Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

venerdì 7 gennaio 2011

Firmiamo l'appello di Micromega a favore della FIOM.

In centomila con la Fiom. Firma anche tu
l'appello di Camilleri, Flores d'Arcais e Hack


Centomila firme, per un sito come il nostro, sono un OBIETTIVO “IMPOSSIBILE”, anche se avessimo il sostegno di link importanti. Ne abbiamo raccolte in passato fino a ventimila (19916) per l'appello in solidarietà con Marco Travaglio, accusato da Fabrizio Cicchitto in Parlamento di "terrorismo mediatico", in un clima di mobilitazione delle più importanti testate contro la legge-bavaglio, mentre in piazza su questo tema si era speso anche Roberto Saviano.
Eppure riteniamo necessario provare a realizzare questo OBIETTIVO “IMPOSSIBILE” perché siamo convinti che sulla “abrogazione” della Fiom che Marchionne sta cercando di imporre, si giochi una partita cruciale per la difesa dei più elementari e intrattabili diritti e libertà costituzionali. Per questo vi chiediamo di non limitarvi a firmare l’appello, ma di mobilitarvi per farlo firmare a tutti i vostri amici, per inserirlo nei vostri blog, per farlo girare in modo “virale”, come si usa dire, su quanti più siti siete in grado di raggiungere, partecipando a discussioni, forum e altre forme di intervento.
Proviamo a realizzare questo “IMPOSSIBILE” entro il 28 gennaio, giorno dello sciopero nazionale dei metalmeccanici, a dimostrazione che la parte più coerentemente democratica della società italiana ha capito che la lotta della Fiom è una lotta che ci riguarda tutti.
(pfd’a)



L'APPELLO

"Il diktat di Marchionne, che Cisl e Uil hanno firmato, contiene una clausola inaudita, che nemmeno negli anni dei reparti-confino di Valletta era stata mai immaginata: la cancellazione dei sindacati che non firmano l’accordo, l’impossibilità che abbiano una rappresentanza aziendale, la loro abrogazione di fatto. Questo incredibile annientamento di un diritto costituzionale inalienabile non sta provocando l’insurrezione morale che dovrebbe essere ovvia tra tutti i cittadini che si dicono democratici. Eppure si tratta dell’equivalente funzionale, seppure in forma post-moderna e soft (soft?), dello squadrismo contro le sedi sindacali, con cui il fascismo distrusse il diritto dei lavoratori a organizzarsi liberamente.
Per questo ci sembra che la richiesta di sciopero generale, avanzata dalla Fiom, sia sacrosanta e vada appoggiata in ogni modo. L’inaudito attacco della Fiat ai diritti dei lavoratori è un attacco ai diritti di tutti i cittadini, poiché mette a repentaglio il valore fondamentale delle libertà democratiche. Ecco perché riteniamo urgente che la società civile manifesti la sua più concreta e attiva solidarietà alla Fiom e ai lavoratori metalmeccanici: ne va delle libertà di tutti". 

Andrea Camilleri, Paolo Flores d’Arcais, Margherita Hack

Primi firmatari: don Andrea Gallo, Antonio Tabucchi, Dario Fo, Gino Strada, Franca Rame, Luciano Gallino, Giorgio Parisi, Fiorella Mannoia, Ascanio Celestini, Moni Ovadia, Lorenza Carlassarre, Sergio Staino, Gianni Vattimo, Furio Colombo, Marco Revelli, Piergiorgio Odifreddi, Massimo Carlotto, Valerio Magrelli, Enzo Mazzi, Valeria Parrella, Sandrone Dazieri, Angelo d'Orsi, Lidia Ravera, Domenico Gallo, Marcello Cini, Alberto Asor Rosa, don Paolo Farinella.

FIRMA L'APPELLO 

Aumentano di quasi un milione di euro le spese del Consiglio Regionale del Lazio

da Associazione Politico-culturale "20 ottobre"


“ Un aumento di quasi un milione di euro per le spese del Consiglio Regionale del Lazio rispetto al 2010”. Sono i numeri del bilancio preventivo del 2011 approvato negli ultimi giorni del 2010 dall’Assise romana di via della Pisana.
A denunciarlo è l’Associazione Politico Culturale “20 ottobre” per voce del suo esponente di spicco Oreste Della Posta.
“Un aumento di 818.212, 89 euro è veramente vergognoso. Siamo indignati per quello che sta succedendo al Consiglio Regionale. Prima si aumentano le commissioni consiliari, poi la spesa del Consiglio, il tutto – dice Della Posta – in barba alla forte e drammatica crisi che sta colpendo le famiglie del Lazio ed in particolar modo quelle della Provincia di Frosinone. È indecente.”
“Come Associazione Politico Culturale già prima dell’approvazione del documento di programmazione economica avevamo invitato la Presidente Polverini ed il Presidente del Consiglio Regionale Abbruzzese a ridurre drasticamente la spesa dell’ente destinando i risparmi a fondi per il sostegno di famiglie, giovani, lavoratori e disoccupati. Ma devo costatare – dice – che i nostri appelli ed inviti sono caduti nel vuoto. Il Consiglio Regionale ha approvato gli aumenti ed a farne le spese saranno sempre i soliti noti: i cittadini.”

