Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 23 aprile 2011

Il 25 aprile per una nuova Costituzione

di Luciano Granieri


Siamo ad un nuovo 25 aprile. Una data fondamentale per la nostra comunità. Il  25 aprile del 2011 oltre che essere festeggiato come e più del solito  deve costituire la prima tappa  di una lotta per la riconquista della libertà. Quella giornata di aprile del 1945 va celebrata perché segna la fine vittoriosa di eventi drammatici  che hanno costretto  il popolo italiano a scegliere il proprio destino autonomamente, senza dipendere da alcun potere precostituito. L’8 settembre del 1943, la fuga del re , lo scioglimento dell’esercito regolare, la disgregazione di qualunque forma di organo istituzionale , furono eventi che lasciarono la gente sola con il proprio destino. Ci fu chi operò la scelta più difficile ma vincente , quella di combattere contro i tedeschi e i fascisti loro galoppini  , chi decise di rimanere con i repubblichini sbavando  al fianco di Hitler  con il ruolo di viscida spia traditrice. L’opzione  più facile risultò perdente  grazie alla forza e al sacrificio di chi scelse  di combattere per la libertà . Da quella disfatta  e dalla vittoria del popolo è nata la nostra storia condivisa è  nata una nuova era sociale regolata dalla Carta Costituzionale scritta con il  sangue dei partigiani.  Proprio in questo 2011, anno in cui lo spirito di libertà, condivisone , coesione  e giustizia sociale che mosse i partigiani e i padri costituenti, viene costantemente mortificato e infangato da una classe dirigente  criminale, becera, e accattona,  è necessario ricordare quella grande vittoria della primavera del  ’45 e ritrovare lo stesso spirito resistente . Una vittoria di POPOLO spinse i costituenti a scrivere una Carta PER IL POPOLO. Conveniamo anche noi sul fatto che  la   Costituzione vada  modificata perché da  allora qualcosa è cambiato. I padri costituenti redissero la Carta partendo dal presupposto che il governo e le istituzioni  fossero formati da   brave persone e non  da i delinquenti, i puttanieri e i servi sciocchi che ci sono oggi . Dunque è necessario adeguare il dettato costituzionale affinché al suo interno si iscrivano gli anticorpi per sconfiggere  la virulenza di   un esecutivo delinquenziale che ne mini  i principi democratici e il rispetto della dignità umana. Proponiamo alcuni esempi:

Art. 1- L’ITALIA E’ UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SUI  LAVORATORI. LA SOVRANITA’ APPARTIENE AL POPOLO DEI LAVORATORI. CHE LA ESERCITA NEI LIMITI DELLA COSTITUZIONE.

Art.50 -  TUTTI I CITTADINI POSSONO RIVOLGERE PETIZIONI ALLE CAMERE PER CHIEDERE PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI O ESPORRE COMUNI NECESSITA’. TUTTI I CITTADINI INOLTRE POSSONO CHIEDERE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI SCIOGLIERE LE CAMERE, QUALORA QUESTE NON DELIBERINO SECONDO IL DETTATO COSTITUZIONALE E IN SPREGIO ALLA DIGNITA’ SOCIALE DI OGNI SINGOLO CITTADINO.

Art.67 -  OGNI MEMBRO DEL PARLAMENTO RAPPRESENTA LA NAZIONE ED ESERCITA LE SUE FUNZIONI SENZA VINCOLO DI MANDATO  A MENO CHE NON SIANO PALESI ATTI DI CORRUZIONE  O  LA SCELTA NON SIA DIRETTAMENTE LEGATA ALL’ESERCIZIO POLITICO.UNA COMMISSIONE POPOLARE SARA’ CHIAMATA A GIUDICARE   IN MERITO
ALLA COERENZA DEL PARLAMENTARE RISPETTO AL MANDATO E NEL CASO A DETERMINARE L'ESPULSIONE DALLE CAMERE DEL PARLAMENTARE STESSO.

Art.74  - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, PRIMA DI PROMULGARE LA LEGGE, PUO’ CON MESSAGGIO MOTIVATO ALLE CAMERE CHIEDERE UNA NUOVA DELIBERAZIONE. SE LA  RICHIESTA DI  NUOVA DELIBERAZIONE
E’ MOTIVATA DALLA  MANIFESTA INCOSTITUZIONALITA’ DELLA LEGGE LE CAMERE DEVONO TENER CONTO DELLE INDICAZIONI DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E APPROVARE LA LEGGE APPORTANDO LE MODIFICHE INDICATE.
SE NELL’ARCO DELLA LEGISLATURA LE CAMERE PROMULGANO UN NUMERO SUPERIORE A 10 PROVVEDIMENTI PALESEMENTE INCOSTITUZIONALI, IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA HA IL DOVERE  DI SCIOGLIERE LE CAMERE PER MANIFESTA INCOMPATIBILITA’ DELLE STESSE AL DETTATO COSTITUZIONALE.

Partiamo dunque da questo 25 aprile e cominciamo a richiedere una vera riforma COSTITUZIONALE. 

BUON 25 APRILE A TUTTI.
Ci navighiamo martedì 26 aprile .



APPELLO DELL’ANPI PER IL 25 APRILE

IL COMITATO NAZIONALE ANPI


“Cari compagni, ora tocca a noi.
Andiamo a raggiungere gli altri tre gloriosi compagni caduti per la salvezza e la gloria d'Italia.
Voi sapete il compito che vi tocca. Io muoio, ma l'idea vivrà nel futuro, luminosa, grande e bella.
Siamo alla fine di tutti i mali. Questi giorni sono come gli ultimi giorni di vita di un grosso mostro che vuol fare più vittime possibile. Se vivrete, tocca a voi rifare questa povera Italia che è così bella, che ha un sole così caldo, le mamme così buone e le ragazze così care. La mia giovinezza è spezzata ma sono sicuro che servirà da esempio. Sui nostri corpi si farà il grande faro della Libertà” .

Giordano Cavestro (“Mirko), 18 anni, studente di Parma, medaglia d’oro al valor militare, scrisse questa lettera appena prima di essere fucilato dai nazifascisti il 4 maggio 1944.
Il 25 aprile ha il suo nome.
Il 25 aprile ha il nome di tutti quei meravigliosi ragazzi e ragazze che immolarono la loro breve vita, senza alcuna esitazione, alla causa della liberazione del proprio Paese dalla tirannia nazifascista.
Il 25 aprile avremo i loro nomi nel cuore, nella coscienza, e li diffonderemo nelle piazze, ne faremo una ragione di impegno, ancora, per il futuro di una democrazia che, come sappiamo, come vediamo, non è data una volta per tutte, non vive di respiri propri, ma va irrobustita, vivificata, giorno per giorno.
Il 25 aprile diremo il nome Giordano Cavestro a quei senatori della destra, che stanno tentando, con una ignobile proposta di legge, di abrogare la XII disposizione transitoria della Costituzione che vieta la riorganizzazione del partito fascista. Diremo NO! E’ una vergogna, un oltraggio ai caduti per la libertà. AlI’Italia intera.
Il 25 aprile diremo che dalla Liberazione non si torna indietro. Da tutte le piazze, vie, scuole, caserme, mostreremo ancora una volta, e questa volta di più, il volto dell’Italia più bella e civile: quella che non dimentica.
L’Italia democratica e antifascista.

