Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 5 agosto 2017

Venezuela, il Papa e la Costituzione guerrafondaia.

Luciano Granieri


Ieri  la costituente  venezuelana, composta da 545 deputati si è insediata nel Palacio Federal e ha iniziato i suoi  lavori. Provo a riassumere gli obbiettivi che l’organo eletto da più di ottomilioni di cittadini si propone di ottenere, così come emerge dalle poche note di stampa non asservite all’imperialismo.  

Si vuole accelerare  il  percorso, già in atto, verso un tipo di economia indipendente dal petrolio, utile a soddisfare i bisogni del popolo venezuelano. Questo  cammino parte da lontano, da quando cioè, agli inizi degli anni duemila, Chavez si propose di investire i proventi petroliferi verso il settore agroalimentare, per progredire nell’indipendenza economica. Individuò come consulente per lo sviluppo rurale il Movimento Sem Terra (Mst)  del Brasile,  nel quadro di una collaborazione Sud-Sud che ben presto diventerà un sistema di cooperazione economica  fra i paesi dell’alleanza Alba: Cuba, Venezuela, Bolivia, Nicaragua, Ecuador.

 I rapporti di solidarietà internazionale sviluppatesi nel quadro Sud Sud, sono progrediti. Dal 2005 la brigata internazionalista Apolònio de Carvalho - una  delle tante brigate di lavoro dell’Mst, che operano anche in molti paesi africani e in contesti di crisi (Haiti, Palestina) -  aiuta i contadini venezuelani fornendo loro formazione,  organizzando insieme le produzioni agricole. Nel 2013 la brigata si occupò di sviluppare un progetto nell’Unità di produzione sociale agricola (Upsa). Dopo quattro anni di attività, dall’inizio del programma, si legge sul sito dell’Mst : “Abbiamo coinvolto collettivi, consigli delle comunas (unità organizzative di base  ndr), movimenti rurali, nella formazione tecnica e politica, nell’ottica di sviluppare anche una cultura dell’agricoltura”. 

Oltre a implementare  le coltivazioni  per il consumo interno, ci si è concentrati sulla produzioni di sementi autoctone - dal settore orticolo, ai cereali e alla soia - lo scopo è quello di raggiungere l’indipendenza alimentare, con sommo sconcerto di certe multinazionali come la Monsanto. L’agricoltura sta conoscendo uno sviluppo anche a livello urbano. Qualche anno fa è stato creato il ministero dell’agricoltura urbana che ha portato alla nascita di migliaia di piccolissimi orti urbani. 

Uno dei problemi più grandi, però, rimane quello di fronteggiare il piano di destabilizzazione capeggiato dagli Stati Uniti che prevede: da una parte un'azione sul mercato, con l’accaparramento dei prodotti e la distruzione de centri di immagazzinamento e trasporto, così da creare scarsità di prodotto con il consegnate aumento del prezzo, dall’altra le azioni terroristiche, con assedi di aree agricole, uccisioni e saccheggi. 

Altri obiettivi della costituente riguardano la preservazione della vita sulla terra con l’attenzione verso una maggiore salvaguardia della bio diversità e la diffusione di una coscienza ecologica. Inoltre si porrà attenzione  al “ consolidamento della democrazia partecipativa” con la costituzionalizzazione del potere deliberativo dei consigli comunali e delle “comunas” .  Infine un altro importante obiettivo sarà  quello di lottare contro l’oppressione straniera e la borghesia nazionale. Non mi pare che questo sia il programma di un regime dittatoriale. Certo oltre che alle multinazionali del petrolio si provocano scompensi  anche alle gradi company chimico-agrarie  a cui proprio non va giù la preservazione e l’utilizzo di sementi autoctone e l’autonoma produzione di fertilizzanti naturali. 

Quello che appare misterioso è il motivo per cui Papa Francesco, diventato ormai un’icona di certa sinistra italiana venerata più del Che, ha esortato il governo venezuelano a bloccare questo percorso.  La sospensione del processo costituente, invocata dal Pontefice, sarebbe funzionale al mantenimento della pace. Dunque il consolidamento della democrazia partecipativa, la definizione di  una politica agro-alimentare autoctona, eco sostenibile,  necessaria a diversificare un’economia basata sul petrolio, sarebbero atti di guerra? 

