Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 25 settembre 2010

Ribellator Frusino

di Luc Girello



Contro i nemici del popolo che   vogliono negare il diritto a una salute decente e il sacrosanto diritto di ognuno ad apprendere ed istruirsi, contro le lobbies finanziarie  a cui questi nemici vogliono appaltare   scuola e salute per trasformarle in merce preziosa  da vendere ai ricchi. Contro il capitalismo che è  il vero motore perverso di queste pratiche, FROSINONE  E' SCESA IN PIAZZA. 

Accompagnano i Gang con il brano: "Lavami nel Sangue dei miei nemici"



OCCUPAZIONE DI TUTTI GLI STABILIMENTI!

dalla Lit - Lega Internazionale dei Lavoratori 



Di fronte alla più grave crisi mondiale che la storia ricordi, ancora una volta il capitalismo mostra ai lavoratori il suo vero volto. Quello che i padroni e i loro partiti politici (Pdl e Pd in primis) ci dicono sempre più chiaramente è: “dovete pagare voi!”
Lo hanno detto nelle migliaia di aziende, grandi e piccole, che hanno messo prima in cassa integrazione, poi in mobilità e infine in mezzo alla strada centinaia di migliaia di lavoratori e le loro famiglie. Lo hanno detto alla Fiat, con il piano di Marchionne di trasformare le officine in luoghi di schiavitù. Lo dicono quando affermano che il Contratto nazionale è superato.
Ora lo dicono alla Fincantieri, con il nuovo piano industriale che prevede migliaia di licenziamenti, il dimezzamento del cantiere di Sestri Ponente, la chiusura di due stabilimenti, pare quelli di Riva Trigoso e Castellammare. Mentre aumenta l'impegno nella controllata americana di Fincantieri, Marine Group, che serve la marina degli Usa.
E non è che l'inizio, se pieghiamo la testa ora sarà sempre peggio. La politica borghese ha inscenato il solito teatrino disgustoso. Il ministro del Lavoro, Giulio Sacconi, ha addirittura negato l'esistenza di un piano industriale! Cosa che avrebbe dell'incredibile.
 
I lavoratori della Fincantieri si sono mobilitati da subito con grande coraggio. Noi siamo e saremo al vostro fianco.
Nei prossimi giorni ci saranno vari tavoli tra sindacati, governo e direzione dell'azienda. Lo diciamo da subito: nessuna soluzione per i lavoratori potrà uscire da questi confronti tra burocrati sindacali e rappresentanti del governo. Il governo, ricordiamolo, non è altro che il comitato d'affari della borghesia e, per conto della borghesia, agisce affinché a pagare per il fallimento del capitalismo siano i suoi figli sfruttati: i lavoratori.
 
Gli operai lo sanno e infatti si sono mossi nell'unico modo che può portarli al successo: con gli scioperi, i blocchi, e infine le occupazioni degli stabilimenti. Se riusciranno a imporre il loro volere alle direzioni dei sindacati concertativi, vinceranno.
La lotta alla Fincantieri è il primo passo verso l'apertura di una nuova stagione di lotta e di protagonismo operaio. Ma per vincere davvero occorre che le lotte non restino isolate. E' urgente creare da subito un coordinamento nazionale di tutte le fabbriche e le aziende in lotta.
Bisogna andare avanti, a partire dalla Fiat e da tutte le fabbriche che licenziano e mettono i lavoratori in cassa integrazione, cioè da quelle in cui i padroni e il governo del capitalismo hanno già dimostrato apertamente il loro fallimento.
L'unica risposta alla crisi del capitalismo è l'occupazione delle fabbriche e la loro gestione diretta da parte degli operai e dei lavoratori tutti!
 


Il Tar del Lazio sede di Roma contro la Marangoni Tyre

di Alberto Valleriani   ReTuVaSa





Il Tar del Lazio sede di Roma, con ordinanza n. 4135/2010 ha confermato in sede cautelare la decisione presa dalla Conferenza dei Servizi del 14 giugno 2010, sul diniego alla richiesta della Marangoni Tyre di Anagni di bruciare nel suo inceneritore il c.d. car fluff, rifiuto classificato come “speciale e pericoloso”.
Viene quindi confermata, per la prima volta nella Valle del Sacco,  l'applicazione del “principio di precauzione” nella gestione dei rischi ambientali, sancito dalla Comunità Europea e recepito come principio fondamentale nel nostro Codice dell'Ambiente.
A questo principio il TAR si è richiamato, recependo anche dal punto di vista giuridico quanto i comitati e le Associazioni hanno sempre richiesto con il loro impegno civile, battendosi ed informando la comunità in ogni angolo di strada.
Si è trattato di una decisione che, anche se non definitiva, è di grandissima importanza per il futuro della vicenda, perchè già affronta i temi sostanziali riconoscendo che le motivazioni espresse dalla conferenza dei servizi del giugno scorso sono state puntuali ed adeguate, cosicchè non viene accolta nemmeno la richiesta della società di nominare un consulente d'ufficio per verificare gli atti della conferenza.
Ed ancora, altro aspetto di grande soddisfazione per le Associazioni, dai Giudici viene riconosciuto che la decisione della conferenza dei servizi non determina un rischio occupazionale, perchè non incide sulla possibilità di proseguire le attività attualmente in corso. E questo conferma che la posizione delle Associazioni non è mai stata contro l'occupazione, ma solo a difesa del bene primario della salute, per i residenti e per i lavoratori stessi.
L'impegno profuso per vivere in un territorio privo di nocività sta dando i primi importati frutti, segno di una inversione di tendenza di cui i cittadini debbono essere fieri, e che debbono essere di monito a tutti coloro che sino ad oggi hanno visto la Valle del Sacco come terra di razzia e malversazione.
Si conclude così una settimana che ha un valore fondamentale per il territorio, caratterizzata anche dall’offensiva di magistratura e forze dell’ordine che, come dimostra il caso Arpa, sta svelando i meccanismi perversi delle cause di inquinamento della nostra terra e dei corsi d’acqua, lasciati per lungo tempo senza una seria ed efficiente azione di monitoraggio.
Le associazioni e i comitati cittadini riuniti nel coordinamento ambientale plaudono a questa azione di contrasto alla delinquenza ambientale e promettono attenzione e sostegno alle istituzioni che si battono per la protezione del territorio.
Questo impegno si è esplicitato prima in manifestazioni, convegni, raccolte firme e sensibilizzazione delle istituzioni competenti; quindi, contrapponendosi in giudizio al ricorso della Marangoni, nominando legali di valore a difesa e sostenendo le dovute spese processuali; nelle prossime settimane, proseguiranno le iniziative volte a far sì che le istituzioni responsabili della tutela ambientale e sanitaria siano sottratte a quella coltre di connivenze ed illegalità che questa settimana sono state svelate dalla magistratura. Per questo verranno allestiti banchetti di sottoscrizione e informazione nei prossimi giorni al fine di rendere tutti partecipi, anche economicamente, ognuno nelle proprie disponibilità, di quanto avvenuto. A breve verranno inoltre comunicate le coordinate di conti correnti  per chi avesse intenzione di fare delle offerte tramite bonifico. Per info sui banchetti troverete a breve le indicazioni sui siti: http://retuvasa.org   ;   www.dirittoallasalute.com.