La Passione quest’anno eccola qua

  Fonte : Militant A - il manifesto

La casa non ce l’hanno più. Era solo una baracchetta, direte voi, ma era pur sempre la loro casa. Gliel’hanno buttata giù le ruspe ieri mattina. Senza nessun preavviso. Così 150 rom romeni del campo spontaneo di via dei Cluniacensi, a Casalbruciato, hanno preso la metropolitana e sono scesi alla fermata San Paolo, sono
entrati nella Basilica e ora sono lì, con tutti i bambini e le loro cose al seguito, seduti sulle panche della chiesa. Ora vediamo che succede.
Il Cardinale sta cercando una soluzione, gli inservienti dicono che la chiesa stanotte resta aperta per il venerdì santo. Certo non si può chiedere alla polizia di intervenire proprio oggi. L’idea è stata geniale, i media strillano: occupata la Basilica. La via crucis quest’anno eccola qua: uomini, donne e bambini colpiti da un escalation di sgomberi impressionante.Uno al giorno, anche due, tre, polizia e vigili urbani a lavoro mattina e pomeriggio. Stamattina è il decimo sgombero della settimana santa. Il campo al lato di via Tiburtina esisteva ormai da due anni, con tutto un radicamento avviato e i bambini ben introdotti a scuola. La polizia è arrivata come sempre, con lo stile inconfondibile, ha cantierizzato il campo, reso off-limits la zona col nastro giallo, preso i documenti e dato pochi minuti per allontanarsi. Poi via con le ruspe a buttare giù le casette,molte con tetto in amianto creando una nube tossica pericolosa per gli stessi cittadini del territorio. Un lavoro pulito. Noi siamo andati via prima, insieme a questa moltitudine di rom con i carrelli del supermercato in vista, con sopra ammucchiate bacinelle, borsoni, tappeti, e poi passeggini spinti da bambini già adulti con dentro bambini-bambini che bevono coca cola e hanno in braccio zainetti delle Bratz. «Non creiamo casini» dice l’operatore
della sala socialementre ce ne andiamo, «è tutto tranquillo». Tutto tranquillo. In due settimana ci sono già mille persone per strada. «Fa parte di un piano», dice con un filo di voce il Dr. Ciardi, responsabile al comune della sicurezza. Ma ormai non ci credono più nemmeno loro al famoso Piano Nomadi. «Ancora col Piano», risponde Gianluca Staderini, di Popica onlus, che insieme all’Arci è una delle associazioni presenti sul posto. «Dove sono i 32 milioni che avete speso?». Il Piano ormai è tutto qui: rendere la vita impossibile ai rom, sperando che scappino da Roma. Per ogni sgombero l’offerta del Comune è sempre quella: trasferire donne e bambini al Cara di Castelnuovo. E gli uomini? «Per strada », dice Ciardi, poi a bassa voce aggiunge: «Tanto sono tutti pregiudicati ». Questo è il comune di Roma. L’offerta è respinta da tutti come indegna. Nessuno l’accetta. I rom sanno di avere il mondo contro e di solito piegano la testa e si spostano più in là, tra parchi e strade abbandonate. Ma oggi hanno detto: «Basta! Siamo esseri umani! Vogliamo un tetto, un posto dove stare». E così ora sono nella basilica di San Paolo. Per questa notte sarà una buona dimora. Chiedono asilo allo Stato del Vaticano contro le persecuzioni ai rom. E chissà che si risvegli una coscienza collettiva sempre troppo indifferente a questa gente dalla cultura millenaria.

venerdì 22 aprile 2011

Jesus

''ALL' ETA’ MIA IL SESSO DOVREBBE PASSARLO LA MUTUA....non sono più disposto ad ascoltare tante stronzate per una(bip)

Fausta Dumano



Protagonisti:l' insognata, l'illuminata e gli .....ingenui.......non cominciate con quel ritornello, che fantasia che tieni.....perchè tengo i testimoni. Qualche  mese fa un amico andò a casa dell' insognata, con la sua nuova ''fiamma'', ogni cosa che ''la fiamma'' diceva a lui brillavano gli occhi , si accendeva il cuore e si agitava pure tra ...le gambe.Si erano conosciuti in uno di quei viaggi miracolosi, spirituali, non su un treno bianco, quei viaggi illuminanti da cui torni con la verità rivoluzionaria, depositari del ''VERBO'' L' insognata  con le farfalle allo stomaco, che si nutre di rivoluzione insognata, tiene sempre la porta aperta agli amici e agli amici degli amici. Siccome la ''fiamma'' aveva bisogno di un piede a terra nel pianeta terra l' ha pure ospitata. La fiamma dopo il viaggio si era illuminata, lezioni di saggezza ,''PERCHE’ TU NON SAI, NON CAPISCI'' Il vero compagno rivoluzionario deve comportarsi così, un manuale del XXI secolo, una griglia con tanto di valutazione, superare l' esame del sangue rivoluzionario è difficilissimo, anche se fatto nel momento in cui l' ovulo viene fecondato , sicuramente qualche difetto lo scovano i raggi x dell' illuminata. Il  pericolo più grande è rappresentato dai fascisti mascherati, per quelli reali non ci occupa, liste nere , persone da epurare, l' insognata ogni tanto diceva all' amico''TENGO UN DUBBIO....''ma il cuore batteva per FIAMMA ILLUMINATA.l' altra sera però l' illuminata ha gettato fango persino su VICK, perchè l' ultimo saluto si faceva in un luogo considerato amico dei nemici.........In quell' istante l' amico ha aperto gli occhi, gettare fango su chi è ormai cenere muta, che arde nei cuori è vergognoso ''LA MUTA ALLA MIA ETA  DOVREBBE OFFRIRE IL SESSO, NON SONO PIU’ DISPOSTO A SENTIRE TANTE STRONZATE PER UNA(BIP).......Intanto a CEPRANO, UN' ALTRA AMICA DELL' INSOGNATA è stata corteggiata per 9 mesi, alla vigilia del parto elettorale con un sms lo spermatozoo ha abbondato l' ovulo , pur avendo attinto per il programma dall' ovulo. Siccome nella tornata elettorale  la fecondazione  artificiale non è ammessa, l' ovulo rimasto solo non può più candidarsi. All' asl CI SONO DUE FILE NUOVE NUOVE........

a) FILA INGENUI SEDOTTI E ABBONDONATI  ALLO SCADERE DELLA PRESENTAZIONE LISTE 
b)fila per chiedere rapporti sessuali , che garantiscano una sana prevenzione ,una protezione dalle stronzate........
Fila c l' insognata siccome è pasqua


Finalmente

Lucia Fabi


Il tema “ Truffa fotovoltaico “ è partito nel mese di febbraio con una voce che appariva unica ed isolata. Successivamente si è trasformata in un coro indignato con molte varianti, ora ci si avvia ad avere una struttura organizzativa.
In questi giorni gli organi di informazione hanno dedicato molta attenzione all’argomento, vengono stimati circa 180 cittadini truffati, ma è una cifra notevolmente al ribasso.
Ritorno a farmi sentire perché c’è un elemento importante che vale la pena evidenziare: la Federconsumatori di Frosinone ha aperto uno sportello specifico a tutela dei truffati e di sostegno anche per i piccoli produttori di energia. A conferma di tale importantissimo impegno ha messo a disposizione dei consumatori ben quattro avvocati,
Tutto questo è positivo, un atto da salutare con soddisfazione ma la cosa da sottolineare negativamente è la mancata rappresentanza politica attorno ad un argomento importante sia per il destino del paese che per gli inevitabili risvolti giudiziari.
Solo due uomini politici hanno rotto l’assordante silenzio che circonda la vicenda inquietante: Schietroma ed il vice presidente della provincia, De Angelis. Potrei dire “ meglio poco che niente “ ma debbo anche sottolineare che lo hanno fatto nel modo peggiore, aprendo una sterile polemica fra i due schieramenti politici.
Chi è stato truffato, chi ha intenzione di avviare tale produzione ha bisogno che le Istituzioni incontrino le associazioni dei consumatori per verificare le modalità di tutela, che aprano un confronto con il Gestore Servizi Energetici affinché in tempi veloci assicurino la tariffa incentivante, si chieda al Governo di aumentare la tariffa stessa  alla luce delle risorse che si libereranno con lo stop annunciato alla costruzione delle centrali nucleari.