Il problema è che il buon Bergoglio spesso predica bene e razzola male. La potente conferenza episcopale venezuelana è legata alle oligarchie e alle consorterie private contrarie alla rivoluzione bolivariana. I vescovi Venezuelani sono troppo influenti per non avere l’appoggio del Papa. Tornando  alla pace tanto invocata, ricordiamo che l’arcivescovo di Caracas, cardinal  Jorge Urosa Savino è noto per aver benedetto il colpo di Stato del 2002 che destituì, momentaneamente Hugo Chavez. Un capo dei Vescovi così è una vera e propria garanzia per il mantenimento della pace e la promozione della non violenza. Non è vero Papa Francesco?

UNA DECISIONE NECESSARIA PER SCONFIGGERE RAZZISTI E SCHIAVISTI. UNA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI



Al Presidente del Consiglio dei Ministri

                                                                                                          
Oggetto: per cessare di commettere errori marchiani nella politica mediterranea, per uscire dalla subalternità ai criminali sofismi del discorso razzista e agli scellerati interessi delle mafie schiaviste, occorre innanzitutto riconoscere al più presto il diritto di voto ad oltre cinque milioni di effettuali italiani che per il mero accidente di non essere nativi del paese sono tuttora privati del primo diritto democratico, il diritto di partecipare alle decisioni pubbliche nel luogo in cui vivono, il diritto di partecipare alle decisioni pubbliche che le loro stesse vite direttamente riguardano. S'inveri finalmente in Italia il principio fondamentale della democrazia: una persona, un voto.

Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,
la turpe competizione tra Italia e Francia, che sembra appartenere a un tremendo  passato colonialista nei cui confronti nessuna persona decente può provar nostalgia, sta provocando nuovi catastrofici errori nel rapporto tra i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, errori che prolungano l'insensata bellicosa politica che ha destrutturato la Libia e non solo.
Così come la scandalosa subalternità all'infame retorica razzista è insieme anche subalternità agli schiavisti d'Europa e d'Africa, è subalternità all'ideologia e agli interessi che accomunano il razzista e il mafioso nella considerazione degli esseri umani alla stregua di merci e di rifiuti, di "vite di scarto" nei cui confronti qualunque violenza è lecita, e lo sfruttamento può giungere fino all'inflizione della morte.
In verità tutti sappiamo che l'unica iniziativa che potrebbe smantellare il business dei trafficanti schiavisti è una legge che riconosca a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese - e quindi nel nostro continente - in modo legale e sicuro.
E tutti sappiamo che la retorica similmussoliniana del "fermare i migranti sul bagnasciuga" è una mera idiozia, oltre ad essere un crimine contro l'umanità. Chi pensa di fare della Libia un enorme lager per migranti provenienti dall'Africa subsahariana o dal Medio Oriente o è un pazzo o è un nazista.
E tutti sappiamo altresì che la politica delle cannoniere non può che fallire come tutte le politiche armate; e come tutte le politiche armate non può che provocare un immane spargimento di sangue umano, di sangue innocente. Ogni vittima ha il volto di Abele.
E tutti sappiamo, infine, che è una menzogna la distinzione pseudo-ontologica tra migranti politici e migranti economici: la guerra e le dittature, la schiavitù e la fame, i disastri ambientali e la rapina delle multinazionali, sono tutti aspetti di un unico sistema di gestione - onnidistruttiva - di quest'unico mondo che abbiamo, e chi è in fuga dalla morte è in fuga dalla morte, ed ha diritto ad essere soccorso.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignità, alla solidarietà. E salvare le vite è il primo dovere di ogni persona, ed a maggior ragione di ogni umano istituto. Sono cose ovvie, ma è bene ricordarle.
Le migrazioni cesseranno quando ovunque vi sarà giustizia e libertà, ma finché in tanta parte del mondo continuerà uno sfruttamento bestiale e la guerra e la fame, nessuno può né deve impedire che le vittime di quelle condizioni emigrino altrove per salvare e migliorare la propria vita.
L'unica politica lecita, l'unica politica necessaria, l'unica politica efficace in materia di migrazioni è abolire la guerra, abolire la fame, abolire le dittature e la schiavitù. L'Italia e l'Europa purtroppo non stanno facendo questa politica lecita, necessaria, efficace.
Ma restiamo all'Italia: finché il ceto politico sarà subalterno alla demente propaganda razzista nulla di buono potrà essere fatto in pro dell'umanità, dell'umanità intera come popolazione mondiale, e dell'umanità nostra come singole persone senzienti e pensanti.
C'è un modo per uscire da questa subalternità al razzismo, allo schiavismo, alle mafie e al fascismo che torna: occorre far cessare l'apartheid elettorale in Italia; farlo cessare "oggi in Italia, domani in Europa", se posso parafrasare un indimenticabile motto di Carlo Rosselli.
*
Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,
credo che lei conosca già l'appello "UNA PERSONA UN VOTO" che ha come primi firmatari padre Alessandro Zanotelli, la partigiana e senatrice emerita Lidia Menapace, e innumerevoli personalità della cultura, dell'impegno morale e civile e delle istituzioni, da Cécile Kyenge a Raniero La Valle, da Anna Bravo a Giorgio Nebbia. Quell'appello evidenzia che "il fondamento della democrazia è il principio Una persona, un voto; l'Italia essendo una repubblica democratica non può continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui. Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano. Una persona, un voto. Il momento è ora". Sono parole che è impossibile eludere.
E credo che lei sappia anche che a quell'appello hanno già espresso il loro sostegno anche centoquaranta parlamentari di varie forze politiche: una parte non piccola del Parlamento. E non vi è dubbio che centinaia di altri parlamentari si aggiungerebbero se il governo rompesse gli indugi e dichiarasse fin d'ora un esplicito impegno affinché nella prossima legge elettorale finalmente s'inverasse il criterio "Una persona, un voto", finalmente s'inverasse la democrazia nella sua pienezza.
Così come lei non ignora che da anni l'Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia (l'Anci, che rappresenta tutti i Comuni italiani) ha predisposto e presentato un progetto di legge recante "Norme per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalità" almeno per quanto concerne le elezioni amministrative. I non più giovani tra noi ricordano che era un impegno del Parlamento già nel secolo scorso, un impegno finora purtroppo disatteso.
*
Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,
cosa si aspetta ancora a difendere la democrazia e l'umanità dall'assalto dei razzisti e degli schiavisti?
Cosa si aspetta ancora a far cessare un regime elettorale oscenamente segregativo?
Cosa si aspetta ancora ad adempiere la promessa e l'impegno di liberazione che è il programma e lo spirito della Costituzione repubblicana?
Il razzismo è un crimine contro l'umanità.
La democrazia è questo: una persona, un voto.
*
Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,
le cose scritte qui sopra valgono - se hanno un valore, e io credo fermamente di sì - indipendentemente dalla firma che recano in calce. Ma forse potrà non esserle sgradito sapere chi le scrive queste righe. Poiché non siamo propriamente due completi estranei, giacché sia pur fugacemente - e dubito che lei possa ricordarsene - molti, molti anni fa ci incontrammo e scambiammo qualche parola: all'epoca lei era un militante - e dirigente - del Movimento lavoratori per il socialismo (Mls), ed io un militante - e segretario della federazione di Viterbo - del Partito di unità proletaria per il comunismo (Pdup). Quelle forze politiche, che si sono ormai estinte da tempo, stavano allora unificandosi, e le cose che ci dicevamo allora a me sembrano ancora vere e necessarie. Tra quelle cose vi era questa persuasione: dell'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani, e del dovere di estendere la democrazia fino a che l'umanità intera fosse libera e solidale, abbattendo ogni schiavitù, spezzando ogni catena, costruendo una società in cui da ciascuna persona fosse donato secondo le sue capacità, ed a ciascuna persona fosse dato secondo i suoi bisogni. Dopo così tanti anni mi piacerebbe che si proseguisse ancora in quella persuasione e in quell'impegno, ciascuno con le risorse di cui dispone: le mie sono misera cosa, le sue sono quelle di chi governa questo paese.
Augurandole ogni bene,

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo


Viterbo, 3 agosto 2017

Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: crpviterbo@yahoo.it, centropacevt@gmail.com


venerdì 4 agosto 2017

L'estinzione di massa degli esseri infestanti.

