Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 7 gennaio 2021

Vaccini ed economia criminale. Nulla sarà come prima. Sarà peggio

 Luciano Granieri


Siamo entrati in una seconda fase dell’era pandemica, quella in cui hanno conquistato la scena i vaccini. Una fase che, secondo molti, mostra  la visione della
 luce in fondo al tunnel. Ma la domanda è sempre la stessa: la presunta uscita dalla galleria  sarà per tutti? A ben riflettere, anche in questa seconda fase persiste la convinzione che sia privilegiata la tutela del profitto rispetto alla salvaguardia della salute. Proviamo a riassumere:

Una macchina senza ruote.

I  vaccini  ad oggi disponibili sono quello della Pfizer e di Moderna, che appena ieri ha ricevuto l’autorizzazione  dall’Agenzia Europea per il Farmaco. Per il preparato della Pfizer, con grande effetto mediatico,  è iniziata la distribuzione e la  somministrazione. 

Ma con l'intento di  realizzare un significativo risparmio sui costi di produzione la multinazionale americana ha confezionato  il medicinale  senza procedere alla sua diluizione. Ciò comporta tutte quelle complicazioni già note, come l’organizzazione di  una catena del freddo per  assicurare trasporto e conservazione a -70°,  la necessita della sostanza diluente, tempi ristretti di somministrazione con l’impiego di due siringhe diverse, una per diluire il vaccino, l’altra per  inocularlo. Al fine di evitare errori nell’estrazione della dose, sarebbero necessari due operatori, uno addetto alla diluizione l’altro alla somministrazione. Alcune presidi però,  per risparmiare tempo, affidano entrambe le operazioni ad un operatore, correndo il rischio di commettere errori.

Cioè la Pfizer fornisce la macchina ma  non le ruote per farla andare. A questo  ci devono pensare altri. Eppure non è che il risparmio dei costi di produzione si sia riversato  sull’importo di vendita.  Anzi, la multinazionale americana pare abbia richiesto ai Paesi clienti di rinegoziare il prezzo troppo basso perché concordato in un periodo in cui  i vari Stati avevano pianificato forniture anche  da altre case farmaceutiche  oggi in ritardo.  Della serie : “Se volete altre dosi a compensazione di ciò che vi manca le dovete pagare di più”. Ovviamente il titolo Pfizer sta volando in borsa.

Per pochi e non per tutti .

In merito alla diffusione dei vaccini  si calcola  che due terzi della popolazione mondiale non ne potrà usufruire. I paesi più poveri rischiano di rimanere senza fino al 2024 per le ferree regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, emanate ad uso e consumo delle multinazionali.

 Le case farmaceutiche non intendono rinunciare ai guadagni  di brevetto  e rifiutano di  cedere ad  aziende di altri Paesi la possibilità di produrre liberamente in proprio il vaccino contribuendo ad una diffusione più ampia. In realtà Moderna si è impegnata a rinunciare al monopolio e ad autorizzare altre case farmaceutiche a confezionare il proprio preparato, ma queste devono pagare ugualmente  i diritti di proprietà intellettuale. 

I governi di Sudafrica ed India si sono rivolti alla stessa organizzazione mondiale del commercio (Wto) proponendo di sospendere brevetti, e copyright su farmaci e vaccini necessari alla cura del Covid,  ricevendo l’assenso della metà degli Stati membri, ma ciò non basta. Per queste decisioni serve l’approvazione dei due terzi. Soprattutto  sono contrari Usa e Ue le quali ritengono che le regole del commercio internazionale siano già troppo permissive.

Vaccinatori precari

Veniamo ora agli operatori sanitari incaricati di inoculare il vaccino in Italia. Attualmente il numero di medici ed infermieri in grado di  seguire le complesse procedure di somministrazione   è assolutamente insufficiente.  Dal  16 dicembre scorso gli interessati a proporsi come vaccinatori hanno potuto inviare il proprio curriculum sul sito di Invitalia,  l’agenzia nazionale che gestisce l’assegnazione di appalti e incarichi per conto dello Stato.  

Ma la procedura di selezione e contrattualizzazione, non sarà seguita dall’ente guidato dal commissario per l’emergenza Domenico Arcuri. A regolare  e  formare il personale dedicato alla vaccinazione saranno agenzie private per il lavoro, alle quali sarà riconosciuto un compenso globale di 25 milioni. 

Antonio De Palma del sindacato infermieristico Nursing Up, in una recente intervista al quotidiano “il manifesto”, ha spiegato : “Se invece di pagare le agenzie avessero usato i soldi per pagare direttamente i vaccinatori, avremmo avuto ben 71 mila ore di  prestazioni infermieristiche in più per le Asl italiane pagate 40 euro l’ora, a disposizione, mese per mese, per vaccinare più gente possibile”. 

Ma perché rivolgersi ad agenzie private di somministrazione lavoro, sperperando 25 milioni, perdendo tempo, nell’aspettare che gli interessati rispondano al bando,  -chiuso il 29 dicembre - anziché consentire alle Asl di assumere direttamente il personale? Per il semplice motivo  che un contratto di assunzione stipulato con le aziende sanitarie è, nel peggiore dei casi, a tempo determinato, con quei pochi diritti  rimasti dopo il Jobs Act , che comunque sono meglio di niente. Quello sottoscritto con le agenzie private  è “atipico” limitato a nove mesi, può essere interrotto in qualsiasi momento, senza pagare penali e con retribuzioni sensibilmente inferiori. 