EX CINEMA PALAZZO - Sala VITTORIO ARRIGONI

Brigata Vittorio Arrigoni

Venerdì mattina abitanti di San Lorenzo - liberi cittadini, artigiani, artisti, studenti, attivisti di spazi sociali e associazioni - hanno occupato la Sala Cinema Palazzo in Piazza dei Sanniti per sottrarla alla speculazione.

Il cinema teatro Palazzo apre nei primi decenni del '900 e vive per alcuni decenni una stagione culturale di tutto rilievo che coinvolge anche Ettore Petrolini e Romolo Balzani.

La struttura è stata trasformata nel corso degli anni in una sala biliardo e poi una sede del Bingo.

Attualmente è in corso una ristrutturazione da parte di una Società privata per allestire un Casinò con tanto di slot machine e giochi virtuali.

Scomparso il palco, il boccascena, le graticce, lo schermo da proiezione, la platea - ma la prima impressione, entrando, è quella di un enorme spazio vuoto che porta i segni della sua destinazione artistica e che alle arti deve tornare altro


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OCCUPATO L'EX CINEMA PALAZZO A SAN LORENZO - ROMA

L'occupazione è il risultato di un percorso di oltre un anno dove i residenti del quartiere liberamente hanno iniziato a incontrarsi per combattere il degrado culturale e sociale del quartiere, cercando di contenere gli effetti della movida e della dilagante presa di spazi e poteri delle lobbies affaristiche e degli spacciatori.

Si sono realizzate nell'ultimo anno numerose manifestazioni ed eventi ed occupazioni delle piazze e delle vie per sensibilizzare e cercare di dare un senso diverso alla vita pubblica del quartiere.

Qualche settimana fa poi abbiamo scoperto che all'ex cinema Palazzo, da anni chiuso, sono iniziati dei lavori di ristrutturazione. Abbiamo indagato e scoperto che una ditta privata, probabilmente legata a qualche lobbie se non addirittura alla malavita organizzata o alla camorra, aveva intenzione di trasformare questo spazio così grande, importante e bello in un casinò.

Abbiamo deciso di intervenire per impedirlo e attraverso l'occupazione richiamare l'attenzione e magari rilanciare perché lo spazio diventi un luogo pubblico culturale, un cinema, un teatro, un luogo dove i bambini, i giovani, gli artisti, i cittadini possano ritrovarsi e avere un momento di incontro e di crescita.

Non esiste nessun luogo come questo nel quartiere e non permetteremo che l'ex cinema diventi il simbolo di un degrado che prima è culturale, sociale e poi politico.

Stiamo ricevendo l'adesione e le firme di migliaia di cittadini e residenti e molte associazioni e gruppi sociali e politici stanno intervenendo.

Nella sigla che occupa, che è la stessa che ha visto i cittadini riunirsi da molti mesi, San Lorenzo Cambia - Cambia San Lorenzo, ci sono cittadini comuni, associazioni culturali, centri sociali, Action, e alcuni militanti politici di diversi partiti, ma nessuno parla a nome di sigle, tutti ci riconosciamo in questo nome e in una battaglia comune contro il degrado culturale di questo Paese, di cui il quartiere San Lorenzo non è che un esempio lampante.

Aggiungici, sostienici, diffondi la notizia, partecipa!

siamo a Piazza dei Sanniti a Roma - San Lorenzo.

Riapriamo l'ex Cinema Palazzo - Sala VITTORIO ARRIGONI

SAN LORENZO CAMBIA - CAMBIA SAN LORENZO

salavittorioarrigoni@yahoo.it


150 ANNI DELL’UNITA’ D’ITALIA: ALCUNE RIFLESSIONE

Franco Gentile: ANPI SEZIONE SCANDICCI

L’unificazione  dell’Italia, proclamata il 17 marzo del 1961, si deve allo sforzo di una  parte –per lo più giovani- del ceto medio urbano guidato da uomini come Garibaldi, Mazzini e Cavour. Un fragile senso di comune appartenenza caratterizzava invece il resto della popolazione in gran parte contadini analfabeti. Per il sud,inoltre, l’unificazione fu un evento luttuoso dovuto alla  fiscalità ed alla leva militare. Lo sviluppo del “brigantaggio” –tesi ufficiale  per giustificare comportamenti di rivolta-  era un segno della scarso entusiasmo per l’unificazione.
L’altro grande ostacolo fu la “questione romana” che incideva sulla coscienza religiosa popolare creando una dolorosa frattura  con lo stato unitario.
La prima guerra mondiale aveva solo in parte colmato queste lacune.
Il Fascismo aveva innegabilmente contribuito alla nazionalizzazione delle masse italiane. Questo processo di nazionalizzazione però si era sviluppato in contrapposizione al Risorgimento. Il Risorgimento infatti si basava su un binomio di principi base: nazione e libertà. Il Fascismo negò uno di questi principi base: la libertà. Ne conseguì una divisione nel paese. Non a caso, nel corso della guerra di Spagna,1936-39, ambedue le parti contrapposte avevano  italiani nelle proprie file
L’8 settembre 1943, a seguito della fuga da Roma del capo dello stato e del governo ed il conseguente disfacimento dell’esercito, nel giro di due giorni, si ha la caduta del sentimento di nazione, già debole ed incerto. Si ebbe la morte della patria come fu  scritto. Dal profondo del popolo, privo di nuovi capi politici, si sviluppò una tenace volontà di sopravvivenza. Con scelte drammatiche ciascuno decise da solo il proprio destino. Nell’intreccio tra ciò che muore e ciò che nasce va cercata la chiave di lettura dei 20 mesi della Resistenza armata, sostenuta dalla popolazione, che portò al 25 aprile 1945. Alla Resistenza si deve in gran parte la Costituzione del 1948 che è  uno dei frutti più preziosi dell’Italia unita.
Nei 43 anni che separano il 1948 dal 1991, l’Italia è cambiata profondamente. Da paese semiagricolo è diventato industriale e quindi post-industriale, nel quadro di una economia globalizzata; da semi-povero è diventato uno dei paesi più ricchi del pianeta;da paese d’emigrazione è diventato meta d’immigrazione. Nel contempo,dal 1972, si è progressivamente imposto il  problema dell’equilibrio ambientale. I cambiamenti del clima richiedono ormai cambiamenti dei comportamenti dell’uomo. Come è autorevolmente affermato è cambiata un’epoca storica. Per la globalizzazione ormai gli spazi dei capitali e merci, della cultura, dell’informazione coincidono con quelli del pianeta. Il moltiplicarsi delle informazioni  richiede una adeguata capacità di sintesi critica. Infatti una delle peggiori insidie per la società, per la nostra vita pubblica, è lo scarto tra la dinamica della realtà, nella società nazionale ed internazionale, e l’orizzonte culturale in cui si svolge il processo formativo dei cittadini. In questo contesto, incredibilmente, i processi formativi degli italiani sono restati,nella sostanza, quelli avviati negli anni venti del ‘900.
Nel 1950 gli italiani analfabeti erano il 50%. Una ricerca internazionale, condotta nel 2000 e nel 2005,  ha evidenziato che gli italiani sono per  il 5% analfabeti ed il 33%  analfabeti di ritorno; il 33% legge con difficoltà di comprensione,il 29% è sopra il livello minimo di alfabetizzazione  . Malgrado le trasformazioni “epocali” che hanno interessato l’Italia, l’Europa,il pianeta,  i risultati della formazione scolastica nel nostro paese non appaiono,oggi, significativamente diversi da quelli del 1950. Questo sistema di formazione inadeguato determina nei cittadini, tra l’altro, il piatto adattamento alla realtà da cui  il qualunquismo, l’individualismo, non di rado il razzismo, la caduta dell’etica della responsabilità, etc. Essere cittadino in una realtà complessa ed a più dimensioni:locale, nazionale,mondiale,necessita dei fondamenti e strumenti culturali diversi da quelli definiti per un’altra realtà . Il singolo cittadino vive, da decenni, in una realtà nella quale esistono la televisione, molti tipi di media personali -che tendono a sostituire i libri- e non ultima la rete. Una realtà, di fatto,  ignorata dal sistema formativo rivolto alla generalità dei  giovani cittadini