Il capitalismo, leva l'aria per respirare, inquina e contamina le risorse naturali necessari alla vita.  La dittatura del mercato realizza  un avariata trasformazione genetica che degrada  da esseri umani, a   entità consumatrici,  a esseri infestanti. La poesia di Alfonso Cardamone, che pubblico di seguito, induce a questa e ad altre profonde riflessioni. Io mi permetto di dire la mia. E'necessario che quei pochi esseri umani consapevoli di essere rimasti umani, s'impegnino ad invertire la rotta, dispiegando le vele verso un porto dove sempre di più alberghino,  non esseri  infestanti, ma persone socialmente consapevoli pronti a condividere e a creare una collettività solidale reciproca. Dove il rispetto per la vita comincia con il rispetto per la terra che ci ospita. La poesia di Alfonso, fra l'altro, mi ha ispirato.  Con  i suoi versi ho editato un piccolo video avvalendomi della musica straordinaria del Perigeo. Il brano che accompagna la clip è: abbiamo tutti un blues sa piangere.
Buone vibrazioni a tutti (poetiche e musicali)
Luciano Granieri.




 un cortocircuito mi sorprende e piega
un cortocircuito mi sorprende e piega
le ginocchia più che i picchi di calore
che le nostre latitudini assimila 
a deserti da valle della morte
l’indecente ignavia dei potenti
della terra fin nelle midolla
politici asserviti pescecani
del capitale filibustieri della
finanza e a fronte pletore
di consumatori preda ebete
e corrotta di miraggi che sono
un correre furioso verso
l’estinzione di massa
degli esseri infestanti
pidocchi fastidiosi e grevi espulsi
da un pianeta sconvolto e offeso
Alfonso Cardamone



video a cura di Luciano Granieri

mercoledì 2 agosto 2017

La Costituente di Panebianco

Luciano Granieri



Più di ottomilioni di  cittadini sono andati ai seggi per eleggere l’assemblea costituente. I candidati provenivano  da oltre cento partiti, tutti legittimati a concorrere per contribuire all’aggiornamento  della Costituzione. L’oggetto delle modifiche , prevede l’espansione e la protezione dei diritti sociali già sanciti nel dispositivo  vigente, l’assicurazione della pace e il dialogo nel contraddittorio parlamentare , il rafforzamento della lotta al  terrorismo. Le modifiche licenziate dalla Costituente, saranno poi sottoposte all’ulteriore giudizio popolare  tramite referendum confermativo. 

Questa è la procedura iniziata   in Venezuela, per cambiare la Costituzione del 1999. Un percorso che secondo la vulgata, dei paesi imperialisti, pompata dai media quasi totalmente asserviti ad essi, è bollato  come procedura dittatoriale, volta a rafforzare il regime di Maduro. Tant’è vero che l’esito elettorale  non verrà riconosciuto dal Parlamento, dai Paesi Ue  ,e soprattutto verrà osteggiato    dagli Stati Uniti,   dalla Colombia, e  dal Messico, Stati che secondo, il capo della CIA,   Mike Pompeo stanno collaborando con l’intelligence americana per intervenire in Venezuela e sovvertire il sistema a favore delle multinazionali del petrolio. Una domanda sorge spontanea. Sono in grado di documentare le potenze imperialiste presunti brogli? L’unica cosa che emerge evidente   è la  violenza perpetrata dall’opposizione golpista, culminata  nell’uccisione del candidato Chavista, l’avvocato Josè Felix Pineda. 

