Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

venerdì 9 novembre 2018

I candidati di Potere al Popolo di Frosinone al Coordinamento nazionale.

Assemblea Territoriale Potere al Popolo Frosinone

Sono stati designati dall'assemblea territoriale di Frosinone i candidati al coordinamento nazionale. Sono: Sonia Sale e Leonardo Murru . Di seguito la presentazione dei candidati.




Mi chiamo Sonia Sale ho 34 anni, appartengo all'Assemblea territorale di Frosinone e sono candidata al Coordinamento Nazionale nella circoscrizione Lazio.
Ho conseguito la maturità presso il liceo Socio-psico-pedagogico. 
Nel luglio del 2017 mi sono laureata presso l'Università La Sapienza - Facoltà di Giurisprudenza.
Ho discusso la mia tesi sul tema: La funzione sociale della proprietà. 
Linea guida del mio lavoro "Il terribile diritto" di Stefano Rodotà. 
Nell' anno 2014 mi sono tesserata al sindacato CGIL per procedere con una vertenza sindacale contro un datore di lavoro disonesto e sfruttatore. 
Mi sono distaccata dalla CGIL in quanto delusa dal modus operandi della stessa.
Sono attualmente tesserata con l' USB.
Potere al Popolo! rappresenta per me la prima esperienza politica. 
Sento di potermi definire "compagna" di testa, cuore e sangue.
La più grande eredità lasciatami da mio nonno sono due sue tessere del partito comunista del 1953 e 1954.
Sono contro l'ingiustizia.
Contro gli sfruttatori.
Sempre dalla parte degli sfruttati.




Sono Leonardo Murru, 28 anni, maturità scientifica, laureando in informatica.

Credo fermamente in una società basata su collaborazione, uguaglianza, integrazione e sostenibilità.
Utilizzo, sviluppo e promuovo tecnologie software libere.
Sono alla mia prima esperienza politica come rappresentante dell'Assemblea Provinciale di Frosinone.
Mi definisco zecca, pastafariano, rompicoglioni.

mercoledì 7 novembre 2018

Potere al Popolo di Frosinone a Roma contro il DDL Pillon e il decreto Salvini

Assemblea territoriale di Potere al Popolo di Frosinone




L’assemblea territoriale di Potere al Popolo di Frosinone, parteciperà alle due manifestazioni organizzate a Roma il prossimo 10 novembre.
Alle ore 11,00 saremo in Piazza Madonna di Loreto insieme ai movimenti delle donne, realtà dell’associazionismo democratico e della società civile, per il presidio contro il disegno di legge Pillon sulla revisione delle norme in materia di separazione e affido dei minori.
Lo scopo del DDL è quello di garantire la bigenitorialità per contrastare la presunta Sindrome di Alienazione Parentale, una patologia mai riconosciuta dalla comunità scientifica. 
Per curare un sindrome che è solo nelle menti malate di chi ha presentato la legge si determinerà un danno irreparabile, in particolare alle donne, alle famiglie più deboli che vorranno procedere alla separazione, alle bambine e ai bambini coinvolti nelle controversie dei genitori. 
Questo disegno di legge non deve passare! 
Ciò è quanto grideremo forte e chiaro. 
Dalle 14,00 prenderemo parte al corteo che partirà da P.zza della Repubblica.
Manifesteremo contro il governo, il razzismo e il decreto Salvini. 
Saremo insieme a circa 400 associazioni, comitati antirazzisti , centri sociali, partiti e sindacati.
Il decreto Salvini sia per i contenuti, che per le modalità con cui è stato approvato al Senato, è uno sfregio ai principi di solidarietà e convivenza sociale su cui si basa la nostra Costituzione. 
Un decreto il cui risultato sarà quello di alimentare odio e razzismo, destinato ad imprimere un forte impatto sui rapporti sociali con l’inasprimento della guerra fra poveri.
E passato al Senato con una procedura forzata ai limiti della costituzionalità.
Non possiamo permettere che uno sciagurato governo, formato da due forze illiberali, possa riportare l’Italia ad un livello di barbarie e arretratezza civile e morale.
Per questo motivo saremo in Piazza contro il DDL Pillon e contro il Decreto Salvni.