La Fantasia al potere

di Luciano Granieri





Non state buoni se potete”. La recente fiction su San Filippo Neri, con protagonista Gigi Proietti ci ha suggerito la frase di apertura. A quanto pare la società civile di Frosinone a stare buona non ci pensa proprio. Le nefandezze dell’associazione a delinquere: Berlusconi, Gelimini, Polverini, (Alemanno), Iannarilli, più pezzi d manovalanza neofascista, stanno devastando il Paese, la Regione e la Provincia, attentando alla sanità pubblica e  alla scuola pubblica .  Si dirà “ Ma la suddetta associazione a delinquere esercita la propria inettitudine perché qualcuno l’ha votata!” Giusto, l’ha votata  LA SOCIETA’ INCIVILE.  Rimandiamo ad altro approfondimento la questione se  la società incivile  sia più numerosa di quella civile. In questa sede ci preme sottolineare come la civiltà a  Frosinone abbia avuto uno scatto d’orgoglio e sia riuscita a trascinare in piazza esponenti politici che, in linea teorica, dovrebbero rappresentarla. Nell’arco di tre giorni le strade di Frosinone hanno ospitato manifestazioni di protesta  in cui, vicino   ai  movimenti e  alle associazioni di liberi cittadini, si sono sporcati le mani diversi esponenti politici locali. Dai consiglieri regionali Montini, Nobile, Peduzzi, Scalia, al sindaco di Frosinone Michele Marini, dall’assessore all’ambiente del comune di Frosinone Francesco Raffa ai consiglieri Martini e Dialmi . In buona sostanza: PD, Rifondazione, Pdci, Fiom e Spi Cgil, hanno supportato la manifestazione per sollecitare l’apertura del nuovo ospedale, mentre Cobas, Unicobas,  Fiom , PD, Verdi, Rifondazione, Giovani Comunisti, Giovani Democratici e Italia dei Valori, hanno affiancato i movimenti degli insegnanti precari e del personale Ata nelle due manifestazioni, del 20 e del 23, settembre contro i tagli all’istruzione operati dalla già citata associazione a delinquere eletta dalla società incivile. Piccola notazione a margine: falce e martello?  Sempre presente. Di quanto accaduto il 20 settembre abbiamo già scritto. Qui vogliamo relazionare in merito alla manifestazione del 23. L’evento, come documentano i video, è stato molto particolare ed insolito. Una fiaccolata organizzata dal coordinamento precari scuola  e dall’Italia dei Valori si è snodata dal palazzo della Provincia fino alla Prefettura dove ha avuto luogo un happening teatrale Noi abbiamo deciso di seguire il corteo non da cronisti, ma da manifestanti  veri, camminando dietro  lo striscione del coordinamento dei precari scuola scambiando quattro chiacchiere con i partecipanti, fra i quali l’assessore all’ambiente del comune di Frosinone Francesco Raffa, Giuseppina Bonaviri dell’Italia dei Valori protagonista della macchina organizzatrice e la nostra amica, Fausta Dumano presente  non come    redattrice Di  Aut, ma in veste di professoressa  “paghi una e prendi tre”  quindi,  non  attrezzata con la  solita  macchinetta fotografica e  il blocco notes ,  ma con  un bel rotolo di carta igienica, simbolo della manifestazione, icona della scuola che va a rotoli.  In realtà siamo rimasti un po’ disorientati dal fatto che Fausta fosse collaboratrice ufficiale dell’Italia dei Valori in questo evento. Un partito, quello di Di Pietro,  non certo vicino  alle idee della professoressa prendi tre e paghi una e neanche alle nostre. Ma a seguito di rassicurazioni sul  fatto che,  da destra a sinistra,  restava decisamente , come redattrice di Aut, a sinistra della sinistra, ci siamo resi conto che se un obbiettivo deve essere raggiunto si rende  necessaria la collaborazione di tutti anche del consigliere Fabio Dialmi il quale sfoggiava con orgoglio  la  bandiera dell’Idv, una fra le tante  di quelle che ha riposte  nel suo cassetto. Del resto questi sono i miracoli della piazza : Provate voi a chiudere in una stanza  Di Pietro, Bersani, Veltroni,  Bonelli, D’Alema, Diliberto, Ferrero e fare in modo che non volino stracci !!!! Per tornare alla manifestazione, il corteo era veramente surreale  con le  fiammelle che accompagnavano l’incedere lento dei manifestanti. Si era creata una atmosfera solenne  quasi da processione, anche gli slogan venivano  gridati con moderazione. Ma sono state le piccole rappresentazioni teatrali  organizzate da Fausta a rendere veramente particolare la manifestazione. Abbiamo assistito al reclutamento dei genitori indispensabili per fare le pulizie all’interno degli istituti e  ad una vera lezione nell’istituto a cielo aperto  “Discount Gelmini”, lezione  tenuta dalla professoressa “prendi tre e paghi una ” ad alunni di tutte le età.  Insomma giovedì   scorso si è avuta  l’ennesima  dimostrazione che la società civile, derisa, sbeffeggiata e bistrattata  dall’associazione a delinquere  al potere, grazie alla legittimazione  della società INCIVILE, con la solidarietà, l’unita d’intenti, la mobilitazione ed un pizzico di fantasia può tornare a diventare artefice dei propri destini fatti di cose semplici, salute, istruzione, lavoro. Del resto un volta non si lottava   per   “la fantasia al potere”?