Se  il processo di revisione costituzionale che si sta concretizzando in  Venezuela è brutalmente definito come dittatoriale. Le  pari  dinamiche  che si sono svolte e forse, speriamo di no,  continueranno a proporsi in Italia, sono considerate quanto di più democratico possa esistere. La modifica dell’art. 81 della Costituzione italiana  - che impone le ragioni del  pareggio di bilancio, funzionali al libero dispiegarsi delle logiche ultraliberiste, a scapito della funzione  sociale dello Stato - è stata approvata senza nemmeno consultare i cittadini.

 La revisione costituzionale imposta da J.P. Morgan al governo Renzi, per modificare i principi troppo socialisti insiti nella Carta,  è stata votata   con metodi poco rispettosi della dinamica parlamentare, altro che Costituente! Per fortuna, il referendum confermativo (quello che si terrà comunque anche in Venezuela per approvare le modifiche licenziate dalla Costituente) ha bocciato il tentativo di scippo democratico ordito dalla comunità finanziaria ai danni del Popolo italiano.

 Ma non è finita qui. Assistiamo da qualche giorno ad ulteriori attacchi portati alla Costituzione italiana da sedicenti giornalisti ultra democratici. Ci riferiamo ad Angelo Panebianco, un pennivendolo che scrive sul  Corriere della Sera,  il quotidiano filo governativo e filo liberista per eccellenza. Panebianco, oltre a rammaricarsi per la mancata approvazione della deforma costituzionale renziana, oltre a magnificare una tassazione uguale per tutti al 25%, in netto contrasto con il principio della fiscalità progressiva inserita in Costituzione, sostiene che bisogna superare il tabu dell’immodificabilità della prima parte della Carta, quella che sancisce principi e diritti. 

Secondo il  guru dei think tank ultraliberisti  una Repubblica Democratica fondata sulla libertà, in luogo del  lavoro, e la promozione della proprietà privata a diritto inalienabile, costituirebbero  i presupposti per una comunità più evoluta.  A quale evoluzionismo Si riferisca non è dato sapere , ma è intuibile, e sicuramente il popolo non avrebbe alcun vantaggio da tali modifiche. 

Panebianco è avanti, indubbiamente, perché già è allo stravolgimento della prima parte della Costituzione. Quando, è una notizia questa che sconvolgerà il giornalista, il  primo step del piano finalizzato a stravolgere la seconda parte del dettato costituzionale è fallito. E  Poi chi dovrebbe incaricarsi di modificare la prima parte della Costituzione? Un Parlamento eletto con una legge elettorale incostituzionale? Parlamentari e politici  del tutto privi di una cultura istituzionale e costituzionale decente? O per meglio dire privi di cultura  tout  court? 

Qualora fosse giustificata  la necessità di una riforma della prima parte della Costituzione, ipotesi da  rigettare completamente, forse sarebbe auspicabile l’elezione di un’assemblea costituente. Giammai! Quello è un passaggio dittatoriale, ce lo insegna il Venezuela. 

Per tornare al Paese della rivoluzione bolivariana, la verità è che ancora lo Stato venezuelano contempla la collaborazione, seppur in modalità limitata, con le multinazionali e ancora  adotta un’economia mista pubblico/privata. Forse una dei primi articoli che la costituente venezuelana dovrebbe varare è quella che liquida definitivamente le multinazionali del petrolio e abolisca del tutto l’iniziativa economica privata. 

Qualcuno potrebbe definirla dittatura del proletariato. E che c’è di strano. Sarebbe finalmente ora che si realizzasse  compitamente una dittatura di questo genere. Potere al popolo.




Lega araba: Israele sta giocando con il fuoco a Gerusalemme

WAFA (Palestinian New and Info Agency)  traduzione di Luciano Granieri


Cairo 23 Luglio 2017 (WAFA)  Il segretario generale della lega degli Stati Arabi States Ahmed Aboul Gheit Sunday ha dichiarato che il governo di Israele sta giocando con il fuoco e sta aprendo una crisi di grande rilevo  con in mondi arabi e musulmani.