07/01/2011, Aquino 


giovedì 6 gennaio 2011

Bartleboom duet

di Luciano Grarnieri






Il 2011 jazzistico del nostro blog, inizia là dove era finito il 2010, nel segno di Matteo Nizzardo e Cristiano Coraggio. Il 18 dicembre scorso  Matteo e Cristiano avevano accompagnato la spettacolare performance del sassofonista MAURO BOTTINI al caffè libreria live music Ithaca di Frosinone. Ero rimasto impressionato dalla prestazione dei due, dalla sapienza tecnica con cui avevano impreziosito il concerto del talentuoso sassofonista alatrese . Giovedì 5 gennaio eccomi di nuovo ad assistere ad uno splendido concerto del sodalizio  Nizzardo-Coraggio  alias “Bartleboom, duet” , dal nome del personaggio  del romanzo di Alessandro Baricco “Oceano Mare”  Matteo ha letto qualche passo del libro,  tra un brano e l’altro,  rendendo molto suggestiva la performance che   diventava  contaminazione  di arti fra musica, letteratura e recitazione. Questa volta  Nizzardo disponeva di un bel pianoforte in luogo dell’organo,  Cristiano Coraggio sembrava più in forma che mai dietro a cimbali e tamburi. Ci troviamo dunque di fronte ad un   duo - pianoforte batteria - una combinazione dalle sonorità molto particolari ma anche tecnicamente molto difficile da gestire. La mancanza di un basso, o di un contrabbasso costringe Nizzardo a un triplo  lavoro: disegno  ritmico, costruzione   dell’armonia, esecuzione  dell’improvvisazione.  Ingrato è anche il compito  di Cristiano Coraggio che, nell’esprimere  il suo drummer poliedrico multiforme e ricco di controtempi, deve fare molta attenzione alla scansione non avendo una precisa linea di basso cui ancorarsi, deve, fra  l’altro,  sobbarcarsi il peso di sortite solistiche molto frequenti.  Ma ai due nostri amici l’impresa non spaventa, anzi,  fornisce gli stimoli giusti per sfoderare una magnifica prestazione. Il concerto prevede l’esecuzione di standards,  brani  in cui si sono cimentati tutti i più grandi jazzisti del mondo   e la  rivisitazione in forma jazzistica del pezzo  classico di Jaquin Rodrigo “Concierto de Aranjuez”, operazione già messa in atto nel 1975 da musicisti del calibro di Jim Hall, Chet Baker, Paul Desmond, Sir Roland Hanna, Ron Carter e Steve Gadd. Si comincia con “Night in Tunisia” di Dizzy Gillespie un classico del Be-bop, brano di punta del mitico quintetto Parker-Gillespie-Powell-Roach-Mingus. L’interpetazione del  Bartleboom duet è molto equilibrata, pur lasciando inalterata il carattere esuberante del brano, l’esecuzione risulta  estremamente raffinata. Si prosegue con “'Round Midnight”, di Thelonius Monk.  Qui Matteo Nizzardo sfodera un’improvvisazione di alto livello emotivo, dall’incredibile sensibilità melodica,  Cristiano Coraggio arricchisce  il fraseggio del piano , accarezzando elegantemente  piatti e  tamburi con le spazzole ,  il tutto a costruire un clima contemplativo, ipnotico, carico di pathos, tanto dal lasciare a bocca aperta il pubblico presente. Le impeccabili esecuzioni di “Stella by Starlight” - di Victor Young, uno dei brani preferiti di Miles Davis, e il classico “On Green Dolphin Street”, tema principale dell’omonimo film del 1947, pezzo  eseguito da tutti i più famosi jazzisti del mondo  -  conducono ad Autumn Leaves, ovvero, “Les feuilles mortes” una canzone  della musica popolare francese composta  da Joseph Kosma con testi  scritti dal poeta Jaquès Prevert, diventato in seguito  un classico della musica jazz. Matteo Nizzardo parte direttamente improvvisando, non viene eseguito per nulla il tema, lo segue Cristiano Coraggio con un drumming fluido, swingante, i due musicisti intavolano un fitto dialogo fra di loro che coinvolge il pubblico sempre più rapito dal vento di note , arpeggi e fraseggi si susseguono. E dopo un incredibile battaglia improvvisativa, ecco che nelle misure finali si intuisce la melodia del tema. Signori, giù il cappello! Perchè improvvisare su un brano la cui traccia melodica non viene quasi mai citata è da grandi musicisti. Si prosegue in crescendo, fra un blues e una  riflessione sui dialoghi di Bartleboom tratte dal libro di Baricco, frasi  lette, anzi, recitate da Matteo Nizzardo (benedetto ragazzo anche l’attore vuoi fare!) e si arriva a un altra perla. “Someday my prince will come” il famosissimo tema del cartone disneyano “Biancaneve e i Sette Nani”, divenuto anch’esso standard jazzistico fra i più eseguiti. Qui a sorprendere è Cristiano Coraggio, su un “waltz” , da tempo dispari Cristiano si fa metronomo e contemporaneamente  inventore di linee ritmiche multiformi  . E’ difficilissimo eseguire dei tempi complessi, infarciti di controtempi su un timing dispari, ci vuole una sapienza ritmica fuori dal comune. Il tutto complicato dalla difficile situazione del   contesto sonoro particolare definito dalla combinazione  pianoforte-batteria. Bisogna porre attenzione a non sovrastare la timbrica del pianoforte e questa accortezza non deve limitare la personalità del batterista, Jack De Johnette è un maestro in  queste situazioni (ascoltare il trio Jarrett- De Johnette-Peacock per credere)  e anche Cristiano riesce benissimo a trovare un equilibrio timbrico e ad esprimere la ricchezza del suo drumming. Si conclude, prima del bis di rito, con il già citato “Concierto de Aranjuez” un interpretazione fantastica che vede al di là di improvvisazioni eccellenti,  un' applicazione  certosina nell’arrangiamento, con momenti di interazione, fra i due musicisti di altissimo livello, fino a sfociare nelle infuocate atmosfere spagnoleggianti tipiche del Chick Corea di “Fiesta”. Insomma ancora una volta Matteo e Cristiano  hanno regalato piacevoli e intensi momenti di grande musica.  Mentre scrivo queste note mi viene da pensare alla presentazione, avvenuta il pomeriggio precedente a quello del concerto presso la libreria Edicolè,dell'opera dedicata a Giuseppe Bonaviri “Un uomo come lui, raccolta di insoliti pensieri” Una raccolta di scritti inediti curata dalla figlia del grande scrittore “Giuseppina Bonaviri”.  In quell’evento due giovanissime ragazze, una neo-laureata e una laureanda in lettere, hanno presentato e descritto la personalità e lo stile di Bonaviri in modo impeccabile,  riuscendo a trasmettere a tutta la platea le emozioni che straripano dalle sue  pagine. Unendo le sensazioni di quell’evento a quanto provato nel concerto del Bartleboom duet   mi sorge spontanea una riflessione. Consola  constatare che ci siano giovani sensibili alla cultura,  capaci di donare  grandi emozioni, consola ancora di più vedere che  a questi alti momenti culturali  partecipi un pubblico composto quasi esclusivamente da giovani,  ragazze  e ragazze . Chissà forse non tutta la popolazione giovanile si fa ammaliare dal grande fratello e dai “FIGLI DI MARIA” . Forse la monnezza mediatica che ci investe giorno dopo giorno non travolge tutto e tutti. Molti, e sono tanti, resistono  soprattutto fra i giovani. Coraggio allora  forse non tutto è ancora perduto.