MANIFESTARE AL FIANCO DEGLI OPERAI CHE PERDONO IL POSTO DI LAVORO NON E’ REATO !!!

da Federazione Lazio Carc


MANIFESTARE AL FIANCO DEGLI OPERAI CHE PERDONO IL POSTO DI LAVORO
NON E’ REATO !!!
NO ALLA REPRESSIONE: STOP A DENUNCE E INTIMIDAZIONI DI STATO!
GIU’ LE MANI DALLE LOTTE SOCIALI!
GIU’ LE MANI DALLA EX NEXANS!
 
 VENERDI’ 1 OTTOBRE 2010 - LATINA
DALLE ORE 9.00 IN PIAZZA DELLA LIBERTA’

SIT-IN SOTTO LA PREFETTURA DI LATINA

-per il ritiro delle denunce per “manifestazione non autorizzata” emesse dalle forze dell’ordine contro due militanti del Partito dei CARC “colpevoli” di aver preso parte ad una manifestazione autorizzata svolta il 15 Luglio scorso a Fossanova dai lavoratori e dalle lavoratrici della ex-Nexans

-per respingere il tentativo delle Autorità di reprimere e limitare l’azione delle forze politiche e sociali che in provincia di Latina sostengono e organizzano la resistenza popolare ai devastanti effetti della crisi

-per sostenere la mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici della ex-Nexans di Latina in lotta contro i licenziamenti e per la difesa del posto di lavoro

Promuove: Partito dei Comitati d’Appoggio alla Resistenza – per il Comunismo (P-CARC)

Aderenti: Lavoratori ex-Nexans; Sindacato Lavoratori in Lotta –Napoli; Federazione provinciale di Frosinone di Rifondazione Comunista; Rifondazione Comunista sez. Latina;Federazione della Sinistra di Latina; avvocato Alessandro Pucci ;




per adesioni, inviare mail a roccaseccapriverno@carc.it o a fedlazio@yahoo.it
                       oppure telefonare al 3355430321

venerdì 24 settembre 2010

NOSTALGIA BALILLA

di Alessandro Robecchi da "il manifesto" del 24/09



Pancia in dentro, petto in fuori! At-tenti! Finalmente una buona notizia per la scuola italiana: i professori vengono licenziati a mazzi, i soffitti cascano in testa, le strutture fanno schifo e compassione, ma in compenso possiamo tutti tirare in aria i berretti e gridare hurrà per il solenne protocollo d'intesa firmato tra la ministra Gelmini, beata ignoranza, e il sor La Russa, il colonnello alla parata militare. 
In alto i cuori! Il protocollo d'intesa si ammanta di notevoli paroloni, roba forte qui nel Berlusconistan, come ad esempio «conoscenza e apprendimento della legalità e della Costituzione». Ma questa è la teoria, roba da comunisti. È la pratica che è più interessante, e prevede: «cultura militare», «arrampicata», «tiro con l'arco e con la pistola» (ad aria compressa, aggiunge pietoso il documento), senza contare «nuoto e salvamento» e «orienteering». 
Insomma, una specie di incrocio tra i littoriali, il sabato fascista e i film con Alvaro Vitali, il tutto sotto l'occhio vigile di La Russa e della sciura Gelmini, eletta dalla lobby dei cacciatori nella patria della Beretta, pistola italiana. Protocollo d'intesa denominato «Allenati per la vita», che insegna tra le altre cose anche il «pernottamento in luoghi ostili», cosa che potrebbe tornare utile alle ragazze che restano bloccate nottetempo nei cessi di Palazzo Grazioli. 
Non basta. A coronare il virile cimento arriverà alla fine una «gara pratica tra pattuglie di studenti» che varrà come credito formativo. «Mamma, non rompere che c'ho tre in matematica, perché ho preso ottimo nel passo del giaguaro!». È così che si forma una classe dirigente, imparando a dire signorsì. Non si parla di bombe a mano e di sommergibili rapidi e invisibili, ed è una notevole pecca dell'iniziativa (forse mancano i fondi), ma siamo certi che qualcuno porrà rimedio. 
Il tutto agli ordini di un centinaio di ufficiali in congedo, consapevoli che, dalle strutture alle finalità, dalle scale alle camerate, un liceo può somigliare perfettamente a una caserma. Il tutto, manco a dirlo, sponsorizzato da enti pubblici e privati, il che significa che l'ora di attività ginnico-militare (sic!) o la visita al poligono saranno finanziate dall'illuminata industria italiana: perché avere cittadini quando si possono avere soldati semplici? 
L'intesa è per ora regionale (Lombardia) e riguarda le scuole medie superiori, ma non disperiamo: la nostalgia è una brutta bestia e la tentazione di vestire da Balilla anche i più piccoli si farà strada presto. Scritta in un esilarante burocrat-militarese, la circolare che informa la popolazione pare di suo un capolavoro satirico. E addirittura strepitoso è il passaggio teorico in cui si spiega che tanto dispiego di mezzi di aria, di cielo e di terra (e di pistole ad aria compressa) ha tra le altre finalità «il contrasto del bullismo». Insomma, qualcosa tipo: «Mamma, c'era un bullo, ma l'ho fatto secco». Molto educativo. 
Naturalmente si sa come andrà a finire. Niente soldi per la benzina del cerchio di fuoco, due proiettili per settecento studenti, corsi di orienteering nel cortile della scuola e - se piove, nevica o tira vento - fornitura di speciali scarponi in cartone pressato, nella più pura tradizione dell'esercito italiano. 
E fin qui, naturalmente, al netto di incidenti, sempre possibili di fronte a una truppa riottosa e bambocciona come ci si immagina quella degli studenti. «Capitano, me so' sbagliato... Ho spezzato le reni al prof di greco!». Triste destino di un popolo imbelle a cui si chiede, «per fare gruppo», di mettere l'elmetto a scuola. Cosa che del resto chiedono ormai anche le mamme più avvertite. «Mettiti l'elmetto Gino, che in aula ti casca il soffitto sulla capoccia». Cronache italiane, insomma. Alalà!


33° ANNIVERSARIO DELL'ASSASSINIO DI WALTER ROSSI: Alemanno, no grazie!

di Francesco Valori  (ROMA, QUADRARO)




Le compagne e i compagni, gli amici di Walter, gli antifascisti romani tutti,  DIFFIDANO il Sindaco Gianni Alemanno ad intervenire giovedi 30 settembre  alle celebrazioni ed iniziative nel 33° anno dal suo assassinio perpetuato da mano fascista.