Secondo Aboul Gheit tutte le recenti misure adottate  nel complesso della moschea di al-Aqsa, indicano che Israele sta tentando di imporre uno scenario nuovo e cambiare lo status quo nella Città Vecchia, una cosa inaccettabile. E’ una linea rossa che Israele non dovrebbe oltrepassare.

“Israele sta spingendo la regione verso una crinale molto pericoloso, adottando misure e politiche che non colpiscono soli i Palestinesi, ma provocano il risentimento di tutti gli Arabi e dei Musulmani” ha dichiarato il suo portavoce  Mahmoud Afifi.

Aboul Gheit ha aggiunto che i giorni passati dimostrano come  le motivazioni relative al mantenimento della  sicurezza non sono le vere cause che stanno dietro alle recenti azioni intraprese da Israele nella Città Vecchia di Gerusalemme e nella moschea di al-Aqsa. Tutti conoscono i piani di Israele finalizzati a cambiare l’identità araba e islamica della città.

 Gheit ha fatto appello alla comunità internazionale, e in primo luogo agli  Stati Uniti, affinchè intervenga e obblighi il governo israeliano a mantenere lo status quo nei luoghi santi.

Aboul Gheit ha inoltre sollecitato la comunità internazionale, e in primo luogo gli Stati Uniti ad assumersi le proprie responsabilità e imporre al governo di Israele di mantenere lo status quo a Gerusalemme.

La polizia israeliana venti  giorni fa ha chiuso la Moschea ai seguaci Musulmani. Un attacco che ha   lasciato vittime sul campo :   tre Palestinesi e due poliziotti israeliani.

La Moschea è stata riaperta domenica  23 luglio dopo che sono stati installati dei metal detector, un provvedimento, hanno affermato i Palestinesi, che non accetteranno mai perché cambia lo status quo delle Moschea.

Da quel momento i Palestinesi e i Musulmani, stanno recitando le loro preghiere, fuori dai cancelli fermi nel loro proposito di non entrare per il culto fino a che i metal detector non saranno rimossi.


Soldati e coloni israeliani hanno ucciso  alcuni Palestinesi, ne hanno feriti e arrestati a centinaia durante  l’installazione dei metal detector.

martedì 1 agosto 2017

Il 2 agosto, giorno dell'Overshoot Day, prova il nuovo calcolatore!

Lista Civica Italiana.


Un nuovo calcolatore per valutare il tuo stile di vita e vedere quando cadrebbe l'Overshoot...  
Lista Civica Italiana è lieta di collaborare con il Global Footprint Network per la traduzione e la diffusione in Italia del presente comunicato ufficiale del GFN





Il 2 agosto, giorno dell'Overshoot Day, calcola il tuo giorno dell'Overshoot e #movethedate
Riprogettato per funzionare su tutti i dispositivi, il nuovo calcolatore dell'Impronta ecologica personale mette in evidenza soluzioni ed è pronto proprio in occasione dell'Overshoot Day 

(OAKLAND, CA, USA) — JULY 29, 2017 — Il Global Footprint Network, una organizzazione internazionale di ricerca, sta caratterizzando il Giorno del sovrasfruttamento della Terra con il lancio di un calcolatore dell'impronta ecologica personale che funzionerà bene anche sui dispositivi mobili. Si trova qui www.footprintcalculator.org.

L' Earth Overshoot Day è la data in cui la domanda di natura dell'umanità supera ciò che la Terra è in grado di rigenerare in un intero anno. Quest'anno il giorno del sovrasfruttamento cade il due agosto, la data più in anticipo da sempre
I costi di questo sforamento ecologico globale includono la deforestazione, la siccità, la scarsità di acqua dolce, l'erosione del suolo, la perdita di biodiversità e l'accumulo di anidride carbonica nell'atmosfera. 
Il nuovo calcolatore dell'impronta permette agli utenti di misurare la loro domanda di natura (Impronta Ecologica) e di valutare il loro personale giorno di sovrasfruttamento della Terra.