giovedì 21 aprile 2011

Giù le mani dalla Costituzione

Libertà e Giustizia, Articolo21


Vogliono riscrivere l'Articolo 1 della Costituzione. Alla guerra totale, purtroppo preparata con cura, in questi anni di colpevoli silenzi, si risponde soltanto mettendo insieme tutte le forze democratiche che si rendano conto che in Italia è in atto un tentativo di golpe istituzionale, attraverso il tradimento della Costituzione su cui pure hanno tutti giurato. Come più volte gli italiani hanno dimostrato, anche con il Referendum costituzionale del 2006, la prima parte della Costituzione è intoccabile, lungimirante e sacra, perché scritta con il sangue di chi ha liberato il Paese dall'oppressore straniero.

IL PRESIDENTE NAZIONALE DELL’ANPI RISPONDE ALL’APPELLO DI ARTICOLO 21 E LIBERTA’ E GIUSTIZIA:

Carlo Smuraglia


E’ l’ora di una compatta manifestazione di resistenza, un grande sussulto di orgoglio, un forte impegno a difesa dei valori della nostra Repubblica democratica”. Ci avevano abituati (ma non rassegnati) al continuo disprezzo delle regole ed era già grave. Ma ora si sta passando (e forse si è già passato) ogni limite. I continui attacchi alla Costituzione ed alle Istituzioni di garanzia, che provengano dall’alto o si presentino come iniziative individuali (alle quali, peraltro, molti non credono) non solo creano un clima sempre più deteriore, ma fanno precipitare il sistema di regole fondamentali garantite dalla Costituzione verso una pericolosa deriva.
Le più recenti manifestazioni (gli insulti alla Magistratura ed alla Corte Costituzionale, l’insofferenza verso il Presidente della Repubblica, la proposta di abrogazione della XII disposizione transitoria, così come il progetto di riforma, nientemeno, dall’art. 1 alla Costituzione) non possono essere più tollerate e richiedono una compatta manifestazione di resistenza, un grande sussulto di orgoglio, un forte impegno di tutti a difesa dei valori cui si fonda la nostra Repubblica democratica. Si sveglino le coscienze inquiete. Bando ad ogni rassegnazione. Si facciano sentire le voci di quanti, in silenzio, trovano insopportabile una situazione del genere. Si faccia, insomma, sentire, con forza una volontà popolare unitaria di rigetto di questo pericoloso tentativo di spingerci verso soluzioni autoritarie e populiste. A tutti chiediamo un maggior impegno nella vita di tutti i giorni, nello svolgimento delle singole funzioni della vita democratica, ma anche nei grandi momenti della vita del nostro Paese. Il 25 aprile, Festa della Liberazione, è l’occasione per levare alto un grido di ripulsa e di protesta, e al tempo stesso di impegno. Da tutte le piazze d’Italia emerga con chiarezza la forza della
democrazia e la volontà popolare di salvaguardarla, proprio nel momento in cui ricordiamo i tanti caduti per la Libertà, che certo non sognavano un Paese come questo.

Roma, 21 aprile 2011
IL PRESIDENTE NAZIONALE ANPI
Carlo Smuraglia

Veglia per Vik

Fausta Dumano


Blocco notes, macchinetta , scarpe da ginnastica la redattrice di aut è a ROMA per raccontare il rientro di VITTORIO,non riusciamo ad andare a FIUMICINO,PAOLO CHIARELLO ci racconta che è stato veramente emozionante, ad accoglierlo , mi racconta una grande bandiera palestinese, con sopra delle rose....ci troviamo davanti all' edificio di medicina legale al VERANO, con me le compagne di CECCANO, VANESSA E NICLA, sempre in prima linea , quando si tratta di agire concretamente.Una folla commossa, silenziosa , tante bandiere palestinesi, una veglia nei ricordi, occhi lucidi, amarezza per le bestialità ascoltate da certi ''vip della malainformazione''circolano foto di Vit, la comunità palestinese romana è tutta mobiltata OSAMA,il suo amico palestinese ha viaggiato con lui era andato da Londra al Cairo, per accompagnarlo nel viaggio di ritorno''LUI ERA UN UOMO DI PACE, LE SUE IDEE NON MORIRANNO MAI, PERCHE’  SONO RADICATE IN NOI'' MAHAMID SOHAD,una SUA AMICA PALESTINESE. Nella fiaccolata ci sono le donne in nero di LUISA MORGANTINI, ASSOCIAZIONE PER LA PACE, FORUM PER LA PALESTINA, CON LA PALESTINA NEL CUORE, tante kefiak, magliette bianche ''GRAZIE VICK.....intanto ci si organizza per il funerale e poi la manifestazione del 14.....è difficile prendere la penna per scrivere questo post, ops il mouse...è difficile raccontare un amico, quando il dolore ti brucia dentro, avrei voluto scrivere un post che raccontasse VITTORIO,i nostri incontri, le nostre chiacchierate, il fitto scambio di messaggi su facebook, l' aggiornarmi costante dalla PALESTINA.......L'impegno che avevo preso di diffondere l' arte palestinese, la proposta di realizzare uno spettacolo teatrale ''RITORNO AD HAIFA''ma un vuoto dentro , quel maledetto uovo sodo in gola, che non va ne su nè giù.....mentre mi torna in mente FADWA TOQAN, la poetessa che mi aveva fatto scoprire e guardo SALWA, sento la musica del vento tra i capelli, VANESSA è allergica al polline, nel cielo si riflette la luce dei lumini cerchi un gin, un maledetto gin.....vorresti che fosse tutto un brutto sogno......''restiamo umani'' appena è pronta la ristampa si presenta alla tana del clandestino con VANESSA e NICLA




VITTORIO ERA UN UOMO DI PACE, LE SUE IDEE NON MORIRANNO MAI, PERCHE' SONO RADICATE IN NOI''
I brani che accompagnano la clip sono: Il primo  Lamma Badà una nota canzone della tradizione mediorientele, la eseguono i Radiodervish una band fondata nel 1997 da Michele Lobaccaro -- chitarre e basso e da Namil Salameh, cantante e giornalista nato in Libano (Trablus) da genitori profughi palestinesi.
Il secondo  luglio agosto e settembre nero un brano a favore dei palestinesi eseguito dagli Area in edizione live, durante un concerto tenutosi nel 1975 anno in cui è nato Vittorio



Luc Girello

mercoledì 20 aprile 2011

Fiat di Cassino. Quali prospettive?