Si diffida dal partecipare e si ritiene quanto mai sgradita la presenza di chi, in quegli anni, svolse un ruolo attivo nelle organizzazioni neofasciste e nei fatti è da ritenersi correo degli assassini di Walter.
Lo si diffida , perchè chi ha condiviso e tra difficoltà crescenti, ha comunque permeati gli stessi ideali di Walter, non considera accettabile la semplificazione che tutte le morti siano uguali; continua a pretendere verità e giustizia dinnanzi alla storia sugli assassini e le stragi che hanno caratterizzato la storia di questo paese dal dopoguerra; non abbocca ai contenuti demagogici, razzisti e reazionari , di chi oggi vorrebbe presentarsi in veste candida.
Lo si diffida, perché la sua presenza rientra in un sordido piano di revisionismo storico - anche grazie alla complicità di una sinistra istituzionale mistificatrice - attuato tramite la riscrittura degli avvenimenti storici che hanno insanguinato l'Italia.
Il sindaco con la celtica è stato direttamente coinvolto nella partecipazione attiva, di pensiero ed emotiva, con le squadracce fasciste  che imperversavano nella capitale, cosi funzionali come ampliamente dimostrato dalle inchieste giudiziarie al potere politico deviato nella strategia della tensione.

Diffidiamo pertanto il sindaco a strumentalizzare il dolore di chi ha perso un figlio ed a rispettare quello dei suoi compagni di lotta

Lo diffidiamo dal presentarsi perché non accettiamo di vedere ancora offesa la memoria di chi è stato assassinato per un ideale, ideale che non può esser certo celebrato dalla provocatoria presenza di un fascista!

Lunedi 27 settembre alle ore 12 a Piazzale degli Eroi n. 9 (angolo via Andrea Doria) si terrà una conferenza stampa sulla giornata del 30 settembre.


Le Compagne e i Compagni Antifasciste/i di Roma


LA NECESSITA’ DI UN’ARPA FROSINONE AFFIDABILE

da Rete per la Tutela della Valle del Sacco   http://www.retuvasa.org/



La notizia dell’arresto del Direttore provinciale di Arpa Lazio, in attesa dei riscontri che si avranno o meno nel successivo iter giudiziario, getta una luce drammatica su un problema strutturale del Frusinate: la storica latitanza di enti di controllo del tutto affidabili nel monitoraggio dell’inquinamento. L’auspicio è che un fatto di cronaca come questo possa essere l’occasione per un’inversione di tendenza altrettanto storica.

Ovvero scrivere la parola fine a un’epoca in cui alcune industrie, in sfregio al rispetto della legge di molte altre, hanno potuto inquinare impunemente o quasi, confidando nella latitanza, se non addirittura nella copertura o connivenza, da parte di alcuni organi di controllo.
Nonostante altri organi svolgano appieno il loro dovere, come in questo caso.
Il processo, in corso, della ristrutturazione e del potenziamento dell’Arpa di Frosinone, deve dunque essere gestito con grande oculatezza, verificando non solo l’efficienza e la rispondenza dell’ente alle esigenze del territorio, ma anche i criteri di selezione del nuovo personale e l’eticità della dirigenza. In ciò auspichiamo che la Provincia di Frosinone, pur essendo l’Arpa di competenza regionale, possa giocare un ruolo centrale, visto che si tratta del suo territorio. Auspichiamo anche il coinvolgimento delle associazioni ambientaliste del Frusinate.
Siamo fiduciosi che questo appello sarà colto appieno.

Valle del Sacco, 23.9.2010



giovedì 23 settembre 2010

Grido d'allarme dell'Università La sapienza di Roma

Mozione del Senato Accademico



Il Senato Accademico nella seduta di ieri pomeriggio ha adottato la seguente mozione:


“Abbiamo fatto tutto il possibile: abbiamo ridotto i Dipartimenti del 40%, le Facoltà del 60%, riordinato la governance, decentrando tutti i poteri gestionali di ricerca e didattica ai Dipartimenti con organi centrali e Facoltà che hanno funzione di valutazione premiale delle attività. La responsabilità è ora del Governo e del Parlamento che debbono dare risposte concrete sui finanziamenti ormai drammaticamente insufficienti (l’università italiana è ultima in Europa) e sullo stato giuridico che i ricercatori attendono da 30 anni.
La Sapienza ha operato per razionalizzare, risparmia e riprogettare in funzione della qualità. Se dalla politica non ci saranno risposte, soprattutto finanziare, avremo una didattica da terzo mondo e una ricerca in dissoluzione. In tali condizioni non saremo in grado di iniziare l’anno accademico 2010-2011”.



mercoledì 22 settembre 2010

5 anarchici del sud. Un viaggio durato 40 anni

da Anarchiche e anarchici del Lazio



Il 26 settembre 1970 cinque anarchici calabresi morivano in un incidente stradale sull'autostrada del sole, tra Napoli e Roma, all'altezza di Ferentino. Andavano a Roma per consegnare un dossier di

controinformazione alla redazione del settimanale anarchico Umanità Nova.

L'incidente destò molti interrogativi già all'epoca data la stranezza della dinamica, la sparizione dei documenti trasportati dai compagni e tantissime altre incongruenze e coincidenze. Nel corso degli anni i dubbi si sono rafforzati: periodicamente qualche pentito e qualche dossier trovato negli archivi dei servizi segreti confermano i sospetti sul fatto che si sia trattato di una strage mascherata da incidente stradale.

40 anni e ancora torniamo a ricordare questa storia che si è sempre tentato di far dimenticare.

E' nostra intenzione denunciare pubblicamente l'omicidio dei compagni e ricostruire la loro vicenda, indissolubilmente legata agli avvenimenti dei quali furono testimoni e protagonisti: dal 1969 con gli attentati culminati con Piazza Fontana, inizio della stagione delle stragi, alla rivolta di Reggio Calabria.

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Appuntamento il 26 settembre a partire dalle ore 17:00 alla Cantina
Mediterraneo, Via A. Fabi 341 Frosinone
Gruppo Anarchico “C. Cafiero“ - Fai Roma
Via Vettor Fausto 3 - Roma



Iniziativa il 26 settembre a Frosinone nel 40° anniversario dell'omicidio di 5 anarchici calabresi

Il 26 settembre 2010 a Frosinone cercheremo di raccontare la storia di Angelo, Annelise, Franco, Gianni e Luigi e di un viaggio mai terminato in cui avevano riposto aspettative e speranze.