martedì 6 novembre 2018

Cronache parlamentari dal governo del cambiamento

Luciano Granieri




Ieri per motivi  di lavoro ho trascorso un po’di tempo viaggiando in macchina. La cosa non mi dava noia perché   mi consentiva  di  sentire la radio in modo abbastanza continuo. Cosa ascolto? Una delle tante emittenti che parla della Roma. Solo che  stava venendo giù il finimondo, pioggia, vento fulmini e saette, per cui la modulazione di frequenza giallorossa non si pigliava. Sapete come siamo noi marxisti romanisti, se non possiamo sapere nulla di Dzeko e compagni, proviamo a rinfrancare la coscienza politica virando su Rai GR Parlamento. Lo so De Rossi e Florenzi sono molto meglio di Salvini   e Di Maio , ma in mancanza di altro tocca fare di necessità virtù. 

Non appena sintonizzata la radio su l’emittente istituzionale, vengo assalito dalle urla di un leghista il quale stava spigando  che 128mila immigrati sono proprio tanti , tutti delinquenti  e stupratori, una invasione, peggio delle cavallette.  Le onde medie stavano rimandando in diretta  la seduta del Senato nella quale era in discussione il sicurezza.  L’ascolto non è stato continuo, spesso dovevo fermarmi  per sbrigare le  mie commissioni. Sfortunatamente, quindi,  non ho mai beccato l’intervento di uno dell’opposizione. O leghisti farneticanti sulla classificazione degli immigrati per cui, tutti quelli economici sono di fatto delinquenti, o le scudisciate dei “Gerarchi d’Italia” pronti  a mettere in galera tutti quelli dei centri sociali, a evirare gli stupratori (non hanno specificato se solo neri o anche quelli bianchi).  Odiosi sono stati i riferimenti strumentali allo strazio di Pamela Mastropietro e Desirè Mariottini  vittime inequivocabili, non della crudeltà maschile, ma del bestiale branco africano. Qualcuno, non mi ricordo se fosse della Lega o di Forza Italia, ha sentenziato che, da quando comanda Salvini, “radio tribù” ha smesso di invogliare i neri a venire in Italia. 

Non mi sembra di ricordare alcun intervento penta stellato….ah si, una tizia ha magnificato l’articolo sulla revoca della cittadinanza italiana per gli immigrati, accusati già in primo grado di reati gravi, sostenendo che per essere cittadini italiani bisogna avere il cuore e la passione per la  nostra terra e uno che se ne parte da un altro paese, ottiene la cittadinanza, ma inizia a delinquere non ha il sacro fuoco della passione italica quindi va cacciato via. E la costituzione? Eppure i  grillini l’hanno sempre difesa a spada tratta, ora se la mettono sotto i piedi? Qualcuno di Forza Italia ricordava come Renzi , per elemosinare uno zero virgola di flessibilità in più dall’Europa abbia accettato che tutti gli sbarchi dei gommoni  stipati  di immigrati avvenissero nei porti italiani. Vero.  

Un’ unica impellenza però affiorava  fra i banchi del centro destra  e anche del centro sinistra. Ovvero scongiurare che fosse messa la fiducia al decreto,  così da poter  discutere gli emendamenti, molti già rasi al suolo in Commissione Affari Costituzionali. Ad esempio di quelli forcaioli dei “Gerarchi d’Italia” pare non ne fosse rimasto in piedi neanche uno, pure quelli presentati  da Forza Itala  sembra  avessero subito una corposa sforbiciata, figuriamoci quelli dell’opposizione. Un bel problema perché a seguito della possibile  fiducia posta dal governo , forzisti e fascisti non avrebbero assicurato il proprio voto.  C’è da aggiungere la già nota   defezione di quattro  penta stellati  (De Falco, Nunes, Fattori e Montenero), che  forse si esprimerà  solo con l’uscita dall’aula.  

 A fronte della  situazione creatasi l’approvazione del decreto  sembrava a rischio. Quindi? Ideaona!!!  Si fa un bel maxiemendamento entro il quale raccogliere, più o meno, alcune proposte di forza italioti  e  fascistoidi, ma soprattutto aggiustare, qua e la, i pomi della discordia interni alla maggioranza  ancora presenti nel testo, magari con una trattativa sul decreto anticorruzione: “io ti do qualcosa sulla prescrizione, tu mi dai qualcosa sull’accoglienza” Già ma come concordare il tutto? Ci voleva  tempo, e come conciliare un allungamento dei lavori dopo aver richiesto una seduta fiume, da protrarsi anche di notte per approvare l’obbrobrio qualificato come urgente?  Ci ha pensato il relatore, Stefano Borghesi il quale metteva  ai voti la proposta, approvata,  di rinviare al giorno dopo  le repliche” per un ulteriore approfondimento alla luce di tutti gli interventi che si sono succeduti”. 