Il giorno di sovrasfruttamento della Terra di un utente è la data che si otterrebbe se tutti gli abitanti della Terra avessero una impronta uguale alla sua.
Una data dell' Earth Overshoot Day personale più anticipata rispetto al due agosto significa che si ha una impronta più alta di quella media mondiale.
Se cade prima del 19 maggio significa che si ha una impronta più elevata di quella media dell'Italia, se cade prima del 14 marzo è più alta di quella media degli Stati Uniti. Le date per tutte le nazioni sono disponibili qui .


Solutions to #movethedate
In occasione dell' Earth Overshoot Day del 2017, il Global Footprint Network, insieme a oltre trenta partner, sta segnalando soluzioni e impegni personali a #movethedate. Se ogni anno facessimo arretrare di 5 giorni il giorno del sovrasfruttamento, torneremmo a vivere entro i limiti di un solo pianeta entro il 2050; attualmente stiamo consumando 1,7 pianeti Terra. Ridurre del 50% la componente dell’Impronta Ecologica globale dovuta all'assorbimento di anidride carbonica, sposterebbe la data dell’Overshoot Day verso la fine dell’anno di 89 giorni.
Il cibo è un altra importante causa dell'impronta ecologica. 

Quest'anno il Global Footprint Network ha collaborato con il Barilla Center for Food & Nutrition per creare una infografica che propone soluzioni alimentari per abbassare l'impronta ecologica. Dimezzare i rifiuti alimentari in tutto il mondo potrebbe spostare la data del giorno del sovrasfruttamento di 11 giorni; mangiare meno alimenti a base di proteine in tutto il mondo potrebbe spostare l'Overshoot Day di 31 giorni.

Un elenco di soluzioni esistenti che richiedono interventi coordinati e che ci consentono di diminuire il sovrasfruttamento è disponibile qui.
“Il nostro pianeta è finito, ma le possibilità umane non lo sono. Vivere all’interno delle capacità di un solo pianeta è tecnologicamente possibile, finanziariamente vantaggioso ed è la nostra unica possibilità per un futuro prospero”, ha dichiarato Mathis Wackernagel, CEO del Global Footprint Network e co-creatore dell’Impronta Ecologica. “Speriamo che il nostro nuovo calcolatore dell'impronta consenta a milioni di persone in tutto il mondo di esplorare soluzioni per la sostenibilità e di rincuorarsi grazie alle possibilità disponibili per la società ".


Più di due milioni di persone nel mondo, incluso studenti e educatori, hanno utilizzato l'anno scorso il calcolatore del Global Footprint Network.




Il nuovo Calcolatore
Il nuovo Calcolatore dell'impronta va oltre la valutazione degli impatti degli utenti sul pianeta e sulle emissioni di carbonio. Permette agli utenti di giocare con opzioni, di conoscere soluzioni ed esplorare esempi di pratiche sostenibili. L'impronta ecologica di una persona è la quantità di superficie produttiva del pianeta necessaria per fornire tutto quello che usa, comprese le aree per produrre cibo, fibre e legname; per accogliere le infrastrutture urbane e per assorbire le emissioni di anidride carbonica provenienti dalla combustione di combustibili fossili.
Il nuovo calcolatore, ancora una versione “beta”, è disponibile solo in inglese, ma con i prossimi aggiornamenti terrà conto delle varie nazioni, sarà multilingue e più divertente. Questa prima fase del nuovo calcolatore, finanziata dalla Fondazione MAVA, è stata sviluppata dal Global Footprint Network in collaborazione con Free Range Studios, una delle principali società di consulenza in materia di design e innovazione statunitense e creatrice della “Story of Stuff (Storia delle cose).
Il nuovo calcolatore si basa sugli ultimi dati e metodologie del Global Footprint Network, che monitora l'uso delle risorse ecologiche e la bio-capacità di più di 200 paesi e regioni dal 1961 ad oggi. Questi calcoli sulle risorse si basano principalmente sui dati delle Nazioni Unite. I risultati del Global Footprint Network circa l'impronta ecologica sono disponibili online nella sua piattaforma dati aperta data.footprintentwork.org.
 
