Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 1 settembre 2011

Manovra: Lettera del Governo alla BCE

Alessandro Robecchi  tratto da "il manifesto" del 1 settembre 2011



Gentile Bce, egregi signori del Fondo Monetario Internazionale, dottor Standard & dottor Poor,
 l’accavallarsi simultaneo di due importanti scadenze ha agitato ieri per qualche ora la vita della Repubblica Italiana. La chiusura del calciomercato e il temine ultimo per la presentazione degli emendamenti alla manovra economica (bis, ter e quater) hanno creato notevole agitazione e anche un po’ di sconcerto, che tenteremo di dissipare con una precisa ricostruzione delle frenetiche ore della serata di ieri. Come saprete, Zarate è passato dalla Lazio all’Inter, cosa assai gradita a tutte le altre squadre e molto meno ai tifosi nerazzurri che avrebbero preferito tenersi Eto’o e rinunciare al riscatto dell’anno di militare nel computo della pensione. Dal canto suo, il governo ha preferito rinunciare al sacrificio del riscatto degli anni universitari in cambio di Nocerino e un nuovo portiere. Purtroppo però Nocerino, all’ultimo minuto, ha firmato per il Milan. Prontissima la risposa del governo che ha offerto un contributo di solidarietà per i redditi sopra i centomila euro più la comproprietà di Brunetta, riscattabile a fine campionato. L’Udinese ha rifiutato asserendo che Brunetta non è forte di testa, è rissoso, cattivo, e che comunque a lei serve un centrocampista di fantasia. Gago è invece passato dal Real Madrid alla Roma, arrivo confermato con un fax giunto in extremis all’hotel Gallia di Milano. Con un fax arrivato in extremis all’hotel Chigi di Roma, invece, si opziona l’aumento dell’Iva di un punto percentuale, eventuali premi partita e gettoni per la Champions, più il taglio delle risorse per i Comuni, che passerebbe in prestito al Bologna. La doccia fredda di un nuovo infortunio a Umberto Bossi ha scompaginato i piani della Lega, che si è detta interessata a Brighi, che invece è stato ceduto dalla Roma all’Atalanta con promessa di riscatto se si aboliranno le province entro la fine del girone di andata. Ancora incerte, al momento, le sorti del contributo di solidarietà per i redditi medio-alti, che potrebbe far parte della manovra economica, ma anche passare al Lecce in cambio di un certo Giandonato che dicono giocasse nella Juventus, ma probabilmente è una pippa (se no la Juve se lo teneva, o lo scambiava con Prestigiacomo dell’Ambiente, considerato inutile dalla squadra di governo). La fine delle agevolazioni fiscali per le cooperative resta al Palermo, mentre passano alla manovra economica di Tremonti Floccari, più una straordinaria stangata per i lavoratori statali, gli unici che non riescono a giocare nemmeno nelle serie minori. Per tutta la giornata si è attesa la decisione del Pd sull’adesione allo sciopero generale della Cgil, ma la direzione del maggiore partito di opposizione ha comunicato in serata che per una decisione definitiva aspetta le visite mediche di Cigarini, passato all’Atalanta, oltre al via libera della Federazione sulla cessione di Sacconi (dal ministero del Lavoro al Siena). Per qualche ora si è temuto per la sorte di Bonanni: il suo passaggio dalla Cisl al Napoli (in cambio di Lavezzi e due stecche di Marlboro) era dato per certo finché il suo agente ha smentito con un secco comunicato: “Per il governo Berlusconi Bonanni è considerato incedibile, di Angeletti invece possiamo parlare, ma so che interessa al Chievo”. In serata l’Unione Europea ha fatto sapere che “servono urgenti misure per la crescita”. Brunetta, credendo si parlasse di lui, ha lasciato il consiglio dei ministri e si è offerto come centromediano alla Fiorentina, che ha rifiutato con raccapriccio considerandolo inaffidabile e comunque inferiore a Montolivo. In un comunicato congiunto Berlusconi, Calderoli e Galliani hanno detto che non è il caso di preoccuparsi e che troveranno la quadra.
Certi di avervi rassicurato sulla mano ferma e decisa che guida l’economia italiana, oltre che sulla credibilità e sulle capacità dell’attuale governo del paese, porgiamo distinti saluti.


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