La stampa di oggi (citiamo per tutti il conciso articolo di Repubblica online
Ungheria, costituzione ultra conservatrice riporta la notizia dell'approvazione della nuova costituzione ungherese. Un testo che non richiede commenti, ogni cosa che si possa dire non sottolinea, ma banalizza il portato eversivo e fascista di questa imposizione del primo ministro ungherese al paese ed al popolo magiari. Quello che preoccupa ancor di più, se possibile, è il silenzio dell'Unione Europea, oggi saldamente in mani conservatrici e reazionarie. Nessuno ha nulla da dire ai democratici popoli europei, quando si tratta di fare i conti con revanscismi della peggiore criminalità politica che si ricordi? Ma sappiamo che farlo significherebbe da un lato dare ragione a chi ha sempre
sostenuto che il germe del mostro fascista non è sterile e non è morto, dall'altra evocare la storia oggettivamente, quella storia che non ammette revisionismi propagandistici, ma che ha una sola verità da mostrare. E la verità è che il fascismo è nato qui, in Europa, (noi italiani siamo un gradino più in basso, visto che lo abbiamo inventato noi) e poiché nulla avviene per caso, il fascismo è nato qui perché c'erano qui le condizioni perché si producesse e si affermasse. Come pensare oggi che l'Europa è di nuovo in mano all'alta finanza ed ai signori della guerra, che essa possa procedere
nel solco delle idee di civiltà che a fatica si sono affermate sulle macerie delle guerre e del fascismo? Come pensare che gli illustri gestori dell'Europa bancaria possano operare secondo le intuizioni e le analisi lucide del Gruppo di Ventotene e di Altiero Spinelli? Questa è l'Europa di oggi, di cui l'Ungheria è Presidente di turno. Possibile che gli Europei (se esistono) non sudino freddo? E gli Italiani, lo sanno che la loro classe dominante sta lavorando per gli stessi obiettivi? Qualcuno a
sinistra, nella società civile, nel mondo della cultura, delle religioni, dell'associazionismo, del volontariato, del quello che vi pare, invece di balbettare e concentrarsi su questioni parziali, sente il dovere di dirlo chiaro? O aspettano di fare la fine di Benedetto Croce (per non citare uno sprovveduto) che sottovalutò il fascismo al suo manifestarsi, per poi subirne, sia pure in misura non paragonabile alle sofferenze inenarrabili di milioni di persone meno illustri, la ferocia e la protervia?
A tutti un 25 Aprile in cui non ci sia spazio per gli ammortizzatori della coscienza, in cui ci si renda conto che l'impegno di tutti i democratici e gli antifascisti è necessario, senza sconti e senza ritardi, perché la frana reazionaria delle conquiste democratiche dei popoli europei che hanno riscattato la loro storia con un sacrificio inimmaginabile e con una lotta terrificante, sia arrestata, e si torni a guardare al futuro non con illusoria speranza, ma con ferma consapevolezza e determinazione. Perché il futuro è la casa dei nostri figli.
Vi aspettiamo tutti alle iniziative che si terranno in tutta Italia.
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