Lettera aperta al ''mio prossimo marito''

di Fausta Dumano




Considerato i numerosi bisbiglii, le chiacchiere e i pettegolezzi che circolano sul nostro matrimonio combinato...ho pensato di scriverti una lettera pubblica.......cominciamo subito con il dire che i matrimoni non mi piacciono, risentono di una vecchia logica. Premesso questo, devi conoscere la mia storia per capire: l' anno scorso tesoro mio, per deformazione io uso il calendario scolastico , quindi nel 2009, avevo una relazione aperta con il liceo classico, ognuno viveva a casa sua, praticamente ognuno si faceva i fatti suoi e il notaio frequentava le due case. Aveva una cooreggenza. Poi quest' anno il 2010 l' assessore QUADRINI ha allargato la famiglia , un polo artistico, 4 scuole insieme legate dall' arte, sebbene collocate nei 4 punti cardinali.......complimenti al notaio attuale per la straordinaria abilità nel gestire la famiglia allargata.......se il notaio si fosse lamentato io avrei pure capito la velocità nel recidere la famiglia allargata. Caro marito tu lo sai , io sono contro le frontiere , i muri che separano, ma la torre di babele che si genera tra noi è solo caotica. Con te caro marito Ipia posso condividere dei progetti, uno scambio di vedute.......ma il matrimonio non mi va giù........non pensare a quei banali stereotipi che poi generano i pregiudizi......questo era importante chiarirlo, in fondo siamo vittime della stessa logica che taglia e cuce , anche tu dovresti essere contrario a questa unione forzata......anche perchè rischia di avere strascichi giudiziari questo matrimonio combinato. C'è un signore, che si chiama TAR........CHE SARA’  CHIAMATO IN CAUSA. Caro'' marito combinato'' ti ho scritto questa lettera pubblica , affinchè gli invitati al nostro matrimonio e i testimoni l' undici gennaio siano consapevoli.......il mio si al matrimonio non è considerato neanche come parere consultativo, il mio papà l' ufficio provinciale scolastico ha detto NO.......Caro marito io i confetti non li compro e non organizzo neanche il viaggio di nozze, sai che ti dico che appena esco con il vestito da sposa dalla PISANA.......corro subito dall' avvocato per avviare le pratiche della sepazione.......spero che il prete al momento dello scambio della fedi chieda:''ci sono ostacoli????''''QUALCUNO TRA I PRESENTI SI ALZI IN AULA spiegando le mie ragioni.......con tutto l' affetto possibile ,che non significa sposiamoci, la tua ''promessa sposa" ARTE

martedì 4 gennaio 2011

La torta pasticciata ferma al gargarozzo

di Fausta Dumano



Ops..ops...la redattrice di Aut , dopo la torta pasticciata,si è recata al pronto soccorso, perchè la torta pasticciata non andava né su né giù...un dramma. Al pronto soccorso non ero un caso disperato....ma questa è un' altra storia la sanità a Frosinone, comunque è cominciata una discussione, niente lavanda gastrica, perchè la torta stava nella gola, hanno cominciato con dei paroloni....pronta per il ricovero sono arrivati di corsa i  consiglieri regionali FABIO  NOBILE E IVANO PEDUZZI, con un blitz mi hanno liberato, dicendo:” la torta te la tieni in gola ,così nè su né giù.....perchè l' undici mattina si delibera il piano scolastico regionale”.O per la paletta, ma l' assessore QUADRINI ringrazia la giunta regionale.....tutto è fatto .......i consiglieri obiettano c'è ancora una partita da giocare l' undici gennaio, la torta pasticciata resta in bilico nella mia gola.....consulto il calendario nessun santo sembra giungere in soccorso....poi mi sovviene LA BEFANA.......a quella vecchietta vorrei chiedere tante cose l' elenco è proprio lungo, ma mi concentro sulla vecchietta che si impegni a tutelare l' arte.....il 6 gennaio quando in piazza scenderanno gli artisti di ARTQUBE, gli chiedo un piccolo favore di chiedere ai re magi di portare in dono a GESU’ BAMBINO la magia dell' arte......Insomma naviganti di AUT,QUELLA TORTA PASTICCIATA     è destinata a rimanere in bilico nella gola della redattrice fino all' undici gennaio, intanto per la cronaca va detto che i sindacati regionali all' unisono hanno detto no al piano e l' ufficio provinciale scolastico quindi un parere tecnico, non politico si è espresso contro il piano...ma ovviamente sono solo pareri consultativi, mi sembra logico che certi politici che della scuola non conoscono un fico secco, ignorino i pareri tecnici. Io sarei per l' abolizione dei pareri tecnici se poi non contano nulla.....ma ho  promesso alla befana di fare la buona, intanto mi tengo  la torta pasticciata in gola e aspetto di vedere come fa a finire...certo nel frattempo non sto con le mani in mano........l' undici gennaio di nuovo a ROMA

La Giunta Regionale approva il piani scolastico provinciale

di Luciano Granieri



Il 31 dicembre la giunta regionale del Lazio ha deciso all’unaninimità di accogliere come “parte integrante della delibera” sul Piano Regionale di Dimensionamento delle Istituzioni scolastiche anno scolastico 2011/2012,  le proposte di riorganizzazione formulate dalle Province (dunque anche dalla provincia di Frosinone) “considerate adeguate all’offerta formativa complessiva del Lazio  ed alle richieste dell’utenza” (testuale). Ricevuta la benedizione della giunta la delibera passerà al vaglio del consiglio il prossimo 11 gennaio per la definitiva approvazione. QUINDI AD OGGI IL PIANO DI RIORGANIZZAZIONE SCOLASTICO NON E’ ANCORA LEGGE. Sicuramente lo diverrà perché non vediamo come possa essere bocciato dal consiglio, a meno che qualcuno della maggioranza non impazzisca. Analizzando le conclusioni dalla  giunta vorremmo soffermarci su quel “considerate adeguate all’offerta formativa complessiva del Lazio  ed alle richieste dell’utenza” .  Cosa ne sanno l’assessore regionale all’istruzione Sentinelli ed il suo omologo Provinciale Quadrini delle richieste dell’utenza?  Lo hanno sentito il parere dell’utenza?  Hanno girato per le scuole a registrare  gli umori degli utenti a seguito di queste disgraziate decisioni?  Probabilmente no perché avrebbero rischiato di essere insultati dai molti utenti ben consapevoli che, a seguito della riforma, diventeranno intuenti . Qualche chiarimento in merito ce lo offre lo stesso Quadrini nel suo intervento di ringraziamento all’assessore regionale Sentinelli  pubblicato sul sito dimmidipiù, la versione on line del quotidiano "La Provincia".  Intanto scopriamo che l’istituto Bragaglia non è più un liceo artistico. Viene declassato a generico Istituto di Istruzione superiore per cui, in base alla norma del decreto Gelmini sul riordino degli istituti d’arte, può essere accorpato all’Ipia Galileo Galilei  (istituto professionale) PUR PRESERVANDO LA SUA IDENTITA’ (sic),  notiamo anche che con l’appellativo di Istituto di Istruzione Superiore si indica tutto e niente. Anche il San Benedetto di Cassino è un Istituto di Istruzione superiore  come l’ex liceo artistico Bragaglia,  ma si occupa di agraria un indirizzo che c’entra come cavoli a merenda con l’arte. Ma l’aspetto più interessante riguarda gli utenti di Alvito. L’assessore Quadrini spiega Ad  Alvito, considerando anche la vocazione più agricola della Valle di  Comino, verrà istituito l’Omnicomprensivo San Nicola con identità a  se che va dall’infanzia alla scuola superiore. Finalmente la Valle di  Comino avrà una sua scuola superiore autonoma con connotazione ben  precisa a vocazione agricola che svilupperà quest’indirizzo in quella  zona”. Dunque gli utenti di Alvito hanno già il destino segnato: diventeranno tutti contadini. Infatti nel programma di apprendimento della sezione primaria dell’omnicomprensivo i bambini -utenti frequenteranno il corsi di zappetta primo e secondo livello, apprenderanno come si usa l’innaffiatoio detto anche “temperature” nel dialetto  del posto, anziché quaderni e matite gli alunni-utenti saranno dotati, dai genitori-utenti, di paletta e rastrello. L’omnicomprensivo San Nicola,  nella sezione di scuola secondaria, propone un’offerta formativa in cui è possibile scegliere la specializzazione "sull’approfondimento dell’utilizzo della vanga: teoria pratica e storia evolutiva dalla zappa alla vanga"   o il corso speciale di “Appagliamento degli Iench” ,ovvero, fornitura  di consono cibo agli  animali da allevamento. I professori - utenti, non importa di quale materia siano stati divulgatori, dovranno  frequentare dei corsi di formazione tenuti dall’istituto privato parificato   “Recupero delle braccia tolte all’agricoltura” sono esclusi  gli insegnanti di religione che anzi avranno diritto ad un aumento di stipendio. Valutando il  disastro operato dalla riforma Gelmini sulla scuola pubblica consigliamo alla stessa Gelmini, al ministro Tremonti, agli assessori Quadrini e Sentinelli di frequentare anche loro i corsi dell’istituto “Recupero delle braccia tolte all’agricoltura”.

lunedì 3 gennaio 2011

Neo fascisti italiani bloccano l'estradizione di Cesare Battisti

di Luciano Granieri



Monta la mobilitazione dei parenti delle vittime di  Cesare Battisti  indignati per la mancata concessione  da parte del  presidente brasiliano Lula,  dell’estradizione in Italia dell’ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo,  decisione confermata dall’attuale neo capo di stato la Sig.a Dilma Roussef.  Nei prossimi giorni  si terranno  presidi   di protesta davanti al consolato brasiliano a Milano  - dove sarà presente Alberto Torregiani, figlio di Pierluigi, gioielliere ucciso su mandato di Battisti -   e  nei pressi dell’ambasciata brasiliana a Roma  . La mobilitazione è diretta da membri del governo e della maggioranza piccati e oltraggiati (secondo loro) dalla decisione della presidenza brasiliana. In prima linea come al solito, la feccia e il peggior squadrismo che oggi occupa gli scranni istituzionali, parlamento e governo. Da Daniela Santanchè, a  Storace. Lo stesso Torregiani incontrerà Berlusconi prima di partecipare alla protesta. Anche l’opposizione (Idv) scenderà in piazza per protestare contro la mancata concessione dell’estradizione di Battisti. Si dimentica comunque che non è colpa della presidenza brasiliana se i parenti delle vittime dell’ex terrorista dei Pac vengono privati del loro diritto di avere giustizia. La responsabilità è tutta dell’odierno  quadro isitituzionale e governativo italiano, che vede ai posti di comando ex squadristi  affini all’estrema destra che all’epoca , oltre che contrastare armi in pugno i movimenti extra parlamentari di sinistra - la cui degenerazione sfociò nel terrorismo cui Battisti fu uno dei primi attori -  era connivente con parti più o meno deviate dello Stato nell’alimentare la stagione delle stragi. Sulla poltrona di ministro della difesa siede certo La Russa Ignazio, nel 1973 era a capo di un’organizzazione neofascista, che picchiava  i rossi e tirava bombe a mano contro le forze dell’ordine uccidendo anche un poliziotto , al Senato con la carica di capogruppo del suo schieramento siede Gasparri Franco un figuro che  negli anni settanta faceva parte delle squadracce nere  dell’università e attaccava manifesti fascisti abusivi al Rione Monti.  Il sindaco di Roma è tale Alemanno Gianni  un tizio che sfoggia una croce celtica al collo e  procura   posti di lavoro all’interno delle municipalizzate  romane ad  ex terroristi di destra come Francesco Bianco militante dei Nar negli anni ’70 ricordato come l’autista  di una rapina  a un’armeria che avrebbe dovuto segnare il salto di qualità del suo gruppo armato. In uno scenario simile, si chiede l’Avvocatura di Stato Brasiliana, è possibile evitare che  l’ex terrorista comunista Battisti, una volta in Italia non subisca  atti discriminatori e persecutori che ne mettano a rischio  l’incolumità? E’già perché il Brasile motiva la mancata estradizione di Cesare Battisti per la sussistenza   dei rischi, previsti al comma 6 dell’art.3 del trattato di estradizione tra Italia e Brasile in vigore dal 1991, relativi alla concreta possibilità che l’estradato subisca “ATTI DISCRIMINATORI E PERSECUTORI”. Infatti l’Avvocature dello Stato brasiliana ha fornito a Lula  una corposa documentazione  grazie alla quale l’ex presidente ha maturato la sua decisione. Fra i tanti documenti esiste una ricca rassegna stampa in cui gli esponenti della maggioranza di Silvio Berlusconi, non fanno altro che alimentare le preoccupazioni per i rischi determinati dal comma 6 dell’art. 3. Ad esempio non è comune che un parlamento interrompa i suoi lavori per dedicare un applauso unanime alla notizia –del novembre 2009 – che il tribunale supremo brasiliano aveva autorizzato l’estradizione. Ancora, nel gennaio scorso il ministro La Russa cosi si esprimeva:” I brasiliani devono sapere chi è Battisti. Gli viene detto che noi lo tortureremmo. Noi torturarlo?  Se ce lo danno...Non dico che non ci piacerebbe ma ci tratteniamo. No non lo faremmo mai” . Gli esponenti della Lega partito del ministro dell’interno Maroni nel 2009 invitavano Battisti a suicidarsi. Anche lo squadrista Gasparri ci metteva del suo quando voleva trascinare in Italia non solo Battisti ma anche il ministro della giustizia brasiliano che gli aveva concesso asilo politico. Non sfuggì ai brasiliani che sempre La Russa voleva far annullare la partita amichevole Italia-Brasile giocatasi a Londra nel febbraio scorso, né che una ministra del governo in carica Giorgia Meloni si sia incatenata anni fa davanti al municipio di Parigi per reclamare l’estradizione di Battisti. A  queste evidenti testimonianze di passioni persecutorie verso Battisti si aggiunga   che  il Brasile rifiuta la pena perpetua essendo l’ergastolo non previsto nel suo ordinamento e che l’Italia non ha aderito al sistema di controllo internazionale dei luoghi di privazione della libertà. Un dispositivo introdotto dalle Nazioni Unite nel dicembre 2002 . A quella data infatti, l’Assemblea adottò un protocollo opzionale alla convenzione contro la tortura che prevede un meccanismo ispettivo sovranazionale: il Brasile lo ha ratificato , al contrario dell’Italia che lo ha firmato ma nessuno governo né di centro destra né di centro sinistra ha mai provveduto alla  sua ratifica. Risulta quindi chiaro con chi i familiari delle vittime di Battisti debbano prendersela, non certo con la presidenza brasiliana ma con quegli stessi gaglioffi che cavalcano la loro indignazione.

Il Sole a Scuola

COMUNE DI FROSINONE

Assessorato alla Tutela Ambientale, ai Servizi Ecologici e alla Energie Rinnovabili



Il Comune di Frosinone ammesso a finanziamento
per tre progetti nell’ambito del Bando “IL SOLE A SCUOLA”.

IL SOLE A SCUOLA è un’iniziativa finalizzata alla diffusione della conoscenza dell’uso sostenibile dell’energia e delle fonti rinnovabili rivolta al mondo della scuola promossa dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio – Direzione Generale per lo Sviluppo Sostenibile, il Clima e l’Energia.

Una maggiore consapevolezza sulle diverse fonti di produzione di energia e sulle conseguenze sull’ambiente del loro utilizzo da parte dei cittadini, costruita fin dai tempi della scuola, può infatti contribuire al conseguimento degli impegni assunti dal nostro paese a livello nazionale e internazionale selle riduzioni dei gas serra e sulle altre sfide ambientali.

L’Assessorato alla Tutela Ambientale e alle Energie Rinnovabili del Comune di Frosinone ha colto la significativa potenzialità della presenza di impianti fotovoltaici sulle coperture degli edifici scolastici ed ha fatto proprio il suggerimento sull’avvio di attività a sostegno di un maggior coinvolgimento dei docenti e degli studenti e si è candidato con tre progetti che prevedevano l’installazione di altrettanti impianti fotovoltaici.

E’ un importante iniziativa per le scuola secondarie di primo grado in quanto offre la concreta possibilità a chiunque “vive” all’interno di un edificio (studenti, docenti, dirigenti scolastici, personale ausiliario/tecnico/ amministrativo, genitori) di toccare con mano ciò di cui, in molti casi, hanno solamente sentito parlare, ma anche la possibilità di discutere di temi fondamentali come quelli del risparmio energetico, la riduzione dei gas climalteranti e la possibilità di ridurre la spese per l’approvvigionamento energetico della scuola mediante l’utilizzo di energia pulita e a produzione zero di anidride carbonica. 

Ciò premesso il Comune di Frosinone è stato ammesso a finanziamento per l’installazione di 3 impianti solari fotovoltaici (di potenza pari a 1.76 kW cadauno e per un costo complessivo di 33.000 ) sugli edifici scolastici sedi delle scuola medie cittadine e precisamente:
- la Scuola secondaria di primo grado “Frosinone III”, sita in via Fosse Ardeatine con il Progetto denominato GIRASOLE;     
- Scuola secondaria di primo grado “Aldo Moro”, sita in via Mastruccia  con il Progetto denominato APOLLO;    
- Scuola secondaria di primo grado “L. Pietrobono”, sita in via G. Puccini con il Progetto denominato RA.

E’ doveroso ricordare che tutto è stato possibile grazie al convinto interesse dimostrato dai Dirigenti Scolastici (proff. Patrizia Carfagna, Lisi Beniamino e Monforte Mariano) che hanno da subito condiviso il progetto proposto ed hanno previsto l’avvio di un’attività didattica volta alla realizzazione di analisi energetiche e di interventi di razionalizzazione e risparmio energetico nei rispettivi edifici scolastici, tramite il coinvolgimento degli studenti e dei docenti.       

L’ iniziativa e la realizzazione dei progetti soddisfano, inoltre, gli indirizzi e le priorità dell’Ente in merito alle politiche volte alla riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera e alla promozione di nuove tecnologie pulite.

Prof. Francesco RAFFA
Assessore alla tutela dell'ambiente,
ai servizi ecologici e alle energie rinnovabili
del Comune di Frosinone
Via A. Fabi snc (ex MTC)
Cell. 339.1886677 - 393.9084854
Tel. 0775.265211 - Fax 0775.265256
ass.raffa@comune.frosinone.it
cescoraffa@

La torta pasticciata

di Fausta Dumano



Ops....ops....la redattrice di Aut stamattina dopo essersi ''insognata''è stata svegliata da una tegolata lanciata dalla terrazza della REGIONE LAZIO......nelle stesse ore in cui la redattrice si apprestava a raccogliere gli oggetti vecchi da gettare come da tradizione consolidata........pronta per festeggiare l' arrivo del nuovo anno rispettando le migliori usanze dalle lenticchie ai mitici.......slip rossi......alla regione lazio il 30 dicembre si scambiavano gli auguri di buon anno , mancando il panettone, hanno pensato di brindare ,mangiando una torta pasticciata,  ottenuta con lo sbriciolamento del polo artistico. Ovviamente il pasticcio compernde altre incongruenze, ma la lingua della redattrice batte dove le fa più male il dente cariato dalla torta pasticciata: LO SMEBRAMENTO DEL POLO ARTISTICO   , i quattro licei della provincia sono stati spalmati e distribuiti secondo una logica da macedonia con l' aggiunta di un pò di succo di limone. Il risultato è da yoghurt scaduto......considerato che è stata approvata  anche LA SCELLERATA RIFORMA GELMINI. Questa decisione cozza con la riforma licei con licei, ipsia non è un liceo.....   I contratti di matrimonio non possono essere recisi dopo un anno il polo artistico si è sposato l' anno scorso per volontà dello stesso assessore QUADRINI, che ha chiesto l' annullamento alla SACRA ROTA,scavalcando le leggi dello STATO........Ovviamente certe decisioni si prendono sempre nei momenti giusti a ferragosto e a capodanno....la redattrice di Aut ,folgarata dai fuochi d' artificio.......camminava sotto i cornicioni.......ma dalla terrazza è arrivata la tegolata della torta pasticciata, un mattone duro, tanto duro .....che le serve una lavanda gastrica.


"Riformismo : ecco il nemico" (Lev Trotsky)

In un momento in cui i diritti dei lavoratori   sono sotto attacco, non solo per l’aggressività  della classe dirigente ma anche per l’insipienza dell’opposizione politica e per  la complicità dei sindacati di regime ridotti a semplici passacarte della volontà padronale, è utile rilggere la storia, trarne i necessari insegnamenti per  pianificare le azioni conseguenti.
La Redazione


Il brano che riportiamo, è parte di uno scritto di Francesco Ricci dirigente del Pdac dal titolo “ Livorno 1921: un partito per la conquista del potere operaio”

 "Il movimento politico della classe operaia ha, naturalmente, come fine ultimo la conquista del potere politico per la classe operaia stessa (…)."
K. Marx, Lettera a Bolte (23 novembre 1871)


"FAREMO COME IN RUSSIA!"
Gli anni 1919 e 1920 sono noti come "il biennio rosso", in quei due anni tumultuosi la classe operaia italiana arrivò così vicina a dipingere l'intero Paese col colore della rivoluzione come non le riuscirà più fino all'altra mancata "conclusione rivoluzionaria" nel '43-'48 (che precederà l'ondata rivoluzionaria del '68).
Il movimento prende vita con i moti contro il "caro-vita" nel giugno del '19 a La Spezia, dove alla serrata dei grossisti di frutta risponde lo sciopero degli operai dei cantieri navali. I marinai si schierano con il movimento che assume un carattere insurrezionale. L'appello di Turati, dirigente riformista, ai lavoratori è: "non fate sciocchezze!". Ma la lotta si estende. A Genova sciopero generale e scontri. Da lì a Milano e poi a Torino, con 20 mila operai che bloccano il centro al canto di Bandiera Rossa per salutare la memoria di Rosa Luxemburg, assassinata dal governo di "sinistra plurale" tedesco. E poi a Pisa, e poi a Bologna (dove una "commissione operaia e contadina" assume il controllo delle merci e dei prezzi). Ai primi di luglio c'è lo sciopero generale a Firenze. I moti popolari scuotono l'intera penisola con i carabinieri che sparano sui manifestanti per uccidere. Il 20 e il 21 luglio due giorni di sciopero generale contro l'aggressione imperialista al governo sovietico. A difendere l'ordine borghese non ci sono più i soldati (che fraternizzano con i manifestanti) ma ci sono i dirigenti socialisti che utilizzano le Camere del Lavoro per incanalare il movimento verso la trattativa con l'avversario di classe. E' un aiuto alla borghesia i cui meriti saranno rivendicati da D'Aragona quando farà presente che "forse abbiamo la colpa di aver concesso troppo all'infatuazione bolscevica delle masse, ma certamente non ci può essere negato l'onore di aver impedito una esplosione rivoluzionaria." (1) Ma nonostante l'abilità dei pompieri riformisti il fuoco continua ad ardere per tutto il 1920 fino all'autunno, quando si arriva al punto più alto: l'occupazione delle fabbriche. E' l'ultima fiammata, che scocca ancora dalla scintilla degli operai in lotta per aumenti salariali, come spiega Gramsci: "I metallurgici formano l'avanguardia del proletariato torinese. Date le particolarità di questa industria, ogni movimento dei suoi operai diventa un movimento generale di massa e assume un carattere politico e rivoluzionario, anche se al principio esso non perseguiva che obiettivi sindacali." (2) Con l'occupazione la produzione prosegue ma sotto il controllo dei "consigli di fabbrica" e con reparti di "guardie rosse", armate, che presidiano il Lingotto.
La forza della classe operaia si rivela nelle cifre degli iscritti al sindacato: nel 1918 la CGL aveva 250 mila tesserati, nel 1919 un milione e 160 mila, nel 1920 arriva a due milioni e 300 mila. Ciò che manca non è né la forza né la combattività. Manca una direzione politica e sindacale conseguente.
Per Gramsci lo strumento sociale della lotta sono i "consigli di fabbrica" che prendono il posto delle "commissioni interne", costituite da elementi opportunisti scelti dalle burocrazie sindacali. Il Consiglio "realizza la forza del proletariato, lotta contro l'ordine capitalistico e esercita il controllo sulla produzione, educando tutta la massa operaia per la lotta rivoluzionaria e per la creazione dello Stato operaio." (3). Non si tratta solo di un auspicio. A Torino i consigli di fabbrica hanno un potere reale. Il 3 dicembre del '19, come racconta Gramsci, "dietro ordine della sezione socialista, che concentrava nelle sue mani tutto il meccanismo del movimento di massa, i Consigli mobilitarono senza alcuna preparazione, nel corso di un'ora, centoventimila operai (…) che arrivarono fino al centro della città e spazzarono dalle strade tutto il canagliume nazionalista e militarista." (3). Ma questo movimento, continua il giovane dirigente, "incontrò la resistenza accanita dei funzionari sindacali, della direzione nazionale del PSI e de l'Avanti!" (3) ,che si rifiutò di pubblicare il manifesto della sezione torinese del partito rivolto agli operai.
I comunisti del PSI (a Torino raggruppati principalmente intorno all'Ordine Nuovo, il cui primo numero come settimanale porta la data del 1 maggio '19) sono ancora troppo deboli per rappresentare una direzione alternativa alle burocrazie e ai centristi.
Gramsci e il suo gruppo utilizzano l'Ordine Nuovo e l'edizione piemontese de l'Avanti! per indicare il vero obiettivo che il movimento si deve porre: il potere operaio, come hanno fatto i bolscevichi in Russia. Scorrendo l'elenco degli editoriali di Gramsci di quel periodo si può verificare il lavoro fatto dai "torinesi": "Il partito e la rivoluzione" (27/12/19), "L'anno rivoluzionario" (1/1/20), "L'esempio della Russia" (10/1/20), "Soviet e consigli di fabbrica" (10/4/20). "Il problema concreto, immediato del PSI è quindi il problema del potere (…) è il problema della costruzione di un apparecchio statale che (…) garantisca a tutte le tendenze anticapitalistiche la (…) possibilità di diventare partiti di governo proletario, e verso l'esterno sia come una macchina implacabile che stritoli gli organismi del potere industriale e politico del capitalismo." (4)
Il movimento dei consigli è essenzialmente concentrato a Torino. Ed è la direzione sindacale (in cui è forte la destra turatiana del Psi e il cui leader è D'Aragona), che dopo aver fatto di tutto per isolarlo, apre la strada alla trattativa coi padroni e col governo Giolitti. In cambio della cessazione delle ostilità generali la FIOM ottiene consistenti aumenti salariali (fino al 20%) e il pagamento delle giornate di occupazione degli stabilimenti. L'accordo è approvato da un congresso straordinario della CGL (22 settembre '20), con l'opposizione della sinistra socialista. Nel giro di una settimana le aziende sono riconsegnate ai padroni.
La necessità di una nuova direzione politica del movimento operaio è l'elemento che anche l'Internazionale comunista sottolinea analizzando la vicenda italiana attraverso la penna di Lev Trotsky: "Nel settembre del 1920 la classe operaia italiana, in effetti, aveva assunto il controllo dello Stato, della società, delle fabbriche (…). Che cosa mancava? Mancava un'inezia, mancava un partito, che poggiando sul proletariato rivoluzionario, ingaggiasse una lotta aperta per (…) prendere il potere (…)." Dunque, continua Trotsky, gli insegnamenti dell'esperienza italiana sono questi: "1) il riformismo: ecco il nemico; 2) le esitazioni dei centristi costituiscono un pericolo mortale per un partito operaio; 3) la condizione più importante per la vittoria del proletariato è l'esistenza di un PC cosciente e omogeneo." (5). E' a questo compito urgente che si dedicarono nei mesi successivi le sinistre del PSI.

1 Su Battaglie sindacali, 25/9/29, in Del Carria, Proletari senza rivoluzione, vol. 3, p. 83.
2 Rapporto del luglio 1920 per l'Esecutivo dell'IC, in Gramsci, l'Ordine Nuovo. '19-'20.
3 V. il Rapporto al C.E. dell'IC già citato.
4 "Il problema del potere", sull'Ordine Nuovo del 29/11/19, ora in O.N. '19-'20.
5 Relazione dell'Ottobre '22 a Mosca, in Lev Trotsky, Scritti sull'Italia, col titolo "Settembre 1920: la rivoluzione mancata".

domenica 2 gennaio 2011

IL GESTO

di Luc Girello.



Riordinando la mia libreria ho trovato  alcune  foto di  Marilaide Ghigliano,  una delle artiste della macchina fotografica che meglio e più efficacemente di altri ha saputo ritrarre  la condizione femminile. La  serie di scatti risale  al 1978 il titolo è “Il gesto”  Da queste stupende foto una postura,  una carezza, il sollevarsi di un dito, l’appoggiarsi del braccio sulla schiena,  uno sguardo, un’espressione  fanno emergere  un universo femminile semplice e indispensabile, sensibile  e forte. Un gruppo di immagini che rivelano come una rivoluzione che trasformi la società da patriarcale in matirarcale,  più che utopica, sarebbe necessaria. Perchè l’emancipazione della donna, le cui icone sono Mara Carfagna, Alessandra Mussolini, Stefania Prestigiacomo, Daniela Santanchè, Nicole Minetti, Ruby, Patrizia D’Addario - mi femo qui ma l’elenco è molto lungo – non è altro che uno sporco imbroglio, è un’emancipazione creata dai maschi ad uso e consumo dei maschi. Quel che lascia amareggiati è che il successo mediatico di queste pseudo eroine  costituisca un enorme ostacolo sulla strada dell’emancipazione vera. Allora da queste foto parte un esortazione:

DONNE DI BUONA VOLONTA’ RIBELLATEVI E PRENDETE IL POTERE

Per commentare le foto abbiamo scelto il brano “Penombre” eseguito da Banditaliana:
Riccardo Tesi – organetto diatonico, Maurizio Geri – chitarra, Claudio Carboni-sax soprano, Ettore Bonafè – precussioni.