Alle 17:00 Proiezione di un documentario sull’attentato alla Freccia del
Sud a Gioia Tauro che causò 6 morti e 139 feriti e sull'omicidio dei
compagni.

Alle 18:00 Dibattito.
Presiede:
Marco Tranquilli (del Gruppo Cafiero – FAI Roma)
Interverranno:
Tonino Perna e Antonella Scordo (parenti dei compagni assassinati)
Roberto Gargamelli (uno degli accusati della Strage di Stato)
Franco Schirone (Autore del libro “La gioventù anarchica”)
Fabio Cuzzola (Autore del libro “5 anarchici del sud”)
Daniele Di Giovanni (ricorderà l'avvocato Edoardo Di Giovanni: una
"colonna portante" della Controinformazione)
Conclude:
Francesco Fricche (del Gruppo Cafiero – FAI Roma)

Alle 19:30 Contaminazioni teatrali
“Evviva Maria” di Ulderico Pesce, recita Lara Chiellino
“70 volte Sud” di Massimo Barilla, recita Salvatore Arena

Alle 21:00 Concerto dei Tetes de Bois

La crisi economica ed occupazionale sta attanagliando il Lazio

da Associazione Politico- Culturale 20 ottobre.




"La crisi economica ed occupazionale che sta attanagliando il Lazio è molto grave". A lanciare l´allarme è l´Associazione Politico Culturale "20 ottobre" per voce del suo esponente di spicco Oreste Della Posta.
"I dati forniti dalle organizzazioni sindacali regionale sono drammatici - afferma - e non lasciano sperare nulla di buono. Infatti - sottolinea Oreste Della Posta - i cassa integrati nel 2010 sono triplicati rispetto allo scorso anno, toccando quota 12000 rispetto ai 4400 del 2009."
"Per questo - continua - l´Associazione Politico-Culturale "20 Ottobre" valuta in maniera positiva la richiesta , inoltrata dai consiglieri regionali della Federazione della Sinistra Nobile e Peduzzi, di una convocazione straordinaria del Consiglio Regionale del Lazio. Assise dalla quale dovrebbero uscire alcune proposte per il rilancio dell´economia laziale: 
1) una politica più attenta e rigorosa per il riordino di tutte le società gestite dalla Regione Lazio con una drastica riduzione di tutti i consigli di amministrazione. Le risorse liberate potrebbero essere utilizzate per il sostegno al lavoro finanziando gli ammortizzatori sociali; 
2) dare nuovo impulso al credito diretto alle PMI che si trovano in difficoltà; in questo quadro Banca Impresa Lazio potrebbe svolgere un ruolo importante; 
3) occorre finanziare la ricerca e lo sviluppo tecnologico delle imprese e sostenerle nel trovare nuovi mercati; 
4) rendere il territorio regionale appetibile per investimenti finanziari atti a far ripartire sviluppo ed occupazione".
"Oltre al Consiglio Regionale straordinario , che ci auguriamo venga convocato al più presto - dice Oreste Della Posta - c´è bisogno di ritrovare un dialogo serio e costruttivo con tutte le parti sociali aprendo un tavolo di confronto permanente sulla questione economica e occupazionale. Nella nostra provincia, e non solo - conclude - tutto ciò darebbe una grande spinta alle PMI oggi in grave difficoltà, e ad una diversificazione produttiva  dell´indotto, mai come adesso in grave difficoltà. Queste misure, inoltre , potrebbero allentare la morsa della disoccupazione oggi arrivata ai livelli del terzo mondo, non solo nella nostra provincia".


18/09/2010 , Aquino 

Sardegna situazione drammatica

di Antonello Tiddia,  RSU Carbosulcis



Tutti siamo consapevoli della drammatica crisi economica imperante in Italia. Nel contempo i prezzi salgono, non c’è alcuna volontà di aumentare i salari e le pensioni più basse. Noi dicevamo “ lavorare meno, lavorare tutti “, mentre il governo e la Confindustria al contrario , hanno deciso di far “ lavorare di più e lavorare pochi. In questo quadro difficile e complicato c’è da chiedersi cosa possiamo fare in una Regione dall’economia fragile, come la Sardegna dove la situazione non si può definire tranquilla. Gli ultimi dati dell’Istat hanno confermato che nella nostra isola aumenta il tasso di disoccupazione più che in tutte le altre regioni italiane. La Sardegna è in una crisi totale il settore industriale è ogni giorno un bollettino di guerra dal nord,al centro al dell’Isola. Abbiamo la grossa crisi del Petrolchimo di Portotorres,la crisi tocca Sassari come Nuoro, il medio Campidano come Cagliari.Insomma non si sta bene.Una crisi che passa dall’industria , alla pastorizia, alla scuola, insomma colpisce tutti i settori.Inoltre abbiamo forse la crisi più forte e visibile nel Sulcis-Iglesiente
Il territorio del Sulcis –Iglesiente vanta il triste primato di oltre 30.000 disoccupati, ha una altissima percentuali di nuove generazioni che emigrano in cerca di trovare una prima occupazione. Inoltre abbiamo una crisi senza precedenti dell’apparato produttivo. La crisi in maniera differente , ha colpito cinque fabbriche della zona, quattro a Portovesme ( Eurallumina, Alcoa, Portovesme srl ) e una nell’iglesiente la Rockwool ora mai chiusa. Non posso però discutere di questa isola senza scordare il problema della presenza di basi militari in Sardegna.La Sardegna è stata da sempre sottomessa e subalterna al potere centrale: a tutt’oggi concede ettari ed ettari di territorio per basi e installazioni militari italiane e straniere. Inoltre vi sono zone militari adibite a usi “non sempre innocui”, che impongono di evidenziare i pericoli ambientali. La base della Maddalena , per anni ha avuto la presenza costante di sottomarini nucleari che hanno costituito non solo una minaccia per la pace,ma nel caso in cui ci siano stati incidenti sono stati mine vaganti dagli effetti devastanti per eventuali danni alla salute e all’ecosistema. Credo che la politica di smilitarizzazione dell’isola deve essere accompagnata da una politica per l’occupazione e per lo sviluppo. Il guaio è che i poteri centrali dello Stato Berlusconi in primis,ogni giorno di più la condizione di asservimento dell’isola e la sua esposizione al rischio nucleare (sperimentazioni all’uranio impoverito nel poligono di Quirra ).