Oreste della Posta


Grande successo alla manifestazione svoltasi ad Aquino sul tema:quali prospettive per la Fiat di Cassino?  a cui ha partecipato Giorgio Cremaschi  presidente nazionale della Fiom, Fabio Nobile consigliere regionale della federazione della sinistra i lavori sono stati introdotti dal segretario della sezione Pietro Ferone e le conclusioni del compagno Oreste Della Posta che ha affermato  :condivido  le cose dette da Cremaschi, i comunisti di Aquino sono al suo fianco nella lotta contro la precarietà per i diritti dei lavoratori e per un fisco giusto.


 
Angelo Di Siena: Non si passa sui lavoratori della Fiat di Cassino. Dopo Pomigliano e Mirafiori lo stabilimento di Cassino non batterà il passo a favore della politica di Marchionne. Marchionne non è il padrone della Fiat ma è pagato, e profumatamente per eseguire gli ordini. Marchionne  quale prospettiva vuole darci? Lavorare 10 ore al giorno, senza il diritto allo sciopero e alla rappresentanza sindacale? Tutto ciò è anti costituzionale. La Costituzione ed il suo rispetto è il nostro principio di fondo. Bisogna garantire i diritti. La ricetta è seguire la linea della Germania: più ricerca, più sviluppo, più investimenti che hanno portato più profitti, meno carico di lavoro e salari maggiori.

Giorgio Cremaschi: Sergio Marchionne e Silvio Berlusconi sono due facce della stessa medaglia. Berlusconi, così come Marchionne, stanno trascinando il paese in un baratro: quello della logica del mercato, del profitto e della cancellazione dei diritti. La Costituzione? Per loro una cosa antica. Ma la cosa più drammatica è che in questo baratro ci stanno trascinando con la complicità della Cisl e della Uil, della Confidustria e con l’assenso anche non troppo silenziosi del Pd. Fassino e Chiamparino hanno invitato a votare si al referendum di Mirafiori. È drammatico questo. Bisogna aprire una fase di lotta e di difesa dei diritti. Marchionne ci sta raccontando delle menzogne e nessuno protesta. Solo la Fiom e parte della sinistra. Dove sono i 20 milioni di euro di investimenti promessi? Solo uno ne è stato previsto e non ancora speso. Come si farà a raggiungere una produzione di 1milione e 500 mila autovetture nel 2014 se oggi siamo appena a 500mila? Sono solo menzogne raccontate da una persona che guadagna in un anno come 1500 operai. È una situazione drammatica. Marchionne ha solo un obiettivo: cancellare i diritti degli operai in nome del mercato. Dobbiamo ribellarci. La Fiom lo ha fatto e lo sta facendo non accettando i ricatti di Sergio Marchionne.  

Ferone: siamo di fronte all’arroganza e la prepotenza del signor Marchionne che, usando vecchi metodi (dividi et impera) ha messo gli operai l’uno contro l’altro, ovvero sfruttando il ricatto occupazionale ha imposto accordi improponibili e vergognosi. In tutto questo si sono viste scene in cui i sindacati favorevoli all’accordo (Cisl e Uil) festeggiavano per l’esito del referendum. Si sono cancellati i diritti con l’assenso di questi due sindacati. Ecco perché bisogna continuare a combattere affinché i diritti non  vengano cancellati.

Fabio Nobile: In una situazione di crisi del lavoro, crisi economica, crisi di valori l’Europa si avvia verso una deriva a destra. È drammatico tutto questo. La sinistra deve invertire la rotta. I lavoratori, i loro diritti, il lavoro e l’occupazione devono essere e  sono al centro dell’agenda politica della sinistra che si sta battendo per combattere la politica di una destra che ha come logica l’interesse e il mercato.  

Pulizie negli ospedali di Napoli

Sindacato Lavoratori in Lotta – per il sindacato di classe



Questa mattina si è svolto lo sciopero alla rovescia organizzato dal Sindacato Lavoratori in Lotta, mobilitando I PRECARI BROS  e i disoccupati. Lo sciopero alla rovescia aveva come parola d’ordine: “ Conquistiamo un lavoro utile e dignitoso per tutti! Ripuliamo la nostra città dai rifiuti e rafforziamo l’assistenza sanitaria pubblica!”.
Alle ore 9:30 fuori all’ospedale Ascalesi (Napoli) precari e disoccupati si sono messi all’opera per ripulire l’ospedale dentro e fuori (con scope, tute, guanti e palette), riscuotendo un grande sostegno da parte dei passanti, dei proletari che si recavano all’ospedale per ricevere assistenza medica e da parte dei lavoratori e precari dell’ospedale.Abbiamo tenuto un megafonaggio all’ingresso principale dell’ospedale. Oltre ai precari e disoccupati, sono intervenuti anche i seguenti candidati alle elezioni amministrative: Fabiola D’Aliesio candidata nella lista Napoli è Tua, Paolo Fierro di Medicina Democratica e candidato nella lista Napoli non si piega. Hanno preso inoltre la parola Gaetano Marati dell’USB Sanità e membro del comitato di difesa della sanità pubblica in Campania; Luigi Sito Segretario Generale del SLL.
A conclusione della pulizia dell’ospedale al vice direttore sanitario della struttura, Gallotto Vincenzo candidato con l’Italia dei Valori al Comune di Napoli, è stato consegnato un documento con le firme dei precari e disoccupati che hanno ripulito l’Ascalesi e in cui si richiede il compenso per il lavoro svolto. Se questo non sarà fatto metteremo in campo delle iniziative per prenderci quello che ci spetta per vivere.
Successivamente i precari e i disoccupati si sono spostati presso l’ospedale Annunziata (a pochi metri da quello dell’Ascalesi) per sostenere la lotta dei lavoratori che si oppongono alla sua chiusura: anche in questa struttura sanitaria (e nelle vie adiacenti) è stata svolta un’opera di pulizia, raccogliendo il sostegno di lavoratori, utenti dell’ospedale e passanti. Anche per questo lavoro chiederemo di essere pagati dalla Regione Campania.
Andremo avanti con queste forme di lotta, combinandole con presidi, occupazioni, ecc., fino alla conquista di un lavoro dignitoso, utile per la collettività e a tempo indeterminato per tutti i precari BROS e disoccupati. Questa sarà la nostra irruzione nella campagna elettorale! Tutti i candidati devono schierarsi per la nostra lotta e porre al centro dei loro programmi un lavoro dignitoso e utile per tutti! Ci auguriamo che alla prossima iniziativa siano presenti anche Luigi De Magistris (Napoli è Tua), Roberto Fico (Movimento Cinque Stelle) e Ciro Formisano (PCL).
Non ci fermeremo davanti alla repressione sferrata dalla giunta Caldoro (di qualche giorno fa le condanne per i precari BROS colpevoli di aver lottato per il lavoro). Andremo avanti fino alla vittoria, unendoci con tutti coloro che nella nostra città di battono per la difesa dei diritti e la conquista di nuovi! Raccogliendo l’appello di Gaetano Marati (USB) mercoledì 20 aprile ’11 saremo presenti all’ospedale San Paolo, svolgendo un altro sciopero al contrario, per unire la lotta in difesa della sanità pubblica con la difesa del lavoro e la conquista di un lavoro utile e dignitoso.
10, 100, 1000 INIZIATIVE PER CONQUISTARE UN LAVORO UTILE E DIGNITOSO PER TUTTI!
A OGNI ADULTO UN LAVORO DIGNITOSO, A OGNI PERSONA QUANTO SERVE PER VIVERE DIGNITOSAMENTE! CON OGNI MEZZO E A OGNI COSTO!
È POSSIBILE VINCERE, DIPENDE DA NOI! SOLO DA NOI!
AVANTI FINO ALLA VITTORIA!

