 4.37
8. Energy (Gerardo Iacoucci) 6.13
9. Lennie’s mood (Stefano Cantarano) 5.45
10. Independent lines (Gerardo Iacoucci) 6.36

Il Cd è presente nella sezione ALFAPROJECTS del catalogo Alfamusic
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