Con una situazione simile sono convinto che occorra rilanciare un piano di sviluppo,una nuova forma di conflitto,per cercare di produrre risultati per l’occupazione in modo da dare un segnale di speranza alle nuove generazioni e produrre risultati concreti all’apparato produttivo ed alle forme di lavoro precario. Quindi salvaguardare tutti i posti di lavoro persi e a rischio,ma oltre questo puntare sull’attuazione è il finanziamento di un piano concreto delle bonifiche del territorio. Credo che per combattere la povertà e la disoccupazione dilagante nel territorio,occorre avere il coraggio di attuare : unificare le lotte per poter rilanciare la Sardegna e il Sulcis – Iglesiente con un nuovo piano di Rinascita . Concludo dicendo che purtroppo manca in Sardegna una forza comunista e anticapitalista capace di radicarsi nei quartieri, nei rioni , nel territorio, cosa diffusa un po’ in gran parte d’Italia. Costruire un movimento alternativo al PD e che inizi ad essere più indipendente dalle decisioni prese lontano dalla Sardegna.

martedì 21 settembre 2010

OSPEDALE FROSINONE PRONTO MA CHIUSO

da Omniroma 

E' quanto affermano in una nota Ivano Peduzzi e Fabio Nobile, capogruppo e consigliere della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio, questa mattina a Frosinone per partecipare al presidio organizzato per chiedere l'apertura del nuovo nosocomio cittadino.
"Il collasso del sistema sanitario regionale - continuano - incombe ed il commissario straordinario si sta dimostrando totalmente incapace a ricoprire questo ruolo, intervenendo in modo disorganico per risolvere emergenze da lei stessa provocate. Quella dell'Ospedale di Frosinone è una situazione tanto paradossale - affermano i due consiglieri - quanto difficilmente giustificabile nell'ottica del risparmio delle risorse pubbliche. Un ospedale nuovo ed attrezzato, nei fatti pronto per essere immediatamente operativo ma incomprensibilmente fermo. Ignoti i motivi che ne ritardano l'apertura, evidente il completo disinteresse della Presidente della Regione. Chiediamo alla Polverini di rivedere i decreti commissariali e di intervenire per l'immediata apertura del nosocomio di Frosinone, per evitare che diventi il nuovo simbolo degli sprechi di denaro pubblico".

Autunno caldo, ideologia o bassa politica?

di Andrea Cristofaro, Prc Frosinone



Sono stato testimone delle due giornate di protesta organizzate dalla Cgil, una contro la chiusura dell’ospedale di Ceccano, l’altra contro il rischio di ridimensionamento del nuovo ospedale di Frosinone. L’affluenza non è stata enorme, ma visto il periodo è stata accettabile. Se i motivi della protesta sono più che legittimi, non la penso allo stesso modo per le modalità con cui si è svolta la protesta e per i temi trattati dai politici intervenuti (già, perché hanno parlato solo dei politici). La mia impressione è che questa protesta diventi a tutti gli effetti una protesta a favore dei tagli alla sanità, e mi spiego: esponenti del centrosinistra illustrano come i limiti fissati dal governo riguardo ai posti letto ogni mille abitanti sia 3 virgola qualcosa, e che il centrosinistra durante il suo governo ha rispettato questo limite, operando nel contempo quelle che in un’azienda vengono definite delle ristrutturazioni, e che a seconda dei casi significano licenziamenti, tagli alle spese sulla sicurezza, cassa integrazione, precarizzazione. Nel caso della sanità si tratta in ogni caso di tagli alla spesa, ed i politici del centrosinistra che hanno parlato hanno rivendicato quei tagli. D’altronde durante la campagna elettorale con cui la Polverini ha poi vinto le elezioni, il centrodestra accusava il centrosinistra di aver distrutto la sanità in provincia e nella regione. Ora le parti si sono invertite: certo le scelte della giunta di destra sono scelte di pura macelleria riguardo al diritto alla salute degli abitanti della nostra provincia, e giustamente ora è il centrosinistra che accusa, portando conti alla mano il dato che ora i posti per mille abitanti scenderebbero a 2 virgola qualcosa. E allora perché io vedo il rischio che questa diventi una manifestazione in difesa dei tagli? Perché qui si parla di percentuali, mercificando la sanità e riducendola da diritto inalienabile di ogni persona a un privilegio che alcuni possono permettersi ed altri invece non potendoselo permettere devono arrangiarsi, per il semplice motivo che i bilanci e le percentuali dicono che questi ultimi devono arrangiarsi. Perché qui nessuno sembra mettere in dubbio il fatto che i tagli siano indispensabili, anzi si dà per scontato che i tagli vadano fatti, e quindi si fa a chi taglia in maniera migliore. Ma a qualcuno è venuto in mente che forse i tagli non vadano fatti? E’ venuto in mente a qualcuno che la sanità sia un campo in cui i tagli non vanno fatti, anzi vi si deve investire di più per tutelare il sacrosanto diritto alla salute di ogni cittadino? E’ venuto in mente a qualcuno che i tagli nella spesa per la sanità pubblica si traducono costantemente in ulteriori spese a favore della sanità privata? Ci dicono che bisogna eliminare i privilegi e gli sprechi della sanità pubblica: va bene, questo va fatto, e allora eliminiamoli questi privilegi. Ed invece a parole si dice di eliminare i privilegi ma nei fatti si tagliano i fondi pubblici e si aumentano i privilegi dei vari dirigenti, dei primari, delle ditte esterne. Quindi nessuno è impazzito: aveva ragione il centrodestra ad accusare il centrosinistra come ora ha ragione il centrosinistra ad accusare il centrodestra, ma si tratta solo di un gioco delle parti. Il vero problema è il sistema liberista che impone i tagli alle spese pubbliche; e tale sistema, pur con sfumature diverse, è appoggiato sia dal centrosinistra che dal centrodestra. Il risultato è quello di favorire i soggetti privati nel campo della sanità, perché così come succede nella scuola, nei trasporti, nel campo dell’energia, la distruzione del pubblico si risolve sempre in grossi regali ai privati. E le persone sono ridotte ad oggetti in balia della corrente senza punti di appoggio. E nello stesso discorso possiamo introdurre il tentativo di distruggere i diritti dei lavoratori e dei pensionati messo in atto da tempo ma ultimamente accelerato con i fatti di Pomigliano e di Melfi. Ed allora io mi chiedo e vi chiedo: ma si può essere contro i tagli alla sanità e poi essere d’accordo con Marchionne? Si può protestare contro i tagli alla sanità e poi non prendere posizione contro la privatizzazione dell’acqua o contro le devastazioni ambientali come la Tav, la creazione di inceneritori, il raddoppio di autostrade inutili o, ad es. l’aeroporto di Frosinone? Ebbene, è auspicabile innanzitutto che le vertenze sulla sanità nel lazio si uniscano e si organizzino per essere presenti contemporaneamente davanti alla regione lazio: quindi Ceccano, Pontecorvo, Frosinone, Montefiascone, etc., non per chiedere di non tagliare fondi alla sanità pubblica, ma per chiedere nuovi investimenti. E poi è importante che le diverse vertenze si uniscano: movimenti per la tutela dell’ambiente, per la difesa del lavoro, per la difesa dei diritti devono unire le forze perché l’avversario da combattere è lo stesso: il sistema liberista che mercifica tutto ciò che può essere soggetto a speculazioni private. Un appuntamento importante a cui tutti dovrebbero partecipare è a tal proposito la manifestazione nazionale del 16 ottobre a Roma indetta dalla Fiom. Solo se si riuscirà a compattare le lotte in un unico fronte esisterà qualche possibilità di ottenere qualcosa, e soprattutto si porteranno allo scoperto le incongruenze dei soggetti politici che contemporaneamente stanno dalla parte dei lavoratori e dalla parte dei padroni, dalla parte dei cittadini ma anche dalla parte degli speculatori che distruggono la dignità dei cittadini stessi. Voglio chiudere citando Ivan della Mea: “non facciamo confusione, se io sto con chi lavora io non sto con il padrone”.