LE MAMME NO

 di Gian Luigi Deiana

Care mamme,  la  domenica delle palme, il capo del governo italiano ha aperto la campagna elettorale del candidato sindaco di Milano Letizia Moratti, ormai nota come la mamma di Batman; lo ha fatto con un attacco frontale sul fronte giudiziario e con una promessa incondizionata sul fronte fiscale. L’attacco frontale è riferito a chi fa la guardia e la promessa incondizionata a chi fa il ladro, ma non si tratta di un gioco. E’ un messaggio educativo.   Domenica delle salme, nel canale di Sicilia. Ma Berlusconi proveniva da un sabato assolutamente festoso, un vero e proprio bagno mammistico nel quale ha sollecitato tutte le mamme d’Italia a ritirare dalle scuole i figlioli cui siano capitati in sorte professori comunisti. Ebbene, io sono un professore comunista, e per di più trotzkista, anarchico e peggio. Inoltre insegno storia e filosofia. Ai vostri figli e figlie è andata veramente male.   Voi non avete la più pallida idea delle nefandezze che un professore comunista può inculcare nella mente innocente della vostra prole, se gli capita di presentare la concezione politica di Einstein, i princìpi della Costituzione o la tragedia di Gaza; né potete minimamente immaginare quale effetto malefico possano avere i libri di storia e di filosofia in genere. Tuttavia il capo del governo sostiene che ora avete finalmente la possibilità di ritirare i vostri figlioli dalla mefitica scuola di tutti e mandarli in istituti selezionati su misura per voi, rispondenti ai vostri princìpi e ai vostri sani orientamenti di vita.   Ma purtroppo voi non siete la mamma di Batman e nemmeno la moglie di Berlusconi, e anche volendo non vi sarebbe facile scegliere scuole “men che commendevoli”, né per amore, né per denaro, né per il cielo. I vostri figli e figlie sono parte di una generazione che fuori dallo show, stando ai dati Istat, presenta in Italia un destino di disoccupazione per un giovane su tre, e che getta la gran parte dei restanti due terzi nei labirinti della precarietà. Maledetti comunisti.   Scuola, università, diritti, lavoro, vita: qui battono le bandiere dei nostri figli. Quando avevamo molto meno della loro età imparammo un vero e proprio inno nazionale dei bambini, tanto innocente da lasciare ora impietriti nella sua traduzione recente. Nella cantina di un palazzone tante gattine con un padrone partecipavano a una riunione per precisare la situazione: quarantaquattro gatte, in fila per sei col resto di due. Più o meno è questo ciò che è noto nel mondo come il caso Ruby, e ciò che ha indotto la moglie di Berlusconi a un pubblico ripudio in nome di quei figli su cui lui continua a ostentare i suoi futili giuramenti.   La professione politica costringe sempre anche all’inganno: ma è davvero difficile accettare che un uomo onnipotente dedichi il suo tempo oscuro e il suo delirio in denaro al trattamento seriale di quarantaquattro giovani nudità, talvolta minorenni e spesso drogate dall’avida complicità di madri da videogioco; che poi rivolga appelli al mondo cattolico contro la scuola, che spergiuri pubblicamente sulla propria famiglia e che usi poi la sua funzione pubblica per chiamare alla crociata le madri della vita reale, contro i professori e contro i poveri libri di storia. No, per Dio, le mamme no!   Il pensiero comune si sofferma raramente su cosa sia l’essere madri, nonostante esse siano per la natura il primo modello di vita. Ma cosa sono le madri per la storia, quando una collettività viene mutilata sul suo passato, offesa sul suo presente e accecata sul suo futuro? Cosa hanno saputo essere le madri argentine della Piazza di Maggio, e cosa sono oggi le madri di Gaza, Tunisi, Bengasi? Cosa sono le madri sotto salario, le madri senza lavoro, le madri in casa, le madri in fuga, le madri? Le madri sono il seno della resurrezione, la forza che “rovescia i potenti dai loro troni, ed innalza gli umili”. Forse anche il profeta Isaia dovrebbe essere processato per comunismo ed espulso dalle Sacre Scritture.   In attesa che ciò avvenga, si avvicina la festa della madre. Vi chiedo scusa per avere invaso il vostro tempo e forse anche la vostra persuasione politica, ma i giovani non perdonano mai chi essendo investito di una funzione educativa si piega supinamente all’offesa. Che la sorte vi conceda di poter essere sempre fiere dei vostri figli e delle vostre figlie. Un augurio, e buona fortuna.   G. Luigi Deiana - Liceo Scientifico di Oristano - organizzazione comunista  

Il liceo artistico di FROSINONE


Il Liceo artistico statale di Frosinone ha cambiato nome. Ci si è inspirati ad un pittore dadaista di nome Apple che, nel 1920 era fermamente deciso a raggiungere la Russia per festeggiare la vittoria del proletariato dopo la rivoluzione . Non riuscendo ad ottenere il visto necessario per partire, dirottò un transatlantico tedesco, pieno di ricchi borghesi, e fece rotta verso Odessa. Una volta approdato sulle coste della città ucraina, i russi lo accolsero con grandi festeggiamenti , mentre i ricchi borghesi ,passeggeri del transatlantico, subirono la vendetta del proletariato. Traendo spunto da questo episodio il nuove nome dell'istituto è "Liceo artistico Statale la Mela di Odessa" Per celebrare meglio il pittore dadaista comunista, Apple l'istituto è ornato da simboli e icone comuniste, compresa una statua di Lenin
 Luc Girello



martedì 19 aprile 2011

Un invito da parte della famiglia Arrigoni

   da   http://inforossa.altervista.org/


La famiglia di Vittorio avrebbe piacere che gli amici e i compagni di Vik non inviassero fiori ma donazioni per la Palestina sul seguente conto, riportando nella causale che si tratta di un contributo per la causa palestinese.
Successivamente la famiglia deciderà a quali progetti saranno devolute le donazioni pervenute.
La famiglia di Vittorio ci tiene a sottolineare che questo è solo un suggerimento ma che ognuno ovviamente può omaggiare Vittorio nel modo che ritiene più opportuno.
Di seguito le COORDINATE:
  • Iban IT16Y0542851000000000000791
  • BIC BEPOIT21
  • Intestato ad Egidia Beretta
  • Banca Popolare di Bergamo Filiale di bulciago
Restiamo Umani. Stay Human.

