Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 16 dicembre 2020

Frosinone.Rimborso Tari, secondo appuntamento.

 Rigenerare Frosinone



Sabato 19 dicembre al partire dalle ore 17,00, il nostro gruppo politico, in un evento pubblico che si terrà in P.zza Cervini (Via Aldo Moro) a Frosinone, illustrerà alla cittadinanza  le modalità per ottenere dal Comune di Frosinone il rimborso dell’80% della TARI per gli anni 2015-2016-2017-2018.

La sentenza numero 358/2020, emessa dalla Commissione Tributaria Provinciale di Frosinone il 9 novembre scorso, ha sancito che la tariffa per lo  smaltimento dei rifiuti è risultata eccessiva  in rapporto al servizio svolto dal gestore. Per quegli anni l’importo del tributo da corrispondere doveva essere del 20% rispetto all’imponibile richiesto. La mancanza di controllo del Comune sul corretto espletamento del servizio ha arrecato un enorme danno ai cittadini di Frosinone gravati di un onere tributario eccessivo. Ciò a dimostrazione del fatto che i servizi fondamentali - come ad esempio la tutela della salute, la salvaguardia idrogeologica del territorio, l’erogazione idrica e il trattamento dei rifiuti -diventano scadenti, e con  un costo elevato per la collettività, quando vengono affidati al privato e quindi consegnati alla logica del profitto. Ed è ancora più grave il fatto che gli enti locali, in primis i comuni, non controllino l’effettivo rispetto del contratto di gestione,  rilevandone  le criticità,  e ponendo in essere le necessarie contromisure  a difesa dei cittadini.

Anche il Comune di Frosinone, rispetto allo smaltimento e trattamento  dei rifiuti, non ha vigilato sulla correttezza del servizio svolto, avallando una tariffa abnorme. Per questa ragione invitiamo tutti i cittadini a chiedere il rimborso dell’80% della tariffa. Sul come fare invitiamo tutta la cittadinanza  a partecipare al nostro incontro del 19 dicembre a Piazza Cervini.

Rigenerare Frosinone.

Documento sulla vicenda rifiuti

il modulo per richiedere il rimborso

Un'altra via

 Luciano Granieri



Il Natale del Covid. Si moltiplicano   foto che ritraggono  gente inzeppata  nelle vie delle compere, immagini che fanno indignare molti operatori sanitari e indurre   gli organi governativi  ad inasprire  i  tempi  e modi  della clausura.  Ciò  causa l’isteria   di chi deve decidere rimanendo prigioniero di un terribile corto circuito:  comprare-ma non assembrare. 

Siamo preda di una diffusa, quanto fallace, suggestione  per   cui l’esercizio della libertà individuale si esplica nel  consumare, nel  fare incetta di merci, anche le più inutili. Se non si possono percorrere le vie del commercio, non si può   uscire, dunque si rimane prigionieri, vittime di una libertà negata. 

Ma è proprio vero?  

Il nostro Paese è  ricco di bellezze naturali, architettoniche , paesaggistiche.  Disgraziatamente sull’altare dell’affollamento,  officiante il  Dio consumo, sono stati sacrificati  musei, teatri , cinema.  Ma  c’è rimasto tutto il resto.  

Si  potrà, forse inaspettatamente,  scoprire che a pochi chilometri da casa esiste un borgo, un bosco, una sentiero di  montagna da percorrere a piedi o con le ciaspole. Insomma si potrà scoprire che bearci  delle bellezze di cui i nostri  territori  abbondano -anche se stiamo facendo di tutto  per distruggerle - non costa nulla,   mentre  il costosissimo telefonino di ultima generazione sarà destinato a rimanere un sogno artificiale dentro una  vetrina abbagliante di luci. Roba per pochi ricchi,  che tanto se lo comprano su Amazon,  ma che genera   un assembramento di masse abbagliate dal mito del possiedo-sfoggio, quindi sono.  

Una domanda sorge spontanea: Ha senso affollare le vie degli acquisti, soffrendo   la sorda  frustrazione di poter comprare, poco o nulla di ciò che si desidera,  rimpinzando  assembramenti  le cui conseguenze   imporranno restrizioni su chi magari avrebbe voluto andare al cinema o a teatro?  Si può anche uscire, respirare, spaziare, insomma essere liberi, senza affollarsi per lo spritz, ma   frequentando le   meraviglie  dei propri territori. 

E’ più bello non ci si assembra e, oltre tutto, è gratis.

Di seguito la testimonianza dell'altra via, quella che abbiamo percorso in queste domeniche in cui si raccomandava di "NON AFFOLLARSI"


lunedì 14 dicembre 2020

Svegliatevi

Comitato per la Democrazia Costituzionale



Il direttivo del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale esprime una forte preoccupazione per il blocco delle iniziative parlamentari per l'approvazione di una nuova legge elettorale.

Governo e maggioranza sono attraversati da tensioni e le destre sono all'attacco per ottenere nuove elezioni prima del “semestre bianco”, durante il quale il Presidente della Repubblica non può sciogliere le camere.


Il rinvio dell'approvazione di una nuova legge elettorale ha portato alla conseguenza grottesca che il governo ha avviato la ridefinizione dei collegi e delle circoscrizioni elettorali, vista l'entrata in vigore del taglio del parlamento (5/11/ 2020) e quindi della collegata legge elettorale, imposta nel maggio 2019 dalla Lega e votata anche dal Movimento 5 Stelle.


Questa legge - come abbiamo denunciato durante il referendum costituzionale - è una spada di Damocle sull'esito delle prossime elezioni. Senza una nuova legge elettorale ci troveremo a votare con le regole ancora più maggioritarie del Rosatellum che renderebbero il parlamento ancora meno rappresentativo della volontà delle elettrici e degli elettori. Infatti la Lega ha ottenuto che il maggioritario fosse prevalente in modo da costringere tutto il centro destra ad un fronte unico e tentare di arrivare al 35/40 % dei voti che le darebbe la maggioranza in parlamento, pur rappresentando una minoranza di elettori.


Se si votasse con questa legge prima del semestre bianco il centro destra a trazione leghista potrebbe perfino eleggere da solo il Presidente della Repubblica, ottenere una maggioranza parlamentare sufficiente a modificare la Costituzione, con l'obiettivo di   dare più autonomia per le regioni, anche in modo differenziato, e di imporre il presidenzialismo. Obiettivi scritti nel programma elettorale delle destre nel 2018.


Questa situazione di stallo è quindi pericolosa, ma la maggioranza sembra non avvertire la gravità delle conseguenze del blocco della discussione parlamentare.


La maggioranza attuale si era impegnata, durante la campagna referendaria, ad approvare una nuova legge elettorale per superare almeno alcune storture provocate dal taglio del parlamento, ma finora è tutto bloccato e la proporzionalità incerta.

  

Chiediamo con urgenza l'approvazione di una legge elettorale proporzionale che consenta ai cittadini di scegliere direttamente i loro rappresentanti, superando le liste bloccate di nominati dall'alto, obiettivo che si può raggiungere con modalità diverse.


Così esiste il serio rischio di consegnare l'Italia alle destre anche per responsabilità della confusione nella maggioranza sulla legge elettorale.