Ancora tu, ancora qui, ancora noi

di Fausta Dumano


“Nessuna scuola mi consola” è il titolo di un libro di Chiara Valerio, è il leit motiv  di questa manifestazione, blocco notes, la redattrice di Aut , la location è quella di Piazza Gramsci dove c’è “IL POTERE PROVINCIALE” i protagonisti sono i “precari scuola” quella categoria precariamente giovane  a prescindere dall’età anagrafica . Flessibili lavoratori stagionali , collezionatori di punti e titoli , offerte promozionali del discount “Scuola Gelmini” un discount che offre qualità scadente (non per colpa dei docenti e degli Ata) per spingere verso la scuola privata . I “giovani precari” quelli storici hanno i capelli brizzolati e le prime rughe , eternamente fidanzati, sono stati scritturati per il  film “Domani sposi, oggi precari nel dondolio dei sogni e delle speranze”. Sogni calpestati come la loro dignità, volti smarriti , volti rassegnati, volti che si conoscono  e si salutano “Ancora qui, ma non dovevamo vederci più??” Hanno consumato le scuole delle scarpe negli anni per il diritto al lavoro, valige di cartone, hanno raggiunto località svariate nel loro pendolarismo, che non ha nulla a che fare con i viaggiatori per turismo. Alla dogana del “discount scuola” prendi tre paghi uno hanno trovato il “permesso a punti” una sorta di gioco dell’oca più ti avvicini alla casella “ETA’ PENSIONABILE” più trovi una sorpresa da doccia fredda “Resti fermo un giro.....” problemi tuoi se non hai i soldi neanche per mangiare . Troppo giovani per ottenere la stabilità nel discount, tropo anziani per riciclarsi in altri supermercati. A fianco dei precari la Cgil, l’Unicobas, e i Cobas , bandiere di Rifondazione Comunista, del Pdci  e dell’Italia dei Valori. Telecamere, fotoreporter della stampa, microfono aperto  ai precari storici, una delegazione incontra l’assessore provinciale “precaria” Quadrini, che partecipa all’operazione chirurgica dei tagli senza anestesia, tagli che producono ferite dolorose  che sventrano la scuola pubblica. Armi da guerra, una guerra che utilizza armi di distruzione al diritto all’istruzione, violando le più elementari norme di sicurezza, alunni stipati nelle aule..... Una scuola che va a rotoli.... Giovedì la protesta torna in piazza con una fiaccolata e lezioni creative, perché la scuola si regge sulla creatività e sulla fantasia......Ancora tu, ancora qui, ancora noi, la redattrice di Aut. Lunga carriera precaria prima della sospirata a tempo indeterminato, militante storica dei Cobas si guarda riflessa nel volto della coordinatrice provinciale degli Unicobas, scorrono le immagini di un film in bianco e nero “Come eravamo” Cassandre profetiche.... Ancora tu, ancora noi in piazza a sostenere la lotta dei precari, ancora tu a prendere la parola. Interventi sindacali, interventi politici . A giudicare dagli applausi la coordinatrice degli Unicobas e Guglielmo Maddè, l’operaio carismatico del Prc, sono promossi senza DEBITI in un pianeta pieno di debiti e di carenze che non assicura neanche gli obbiettivi minimi. Giovedì ancora in piazza a sostegno di una scuola che va a rotoli.

Il popolo si mobilita e trascina la politica

di Luciano Granieri.

