Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 6 novembre 2018

Cronache parlamentari dal governo del cambiamento

Luciano Granieri




Ieri per motivi  di lavoro ho trascorso un po’di tempo viaggiando in macchina. La cosa non mi dava noia perché   mi consentiva  di  sentire la radio in modo abbastanza continuo. Cosa ascolto? Una delle tante emittenti che parla della Roma. Solo che  stava venendo giù il finimondo, pioggia, vento fulmini e saette, per cui la modulazione di frequenza giallorossa non si pigliava. Sapete come siamo noi marxisti romanisti, se non possiamo sapere nulla di Dzeko e compagni, proviamo a rinfrancare la coscienza politica virando su Rai GR Parlamento. Lo so De Rossi e Florenzi sono molto meglio di Salvini   e Di Maio , ma in mancanza di altro tocca fare di necessità virtù. 

Non appena sintonizzata la radio su l’emittente istituzionale, vengo assalito dalle urla di un leghista il quale stava spigando  che 128mila immigrati sono proprio tanti , tutti delinquenti  e stupratori, una invasione, peggio delle cavallette.  Le onde medie stavano rimandando in diretta  la seduta del Senato nella quale era in discussione il sicurezza.  L’ascolto non è stato continuo, spesso dovevo fermarmi  per sbrigare le  mie commissioni. Sfortunatamente, quindi,  non ho mai beccato l’intervento di uno dell’opposizione. O leghisti farneticanti sulla classificazione degli immigrati per cui, tutti quelli economici sono di fatto delinquenti, o le scudisciate dei “Gerarchi d’Italia” pronti  a mettere in galera tutti quelli dei centri sociali, a evirare gli stupratori (non hanno specificato se solo neri o anche quelli bianchi).  Odiosi sono stati i riferimenti strumentali allo strazio di Pamela Mastropietro e Desirè Mariottini  vittime inequivocabili, non della crudeltà maschile, ma del bestiale branco africano. Qualcuno, non mi ricordo se fosse della Lega o di Forza Italia, ha sentenziato che, da quando comanda Salvini, “radio tribù” ha smesso di invogliare i neri a venire in Italia. 

Non mi sembra di ricordare alcun intervento penta stellato….ah si, una tizia ha magnificato l’articolo sulla revoca della cittadinanza italiana per gli immigrati, accusati già in primo grado di reati gravi, sostenendo che per essere cittadini italiani bisogna avere il cuore e la passione per la  nostra terra e uno che se ne parte da un altro paese, ottiene la cittadinanza, ma inizia a delinquere non ha il sacro fuoco della passione italica quindi va cacciato via. E la costituzione? Eppure i  grillini l’hanno sempre difesa a spada tratta, ora se la mettono sotto i piedi? Qualcuno di Forza Italia ricordava come Renzi , per elemosinare uno zero virgola di flessibilità in più dall’Europa abbia accettato che tutti gli sbarchi dei gommoni  stipati  di immigrati avvenissero nei porti italiani. Vero.  

Un’ unica impellenza però affiorava  fra i banchi del centro destra  e anche del centro sinistra. Ovvero scongiurare che fosse messa la fiducia al decreto,  così da poter  discutere gli emendamenti, molti già rasi al suolo in Commissione Affari Costituzionali. Ad esempio di quelli forcaioli dei “Gerarchi d’Italia” pare non ne fosse rimasto in piedi neanche uno, pure quelli presentati  da Forza Itala  sembra  avessero subito una corposa sforbiciata, figuriamoci quelli dell’opposizione. Un bel problema perché a seguito della possibile  fiducia posta dal governo , forzisti e fascisti non avrebbero assicurato il proprio voto.  C’è da aggiungere la già nota   defezione di quattro  penta stellati  (De Falco, Nunes, Fattori e Montenero), che  forse si esprimerà  solo con l’uscita dall’aula.  

 A fronte della  situazione creatasi l’approvazione del decreto  sembrava a rischio. Quindi? Ideaona!!!  Si fa un bel maxiemendamento entro il quale raccogliere, più o meno, alcune proposte di forza italioti  e  fascistoidi, ma soprattutto aggiustare, qua e la, i pomi della discordia interni alla maggioranza  ancora presenti nel testo, magari con una trattativa sul decreto anticorruzione: “io ti do qualcosa sulla prescrizione, tu mi dai qualcosa sull’accoglienza” Già ma come concordare il tutto? Ci voleva  tempo, e come conciliare un allungamento dei lavori dopo aver richiesto una seduta fiume, da protrarsi anche di notte per approvare l’obbrobrio qualificato come urgente?  Ci ha pensato il relatore, Stefano Borghesi il quale metteva  ai voti la proposta, approvata,  di rinviare al giorno dopo  le repliche” per un ulteriore approfondimento alla luce di tutti gli interventi che si sono succeduti”. 

Che vuol dire ulteriore approfondimento?  Se un  testo uscito dalla Commissione Affari Costituzionali,  con i vari annessi e connessi,  non è più funzionale, “alla luce degli interventi” richiamati dal relatore,  allora che ritorni in commissione,  oppure si  proceda con la votazione  come Costituzione comanda. Questo è il governo del cambiamento?  Che la  contrattazione di un  maxi emendamento, come ai tempi dei vecchi esecutivi ,  oggi si chiami “ulteriore approfondimento” non mi pare un svolta così epocale.  Dunque è possibile che oggi il Senato sia chiamato a votare la fiducia ad un testo  nuovo, nemmeno passato dall’apposita commissione. Complimenti! 

Eppure me li ricordo i grillini  impegnarsi  nel referendum contro la riforma costituzionale di Renzi, tuonando sull’articolo che eliminava di fatto il Senato, non più elettivo e dalle limitate potenzialità legislative! Oppure scagliarsi contro il ricorso abnorme alla decretazione d’urgenza per provvedimenti di origine governativa, con annessa fiducia. Li  ricordo invocare la P2  che finalmente, grazie a Renzi, vedeva realizzato il progetto di modifica antidemocratica della Costituzione. 

Ora costoro, come definiscono l’esproprio di democrazia e delle prerogative parlamentari avvenuto ieri in Senato?  Mi sembra che sia in perfetto stile P2 o no?  Tanto valeva silenziare la Camera Alta, come da riforma Renzi-Boschi, almeno si sarebbe evitato l’ennesimo strappo alla democrazia parlamentare, vulnus già messo in atto dai precedenti governi, a partire dal 1994 in poi. 

Altro che cambiamento! Qui si continua come sempre secondo la logica Pidduista. Forse i penta stellati un minimo di vergogna dovrebbero provarla, eletti e soprattutto elettori.


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