Che vuol dire ulteriore approfondimento?  Se un  testo uscito dalla Commissione Affari Costituzionali,  con i vari annessi e connessi,  non è più funzionale, “alla luce degli interventi” richiamati dal relatore,  allora che ritorni in commissione,  oppure si  proceda con la votazione  come Costituzione comanda. Questo è il governo del cambiamento?  Che la  contrattazione di un  maxi emendamento, come ai tempi dei vecchi esecutivi ,  oggi si chiami “ulteriore approfondimento” non mi pare un svolta così epocale.  Dunque è possibile che oggi il Senato sia chiamato a votare la fiducia ad un testo  nuovo, nemmeno passato dall’apposita commissione. Complimenti! 

Eppure me li ricordo i grillini  impegnarsi  nel referendum contro la riforma costituzionale di Renzi, tuonando sull’articolo che eliminava di fatto il Senato, non più elettivo e dalle limitate potenzialità legislative! Oppure scagliarsi contro il ricorso abnorme alla decretazione d’urgenza per provvedimenti di origine governativa, con annessa fiducia. Li  ricordo invocare la P2  che finalmente, grazie a Renzi, vedeva realizzato il progetto di modifica antidemocratica della Costituzione. 

Ora costoro, come definiscono l’esproprio di democrazia e delle prerogative parlamentari avvenuto ieri in Senato?  Mi sembra che sia in perfetto stile P2 o no?  Tanto valeva silenziare la Camera Alta, come da riforma Renzi-Boschi, almeno si sarebbe evitato l’ennesimo strappo alla democrazia parlamentare, vulnus già messo in atto dai precedenti governi, a partire dal 1994 in poi. 

Altro che cambiamento! Qui si continua come sempre secondo la logica Pidduista. Forse i penta stellati un minimo di vergogna dovrebbero provarla, eletti e soprattutto elettori.


lunedì 5 novembre 2018

Se gli italiani non sono "fascisti"..... sono comunque sulla buona strada

Mario Zorzetto





Un modo alternativo di combattere il neofascismo quotidianamente ce lo offre la Signora di Napoli che silenzia il facinoroso nostalgico  fascista :

Ho contato almeno 10 persone nel vagone della Circumvesuviana di Napoli in cui – ignari di essere ripresi dalla telecamera di uno smartphone – un ragazzo dagli atteggiamenti chiaramente xenofobi tendenti al razzismo, inveisce contro un gruppo di pakistani, a sua volta difesi con veemenza da una donna napoletana, Maria Rosaria Coppola, professione sarta e costumista alla Rai di Napoli, che alla fine ha – dialetticamente – la meglio, costringendo al silenzio lo stupido giovane. Dieci persone che guardano la scena, il battibecco anche con toni pesanti, tra il ragazzo che urla "L'Italia siamo noi!" e la donna che lo apostrofa: "Tu non sei razzista, tu sei stronzo; l'Italia non sei tu".


Come classifichiamo coloro che hanno visto o e hanno taciuto? 

video tratto da Fanpage.it


domenica 4 novembre 2018

La bandiera di Federico Aldrovandi provocazione per chi?

Luciano Granieri




Ci risiamo, anche oggi nel corso della partita Lazio-Spal, ai tifosi ferraresi è stata interdetta l’esposizione  sugli spalti della bandiera con il volto di Federico Aldrovandi.  

Ve lo ricordate Federico? Lo studente di Ferrara morto nel 2005 dopo essere stato preso a botte da quattro poliziotti di pattuglia nei pressi di casa sua. Federico era un grande tifoso della Spal. Fra le foto che  papà Lino Aldrovandi conserva del figlio ce ne è una in cui Federico, ancora bambino, indossa la maglietta a righe biancoazzurre della squadra ferrarese. 

Il ragazzo, che in quel maledetto settembre del 2005  aveva diciotto anni, fu  ucciso da  quattro poliziotti che  dopo averlo ammanettato si accanirono sul suo corpo     per un periodo calcolato fra i 30 e i 40  minuti . La giustizia, dopo vari depistaggi e coperture, fece il suo corso e condannò i quattro poliziotti a 3 anni e 8 mesi di reclusione, (pena ridotta a sei mesi attraverso l’indulto) con sentenza passata in giudicato nel 2012. 

Come detto non è la prima volta che la bandiera con la faccia di Federico  non viene fatta entrare allo stadio. Accadde già il primo dicembre del 2017, campionato del ritorno della Spal in A. Ancora l’Olimpico la scena del misfatto, la partita era con la Roma, finì 3 a 1 per i giallorossi. Le forze dell’ordine sequestrarono la bandiera con il viso del ragazzo, i  tifosi   entrarono ugualmente ma rimasero in silenzio. “Quella bandiera non era autorizzata  in quanto nessuno aveva chiesto  l’autorizzazione per l’ingresso” fu la motivazione  della Questura .  Anzi a seguito di quell’episodio   il giudice sportivo Pasquale Marino vietò l’esposizione della bandiera di Aldrovandi in quanto  ciò costituiva (testuale) “ Comportamento provocatorio  nei confronti delle forze dell’ordine”.

 In realtà la vera provocazione  era stata perpetrata   ai danni della    famiglia Aldrovandi, pochi mesi prima. Nel febbraio 2017, infatti, la Corte dei Conti d’Appello riconobbe  agli agenti pregiudicati l’indulto amministrativo,  riducendo, di fatto, la pena da 3 anni e 8 mesi  (poi decurtata a 6 mesi), al semplice pagamento di 128 euro come danno erariale per il danno d’immagine arrecato alla Polizia.   Anche Ilaria Cucchi espresse il disappunto per la rimozione della bandiera di Aldrovandi con un tweet in cui sottolineava:
Federico Aldrovandi aveva 18 anni appena compiuti.
Sappiamo tutti come è morto.
La bandiera con il suo volto non è stata fatta entrare allo stadio per la partita Roma-Spal.
Io sono con lui. Senza di lui io non sarei mai arrivata fin qui.
Roma è la mia città, ed io amo la mia città, ma io sto con Aldro.
Un abbraccio a Patrizia e Lino”.


Sempre in quel campionato l’episodio si ripropose a Marassi per la partita con la Sampdoria. Anche li la bandiera non fu fatta entrare ma i tifosi riuscirono lo stesso ad introdurre uno  striscione con la scritta  Per qualcuno una provocazione, per noi un ragazzo” Ancora due settimane fa, sempre all’Olimpico, ancora per la partita contro la Roma, non solo non è stata fatta entrare la bandiera, ma sono state sequestrate alcune magliette con il volto di Federico . Pure oggi, con la Lazio, come detto prima, si è ripetuta la stessa cosa. 

Ma perché la faccia di un ragazzo ammazzato di botte dalla polizia costituisce una minaccia così grave per le forze dell’ordine? Cos’è coscienza sporca?  Eppure forze dell’ordine ed istituzioni dovrebbero perseguire lo stesso obiettivo nel punire e condannare le cosiddette mele marce proprio per salvaguardare la propria integrità morale e confermarsi come enti necessari alla sicurezza dei cittadini. 

Se  la faccia di un ragazzo pestato e ucciso  da agenti della Polizia mette così paura, allora qualcosa non torna. E  le croci celtiche,gli striscioni di stampo razzista che entrano senza autorizzazione, (quella  assolutamente necessaria per la bandiera di Aldrovandi), non provocano nessuno?  Già ma di quelli  che si preoccupano della deriva barbara che da tempo sta pervadendo gli stadi, chi se ne cura? Sono goliardate di cui  i soliti rompiscatole buonisti  continuano noiosamente  a lagnarsi!

 Numerosi si ripetono  gli inviti alle famiglie affinchè portino i propri figli allo stadio. Fatico a capire come avrebbe   potuto spiegare un papà al proprio figlio il fatto che la faccia su una bandiera di uno morto per le botte dei poliziotti è  così pericolosa? Ma come, si chiederebbe il bimbo,  i poliziotti non erano sempre quelli buoni?