Cristo dà il pane a chi non ha i denti

di Luciano Granieri



 Il titolo di questo post è la traduzione in italiano di un famoso detto ciociaro “Cirst da glie pane a chi nen te’ glie dienti”  Tale  immagine secondo me riassume benissimo quanto è emerso nel dibattito che si è tenuto domenica scorsa  nello spazio retrostante (ex aia) della villa comunale di Frosinone.  Il confronto dal titolo emblematico, “DIFENDIAMO LA CULTURA E L’ARTE IN CITTA’-  DAL POLO ARTISTICO (LICEO ARTISTICO) ALL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI, ALLE TERME ROMANE”,  organizzato dalla  consulta  delle associazioni di Frosinone, ha visto la partecipazione del presidente della  consulta stessa : Francesco Notarcola,  dell’architetto, nonché membro dell’associazione culturale 03100,  Luca Oropallo,  del  Prof. Remo Costantini, presidente dell’Accademia delle Belle Arti,  della Prof.ssa Bianca Maria Valeri, Dirigente Polo Artistico Anton Giulio Bragaglia di Frosinone,   di Sara Ciuffetta,  studentessa  dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone, della Prof.ssa Fausta Dumano, Polo Artistico Anton Giulio Bragaglia di Frosinone, dell’Assessore all’ambiente nonché ex presidente del circolo i”Il Cigno” di Legambiente Frosinone, Prof . Francesco Raffa, e dell’attore comico Guglielmo Bartoli. Negli ultimi anni ho partecipato a diversi convegni, dibattiti, raramente ho riscontrato la stessa capacità di coinvolgimento  dell’evento di domenica. Dal titolo del confronto s’intuisce che la scelta della consulta della associazioni  era molto ambiziosa. Dibattere di cultura nella nostra città è  compito arduo sia per la complessità del tema che per la modalità di comunicazione ai cittadini. Con molto piacere devo riconoscere che l’impresa è riuscita perfettamente. Dalla successione degli interventi è scaturito quello che già molti di noi sapevano ma che forse non era noto ad una cittadinanza un po’ distratta. L’esistenza  di tante  presenze artistiche  che dovrebbero far  cambiare la definizione che si trova nei libri di geografia da : “Frosinone  città a carattere prevalentemente agricolo ed industriale” a “Frosinone città d’arte”. Frosinone città d’arte dovrebbe risultare  la prima voce a uscire  su google quando si seleziona  il nome della nostra città. Invece   provate a digitare Frosinone sul motore di ricerca, vedrete che il primo sito che spunta è quello del Frosinone Calcio e non mi risulta che i canarini partecipino alla Champions League. Del resto la storia di una comunità  le cui origini risalgono a un epoca preromana, sviluppatasi in un sito  molto vicino a Roma non può non lasciare testimonianze di grande valore artistico e archeologico.  Tali  testimonianze esistono. Sono molte e di livello  elevatissimo. Inoltre abbiamo un centro storico le cui pietre raccontano di una Frosinone antica  e sapiente dove la memoria si perde nella più totale indifferenza e la cui rivalutazione è affidata,  secondo i nostri amministratori,   esclusivamente all’apertura di un centro commerciale naturale. In merito alla diffusione della cultura i mezzi non mancano anche se stanno subendo l’attacco dei tagli all’istruzione di un  governo sciagurato becero e ignorante  .  Nella nostra città esistono istituti scolastici unici per la loro vocazione storico-artistica,  come il Polo Artistico Anton Giulio Bragaglia, purtroppo in via di smembramento a causa dei  tagli al sistema scolastico provinciale messi in atto del’ assessore Quadrini,    l’accademia delle Belle Arti e aggiungerei, anche se esula da questo contesto, il Conservatorio Licinio Refice di Frosinone.  Come si vede, per ritornare al titolo, IL PANE DELL’ARTE E DELLA CULTURA E’ ABBONDANTE E DI  ECCELLENTE QUALITA’,  GLI EDUCATORI AL GUSTO RAFFINATO DI TALE CIBO SONO DI ASSOLUTO VALORE . Ma ai Ciociari mancano i denti..... Del resto non si può avere una dentatura adeguata se i canini si frantumano contro le colate di cemento gettate sui reperti archeologici, i molari si disfano sull’incuria che attanaglia i monumenti della nostra città. L’Opera di “SDENTIZZAZIONE” ha origine lontane,  risale alla  metà degli anni sessanta in un’epoca di piena urbanizzazione in cui si è ignorato il grande valore che il sottosuolo restituiva alla comunità, ed è proseguita nella successiva era postmoderna del “just in time” , del tutto e subito. Qualcuno afferma che oggi la cultura non dà da mangiare. Su questo assunto non solo si vuole distruggere definitivamente  l’arte,  ma si vuole imprigionare la memoria di un popolo nell’ oblio che trasforma la storia in un’ invenzione scritta da sovversivi studiosi bolscevichi. Negli interventi che riportiamo emerge nel modo più netto che l’arte,  la storia  e la memoria , in una parola “LA CONOSCENZA” sono le radici   che legano una comunità al proprio territorio.  La rivendicazione di appartenenza che non si fonda su tali radici diventa intollerante populismo, produce  razzismo,  fenomeni odiosi come la  lega nord.  Da questo incontro comunque, si è intravista l’uscita dal tunnel. Buona è stata la partecipazione e il coinvolgimento della cittadinanza , e l’unico amministratore pubblico  che ha  dimostrato sensibilità verso questa questione, pur non essendo di sua stretta competenza,  il Prof. Francesco Raffa assessore all’ambiente, ha assicurato il suo impegno affinché la giunta comunale torni ad occuparsi della riqualificazione dei siti archeologici ancora non affogati nel cemento, dei monumenti in completo degrado. Ottime ci sono sembrate anche le modalità con cui ciò si vuole effettuare, con il coinvolgimento degli istituti d’arte, delle associazioni e dei cittadini. Favoloso . Un impegno a rivalutare cultura e arte inserite in un nuovo piano urbanistico  secondo modalità di democrazia partecipata. Un forte segnale di rinascita democratica non c’è che dire ,  MA SARA’ VERO?








La storia finisce con il padre che, per festeggiare il ritorno del figliol prodigo Tizio, dopo che questi ha dilapidato i diecimila euro ricevuti dal genitore, fa uccidere il vitello grasso. Divide l'animale in tre parti servendo un pezzo al figlio zappatore Caio un altro  a figliol prodigo Tizio e la restante parte la tiene per se. Morale la Ciociaria è terra per padri saggi, per lavoratori e per fancazzisti MA NON E' TERRA PER VITELLI GRASSI.

P.S. Il video non mostra le fine della storia perchè il vitello grasso è stato interpretato dal sottoscritto, il quale, non è ancora in grado di recitare e riprendere nello stesso momento.

Luc Girello.