Risorse aggiuntive
Per calcolare il tuo personale Giorno del Sovrasfruttamento e la tua Impronta Ecologica, visita: www.footprintcalculator.org 
Più informazioni sull' Earth Overshoot Day: www.overshootday.org
Per seguirci sui social media: #movethedate
Earth Overshoot Day infographics: http://www.overshootday.org/newsroom/infographics/ 
I dati sull'Impronta ecologica nel mondo sono disponibili sulla piattaforma aperta di dati Footprint Explorer: http://data.footprintnetwork.org/index.html

Il Global Footprint Network
Il Global Footprint Network sta cambiando il modo in cui il mondo gestisce le proprie risorse naturali attraverso
METODI DI MISURA semplici, significativi e modulabili; 
IDEE OPERATIVE per il consumo e la disponibilità di risorse naturali 
STRUMENTI ed ANALISI per informare e guidare decisioni consapevoli 


Lista Civica Italiana nasce dalla volontà di semplici cittadine e cittadini di partecipare alla vita politica.

Il nostro sito è www.listacivicaitaliana.org 

domenica 30 luglio 2017

Vaccini: ferma condanna da parte di Ferdinando Imposimato

News of the world



ll 24 Luglio 2017, in occasione della manifestazione del Movimento per libera scelta in materia di salute, è intervento a Roma, nella Piazza di Montecitorio, il Presidente onorario aggiunto della Corte di Cassazione, Ferdinando Imposimato.
Il Presidente ha dichiarato che con questo decreto legge si sta commettendo un gravissimo reato, lesivo della dignità delle persone, della loro salute e dei loro diritti, riconosciuti dalla nostra Costituzione e dalla Convenzione Internazionale dei Diritti dell’Uomo.
Imposimato ha invitato tutti ad opporsi a questo decreto legge, in quanto criminale e illegale, oltre che illegittimo. Ha esortato a fare disobbedienza civile, perché nostro diritto e dovere fermare la prepotenza e la violenza contenuti nel dl proposto da Beatrice Lorenzin. Ha invitato esplicitamente a fare resistenza perché mai, dalla fine della guerra in poi, si era veduto tale livello di arroganza e di illegittimità. Ha confermato che la Corte Costituzionale, già nel 2014, aveva sottolineato che quando si parla di diritti della salute non si possono fare decreti, che non sono consentiti dalla nostra Costituzione, che in materia di salute è possibile procedere solo per legge ordinaria, mai per decreto legge.
Ha dichiarato, inoltre, che si batterà personalmente con tutto il suo pool, contro questo decreto, attraverso il quale – ha ribadito più volte – si sta commettendo un grave crimine, che essi saranno in prima linea, procedendo ad aprire indagini, chiedendo tutte le verifiche del caso, denunciando l’omissione di atti d’ufficio relativo alla secretazione dei dati relativi alle migliaia di casi per reazione avversa ai vaccini, che procederanno a fare ricorso al TAR, impugnando l’illegittimità del decreto Lorenzin, ciò in tutte le sedi ufficiali.
Ha affermato infine che, in una vita intera di lotta dedicata alla difesa della legalità, mai si era visto prima il malaffare che si è raggiunto con questo decreto.  Ha concluso esortando tutti a non avere paura, a non arrendersi, sostenendo che non sono fuori legge coloro che stanno lottando affinché sia riconosciuto il sacrosanto diritto garantito dalla Costituzione – ovvero la piena libertà di scelta in tema di salute – bensì fuorilegge sono coloro i quali, in accordo con una multinazionale farmaceutica come la Glaxo (condannata in tutto il mondo per violazione delle norme penali, delle norme sulla salute, delle norme civili), stanno imponendo questo decreto, definendolo immondo, col quale stanno commettendo un reato grave, un tremendo abuso ai diritti delle persone, mettendo a rischio la salute dei bambini, e agendo contro la Costituzione della nostra Repubblica.
Sotto il  video documento dell’intervento del Presidente onorario aggiunto Ferdinando Imposimato: