Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 23 agosto 2018

#RespingiamoSalvini:

Fabrizio Delprete



Come cittadini e come attivisti per i diritti fondamentali abbiamo inviato un esposto per sequestro di persona, o diverso reato che la Magistratura ravviserà, alla Procura della Repubblica di Catania.
E' intollerabile restare immobili mentre 150 persone sono trattenute su una nave militare, contro la loro volontà, per il diktat di Salvini.
Un ministro come come un Duce impone le sue scelte al di sopra di ogni norma, regola, convenzione, umanità.
Anche voi potete scaricare questo testo (lo trovate alla fine del post) compilarlo con i vostri dati e inviarlo con raccomandata a:
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania
Piazza Verga 15 - 95129 Catania
oppure via pec a:
prot.procura.catania@giustiziacert.it
Attiviamoci, ribelliamoci, organizziamoci e facciamolo con la concretezza di chi chiede il rispetto dei principali diritti umani con ogni mezzo pacifico possibile”.

Il documento è scaricabile QUI

martedì 21 agosto 2018

Bella Ciao e brutti gli altri

Luciano Granieri




Compagni, amici sinistrorsi, radicali di sinistra  catto -demo - riformisti, fuochisti, rompitori de nocchie,  che avete votato M5S e che giustamente siete entusiasti dell’esito della consultazione elettorale.  Ve la ricordate Bella Ciao?  Ve le ricordate le piazze gioiose (perdenti, ma gioiose) a cui avete partecipato?  Non vi divertivate? Non vi divertono più quelle piazze ? 

Oddio ripensando ai fatti di Genova (non quelli del ponte, ma quelli del G8),  le botte le abbiamo/avete  prese!!!!  C’era  poco da divertirsi!!!! Mi resta  comunque difficile da capire come voi,   amici sinistrorsi , supportando i 5S,  siete  oggi  sodali con   una formazione razzista  allora impegnata,  insieme agli  alleati del tempo,   a prenderci (noi e voi) a manganellate in faccia. 

Ma tralasciamo il passato e torniamo al presente.  Cari amici sinistrorsi, transumanti nei 5S, siete contenti della vostra attività politica? Vi piace accumulare i  nemici, anziché aggregare gli amici? “Tanti nemici, tanto onore” diceva uno che in linea con una primordiale  nouvelle vague  populista aveva promulgato le leggi razziali.  Un personaggio a cui   i vostri (amici!!!!)  guardano con ammirazione. 

Siete contenti di profondere odio verso il nero che ci ruba il lavoro ?  Verso il politico che ci ruba i soldi? (tranne i vostri sodali della  lega che  ci/vi ha rubato 49 milioni di euro) verso i partiti che agevolano  i poteri forti?  (tranne sempre la solita lega, vostra attuale consorella, che nel 2008, votò a favore della piena libertà del privato “Benetton” di  aumentare i pedaggi autostradali  senza rendere conto allo Stato  e senza peritarsi di impegnare fondi per la manutenzione della rete ). Insomma siete contenti di spargere quell’odio che trasforma  una nave della guardia costiera italiana in un lager galleggiante ormeggiata nel porto di Catania? In buona sostanza  siete contenti di comandare pur essendo  così incazzati? 

Domenica scorsa a Castelliri, nel corso della rassegna Tarantelliri,  uno zingaro di Sarajevo, tale Goran Bregovic, ha eseguito una versione gipsy di “Bella Ciao”. Partigiani, zingari, lotta   contro il razzismo e  la discriminazione delle minoranze sociali , tutto ciò era racchiuso in quella commovente espressione di liberazione. E  tutto ciò, una volta,  costituiva la base del vostro agire politico,  aperto, libero, dalla fantasia e utopia illimitata. Siete ancora in grado di provare una passione di piazza come quella emanata da Bregovic ?   Siete ancora belli, come noi siamo oggi,  nell’alzare i pugni sulle note di “Bella Ciao” cantate da uno zingaro di padre croato  e di madre serba ? 

Non credo, e mi dispiace. Perché la politica, al di là delle alchimie di potere, è passione, emozione,  condivisione,  e questi valori, cari amici,  forse li avete dimenticati, rimossi. Probabilmente la piazza di Castelliri,  che una volta era anche la vostra, non vi suscita altro sentimento se non indifferenza,  o al massimo rabbia. 

Noi inguaribili utopisti,  anticapitalisti, PARTIGIANI -  pur se gente  di irrilevante  testimonianza elettorale -siamo ancora belli.  Voi, frequentando brutta gente, siete diventati brutti.  Certo la delusione cocente  profusa del fascismo riformista  renziano, unita al corporativismo di regime della triplice sindacale,  poteva preludere a certi  nefasti esiti populisti.  Ma personalmente mai e poi mai capirò l’avvicinamento ad un movimento incolore, insapore, inodore , come il M5S…… mi correggo, non inodore,  i grillini puzzano di ultraliberismo lontano un miglio.

I brutti



I belli

Vasto (Ch): aggressione fascista. Chiudere locale

Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista - Sinistra Europea, coordinamento nazionale di Potere al popolo





La sera del 19 agosto  a Vasto(CH) in piena "movida" nel ristorante La Barcaccia risuonava Faccetta Nera a tutto volume. Un cittadino ha protestato segnalando che si trattava di apologia del fascismo. È stato aggredito dal titolare ed è finito al pronto soccorso. È un episodio che rientra nel clima fomentato dal ministro degli interni Salvini. Si tratta di un'aggressione fascista non di una rissa o un diverbio. L'aggressore dopo la violenza ha dato sfoggio apertamente delle sue convinzioni fasciste. Faccetta Nera è un canto risalente all'epoca in cui l'Italia fascista si rese responsabile di crimini contro l'umanità e stragi orrende in Etiopia e Libia e delle leggi razziali al fianco di Hitler. Questi imbecilli che vanno cantando "viva il Duce e viva il Re" sono il frutto di ignoranza e rimozione di una tragedia che si concluse con  l'Italia in macerie. Il prefetto, il questore e l' amministrazione comunale di Vasto dovrebbero far chiudere o almeno sospendere per almeno un mese questo locale. Il titolare avrebbe finalmente il tempo di leggere qualche libro di storia. Gli regaleremo una copia di "Italiani brava gente" dello storico Del Boca. Auspichiamo che l'autorità giudiziaria persegua l'aggressore sul piano penale. Dobbiamo aspettare di veder sfilare di nuovo le croci uncinate per le nostre città?  Solidarietà a Nicolas, il compagno aggredito. 

Ciò che si deve sapere sul debito pubblico

A cura di Luciano Granieri, dati tratti dal libro di Luigi Fasce "Politiche Costituzionali per le riforme"



Dopo aver svenduto tutto il  vendibile ai privati,  imprese, banche, servizi, autostrade,  negli anni 90,  con tutto quanto incassato,  lo Stato italiano non è riuscito ripianare il debito pubblico che   è  costantemente aumentato in modo spropositato ... perchè ? Nello specifico perchè il governo italiano si è alienato il potere di manovrare moneta e tassi di interesse. In senso generale da modello economico misto, con forte potere pubblico, si è adottato, da parte dei governi che si sono succeduti nell'ultimo trentennio, tanto di centrosinistra tanto di centrodestra,  il modello economico neoliberista che impone il divieto su qualsivoglia  intervento pubblico in economia, finanza, credito e moneta.

Fino al 1981 l’Italia godeva della piena sovranità monetaria, grazie alla proprietà pubblica di Banca d’Italia  (ente di diritto pubblico) governato attraverso Il  Ministero del Tesoro. A  seguito di una lettera del febbraio 1981  scritta  dall’allora Ministro del Tesoro,  Beniamino Andreatta,  al Governatore della Banca d’Italia Carlo Azeglio Ciampi,   si consumò, quello che è passato alla storia come il “divorzio fra Stato e Banca d’Italia” con conseguenze disastrose. Con la sua lettera, il ministro chiese il “parere” del governatore sull’ipotesi di una modifica del regime esistente, con l’obiettivo esplicito di porre rimedio all’insufficiente autonomia della Banca nei confronti del Tesoro. Il governatore, nella sua risposta, accolse le rimostranze  sulla necessità che la Banca rispondesse unicamente a obiettivi di politica monetaria. Senza un salvatore alle spalle, lo Stato non ebbe altra scelta se non quella di accettare le condizioni imposte dal mercato, ossia dalle banche. La spesa per gli interessi si impennò, il Paese  perse il passo dei pagamenti e il debito prese a moltiplicarsi. Il disastro era servito.



Ma in cifre di che cosa stiamo parlando?

Anno
Governi
Inflazione
Debito
Rapporto debito/Pil
                                                         (milioni di euro)
1970
Rumor, Colombo
5,1%
13.087
37,1%
1971
Colombo
5,0%
16.146
42,0%
1972
Andreotti
5,6%
20.108
47,7%
1973
Andreotti, Rumor
10,4%
25.780
50,6%
1974
Rumor, Moro
19,4%
32.404
50,2%
1975
Moro
17,2%
41.899
56,6%
1976
Moro, Andreotti
16,5%
52.318
56,2%
1977
Andreotti
18,1%
62.460
55,2%
1978
Andreotti
12,4%
79.092
59,4%


1979
Andreotti, Cossiga
15,7%
94.801
58,2%
1980
Cossiga, Forlani
21,1%
114.066
56,1%
1981
Forlani, Spadolini
18,7%
142.427
58,5%
1982
Spadolini, Fanfani
16,3%
181.568
63,1%
1983
Fanfani, Craxi
15,0%
232.386
69,4%
1984
Craxi
10,6%
286.744
74,9%
1985
Craxi
8,6%
347.593
80,9%
1986
Craxi
6,1%
404.336
85,1%
1987
Craxi, Fanfani, Goria
4,6%
463.083
89,1%
1988
Goria, De Mita
5,0%
524.528
90,8%
1989
De Mita, Andreotti
6,6%
591.619
93,3%
1990
Andreotti
6,1%
667.848
95,2%
1991
Andreotti
6,4%
755.011
98,6%
1992
Andreotti, Amato
5,4%
849.921
105,5%
1993
Amato, Ciampi
4,2%
959.714
115,7%
1994
Ciampi, Berlusconi
3,9%
1.069.415
121,8%
1995
Berlusconi, Dini
5,4%
1.151.539
116,9%
1996
Dini, Prodi
3,9%
1.213.535
116,3%
1997
Prodi
1,7%
1.239.879
113,8%
1998
Prodi, D'Alema
1,8%
1.258.223
110,8%
1999
D'Alema
1,6%
1.285.054
109,7%
2000
D'Alema, Amato
2,6%
1.302.548
105,1%
2001
Amato, Berlusconi
2,7%
1.360.285
104,7%
2002
Berlusconi
2,4%
1.371.679
101,9%
2003
Berlusconi
2,5%
1.397.460
100,5%

2004
Berlusconi
2,0%
1.449.657
100,1%
2005
Berlusconi
1,7%
1.518.640
101,9%
2006
Berlusconi, Prodi
2,0%
1.588.072
102,6%
2007
Prodi
1,7%
1.605.945
99,8%
2008
Prodi, Berlusconi
3,2%
1.671.130
102,4%
2009
Berlusconi
0,7%
1.769.983
112,5%
2010
Berlusconi
1,6%
1.851.507
115,4%
2011
Berlusconi-Monti
2,7%
1.907.769
116,5%
2012
Monti
3,0%
1.989.878
123,3%
2013
Monti-Letta
1,1%
2.070.013
129,0%
2014
Letta-Renzi
0,2%
2.137.119
131,9%
2015
Renzi
-0,1%
2.172.673
132,3%
2016*
Renzi-Gentiloni
-0,1%
2.220.662
132,8%

domenica 19 agosto 2018

Acerbo (Prc): governo vada fino in fondo su concessione Autostrade

Ufficio Stampa Maurizio Acerbo Segretario Nazionale Rifondazione Comunista 



Rifondazione Comunista non si unisce al coro dei difensori dei monopolisti delle autostrade - dichiara il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo. Consideriamo un atto dovuto la lettera con cui il governo avvia la procedura che potrebbe condurre alla revoca della concessione unica alla società Autostrade per l'Italia. Si tratta del minimo che si possa fare dopo questa tragedia. Tutte le forze politiche dovrebbero essere unite e semmai confrontarsi sulle procedure più efficaci. Al contrario degli altri partiti, noi che siamo sempre stati contro la privatizzazione e nel 2006 rifiutammo offerta di soldi da Autostrade per l'Italia, ribadiamo per l'ennesima volta che bisogna scoperchiare tutto il sistema delle concessioni. I signori monopolisti delle autostrade (non ci sono solo i Benetton) hanno intascato dal 2009 al 2016 rendite per 8,85 mld. Noi siamo per la ripubblicizzazione delle autostrade, ma anche chi la pensa diversamente dovrebbe convenire che questa strage impone di riconsiderare privatizzazione e non escludere la revoca della concessione considerandola alla stregua di un reato di lesa maestà. Il fatto che "Autostrade per l'Italia" ora si dica disponibile a spendere una cifra che è quasi pari agli utili di un anno è segno che ci tengono a salvaguardare la rendita pluridecennale che la politica di centrosinistra e centrodestra gli ha garantito. Ricordiamo che la società Autostrade è sotto processo anche per la strage sul tratto Baiano-Avellino quando un bus precipitò e ci furono decine di vittime. Questa volta si vada fino in fondo anche sulla questione della revoca della concessione. E non si spengano i riflettori dopo qualche settimana.