Ungheria Europa

ANPI Frosinone


La stampa di oggi (citiamo per tutti il conciso articolo di Repubblica online 
Ungheria, costituzione ultra conservatrice riporta la notizia dell'approvazione della nuova costituzione  ungherese. Un testo che non richiede commenti, ogni cosa che si possa dire non  sottolinea, ma banalizza il portato eversivo e fascista  di questa imposizione  del primo ministro ungherese al paese ed al popolo magiari. Quello che preoccupa ancor di più, se possibile, è il silenzio dell'Unione  Europea, oggi saldamente in mani conservatrici e reazionarie. Nessuno ha nulla  da dire ai democratici popoli europei, quando si tratta di fare i conti con  revanscismi della peggiore criminalità politica che si ricordi? Ma sappiamo che farlo significherebbe da un lato dare ragione a chi ha sempre 
sostenuto che il germe del mostro fascista non è sterile e non è morto,  dall'altra evocare la storia oggettivamente, quella storia che non ammette  revisionismi propagandistici, ma che ha una sola verità da mostrare. E la verità è che il fascismo è nato qui, in Europa, (noi italiani siamo un  gradino più in basso, visto che lo abbiamo inventato noi) e poiché nulla  avviene per caso, il fascismo è nato qui perché c'erano qui le condizioni  perché si producesse e si affermasse. Come pensare oggi che l'Europa è di nuovo  in mano all'alta finanza ed ai signori della guerra, che essa possa procedere 
nel solco delle idee di civiltà che a fatica si sono affermate sulle macerie  delle guerre e del fascismo? Come pensare che gli illustri gestori dell'Europa  bancaria possano operare secondo le intuizioni e le analisi lucide del Gruppo  di Ventotene e di Altiero Spinelli? Questa è l'Europa di oggi, di cui l'Ungheria è Presidente di turno. Possibile  che gli Europei (se esistono) non sudino freddo? E gli Italiani, lo sanno che  la loro classe dominante sta lavorando per gli stessi obiettivi? Qualcuno a 
sinistra, nella società civile, nel mondo della cultura, delle religioni,  dell'associazionismo, del volontariato, del quello che vi pare, invece di  balbettare e concentrarsi su questioni parziali, sente il dovere di dirlo  chiaro? O aspettano di fare la fine di Benedetto Croce (per non citare uno sprovveduto) che sottovalutò il fascismo al suo manifestarsi, per poi subirne,  sia pure in misura non paragonabile alle sofferenze inenarrabili di milioni di  persone meno illustri, la ferocia e la protervia?
A tutti un 25 Aprile in cui non ci sia spazio per gli ammortizzatori della  coscienza, in cui ci si renda conto che l'impegno di tutti i democratici e gli  antifascisti è necessario, senza sconti e senza ritardi, perché la frana  reazionaria delle conquiste democratiche dei popoli europei che hanno  riscattato la loro storia con un sacrificio inimmaginabile e con una lotta  terrificante, sia arrestata, e si torni a guardare al futuro non con illusoria  speranza, ma con ferma consapevolezza e determinazione. Perché il futuro è la  casa dei nostri figli.
Vi aspettiamo tutti alle iniziative che si terranno in tutta Italia.


Il regime dei padroni

FdS - Sezione di Aquino

Giorgio Cremaschi, Presidente della Fiom sarà ad Aquino martedì 19 aprile. Il sindacalista sarà nella sala Consiliare del Palazzo Comunale per prendere parte al convegno dibattito “Fiat di Cassino, quali prospettive?” organizzato dalla locale sezione della Federazione della Sinistra a partire dalle 17e30.
Sarà, per Cremaschi, anche l’occasione per presentare il suo ultimo libro “Il regime dei padroni, da Berlusconi a Marchionne”.
Sono tre gli interrogativi al quale il testo cerca di dare risposta: l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro? Viviamo ancora in una democrazia? Quale futuro attende migliaia di famiglie in tutto il paese?
“Domande alle quali – dice Pietro Ferone, segretario della sezione di Aquino della Federazione della Sinistra, cerchiamo di dare anche noi. Per farlo però – avverte Ferone – ci vuole una sinistra antagonista unita, che sia capace di far sentire la sua voce soprattutto questa Italia dove la situazione dei lavoratori, dei disoccupati, dei precari, dei giovani è veramente drammatica. Stiamo arrivando ad una situazione limite. Tutti i giorni e, ad ogni levar del sole sempre di più, le famiglie devono fare i conti con i bassi salari il cui potere di acquisto diminuisce sempre di più, precarietà, meno diritti e più disoccupazione. È una vera barbarie. Per questo- conclude Ferone- faccio un appello a tutte le forze della sinistra antagonista a dare il loro contributo al processo di riunificazione della sinistra. Solo uniti si può ridare agli operai, ai giovani ed ai disoccupati un’Italia che guardi anche a loro ed ai loro problemi”.
19/04/2011, Aquino 

lunedì 18 aprile 2011

Fiato sul collo

Vito De Russis


".....il fiato sul collo.." è molto più efficace su quelli che ci sono vicini (perchè perde di potenza man mano che "il collo" si allontana dal nostro fiato): iniziamo da qui
Tra gli utenti dell'ATO5 ci sono le utenze personali dei politici e sindacalisti, dei consiglieri comunali, provinciali e regionali, dei sindaci ed assessori, delle associazioni di consumatori. Tra i lavoratori e pensionati ci sono quelli aderenti alla Cgil, Cisl e Uil; queste OO.SS. sono presenti nell'OTUC di Frosinone con le loro Associazioni (Federconsumatori, Adiconsum e Adoc). Tra i lavoratori e pensionati ci sono quelli aderenti alle Acli che è presente nel citato OTUC con l'Associazione Lega consumatori. Sono utenti del gestore dell'ATO5 tanti titolari di aziende, dirigenti pubblici e privati, dipendenti pubblici in divisa, dipendenti nella Magistratura, .... fino al signor Prefetto (in proprio e n.q. di supremo rappresentante dello Stato nel territorio denominato ATO5). Sembrano che non siano utenti gestiti dal nostro gestore dell'ATO5: Svegliamoli. 
Viviamo in questo Paese nei quali i gestori dell'acqua (ed i loro amici) ci costringono a far svolgere i referendum per impedire la privatizzazione della "sorella acqua, vitale bene comune della Umanità". Viviamo in questo Paese nel quale il presidente del consiglio dei ministri (che è riuscito per ben 17 anni a non incontrare i magistrati per sostenere, nelle sedi proprie, le sue dichiarate "innocenze") si reca dai Magistrati solo dopo aver organizzato le dimostrazioni intimidatorie davanti ai Tribunali che hanno i suoi fascicoli.  E' questo il Paese in cui viviamo.  Qui, adesso, sarebbe naturale che (alla maniera delle Madri di Plaza de Majo), con un bastone da battere su una tanica, ogni pomeriggio, si faccia un po' di rumore davanti ai Municipi, Uffici pubblici, ecc. cioè davanti a "tutti questi organismi ed associazioni" le quali non usano "la loro importanza per la tutela del cittadino consumatore"  impedendo al gestore di spadroneggiare impunemente. (Sappiamo quello che combinano i Sindaci nelle loro Conferenze-Assemblee azionisti società di gestione dell'acqua.)
(Giustizia in Italia. La UE condanna la Giustizia italiana per i suoi tempi lunghi. In Italia, molti processi si concludono in assenza di sentenza, cioè per "prescrizione", alias: tempo scaduto. Significa che "quel treno" ha una locomotiva che non può andare più veloce: basta potenziare o sostituire quella locomotiva. E' elementare, dott.Watson. Invece, si depotenzia quella locomotiva (meno risorse) e si pretende che arrivi prima a destinazione. Un certo numero di imputati festeggia a champagne questo avvenimento-condono. Un altro condono dopo quello sul falso in bilancio (derubricato a sanzione amministrativa), o quello sul rientro anonimo dei capitali trafugati all'estero clandestinamente ("lavaggio&sbiancaggio" al  ridicolo costo del 5%), ecc..).

Cronaca di un'invasione