Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 3 settembre 2011

Servizi scolastici:aumenti reali e aumenti percepiti.

Luciano Granieri



Ieri  mattina ancora una volta mi sono trovato a varcare la soglia della sala consiliare per discutere con il sindaco l’assurda  questione degli aumenti tariffari per la mensa e il trasporto scolastico. Insieme al sottoscritto, presente per  Aut, sedevano sulle poltrone consiliari esponenti di altri movimenti e organizzazioni tra i quali:  Paolo Iafrate e Andrea Cristofaro  del   Comitato genitori, insegnanti, ausiliari, operatori delle scuole dell'infanzia e primaria, Lorenzo Rea della Confederazione cittadina dei COBAS, Luciano Bragaglia dell’associazione volontariato e blog correlato “Frosinone belle e Brutta”, Fulvio Pica del Coordinamento provinciale per l’acqua pubblica. L’incontro era stato richiesto con una lettera, inviata al sindaco,  in cui il comitato, analizzando la delibera relativa ai  servizi scolastici ,  aveva riscontrato un aumento tariffario fuori dal comune  (VEDI POST LA SCUOLE E' CARA). Si   chiedeva ragione di questo comportamento all’amministrazione del tutto in linea con le politiche del  governo tese allo  smembramento dei  servizi sociali, ma in contrasto con quanto da sempre affermato  dal sindaco Michele Marini, per cui la sua amministrazione,  anche in presenza di tagli sconsiderati da parte dell’esecutivo , mai avrebbe intaccato la spesa sociale. La premessa del sindaco in effetti partiva da queste considerazioni. A  fronte di una diminuzione del 60% delle risorse destinate dallo Stato ai comuni per le politiche sociali, il comune di Frosinone non ha ridotto di un euro i fondi destinati a questo capitolo, recuperando le mancate entrate con una riduzione degli sprechi. A seguito di tale premessa  del tutto prevista,  si entrava nel merito dei conti. Il consulente amministrativo del Comune Dott. Andrea Manchi, sosteneva, suoi conti alla mano, che l’aumento non era quello calcolato dal comitato ma era ben inferiore, solo il 14% . Tale aumento  era dovuto alla  differente tipologia della gara d’appalto indetta per la determinazione della ditta fornitrice dei pasti di quest’anno . Gara improntata  non più al massimo ribasso, dove l’elemento determinate è il minor costo possibile , ma al massimo vantaggio,in cui il criterio di scelta è l’associazione del costo,che non necessariamente deve essere il più basso, con la qualità del servizio. Dunque a fronte di un aumento tariffario del 14% si avrebbe l’erogazione di un servizio qualitativamente migliore. Il tutto sarà da verificare. Resta comunque ll  dato certo che i genitori non stanno iscrivendo i bambini ai corsi che prevedono il tempo prolungato proprio perché hanno la percezione di un aumento ben più alto. E la percezione è divenuta reale nell’aula consiliare quando, al dl la della discussione sul sistema di calcolo, si è confrontato, davanti al sindaco e al consulente economico,  il vecchio piano tariffario con quello nuovo ( 429 euro l’anno contro le attuali 600 per una fascia di reddito ISE da 5.000 a 10.000 euro) la percentuale di aumento è inequivocabilmente del 28% . A questo si aggiunge l’altra annosa questione del sistema forfettario di pagamento della retta. I 600 euro vanno erogatI indipendentemente dal numero di giorni in cui si usufruirà della mensa. Vale a dire che nei giorni in cui un alunno sarà  assente non consumerà  un pasto che ha  già pagato. Ovvero si  paga per un servizio di cui non si è usufruito . Maggiori saranno i giorni di assenza dei bambini, maggiore sarà la quota di aumento che andrà ad aggiungersi  a quel 28%. Dopo diatribe e discussioni calcoli e sotto calcoli Michele Marini ,il suo consulente Andrea Manchi e il segretario generale, presente alla riunione, Dott.Adriano Marini,  hanno dovuto prendere atto che la situazione è esattamente questa. Per cui si è deciso che la quota forfettaria verrà abolita e i fondi che mancheranno, a seguito di questa decisione,  verranno reperiti  attraverso il recupero dell’evasione tariffaria, e un aumento del buono mensa a carico delle fasce di reddito più elevate. Per rendere più equo questo sistema si è stabilito di riconsiderare la conformazione delle fasce di reddito. Attualmente ci sono quatto scaglioni: da 0 a 2.000 euro, da 2.000 a 5.000, da 5.000 a 10.000, oltre 10.000 (reddito ISE) . In pratica sulla quarta fascia dovrebbe poggiare l’onere del riequilibrio delle tariffe. In realtà, un reddito ISE di 10.000/15.000 euro non è elevatissimo, parliamo di gente che guadagna 1.200 – 1.300 euro al mese, ci troviamo in una classe medio bassa a cui sarebbe ingiusto far pagare tutto l’onere del riequilibrio tariffario. Si è dunque deciso di riformulare la fasce di reddito, inserendo un quinto scaglione che raggruppi i  redditi più consistenti, 20.000 euro e oltre, a cui chiedere un contributo più alto. La stessa operazione è utile anche per determinare le tariffe dello scuola bus. In relazione a questo servizio il sindaco ha smentito il fatto che ci sarà  una diminuzione delle linee da 12 a 5. Ci sarà semplicemente una ridefinizione dei percorsi, in base alle zone di residenza dei bambini rispetto all’ubicazione della scuola che devono frequentare. In realtà un aumento è stato necessario  per aggiornare una tariffa , secondo Marini , tra le più basse d’Italia. La novità sta nel fatto che anziché chiedere un contributo unico di 180 euro l’anno uguale per tutti, come era in passato  si sono diversificati gli importi in base alle già citate  fasce di reddito in particolare da 2.000 a 5.000 si pagano 112 euro, da 5.000 a 10.000, 148 euro, oltre 10.000,  225 euro anche in questo caso l’onere sta tutto sulle spalle di lavoratori dal reddito medio basso per cui  sarà necessaria una quinta fascia di reddito da 20.000 euro e oltre che dovrà sostenere l’aumento a fronte di una diminuzione delle tariffe per le altre fasce. Riepilogando nel nostro incontro con il Sindaco Michele Marini abbiamo ottenuto: l’abolizione della tariffa forfettaria per la mensa e il trasferimento  degli aumenti dei servizi su  una fascia di reddito realmente più alta. Non è molto ma neanche poco. Ora però il problema è informare immediatamente i cittadini di queste modifiche in maniera che possano  tornare ad iscrivere i loro bambini ai corsi che prevedono il tempo prolungato. A conclusione di questo post, vorrei aggiungere qualche considerazione personale. Nell’arco di due mesi ci siamo seduti, noi cittadini comuni,  sulle poltrone dei consiglieri per suggerire: l’interrogazione dell’amministrazione  alla corte dei conti, in merito alla possibilità di assumere direttamente i lavoratori della municipalizzata “Multiservizi”,  e per riscrivere completamente il piano tariffario dei servizi scolastici secondo principi più equi. La domanda sorge spontanea se a legiferare sono i cittadini i consiglieri e la giunta  che ci stanno a fare?  In realtà non mi interessa molto conoscere la risposta, ognuno ,se vuole, dia la sua. Ciò che è importante invece è sottolineare ancora una volta che la cittadinanza organizzata e consapevole dei diritti che gli spettano  è in grado di provvedere autonomamente a se stessa , senza delegare ad altri le determinazione del proprio futuro. Questa è la strada da percorrere si vuole uscire dal tunnel, è bene ricordarlo sempre. 

venerdì 2 settembre 2011

Blocchiamo il paese per fermare l'ennesima iniquità

Federazione della sinistra di Roma e Lazio Gruppo consiliare Regione Lazio 



Partecipare allo sciopero del 6 settembre è doveroso

Federazione Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista  FROSINONE


Anche la Federazione Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista  parteciperà allo Sciopero Generale indetto dalla CGIL per il prossimo 06  Settembre. Secondo il Segretario Provinciale ,Giuseppe Sacco,è giusto e  sacrosanto respingere con tutti gli strumenti possibili la nuova manovra del  governo,che può considerarsi la peggiore azione economica messa in campo per  reagire alla crisi,perché pesa tutta sulle spalle dei lavoratori e non colpisce  le vaste aree del privilegio,della speculazione,della ricchezza. Non appare affatto esagerata la reazione della segreteria del maggiore sindacato italiano, che definisce “classista” questa manovra e “golpista” questo governo. L’ipotesi  tragica di poter colpire ancora le pensioni agendo su un ulteriore aumento  degli anni di contribuzione,qualora verrà paventata, porterà sicuramente ad un  contenzioso giuridico molto delicato che aprirà uno scontro forte tra esecutivo  e parti sociali. Il Partito della Rifondazione Comunista ritiene che ci sarebbe  bisogno di ben altre misure per rimettere in moto questo Paese, cooptando altrove le risorse necessarie per ripartire,ad esempio introducendo la  Patrimoniale e riducendo drasticamente le spese militari per le nostre missioni  all’estero. Ma la cancellazione del contributo di solidarietà dalla manovra la  dice tutta sull’etica politica di un governo,che è sempre più in balia di se  stesso e sempre più lontano dalle esigenze del Paese Reale.


I pullman per lo Sciopero Generale di Martedì 06 Settembre partiranno da:


Cassino - Piazza Nicolas Green  - Ore 07:00

giovedì 1 settembre 2011

Il caso Tarantini - D'Addario - Berlusconi Le intercettazioni di AUT

a cura di Luciano Granieri



Gianpaolo Tarantini, 36 anni, e sua moglie Angela Devenuto, 34ennne, arrestati a Roma. Latitante l'ex direttore dell'Avanti! Valter Lavitola, 38 anni. Il reato ipotizzato sarebbe estorsione ai danni del premier Silvio Berlusconi. Questa volta ad indagare è la procura di Napoli, che ha chiesto e ottenuto un'ordinanza di custodia cautelare dal gip Amelia Primavera. Tarantini è stato al centro dell'inchiesta sul giro di escort svelato da Patrizia D'Addario alla procura di Bari. E nell'ambito di quella vicenda fu già arrestato e detenuto per diverse settimane.
LE PAURE DI TARANTINI - La chiave dell'inchiesta sarebbe la paura di Berlusconi. Tarantini ha sempre sostenuto che il premier non era a conoscenza del fatto che le ragazze ospitate nelle sue dimore romane e sarde fossero state pagate. Affinché non modificasse questa versione, l'imprenditore barese avrebbe ottenuto mezzo milione di euro e forse uno stipendio mensile. Non una bugia secondo l'imprenditore, tant'è che al telefono ripete più volte che «quella è la verità». Secondo l'accusa, però, sarebbe stato indotto dai pagamenti a scegliere la strada del patteggiamento nel procedimento sul favoreggiamento della prostituzione in corso a Bari. Un modo per salvare il premier da un altro processo pubblico, con conseguente diffusione di un gran numero di intercettazioni telefoniche dal contenuto hard.
IL RUOLO DI LAVITOLA - Al centro delle indagini ci sarebbero cinquanta conversazioni intercettate, tra Tarantini e sua moglie e Lavitola, personaggio che negli ultimi mesi appare e scompare in diverse vicende tra il politico e il giudiziario, dal caso della villa a Montecarlo di Fini alla cosiddetta P4. L'estorsione ai danni del Cavaliere consisterebbe in un versamento di 500 mila euro a Tarantini e di altre somme versate ogni mese per un totale di 20mila euro. Ma il sospetto della Procura è che Lavitola in questa situazione non abbia agito in modo trasparente, trattenendo per sé 400 dei 500 mila euro che avrebbe dovuto veicolare a Tarantini. Una ricostruzione che sembra essere giustificata da alcune telefonate con il direttore dell'Avanti! e di quest'ultimo con diversi suoi collaboratori.
LA VERSIONE DI BERLUSCONI - Il presidente del Consiglio non ha negato i pagamenti. Ma smentisce decisamente l'estorsione e il ricatto. Il 25 agosto scorso, con il diffondersi delle prime indiscrezione, il premier ha infatti dichiarato a Panorama, nel numero scorso che anticipava la notizia: «Ho aiutato una persona e una famiglia con bambini che si è trovata e si trova in gravissime difficoltà economiche. Non ho fatto nulla di illecito, mi sono limitato ad assistere un uomo disperato non chiedendo nulla in cambio. Sono fatto così e nulla muterà il mio modo di essere».
INDAGINI ANCORA IN CORSO - Le indagini sulla presunta estorsione ai danni di Silvio Berlusconi «sono tuttora in pieno svolgimento, anche con perquisizioni domiciliari», spiega in una nota il procuratore aggiunto di Napoli Francesco Greco. Secondo il quale le indagini stesse sono state «fortemente compromesse dalla criminosa sottrazione di numerosi e rilevanti contenuti della richiesta cautelare ad opera di ignoti, cui ha fatto seguito nei giorni scorsi la pubblicazione degli stessi su alcuni giornali nazionali». Greco ha spiegato che l'indagine sulla presunta estorsione nasce dall'inchiesta su alcune società del gruppo Finmeccanica, «dove Valter Lavitola (direttore ed editore de L'Avanti!, ndr) sembra svolgere non meglio definite attività di consulenza». Gli esiti delle investigazioni della sezione criminalità economica della procura sono poi confluiti nelle indagini della sezione reati contro la pubblica amministrazione riguardanti lo stesso Lavitola e altri indagati nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta P4, che vede coinvolti tra gli altri il parlamentare del Pdl Alfonso Papa e l'uomo d'affari Luigi Bisignani.
Queste le notizie tratte dal Corriere della Sera.
Come qualcuno dei nostro fedeli navigatori ricorderà, AUT E' IN POSSESSO DI INTERCETTAZIONI TELEFONICHE E AMBIENTALI riguardanti un colloquio fra TARANTINI E LA D'ADDARIO E FRA QUEST'ULTIMA E BERLUSCONI. Ve le riproponiamo. QUESTO SI CHE E' GIORNALISMO D'INCHIESTA.

Manovra: Lettera del Governo alla BCE

Alessandro Robecchi  tratto da "il manifesto" del 1 settembre 2011



Gentile Bce, egregi signori del Fondo Monetario Internazionale, dottor Standard & dottor Poor,
 l’accavallarsi simultaneo di due importanti scadenze ha agitato ieri per qualche ora la vita della Repubblica Italiana. La chiusura del calciomercato e il temine ultimo per la presentazione degli emendamenti alla manovra economica (bis, ter e quater) hanno creato notevole agitazione e anche un po’ di sconcerto, che tenteremo di dissipare con una precisa ricostruzione delle frenetiche ore della serata di ieri. Come saprete, Zarate è passato dalla Lazio all’Inter, cosa assai gradita a tutte le altre squadre e molto meno ai tifosi nerazzurri che avrebbero preferito tenersi Eto’o e rinunciare al riscatto dell’anno di militare nel computo della pensione. Dal canto suo, il governo ha preferito rinunciare al sacrificio del riscatto degli anni universitari in cambio di Nocerino e un nuovo portiere. Purtroppo però Nocerino, all’ultimo minuto, ha firmato per il Milan. Prontissima la risposa del governo che ha offerto un contributo di solidarietà per i redditi sopra i centomila euro più la comproprietà di Brunetta, riscattabile a fine campionato. L’Udinese ha rifiutato asserendo che Brunetta non è forte di testa, è rissoso, cattivo, e che comunque a lei serve un centrocampista di fantasia. Gago è invece passato dal Real Madrid alla Roma, arrivo confermato con un fax giunto in extremis all’hotel Gallia di Milano. Con un fax arrivato in extremis all’hotel Chigi di Roma, invece, si opziona l’aumento dell’Iva di un punto percentuale, eventuali premi partita e gettoni per la Champions, più il taglio delle risorse per i Comuni, che passerebbe in prestito al Bologna. La doccia fredda di un nuovo infortunio a Umberto Bossi ha scompaginato i piani della Lega, che si è detta interessata a Brighi, che invece è stato ceduto dalla Roma all’Atalanta con promessa di riscatto se si aboliranno le province entro la fine del girone di andata. Ancora incerte, al momento, le sorti del contributo di solidarietà per i redditi medio-alti, che potrebbe far parte della manovra economica, ma anche passare al Lecce in cambio di un certo Giandonato che dicono giocasse nella Juventus, ma probabilmente è una pippa (se no la Juve se lo teneva, o lo scambiava con Prestigiacomo dell’Ambiente, considerato inutile dalla squadra di governo). La fine delle agevolazioni fiscali per le cooperative resta al Palermo, mentre passano alla manovra economica di Tremonti Floccari, più una straordinaria stangata per i lavoratori statali, gli unici che non riescono a giocare nemmeno nelle serie minori. Per tutta la giornata si è attesa la decisione del Pd sull’adesione allo sciopero generale della Cgil, ma la direzione del maggiore partito di opposizione ha comunicato in serata che per una decisione definitiva aspetta le visite mediche di Cigarini, passato all’Atalanta, oltre al via libera della Federazione sulla cessione di Sacconi (dal ministero del Lavoro al Siena). Per qualche ora si è temuto per la sorte di Bonanni: il suo passaggio dalla Cisl al Napoli (in cambio di Lavezzi e due stecche di Marlboro) era dato per certo finché il suo agente ha smentito con un secco comunicato: “Per il governo Berlusconi Bonanni è considerato incedibile, di Angeletti invece possiamo parlare, ma so che interessa al Chievo”. In serata l’Unione Europea ha fatto sapere che “servono urgenti misure per la crescita”. Brunetta, credendo si parlasse di lui, ha lasciato il consiglio dei ministri e si è offerto come centromediano alla Fiorentina, che ha rifiutato con raccapriccio considerandolo inaffidabile e comunque inferiore a Montolivo. In un comunicato congiunto Berlusconi, Calderoli e Galliani hanno detto che non è il caso di preoccuparsi e che troveranno la quadra.
Certi di avervi rassicurato sulla mano ferma e decisa che guida l’economia italiana, oltre che sulla credibilità e sulle capacità dell’attuale governo del paese, porgiamo distinti saluti.


Il nuovo inno leghista

Luciano Granieri


Belli i tempi in cui i parlamentari leghisti mostravano dai banchi dell’aula  le forche contro Craxi, simulacro del sistema di corruttele che aveva  invaso la politica.   Tangentopoli stava seppellendo la prima repubblica  mentre  Bossi e i padani trovavano forza e legittimazione popolare al grido di ROMA LADRONA!!!.  Hanno accompagnato l’ascesa di Berlusconi nel nuovo sistema in cui i corruttori del post tangentopoli, dopo aver buttato a mare i  vecchi corrotti,  avevano costituito una classe  unica di comando . Finanza e politica erano la stessa cosa, dunque non era necessario che l’una corrompesse l’altra. I padani ,traendo forza populista da quelle forche hanno mosso le leve del potere quasi ininterrottamente per 17 anni, salvo qualche breve pausa.  Con quali risultati? Bossi, Maroni, Calderoli &C.   se da un lato tenevano buone le folle padane al grido di Roma Ladrona,  dall’altro si integravano perfettamente  nel sistema Roma Ladrona. Hanno imparato il trasformismo tipico della prima Repubblica,  operando il ribaltone alla fine del 1994 per rimanere al potere nelle fila dello schieramento opposto , e ritornare poi alla corte di Berlusconi dopo averlo insultato dandogli del mafioso fascista.  Hanno occupato ministeri, usufruito di tutti quei privilegi contro cui hanno sempre gridato e aizzato le folle.  Bossi ha sistemato suo figlio Renzo (detto il trota)  alla Regione Lombardia con un irrisorio  stipendio   di 12mila euro mensili , dopo una vita di studi passata nella stessa classe e nella biblioteca del Senato  per capire come era  fatto un libro. Tutti,  da Maroni Bobo,  a Reguzzoni , fino  alla donna Cannone Rosi Mauro, AUTOREVOLE????  Quanto sbrigativa Vice presidente del  Senato,  hanno conquistato la loro bella porzione di privilegi e prebende.  Incuranti  del continui sbertucciamenti di tutta Europa nei riguardi del proprio elettorato ,  hanno mandato il rude Borghezio a svernare a Bruxelles   fra un gestaccio e un grugnito  contro extra comunitari e islamici. Che ne è stato nel frattempo del federalismo, della secessione, della Padania?  In 17 anni nessuna di queste presunte battaglie  è arrivata all’auspicata conclusione. Loro a MAGNA’  a Roma e la base a strillare in Padania.  Sembra però che qualcosa cominci a non tornare al popolo del nord. Forse qualcuno si è accorto che al grido di ROMA LADRONA, l’allegra brigata  BOSSI &C., con il suo seguito di portaborse e lacchè stile prima repubblica, continua ad arricchirsi nell’accogliente pancia dell’odiato Palazzo senza curarsi di quei poveracci che ce li hanno mandati. Il popolo leghista comincia a scalpitare e dopo 17 anni (ce ne è voluto di tempo!!!)  sta prendendo atto di essere stato  il bolso mezzo per cui una èlite di affaristi  sta facendo festa e vuole continuare a farla .Quindi  comincia a ribellarsi, mettendo paura ai propri ex osannati leader. Da qui la preoccupazione dalle stato maggiore leghista di battere un colpo al cerchio del popolo padano e un colpo alla botte del governo che gli consente la vita del beato porco.  Ogni giorno che passa la preoccupazione aumenta perché cresce le presa di coscienza dei Lumbard di essere stati presi in giro. Mentre scrivo queste note alcuni imprenditori leghisti si stanno radunando sotto  le sedi dei ministeri  della  Semplificazione normativa,  delle  Riforme  e del federalismo ,  dell’economia , per  protestare contro la manovra economica .   Naturalmente si tratta delle sedi finte di Monza  dove i rispettivi titolari  Calderoli, Bossi e Tremonti non avendo neanche l’ufficio  a loro destinato mai andranno a svolgere alcun tipo di  funzione.  Altro che Roma ladrona!!!!!  Al posto di Va Pensiero la dirigenza della Lega ha già adottato un nuovo inno “GRAZIE ROMA”. 

mercoledì 31 agosto 2011

APPELLO PER UNA ASSEMBLEA OPERAIA E POPOLARE PER PREPARARE LA RESISTENZA AL PIANO MARCHIONNE!

Delegati ed operai della FIAT DI CASSINO




Siamo delegati ed operai della FIAT di Cassino e di altri posti di lavoro del basso Lazio,
attivisti politici e sindacali, convinti sostenitori della vera democrazia. Dopo Pomigliano e Mirafiori, Marchionne si prepara a colpire anche alla FIAT di Cassino: per allora dovremo avere le idee molto chiare, prepararci a resistere e a costruire il più ampio fronte di forze in risposta al Piano Marchionne!

Siamo decisi a fare la nostra parte per sbarrare la strada al generalizzato attacco ai diritti che governo e padronato stanno muovendo contro i lavoratori e il popolo in generale! L’a.d. FIAT Marchionne con il sostegno e la complicità di Confindustria, del governo Berlusconi, dell’ “opposizione” parlamentare e delle dirigenze sindacali “complici” di CISL, UIL, UGL e FISMIC sta sferrando un attacco senza precedenti non solo contro gli operai FIAT, ma contro tutti i lavoratori. Con un colpo solo stanno cercando di smantellare lo Statuto dei Lavoratori, il CCNL, l’art. 41 della Costituzione! Vogliono eliminare i sindacati non asserviti ai voleri dei padroni!

Dobbiamo proseguire la resistenza che prima a Pomigliano e dopo a Mirafiori gli operai e le operaie FIAT e le organizzazioni sindacali come la FIOM e i sindacati di base USB, CUB, SLAI-COBAS, COBAS hanno opposto al Piano Marchionne. I NO di Pomigliano e Mirafiori hanno messo in moto un’altra Italia, fatta da lavoratori, studenti, precari, pensionati e disoccupati che si stanno mobilitando per costruire una via d’uscita dalla crisi  positiva, alternativa,  diversa da quella che progettano Marchionne, Berlusconi e i caporioni dell’industria e dell’alta finanza.

Per preparare la resistenza al Piano Marchionne, per raccogliere il testimone lasciatoci dalla straordinarie giornate di Pomigliano e Mirafiori, per impedire l’estensione del Piano Marchionne anche a Cassino, per contribuire a rafforzare la lotta per un’altra Italia messa in moto dalla sua parte migliore fatta da chi suda i soldi e da chi lotta per migliorare la propria situazione: costruiamo un’assemblea operaia e popolare da tenersi a Cassino in cui discutere, confrontarci, organizzarci e decidere iniziative comuni.

Prime adesioni:
Luigi Sorge, operaio, USB FIAT Cassino(FR); Lucio Ribaudo, operaio, FIOM FIAT Cassino(FR); Gigi Ferrara, operaio, FIOM FIAT Cassino(FR); Aldo Zanni, operaio, FIOM FIAT Cassino(FR); Angelo De Siena, FIOM FIAT Cassino(FR);  Grazia Di Giorgio, FIOM FIAT Cassino(FR); Luca Di Lucci, FIOM FIAT Cassino(FR); Fraveto Arduino, operaio Fiat Cassino, USB, Ceprano; Diego D’Agostino, operaio USB FIAT Cassino(FR); Rita Di Fazio, operaia Fiat Cassino, FLMU-CUB; Domenico Mazzieri, operaio FIOM SKF Cassino(FR);Guglielmo Maddè, operaio FIOM, Cassino(FR); Americo Celani, operaio FIOM Termopack 2000 srl Ceprano(FR); Giuseppe Delle Chiaie, operaio FIOM Termopack 2000 srl Ceprano(FR); Ruben Caloggi, operaio FIOM Termopack 2000 srl Ferentino(FR); Giuseppe Antonelli, operaio, FLMU-CUB UNIFER Ceprano(FR); Severo Lutrario, coordinamento provinciale USB; Vincenzo Durante, movimento disoccupati organizzati, Cassino; Aldo Barone, cassaintegrato Nexans Latina(LT); Daniele Alessi, cassaintegrato Nexans Latina(LT); Ivan Dal Col, operaio, FILCTEM CGIL Wyeth gruppo Pfizer Aprilia(LT); Paolo Iafrate, Comitato di Lotta per il Lavoro Frosinone(FR); Sebastiano Salis, operaio Plastipak Sud, Anagni(FR); Nadia Ciardiello, lavoratrice ex LSU ATA, Anagni(FR); Gino Grappella, operaio Videocon in cig, Anagni(FR); Gianni Santigli,  operaio Videocon in cig, Anagni(FR); Giuseppe Zagra, operaio edile, Anagni(FR); Rosetta Brescia, operatrice sociale, Anagni(FR); Fausta Dumano, insegnante, Frosinone(FR); Laura Scappaticci, impiegata, Roma; Leonardo Salis, operatore sociale, Anagn(FR)i; Simone Salis, studente, Anagni(FR); Andrea Cristofaro, veterinario, Frosinone(FR); Marina Navarra, operaia Sanofi Aventis, Anagni(FR); Giuseppe Sacco, operaio, Piedimonte San Germano(FR); Massimiliano Palombi, artigiano edile, Monte San Giovanni Campano(FR); Martina Cretaro, disoccupata, Monte San Giovanni Campano(FR); Ilaria Capogrossi, disoccupata, Pontecorvo(FR); Luigi Pede, operaio, Sora(FR); Paolo Ceccano, infermiere professionale, Sora(FR); Nicoli Antonio impiegato INAIL –exISPESL;; Rolando Graziosi R.S.U. - UIL  INAIL - EX ISPESL; Luciano Granieri Aut-Frosinone; Elena Gaetti, disoccupata, Sanremo; Antonio Folchetti, studente, Sora; Matteo Oi, studente, Frosinone; Paolo Sabatini, operaio Videocon, cordinatore nazionale USB, Anagni; Filippo Cannizzo, direttore Istituto Culturale Castelli;  Debora D'Alessio, bracciante, Sindacato Lavoratori in Lotta (SLL), Priverno(LT); Chiara De Marchis, precaria Beni Culturali, FP-CGIL, Roma; Eugenio Oi, pensionato, Frosinone; Emiliano Tatafiore, disoccupato, Sindacato Lavoratori in Lotta(SLL), Roma; Silvio Paone, studente, Formia(LT); Sito Luigi, tecnico ARPAC Multiservizi, Segretario Generale del SLL, Napoli; Mimmo Cordone, tecnico ARPAC Mutiservizi, SLL Napoli; Daniele Lalli FP CGIL di Roma centro; Ilario Germinaro rap.te prov di Grosseto AS.I.A.\USB; Matteo Moretti, RSU FIOM GKN, Firenze, Michele Di Paola, RSU FIOM GKN, Firenze, Enrico Ricci, lavoratore FP-CGIL Croce Bianca, Massa; Monica Sigismondi, educatrice Comune RM, delegata USB, Fabiola Varacalli, precaria, Roma;  (altri…)

SABATO 03 SETTEMBRE 2011 – ORE 10:00
presso la Sala Restagno del Comune di Cassino


DIVENTA PROTAGONISTA!

ADERISCI ALL’APPELLO, PARTECIPA ALL’ASSEMBLEA!

UNIAMOCI E ORGANIZZIAMOCI PER PREPARARE
LA RESISTENZA AL PIANO MARCHIONNE!


Per contatti e adesioni: e-mail: assemblea.cassino@gmail.com;  

Blog: assembleanomarchionne.blogspot.com                                        

Unire le lotte – Area Classista Usb sarà in piazza contro il governo, contro Confindustria, contro la concertazione


6 settembre: sciopero generale
TRASFORMIAMO LO SCIOPERO GENERALE
 IN UNA MOBILITAZIONE DI MASSA E A OLTRANZA
FINO A RESPINGERE LA MANOVRA FINANZIARIA  

Il 28 giugno la Camusso ha siglato un accordo ignobile con Confindustria, Cisl, Uil e Ugl: è un accordo che, aumentando il peso della contrattazione aziendale, ha posto una pietra tombale sul Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro; che prevede limitazioni al diritto di sciopero; che ha lasciato alla Marcegaglia (cioè alla rappresentante dei padroni) il ruolo di portavoce unico delle cosiddette “parti sociali” (cioè i sindacati concertativi e gli industriali insieme, ipocritamente chiamati così, come se avessero interessi comuni, anziché contrapposti!). Soprattutto, quello del 28 giugno è un accordo che ha aperto la strada alle pesanti misure contenute nella manovra di Ferragosto: Tremonti, Berlusconi e Sacconi hanno colto al balzo la palla lanciata loro dalla Camusso per rincarare la dose e smantellare addirittura l’articolo 18.
 
La burocrazia Cgil sciopera per rilanciare la concertazione
 
Ora, dopo aver stretto la mano alla Marcegaglia, la Camusso chiama i lavoratori allo sciopero generale, proclamato per il 6 settembre. Si tratta di uno sciopero che ha, come esplicitamente rivendicato dalla direzione Cgil, principalmente lo scopo di rafforzare l’accordo concertativo di fine giugno: la burocrazia del più grande sindacato italiano vuole far valere il suo peso di fronte a un governo che, per cercare di sopravvivere al proprio declino, non esita a ignorare persino le indicazioni dei rappresentati della grande borghesia industriale. Nelle intenzioni della burocrazia sindacale, quindi, lo sciopero del 6 settembre è uno sciopero che serve per rilanciare gli accordi truffaldini di fine giugno, per rilanciare cioè, sulla pelle dei lavoratori, la concertazione. La piattaforma dello sciopero presentata dalla Cgil parla da sola. Se escludiamo la rivendicazione della tassazione delle “grandi ricchezze” e dei “grandi immobili”, per il resto ricalca la contromanovra presentata dal PD (che non a caso, nella sua componente maggioritaria, sosterrà lo sciopero), cioè ha lo scopo di apportare modifiche correttive alla manovra Tremonti-Berlusconi, accettandone gli assi di fondo. Per fare qualche esempio: si rivendica il federalismo; si accetta il pagamento del debito, indicando in due anni i termini della decorrenza dei vincoli di bilancio; si celebrano i fondi pensioni, definiti una risorsa strategica; si approva il taglio alle spese dei Ministeri; si chiedono incentivi pubblici per le imprese; si chiede un potenziamento dell’apprendistato con incentivi alle industrie che ne fanno uso; si spaccia l’emissione di Eurobond come vantaggiosa per i lavoratori,  ecc. A tutto questo, va aggiunto il fatto che la direzione Cgil, anziché chiamare i lavoratori a una grande manifestazione nazionale, ha deciso, ancora una volta, di optare per manifestazioni provinciali: manifestazioni che, come abbiamo visto in occasione dello sciopero generale del 6 maggio, rischiano di trasformarsi in innocue passeggiate dimostrative.
 
Lo sciopero deve invece inaugurare un autunno caldo!
 
Nonostante questo, nonostante, cioè, le motivazioni della direzione Cgil, Unire le lotte – Area Classista Usb giudica positivamente l’indizione dello sciopero generale. Come ci dimostrano le lotte nel resto d’Europa, anche uno sciopero convocato su piattaforme concertative può innescare, tanto più in un contesto di profonda crisi economica, una dinamica di lotta di grandi dimensioni. L’indizione dello sciopero generale da parte della Cgil ha costretto l’Esecutivo nazionale di Usb a ritirare gli scioperi inutili già proclamati (2 ore nel Pubblico Impiego, 4 ore nei trasporti) e a indire lo sciopero generale proprio in contemporanea con lo sciopero della Cgil. E’ una scelta che è stata condivisa anche dalle altre sigle del sindacalismo di base (Cub, Si.Cobas, Slai Cobas, ecc). Si tratta di un risultato importante, ma che non era per nulla scontato: la nostra area, fin dalla nascita di Usb, ha dato battaglia proprio contro il settarismo nella questione degli scioperi e sempre, fin dal congresso fondativo, ci siamo sentiti dire che mai e poi mai Usb si sarebbe accodata agli scioperi della Cgil. Addirittura, la coordinatrice della nostra area è stata pretestuosamente espulsa: tra i motivi addotti (e scritti nero su bianco nel provvedimento di espulsione) anche l’aver dichiarato l’adesione allo sciopero di altri sindacati (di base). Evidentemente, i fatti ci hanno dato ragione, dimostrando che la pratica degli scioperi e delle manifestazioni separate è una scelta suicida, che non serve a far crescere il sindacato e che, soprattutto, non permette di interloquire con le masse lavoratrici. Riteniamo necessario che l’Esecutivo nazionale Usb faccia autocritica e ammetta di avere fino ad oggi sbagliato tattica. Confondere i lavoratori e gli attivisti, proponendo cambi repentini di linea senza fare bilanci, induce solo alla rassegnazione e mette in dubbio la stessa credibilità del sindacato. Soprattutto, una reale autocritica è il presupposto per un reale cambio di linea che ancora non c’è stato: i sindacati di base avrebbero dovuto organizzare una grande manifestazione nazionale e unitaria a Roma, dato che questo sciopero potrebbe e dovrebbe diventare un’occasione per assediare i palazzi del governo, come ci hanno insegnato i lavoratori greci. Si è invece optato per  cortei territoriali (regionali): ancora più grave il fatto che saranno separati da quelli organizzati dalla Cgil e dalla Fiom. Questo conferma la tendenza, da parte delle direzioni dei sindacati di base, a ghettizzarsi nel proprio orticello: se si sciopera lo stesso giorno al fianco dei lavoratori chiamati dalla Cgil e dalla Fiom, allora bisogna essere in piazza con loro, smascherando i veri intenti della burocrazia concertativa, presentando un’altra piattaforma, chiamando quei lavoratori alla lotta a oltranza fino a respingere la manovra finanziaria.
 
Unire le lotte – Area Classista Usb chiede ai lavoratori di scendere in sciopero il 6 settembre, ma non per rilanciare la concertazione, bensì per rivendicare:
 
* Ritiro immediato della Manovra Tremonti-Berlusconi!
* No al patto concertativo del 28 giugno tra la Marcegaglia e Cgil, Cisl, Uil: i lavoratori hanno interessi contrapposti a quelli di Confindustria!
* No alla messa in discussione dei contratti collettivi, del diritto di sciopero, dell’articolo 18: occorre anzi estenderli a tutti i lavoratori, a partire dai precari!
* Ritiro dei tagli, già effettuati negli anni scorsi (anche dal centrosinistra), alla Scuola, alla Sanità, alla Cultura! Per un piano di finanziamenti ai servizi sociali che renda l’istruzione, la salute e la cultura diritti reali!
* Assunzione a tempo indeterminato per tutti i lavoratori precari!
* Scala mobile dei salari e delle ore lavorative: lavorare meno, lavorare tutti e a salari dignitosi!
* No agli ammortizzatori sociali: i lavoratori sono stanchi di pagare per i profitti dei padroni!
* Abolizione dei Cpt! Cittadinanza e diritto di voto agli immigrati! Parità di condizioni salariali e lavorative per lavoratori immigrati e nativi!
* Creazione di un’unica banca pubblica, sotto controllo dei lavoratori!
* Esproprio sotto controllo dei lavoratori delle industrie, a partire da quelle che licenziano, che mettono i lavoratori in cassa integrazione, che minacciano di trasferire la produzione all’estero (come la Fiat)!
* Solidarietà alle rivoluzioni arabe! Solidarietà agli indignados, alle lotte in Grecia, Inghilterra, Portogallo e negli altri Paesi d’Europa!


Lo spot

Luciano Granieri.





Questo è lo spot, pagato da noi perché è a cura   del Ministero dell’Economia e delle finanze e del dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in cui evasori e loro fiancheggiatori( che spesso sono la stessa cosa) vogliono convincerci che se tutti pagassero le tasse si vivrebbe meglio. Noi lo sappiamo, ma gli evasori e loro fiancheggiatori (che speso sono  la stessa cosa) LO SANNO?.  Sicuramente si. Per cui gli evasori e loro fiancheggiatori (che spesso sono la stessa cosa) usano i denari di chi paga la tasse per finanziare un’agenzia pubblicitaria incaricata di fare uno spot che prende in giro proprio coloro che pagano le tasse. Il patto di ferro fra i fiancheggiatori e gli evasori (che spesso sono la stessa cosa) non può essere scalfito. Per con un'operazione di marketing ben congeniata alcuni fiancheggiatori, tempo addietro,  hanno osato    chiedere  ad alcuni  evasori di pagare un obolo sul rientro dei  loro capitali volatilizzatisi all’estero con la rassicurazione che non sarebbero più stati disturbati.  Dunque correttezza vuole che fra queste brave persone,  ai quali è stato richiesto un sacrificio inenarrabile, i patti vengano rispettati.  Per cui anche se i poveri cristi ,  che  attraverso lo spot apprendono l’incredibile notizia per cui   se tutti pagassero le tasse si vivrebbe meglio,  sono al disagio sociale e alla fame, null’altro è dovuto dagli evasori e loro fiancheggiatori (che spesso sono la stessa cosa). Siamo sicuri che i  fruitori del messaggio pubblicitario  non si incazzino vedendo  che, usando i soldi della comunità, dei ladri diffondono uno spot in cui si raccomanda di non RUBARE?  Probabilmente si  POTENZA DELLA PUBBLICITA’!!!! A proposito. Considerato  che la gente, indipendentemente dai messaggi pubblicitari, non compra più neanche un tozzo di pan secco  non sarebbe opportuno  tassare pesantemente i profitti di quelle due o tre agenzie pubblicitarie di proprietà del solito noto e con il gettito ricavato istituire un reddito di cittadinanza?   Sembra evidente che  si ha più voglia di acquistare avendo qualche soldo in tasca piuttosto che rincoglionirsi dietro alle illusioni patinate della pubblicità. Ma questa è un’altra storia che agli evasori e loro fiancheggiatori (che sono la stessa cosa) fa venire l’orticaria. 



martedì 30 agosto 2011

Prima Giornata di raccolta osservazioni sull'aeroprto

Luciano Granieri.

Dopo la prima delle giornate di raccolta delle osservazioni contro l'aeroporto Ferentino Frosinone , non ci possiamo lamentare. Sono state firmate  una ventina di osservazioni. Considerato che solo domani i giornali locali riporteranno la notizia che presso la Casa del Volontariato in Via P.L. Da Palestrina (vicino cinema ARCI) da oggi fino al 2 settembre dalle 17,00 alle 19,00 è possibile firmare le OSSERVAZIONI   da noi predefinite o proporne delle nuove il risultato non è da buttare. Sicuramente da domani ci aspettiamo di più e di meglio. Quindi sollecitiamo ancora una volta tutti coloro che vogliono essere con noi in questa ennesima battaglia contro un' insana e malsana mega  speculazione  che stravolgerà la vita dei cittadini di Ferentino, Frosinone ma anche Anagni e Sgurgola, ad aiutarci, Vi Aspettiamo!!!!!


































In attesa che la Casa del Volontariato venga presa d'assalto da coloro che vogliono firmare le osservazioni, ne proponiamo un'altra che potrà esser sottoscritta da DOMANI .


                                                                      Spett.le
                                                                     Consorzio per lo Sviluppo Industriale Frosinone
                                                                     Piazzale De Matthaeis, Grattacielo Edera, piano 13
                                                                     03100 Frosinone

                                                                     Alla c.a. del Responsabile del procedimento
                                                                      Ing. Maurilio Recine


Oggetto: Osservazioni alla Variante urbanistica al Piano Territoriale Regolatore del Consorzio Asi per l’attuazione dell' Area aeroportuale intermodale di Frosinone e al relativo Rapporto ambientale funzionale alla Valutazione Ambientale Strategica
Il sottoscritto………………….…………………………………………...nato il ………………….
nel Comune di …………………………, residente nel Comune di ………………………… via……………………………………….n. ……
Documento identità:………………………………...…rilasciato da ……………
                                                                Osserva che :
Nella relazione tecnica della variante PTR per l’attuazione dell’aera Aeroportuale  Intermodale di Frosinone al punto n. 6, relativo al criterio di determinazione dei parcheggi, si spiega  il criterio usato per determinare il numero di posti auto destinati alla Sottozona Aeroportuale .  Il sistema  si basa sul transito del numero di teorico  di passeggeri annui di 5.000.000 a massimo regime e 2.800.000 a regime . Il calcolo si sviluppa secondo uno standard  sperimentato di un posto auto (mq 25) ogni mille passeggeri /anno per cui
5.000.000 : 1.000 = 5.000 posti x 25 = 125.000 mq. Se i parcheggi dunque sono strutturati per un traffico di 5.000.000 passeggeri annui significa che la stima non è teorica ma è pratica. Ed è una stima del tutto fuori dalla realtà, tanto che gli stessi dirigenti di Adf hanno prima fatto un passo indietro, stimando il traffico reale a 400mila passeggeri, per poi ritornare ad un previsione più ottimistica di 1.000.000. Resta il fatto che come i parcheggi sono progettati per un traffico molto sovrastimato  , anche il resto della struttura le è.   Anche il costo dell’opera è di gran lunga superiore alle concrete possibilità di recupero  e di guadagno dell’investimento operato. Infatti la fattibilità economica del progetto è poco attendibile. Il recupero dell’investimento ipotizzando un traffico di 1milione di passeggeri l’anno, si avrebbe solo nel 2025. Ma anche questa stima è al di fuori dalla realtà . Infatti il volume di traffico realisticamente ipotizzabile, tenendo conto  dell’aeroporto di Grazzanise in Campania, del futuro scalo di Viterbo, dell’ampliamento di Fiumicino non andrà oltre le 450.000 unità l’anno. Come ha osservato l’ENAC nella relazione del 07/10/2009  l’ammortamento degli interventi infrastrutturali troverebbe orizzonti temporali fuori della ragionevole portata dei rapporti costi/benefici Dal momento che i costi sono a carico della società Aeroporto di Frosinone Spa, società  con un capitale sociale di 2.650.000 di euro al quale contribuiscono con denari pubblici : La provincia di Frosinone, il Comune di Ferentino, Il  Comune di Frosinone e da ultima è entrata la regione con 1.350.000 di euro, non è ammissibile che con i soldi della comunità si vada a progettare  un’operazione  nettamente in perdita. NON E’ AMMISSIBILE CHE I COSTI SIANO A CARICO DI TUTTI E I BENEFICI A VANTAGGIO DI POCHI.
pertanto chiede:

Il ritiro della Variante Urbanistica in oggetto.

Firma e Data. ________________________


Il Presidente dell'ANPI provinciale è filo sovietico


Giovanni Morsillo Presidente ANPI FROSINONE

Frosinone, 28/08/2011

Alla Redazione ed ai lettori de “L’INCHIESTA”

All’ANPI Nazionale

A Patria Indipendente

Alle persone in indirizzo

via e-mail

I lettori del quotidiano “L’Inchiesta” hanno potuto leggere a pag. 3 dell’edizione di venerdì 26 Agosto un articolo dell’illustre Prof. Emilio Pistilli, che interpreta un PRECEDENTE COMUNICATO stampa dell’ANPI provinciale traendo conclusioni assai singolari.
Non si intende in alcun modo dar seguito alle affermazioni del Professore, legittime per quanto non condivise né in molti tratti oggettive, se non per fornire ai lettori del giornale alcuni ragguagli utili ad evitare il più possibile fraintendimenti e storpiature delle posizioni da ciascuno espresse. Trascureremo quindi le nostre impressioni sullo scritto, che tali restano e quindi non interessano i lettori, e ci limiteremo a ribadire o ridefinire, alla luce delle osservazioni espresse dal Professore, alcuni passaggi del nostro scritto precedente, evidentemente poco chiari se perfino un così dotato ed esperto esegeta ne ha frainteso il senso e la lettera.

Dunque:  lo scritto dello studioso parte con una considerazione che non ci sembra avere a che fare con l’argomento, né con le affermazioni del comunicato, ed affibbia, tanto per non sbagliare, l’ormai stantia accusa di filosovietismo (addirittura!) al Presidente dell’ANPI provinciale, reo di aver definito fascista un fascista (non voleva essere un insulto, ma una constatazione, nel bene e nel male, e non crediamo che Giovanni Conte se ne sarebbe risentito). A sostegno della sua critica cita il fatto che il Giovanni Conte abbia combattuto nelle fila delle forze fasciste e cita i numeri dell’imponente mano d’aiuto che Mussolini riservò a Franco. E chi ha detto il contrario? Abbiamo forse sostenuto che Giovanni Conte fosse un bandito? un vigliacco (il Professore ci ricorda superfluamente le sue onorificenze e la morte da valoroso)? uno spietato malfattore (ci ricorda anche la sua filantropia)? O forse abbiamo sostenuto che tutti i fascisti fossero degni di infamia? Ma soprattutto, che c’entra con il comunismo?

Al contrario di quanto ci attribuisce l’esimio studioso, non abbiamo nemmeno sostenuto, nella nostra nota, che di Giovanni Conte si debba cancellare la memoria, intanto perché l’ANPI cerca da oltre sessant’anni di coltivare la memoria oggettiva e la storia, non la propaganda o la confusione pseudoideologica, e poi perché il tema della nostra nota era Nicandro, non Giovanni Conte. Ci piacerebbe capire dove abbia reperito l’illustre storico e polemista, nostre affermazioni in tal senso, se non nella sua capacità interpretativa davvero straordinaria. Ci sarà concesso rimarcare semplicemente che, ancora dopo oltre sessant’anni, all’eroico franchista restano onori e menzioni, mentre al povero partigiano nemmeno una lapide? Noi continuiamo a pensare che tutto ciò non sia frutto di casualità, e crediamo giusto segnalare e sostenere la possibilità che oggi, finalmente, si possa porre pur tardivo rimedio. Non certo rimuovendo il nome di Giovanni dalla facciata della scuola, ma riconoscendo che Nicandro fu quello che fu, subì quello che subì, scelce quello che scelse. Né ce la prendiamo soltanto con le Istituzioni rette da uomini e maggioranze di destra o di centrodestra, dato che nella storia repubblicana si sono succeduti alla guida del Comune di Cassino e delle altre Istituzioni competenti uomini e alleanze della più varia estrazione, spesso variopinte fino all’inverosimile, senza che accadesse nulla di diverso in tal senso.
E’ troppo? E’ segno di mancata sensibilità verso la pacificazione?

Il nostro dibattente sa troppo bene che in questo Paese la pacificazione è da sempre messa in discussione non dai vincitori, ma dagli sconfitti, che rifiutano persino di riconoscere gli errori (li vogliamo chiamare così?) commessi. Ma poiché egli si accontenta di bersagliare l’ANPI non per quello che dice o fa, ma scaricandole addosso indebite accuse di passioni totalitarie, ricorrendo alle dichiarazioni del Presidente della Repubblica o agli affetti familiari (le prime in assoluta sintonia con l’ANPI, i secondi attinenti alla sfera dei sentimenti e come tali non solo rispettabili, ma indisponibili per un dibattito politico e storico), l’ANPI non può che prendere atto che egli ha ragione su un punto: la pacificazione è davvero lontana, e lo dimostrano queste esternazioni che più che da uno storico capace e rigoroso sembrerebbero dettate da un politico in vena di battibecchi e strumentalizzazioni davvero inopportune. Per fortuna non è così: quanto affermato dal Professore deriva senza dubbio da un nostro difetto di chiarezza, non certo da una sua volontà mistificatoria, che smentirebbe una onorata reputazione di storico.

Noi non crediamo affatto che gli atti di eroismo siano tutti e solo da attribuire alla Resistenza. Saremmo sciocchi e facilmente smentibili, e non saremmo durati sessantasei anni. Ma, se fosse sfuggito, ribadiamo che di Nicandro Conte non intendiamo additare l’eroismo, che pure dimostrò e non in modo episodico ma continuativo. Vogliamo invece indicare alle giovani generazioni, sempre più preda del qualunquismo e della cloroformizzazione della coscienza critica, l’esempio di Nicandro Conte e dei partigiani come di coloro che seppero scegliere non di vincere (non era affatto scontato, e proprio la lezione durissima della Guerra civile spagnola induceva a temere il contrario) ma di mettersi a disposizione e di combattere rischiando tutto quello che si rischia in questi casi, proprio per abbattere quel totalitarismo cui accenna giustamente contrariato il nostro contraddittore. Questa è la lezione che viene da quei fatti, comprenderla è già procedere verso un’idea alta di civiltà.
Noi abbiamo inteso reclamare il giusto riconoscimento dell’impresa di Nicandro non in contrapposizione alla figura del fratello, che non ha alcun senso, ma per il valore che la scelta del primo ebbe in sé, e crediamo in tutta franchezza di averne titolo in quanto cittadini di questa Repubblica, in quanto uomini liberamente pensanti ed anche in quanto antifascisti. Ma con la stessa forza e per le stesse ragioni rifiutiamo qualsiasi equiparazione tendente a rimuovere la sotanziale differenza fra chi scelse e rimase con il fascismo anche quando ogni eventuale ideale era stato seppellito sotto il collaborazionismo con le forze di occupazione straniere (non è il caso di Giovanni Conte che muore prima, e quindi la citazione era di altro respiro e tenore, ovviamente  e molto chiaramente) e chi invece, come Nicandro, sa scegliere di stare e di sacrificarsi per una sua idea ed una sua esigenza di civiltà, di giustizia e di libertà che è tutt’altra cosa.

Un breve passaggio, per contribuire sommessamente a risolvere la spinosa questione della toponomastica abilmente sollevata dal nostro illustre Professor Pistilli. La sua preoccupazione per la confusione che indurrebbe “l’intitolazione di una strada o piazza a Nicandro Conte” visto che Giovanni è arrivato prima, vogliamo rassicurarlo: a Nicandro si potrebbe intitolare una biblioteca, un luogo di aggregazione, un’aula dell’Università, una sala del Municipio, un monumento, un ponte, solo per fare qualche esempio, tanto è vero che abbiamo parlato di luogo pubblico, non particolarmente di strade o piazze. Senza contare che in tantissime città d’Italia esistono strade e piazze intitolate a quasi-omonimi, senza che ci risulti che qualcuno si sia perso per questo.




























La filiera del buon governo passa dal rispetto democratico della base

Giuseppina Bonaviri
Segretaria IdV città di Frosinone

L’Italia dei Valori, partito da sempre valoriale e rigoroso, sta dimostrando, ora più che mai, come il BUON GOVERNO dei nostri territori passa innanzitutto dal rispetto democratico della base. Una base che con il suo attivismo e protagonismo sta facendo la differenza dal nord al sud dell’Italia.   
E’ su questo assunto che la sezione IdV di Frosinone si è attivata da mesi (basti ricordare che lo scorso anno sono state raccolte sui tavolini referendari solo a Frosinone più di 3000 firme -un grazie va anche ai tanti attivisti volontari-) e sta lavorando con l’obiettivo di individuare temi e priorità per la definizione di un modello organizzativo articolato anche nel capoluogo ciociaro.
Si consolida così una idea di programma partecipato e responsabile, humus di una reale transizione assai lontana dalla retorica di attività decisionali delegate a pochi, fuori  dagli steccati di cricche e corridoi, fuori dalle malefatte di omuncoli insignificanti, dall’affarismo, dagli atti di fede acritici a favore, invece, di una condivisione ed informazione trasparente.
Il programma diviene così la sintesi di un processo identitario collettivo, contenitore di eccellenze e valorizzatore di idee innovative, tutore di talento e merito nel rispetto di una cittadinanza attiva e delle tante posizioni che un gruppo efficace rappresenta nella nostra città.
In questa atmosfera di rivoluzione dolce e gioiosa, con la voglia di farci sentire e di dare rimaniamo noi, con le nostre risorse e toccherà a noi far si che si possa continuare a dar voce ad un  processo di cambiamento e di sana crescita prima che la storia racconti.
Ecco allora che vien meno l’esigenza, se mai ci fosse stata, di ricorrere a nomi di probabili candidati IdV, di designazioni fantasmatiche, di schieramenti per le prossime amministrative della città di Frosinone mai passati al vaglio della volontà del popolo di elettori che intensamente pensa, vibra ed è desideroso di essere equamente ascoltato. E’ arrivato il momento di esigere pesi e contropesi, controlli e limiti, regole e rispetto di reali valori. Noi ci crediamo sul serio!


lunedì 29 agosto 2011

Punto Raccolta Osservazioni contro l'Aeroporto

Aeroporto Ferentino - Osservazioni da firmare contro l'aeroporto

Comitato No Aeroporto Ferentino-Frosinone di Frosinone.


In merito alle osservazioni da presentare alla Regione Lazio affinchè non approvi la Variante Urbanistica al Piano Territoriale Regolatore del consorzio Asi per la realizzazione dell'aeroporto, pubblichiamo due nostre osservazioni che potete scaricare copia/incollandole dal testo, firmarle e consegnarle al nostro punto di raccolta  che da MARTEDI' 30 AGOSTO A VENERDI' DUE SETTEMBRE  dalle 17,00 alle 19,00 sarà attivo presso la sede della Casa del Volontariato in Via P.L. Da Palestrina (accanto cinema ARCI) a Frosinone.  Per ulteriori informazioni sulla natura delle osservazioni si può cliccare sul nostro link AEROPORTO FERENTINO FROSINONE: MODULO PER LE OSSERVAZIONI.



                                                                    
                                                                        Spett.le

                                                                     Consorzio per lo Sviluppo Industriale Frosinone
                                                                     Piazzale De Matthaeis, Grattacielo Edera, piano 13
                                                                     03100 Frosinone

                                                                     Alla c.a. del Responsabile del procedimento
                                                                      Ing. Maurilio Recine


Oggetto: Osservazioni alla Variante urbanistica al Piano Territoriale Regolatore del Consorzio Asi per l’attuazione dell' Area aeroportuale intermodale di Frosinone e al relativo Rapporto ambientale funzionale alla Valutazione Ambientale Strategica
                                      
                                                     
Il sottoscritto………………….…………………………………………...nato il ………………….
nel Comune di …………………………, residente nel Comune di ………………………… via……………………………………….n. ……
Documento identità:………………………………...…rilasciato da ……………………………….

                                                         Osserva che :

1) Il  nuovo ospedale Fabrizio Spaziani di Frosinone, con annesso day hospital , servizi sociali e riabilitativi  dista dal confine della sottozona aeroportuale  (Via Gorgoni) solo 2 chilometri e  500 mt.,  l’edificio che ospita Il liceo artistico Bragaglia e l’Ipsia Galileo Galilei è praticamente a ridosso di Via Gorgoni (500mt.) , quindi quasi confinante con la sottozona aeroportuale.  Nella relazione tecnica che accompagna la VARIANTE AL PTR PER L’ATTUAZIONE DELL’AERA AEROPORUTALE DI FROSINONE è scritto  che la sottozona aeroportuale contiene la pista di volo (con uno sviluppo di 2.550 ml. con codice ICAO “4”) e di rullaggio, i relativi raccordi, i piazzali di sosta e di manovra degli aeromobili; - gli hangar di sosta degli aerei, alcuni dei quali riservati al trasporto merci; nonché gli edifici tecnici di servizio (deposito carburante, rimessa mezzi di rampa, centrali tecnologiche, stazione rifornimento carburanti, ecc.);
 In pratica l’aeroporto vero e proprio. Non è possibile che un ospedale e due istituti scolastici siano così vicino alla pista di decollo e ai piazzali di manovra degli aerei. Considerata la direttrice di atterraggio e decollo da Anagni a Frosinone, e considerati i  Boeing 737-800 come aeromobili-tipo citati nel Rapporto per il traffico previsto, l’impatto acustico risulterebbe insostenibile in termini di qualità della vita, renderebbe malsano il soggiorno dei malati presso il nosocomio e impossibile il corretto svolgimento delle lezioni.  Produrrebbe anche gravi effetti sulla salute, come suggeriscono gli studi più recenti in termini di inquinamento acustico e le prescrizioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità a riguardo.
 2) Al punto 4 della VARIANTE AL PTR PER L’ATTUAZIONE DELL’AERA AEROPORUTALE DI FROSINONE  relativo a : L’ORGANIZZAZIONE DELLA MOBILITA’  La variante fa propria la previsione di unificare nel nuovo terminal ferroviario (sottozona  Sottozona Terminal ferroviario e delle autolinee) di Frosinone le due attuali stazioni di Ferentino e Frosinone ed i relativi servizi, allontanandole di fatto dal centro delle due città, gravando sulla mobilità dei pendolari costretti a spostarsi obbligatoriamente in macchina o con eventuali mezzi pubblici, il cui piano attuativo è  ancora tutto da pianificare e realizzare,   per raggiungere il nuovo scalo,  aggravando ulteriormente la mole di traffico e l’entità dell’inquinamento atmosferico. Nel capitolo si citano generici  servizi ai pendolari. SI  prevede  la costruzione di terminal autolinee,  (linee di autobus   che ad oggi  non esistono la cui pianificazione sarà a carico di provincia e comuni con ulteriori costi aggiuntivi per il  contribuente) ,  e parcheggi per i  pendolari dando quindi per scontato che questi dovranno usare il mezzo proprio per raggiungere la stazione .  Si da invece molto più risalto alla capacità del terminal di costituire una efficace interconnessione  aria-ferro-strada poco usufruibile in termini tariffari  del pendolare tipo che deve solo raggiungere Roma per lavorare o per studiare  . Inoltre l’area dello scalo di Frosinone, resa libera dallo spostamento del terminal diverrebbe oggetto  del desiderio della peggiore speculazione compromettendo ulteriormente l’equilibrio urbanistico della città e il benessere dei cittadini.


pertanto chiede:

Il ritiro della Variante Urbanistica in oggetto.


 Firma e data   

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