Cioè neanche in presenza di una grave emergenza sanitaria si rinuncia al precariato diffuso al risparmio  sul costo del lavoro.  Risparmio, per altro, vanificato dall’ingente somma versata alle agenzie private.

A Cuba

 Tutto questo non è altro che il risultato di un sistema economico criminale, che non recede nei suo propositi di scandalosa  e crudele accumulazione  neanche in presenza di una crisi sanitaria mondiale senza precedenti. Un sistema economico che nessun attore istituzionale e politico mondiale si sente di mettere in discussione. Un sistema che, anche per la maggior parte dei cittadini, è  ormai acquisito come un  ferreo e incontestabile postulato. Ci vuole tanto a rendere esclusivamente pubblica la sanità e la ricerca scientifica in modo che ai vaccini (ricerca-sperimentazione e diffusione) ci pensa lo Stato, cioè noi, lasciando al privato la produzione di integratori, creme di bellezza, trucco e parrucco? 

A Cuba l’hanno fatto. Hanno messo a punto un  vaccino già   a disposizione di tutti gratuitamente.  

martedì 5 gennaio 2021

Sulla legge elettorale le colpe sono tutte della maggioranza

 Alfiero Grandi (fonte "Domani"del 30/12/2020)



Paolo Mieli sul Corriere evidenzia il rischio che si arrivi ad una crisi politica del governo prima del semestre in cui il Presidente della Repubblica non potrà più sciogliere le Camere. In sostanza un incidente di percorso potrebbe costringerci a votare con la legge elettorale in vigore: il Rosatellum rimaneggiato dalla Lega. Presto entrerà in vigore il decreto del governo che ridefinisce collegi e circoscrizioni sulla base del taglio dei parlamentari, presentato come un atto dovuto, ma non è così.

Non è una “stranezza del destino” che questo decreto, che applica il taglio dei parlamentari, sia in arrivo, come scrive Mieli. La responsabilità è della maggioranza che ha rinunciato ad approvare una nuova legge elettorale, come si era impegnata a fare durante la campagna elettorale referendaria. Questo è il risultato dell'incoscienza di una maggioranza che così rischia di regalare la vittoria alle destre perchè incapace di approvare una nuova legge elettorale proporzionale, tale da aprire una dialettica anche nell'opposizione.

Governo e maggioranza sono attraversati da crescenti tensioni. Il governo tende a rinviare, mentre le destre più aggressive sono all'attacco per ottenere nuove elezioni ad ogni costo.

Le difficoltà e le incertezze su un contrasto efficace alla pandemia, a partire dai vaccini. Le decisioni da prendere a breve sulla destinazione delle imponenti risorse messe a disposizione dall'Europa per reagire alla crisi sociale ed economica. Sono tutte ragioni che spingono settori politici e sociali a puntare ad elezioni anticipate prima possibile. Renzi fa incursioni in questo contesto.

Senza una nuova legge elettorale ci troveremmo a votare con regole più maggioritarie del Rosatellum, perchè la Lega nel maggio 2019 ha ottenuto che il maggioritario fosse prevalente in modo da obbligare il centro destra ad un fronte unico e tentare di ottenere già con il 35%, o poco più, la maggioranza in parlamento.

Con questa legge elettorale, se si votasse prima del semestre bianco, il centro destra a trazione leghista potrebbe eleggere da solo il Presidente della Repubblica, ottenere una maggioranza parlamentare tale da modificare la Costituzione, con l'obiettivo di realizzare un'autonomia per le regioni sul modello di quelle a statuto speciale e il Presidenzialismo. Obiettivi scritti nel programma elettorale delle destre nel 2018.

La maggioranza aveva promesso pochi mesi fa una nuova legge elettorale per correggere almeno le peggiori storture derivanti dalla riduzione dei parlamentari, per migliorare la rappresentanza territoriale e per una rappresentanza politica proporzionale.

Questa situazione di stallo è grave e pericolosa. La maggioranza sembra non avvertire la gravità delle conseguenze del blocco della discussione parlamentare.

E' urgente l'approvazione di una nuova legge elettorale per arrivare ad un impianto proporzionale e per consentire ai cittadini di scegliere direttamente i loro rappresentanti, superando finalmente le liste bloccate dei nominati dall'alto. Le modalità per consentire agli elettori di decidere direttamente i loro rappresentanti possono essere diverse, ma al di là della modalità questo è un punto di fondo.

Mieli non resiste alla tentazione di insistere per una legge elettorale maggioritaria, discutibile sempre, ma che in questa fase taglierebbe di netto la rappresentanza di una parte del paese, che non si sentirebbe rappresentata. Eppure è evidente che il nostro paese è percorso da pulsioni antipolitiche che possono essere recuperate solo riconoscendo il valore di rappresentare il più possibile le diverse posizioni politiche e sociali, le originalità territoriali.

Il nostro paese ha bisogno di una sorta di nuova fase fondativa delle modalità con cui si prendono le decisioni, lavorando per coinvolgere nelle decisioni la grande maggioranza dei cittadini. Esattamente il contrario dell'indicazione del futuro Presidente del Consiglio nella scheda, cosa che con troppa leggerezza è stata fatta passare sotto la fattispecie di capo della coalizione, malgrado sia in evidente contrasto con la Costituzione.

Una legge elettorale maggioritaria sancirebbe l'imposizione di una parte sull'altra e questo potrebbe avvenire senza neppure avere la rappresentanza di una maggioranza dei cittadini.

Così si rischia di consegnare l'Italia alle destre per responsabilità della confusione nella maggioranza sulla legge elettorale