Marilaide Ghigliano, nata a Ceva nel 1944, intraprende l’attività fotografica nei primi anni Settanta. Dopo qualche anno realizza illustrazioni per la casa editrice Feltrinelli (libri come Noi e il nostro corpo, Cambia il corpo, cambia la vita, Noi e i nostri figli) e ai primi degli anni Ottanta incentra la sua attività sulla condizione femminile, dedicandosi principalmente alla realizzazione di ritratti fotografici di donne che poi confluiranno in una importante mostra a Palazzo Lascaris a Torino. 
Da qui comincia la sua carriera professionale che la porta a girare tutto il mondo alla ricerca di nuove ispirazioni e nuovi volti. Le sue fotografie sono state spesso utilizzate dall’editoria internazionale per illustrare libri e calendari, guide ed enciclopedie d'arte e di viaggio. 

I SESSANTA NOMI DELL' AMORE

di Fausta Dumano



I SESSANTA NOMI DELL' AMORE” TAHAR LAMRI, la redattrice di Aut in ferie dal discount gelmini, o meglio dalla burocrazia, si sta dedicando alla sua passione preferita leggere, considerando il clima che spinge a stare al caldo, a farmi compagnia è ancora un ospite della nostra terra. TAHAR LAMRI, un algerino,che proviene da quell' area tanto feconda di scrittori, ha studiato legge,un lungo cammino attraverso la LIBIA, la francia e poi L' ITALIA. Traduttore e interprete ,attore teatrale per far conoscere i TUAREG. 60 NOMI DELL' AMORE è un libro particolare,un libro sulle parole, parole d' amore che camminano attraverso la storia per costruire uin ponte tra culture differenti.Un' improvvisa storia d' amore tra una donna ELENA che vuole conoscere i sessanta nomi dell' amore in arabo per scrivere dei racconti, e TAYEB si intreccia con le voci dei racconti, una costruzione particolare che fa viaggiare il lettore nelle storie e contemporaneamente nello sviluppo via email dell' amore tra i due..Il libro è un viaggiare verso la conoscenza dell' altro, un' offerta, mentre si ripercorrono le complesse radici del cammino. JEAN MARIE, con il nome francesizzato per la prima volta va in ALGERIA, suo padre non gli ha trasmesso neanche l' arabo, AKLI ha sposato una danese e giura che è l' ultima volta che mette piede nel mondo che rifiuta, ma le loro storie si intrecciano ed emerge quella solidarietà ospitale . Geografie confuse, sentieri che si biforcano strappati ai propri affetti, anime dilaniate che non si sentono più appartenere all' oriente e all' occidente. Il LETTORE VA NELLA LETTURA , DOVE NON SI SA, SOLO PIU’ LONTANO, SI SVEGLIA TRA I TUAREG,......piacevoli scoperte il segreto della sopravvivenza sta nella mobilità, per chi avanza nel deserto senza fine, la terra dei ribelli, dei profeti . LE PAGINE SCORRONO e mi fermo all' ombra del TENERE’ , l' albero più solitario del mondo, l' unico albero del deserto ad ascoltare la storia dei TUAREG, che prima dell' arrivo dei cristiani erano radicati nel deserto, arrivano le donne TUAREG CHE PUR ESSENDO MUSULMANE NON HANNO IL VELO. Ascolto con avidità la storia, mi sveglia un foglio di via, perchè un' altra voce SAWSAN.......fa una valigia con un sacchetto di plastica ''difendi l' ambiente'' I sessanta nomi dell' amore diventa un romanzo corale. Il libro è preceduto da una nota dell' autore che spiega i motivi per cui scrive nella lingua del paese che l' ospita.....con...vivere con la lingua...l' illusione di aver messo le radici. Grazie Tahar.......una lettura emozionante, un libro pubblicato da MANGROVIE, LA STESSA CASA CORAGGIOSA DI   RONDE E RONDINI  , DI FOLLIA EXTRACOMUNITARIA   E TAGLIATO PER L'ESILIO , i libri di cui abbiamo già parlato





Tu di che razza sei? Umana o disumana?



E´ molto sentito tra i cittadini il problema del fenomeno del randagismo canino che accomuna questa Amministrazione agli altri comuni italiani per diverse ragioni quali il fenomeno dell´abbandono dei cani di proprietà e la mancata registrazione all´anagrafe canina ed ancor di più il problema del controllo delle nascite dei cani vaganti.

In particolare il fenomeno del randagismo ha assunto una notevole importanza per il disagio sociale  e la salute pubblica . La presenza dei cani randagi nel territorio del Comune di Frosinone desta  preoccupazione nei cittadini, sia dal punto di vista  dell´incolumità (cani pericolosi,cani che causano incidenti stradali) sia dal punto di vista sanitario.
Allo stato attuale  si assiste ad un aumento dei randagi presenti sul territorio ed è evidente, quindi, la necessità di una gestione diversa del fenomeno, gestione integrata tra iscrizioni  all´anagrafe di tutti i cani e sterilizzazioni di quelli a rischio di riproduzione incontrollata.
In questo contesto il Comune di Frosinone  ha posto tra i suoi obiettivi di carattere generale la riduzione del randagismo canino nel territorio con un piano di controllo delle nascite attraverso la sterilizzazione gratuita dei cani randagi catturati, a rischio di riproduzione incontrollata e di proprietà di cittadini in situazioni di disagio sociale.
Tra gli obiettivi specifici della campagna l´educazione dei cittadini:
- al controllo delle nascite
- a non abbandonare i randagi
- alla sensibilizzazione alla pratica della sterilizzazione dei cani a rischio di riproduzione  incontrollata e di quelli appartenenti a proprietari ritenuti in condizioni di disagio sociale
- ad un rapporto positivo uomo-randagio
- alla promozione dell´iscrizione di tutti i cani all´anagrafe canina
Il tutto finalizzato ad ottenere una significativa riduzione del randagismo nel territorio del Comune di Frosinone.
Pertanto, tutto ciò premesso, grazie anche al finanziamento al 50% della Regione Lazio e alla collaborazione della ASL/FR, questa Amministrazione sta promuovendo la campagna di controllo delle nascite attraverso la sterilizzazione canina che viene evidenziata e descritta in pieghevoli e locandine  che saranno distribuiti nelle scuole elementari e medie del Comune e che saranno resi noti alla cittadinanza.



Prof. Francesco RAFFA
Assessore alla tutela dell'ambiente,
ai servizi ecologici e alle energie rinnovabili
del Comune di Frosinone
Via A. Fabi snc (ex MTC)