Una  giornata veramente particolare quella di lunedì 20 settembre a Frosinone, una giornata di intensa attività politica, ovviamente come la intendiamo noi, fuori dalle aule e dentro le piazze. C’erano da rivendicare due diritti semplici, semplici, quello alla salute e quello all’istruzione. Si comincia a mezzo giorno davanti al nuovo ospedale di Frosinone intitolato a Fabrizio Spaziani. Nosocomio  aspirante alla qualificazione di Dea di II livello  che, nonostante le strutture  già pronte,  non è ancora funzionante né  è dato sapere quando potrà  aprire. Eppure la situazione del vecchio Umberto I  è drammatica soprattutto nel reparto medicina. Personale medico e paramedico insufficiente costretto a turni massacranti, malati lasciati al proprio destino, un pronto soccorso in cui, forse il soccorso si ottiene ma la prontezza è sicuramente una chimera, sono i flagelli di una struttura che ormai sta scoppiando.    La ragione che si adduce da parte  della Regione per giustificare il  ritardo nell’apertura del nuovo ospedale   è, tanto per cambiare,  la mancanza di fondi  necessari a retribuire   medici e infermieri. Eppure basterebbe stabilizzare  i sanitari precari che sono molti  e togliere qualche convenzione a cliniche private di amici e di amici degli amici. Ma come è noto la politica lacrime e sangue della sanità laziale ordita dalla giunta Polverini, dettata dal capo  Berlusconi e spalleggiata  dal tutore Alemanno , consiste nel togliere alla collettività e ai meno abbienti , per dare alle lobbies della finanza . Già  sabato 19, la comunità di Pontecorvo era scesa in piazza bloccando l’autostrada per protestare contro la chiusura, l’ennesima in Provincia, del locale ospedale. Ma al di là dei contenuti della manifestazione  bene illustrati dagli interventi in video, ci preme porre l’accento sull’eccezionalità  della protesta. E’ una delle poche volte in cui la politica segue la gente, si mobilita insieme al popolo  per l’ottenimento di bisogni primari . Come è noto la battaglia per l’apertura del nuovo ospedale Fabrizio Spaziani è stata concepita e sviluppata da movimenti e associazioni di cittadini. In questo frangente i rappresentanti erano  guidati dai rappresentati . Dunque nel corteo che ha attraversato i cortili del nuovo ospedale accanto alle associazioni e ai singoli cittadini, molti dei quali anziani, c’erano la Cgil con il proprio delegato alla funzione pubblica Beatrice Moretti, c’era la FIOM, i consiglieri regionali  d’opposizione Esterino Montino,  (PD) Ivano Peduzzi e Fabio Nobile (Fds), Francesco Scalia (PD), Luigi Nieri (Sel) e il sindaco di Frosinone Michele Marini.  Tutti dietro al POPOLO guidato da Guglielmo Maddè candidato alle ultime elezioni regionali  per Rifondazione Comunista. Notabili dirigenti di partito , amministratori pubblici, sindacati,  tutti insieme  a seguire il  POPOLO e  la FALCE E MARTELLO.  Certo il povero Maddè sbracciandosi lamentava il fatto che certa gente non era più adusa  alla piazza, ma riabituarsi è facile basta volerlo.  Pensando ai discorsi inconcludenti e sterili ascoltati  durante le giornate della  festa del PD, un evento di una tristezza unica, ci siamo resi conto, che le diatribe fra una corrente e l’altra, i veti incrociati sulle alleanze , sulle primarie  i ragionamenti sull’opportunità  di un  coordinatore regionale piuttosto che un altro, venivano spazzati via dalla volontà popolare che ha  altre necessità .  Forse il PD  ma anche gli altri partiti della diaspora della sinistra  dovrebbero trarre insegnamento  da questo lunedì 20 settembre, lasciar stare le alchimie, ascoltare i cittadini la cui agenda politica è fatta di bisogni, aspirazioni, speranze , e porre questa agenda politica alla base del proprio agire.
P.S.
Per quanto attiene alla manifestazione dei precari della scuola riferiamo in altro post.










domenica 19 settembre 2010

W L'Italia Liberata da Lega Ladrona

di Luciano Granieri.


Viva l’Italia, Repubblica Democratica Fondata sul Lavoro in cui tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche di condizioni personali e sociali. Viva l’Italia, Repubblica Democratica Fondata su Lavoro, in cui la scuola è aperta a tutti, l’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento e la Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, SENZA ONERI PER LO STATO. Viva L’Italia ancora non liberata dal fascismo e che resiste all’ignoranza e alla barbarie di movimenti che giorno dopo giorno attentano alle regole fondamentali della Carta Costituzionale. Viva l’Italia che deve resistere agli attacchi di Lega Ladrona, novelli nazifascisti in camicia verde, che succhiano il sangue di tutti i cittadini per finanziare il loro federalismo,   che prevede il recupero dell’evasione fiscale del nord con le tasse pagate dal sud. Viva L’Italia che deve resistere alle “Scuole private della Padania libera” finanziate, in spregio al dettato costituzionale, dalla collettività,  e che deve combattere contro l’appropriazione indebita di Istituti  statali marchiati da simboli che nulla hanno a che vedere con L’Italia, Repubblica Democratica fondata sul lavoro.  Viva L’Italia che deve resistere ad un ministro dell’Istruzione IGNORANTE  il quale , tardivamente,  a malincuore, senza  condanne di sorta  ha rivendicato, cercando di non  disturbare, la riappropriazione alla collettività  di quella scuola sfregiata, consigliando  la rimozione di  simboli che nulla hanno  a che vedere con L’Italia, Repubblica  Democratica Fondata sul Lavoro.

RICORSO AL TAR DELLA MARANGONI

da RETE PER LA TUTELA DELLA VALLE DEL SACCO


Retuvasa, che il 17.09.10 insieme ad Anagni Viva, Comitato Osteria della Fontana e DAS si è costituita tramite i comuni avvocati di fiducia nel giudizio davanti al TAR del Lazio, promosso dalla Marangoni contro la decisione della conferenza dei servizi del 14.06.10 che ha bocciato il progetto di adeguamento dell’impianto attualmente dedicato all’incenerimento di pneumatici fuori uso all’attività di incenerimento di car fluff, guarda con serenità all’esito del ricorso. Siamo fiduciosi che il TAR confermerà quanto deciso in conferenza dei servizi, sulla base di motivazioni tecniche che riteniamo ineccepibili tanto dal punto di vista ambientale, quanto di salute pubblica e procedurale. Siamo anche fiduciosi sul fatto che Regione, Provincia e Comune, che hanno ben argomentato tali ragioni tecniche in sede di conferenza dei servizi, non avranno difficoltà a rappresentarle in sede di ricorso. Ricordiamo che la bocciatura del progetto di un impianto potenzialmente ad altissimo impatto ambientale come l’inceneritore di car fluff ad Anagni rappresenta una storica e imprescindibile inversione di tendenza rispetto alla pluridecennale logica di approvazione indiscriminata di fonti altamente inquinanti nella Valle del Sacco, sito di bonifica di interesse nazionale. La costituzione in giudizio nel ricorso Marangoni segue la nostra costituzione come parte civile nel processo per l’inquinamento della Valle del Sacco, in corso presso il Tribunale di Velletri, dove faremo la nostra parte insieme a Legambiente, WWF e Codici.

Anagni,19 Settembre 2010