Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

venerdì 6 novembre 2020

Nessun* si salva da solo! Nessun* può essere lasciato indietro!

 


Nessun* si salva da solo!

Nessun* può essere lasciato indietro!

La crisi sanitaria, economica ed ecologica vanno affrontate assieme, con un piano equo e unitario.

L’emergenza sanitaria non può comportare discriminazioni tra i diritti delle persone; tra chi ha accesso alle cure e al reddito e chi ne è escluso.

Perché così si approfondiscono le diseguaglianze sociali, culturali e di genere, la frantumazione della società in corporazioni, la gerarchia fra vite degne e vite da scarto

 

Chiediamo alcuni provvedimenti immediati:

 

-        Reddito per tutt* e aiuti adeguati fino alla fine dell'emergenza sanitaria

-        Vigilanza costante sul rispetto delle misure sanitarie di sicurezza in tutti i luoghi di lavoro

-        Investimenti pubblici per garantire sanità, istruzione, infrastrutture sociali, trasporto locale in sicurezza, dignità e qualità

-        Un piano di prevenzione primaria della rete della vita, di difesa della biodiversità, di tutela del territorio

Le risorse ci sono e vanno recuperate attraverso:

-        Tassa straordinaria su tutti gli alti redditi e patrimoni

-        Riduzione delle spese militari

-        Abrogazione dei sussidi ambientalmente dannosi, tasse sulle emissioni di gas climateranti e sulla plastica monouso

-        Blocco delle Grandi Opere dannose per l'ambiente e il clima

-        Utilizzo fondi di Cassa Depositi e Prestiti per gli investimenti pubblici sui servizi

 

Da subito, con il coinvolgimento attivo di tutt*, occorre approntare

un piano di radicale conversione ecologica, sociale,

economica e culturale della società

le lotte, il mutualismo, la solidarietà e la Costituzione indicano la strada

 

Su questi temi, obiettivi e proposte chiamiamo tutte le donne e gli uomini, i comitati, le reti associative e di movimento, le esperienze autogestite, le realtà studentesche, sociali e sindacali a dar vita in tutte le piazze del Paese ad una grande giornata di

 

Mobilitazione nazionale

sabato 21 novembre 2020

 

Aderisci al Manifesto “Per la società della cura”: https://societadellacura.blogspot.com

Adesioni e info: societadellacura@gmail.com

mercoledì 4 novembre 2020

Al via la raccolta di firme per la Proposta di legge contro la propaganda fascista e nazista- Istruzioni e moduli per firmare

 

Anagrafe Nazionale Antifascista




Cara cittadina, caro cittadino, 

ci siamo. 

Comincia la raccolta di firme per la legge di iniziativa popolare contro la propaganda fascista e nazista.

È arrivato il momento di far sentire la nostra voce.

Abbiamo una grande opportunità: presentare una proposta di legge contro la propaganda di queste ideologie che parta dal basso, dal popolo, da tutti noi.

Un’opportunità di salvaguardare le istituzioni democratiche, di impedire a qualsiasi forma di fascismo di rinascere, di insinuarsi nelle nostre comunità, nelle nostre città.

 

Servirà l’impegno e la partecipazione di tutti per raccogliere almeno 50.000 firme grazie alle quali potremmo portare la proposta in Parlamento.

Sul sito www.anagrafeantifascista.it  troverai le istruzioni e i moduli per la raccolta delle firme.

È fondamentale che tutte le firme risultino valide per non disperdere il nostro sforzo. Per questo ti invito a seguire con attenzione le indicazioni che troverai sul sito.

Troverai il vademecum nel quale è spiegato sia in che modo poter firmare per sostenere la proposta di legge, sia in che modo è possibile farsi promotori di una raccolta di firme nel proprio comune.

Per ogni richiesta o chiarimento, scrivi a info@anagrafeantifascista.it

 

Non posso ignorare la grave situazione di emergenza, sofferenza e ansia che il Covid impone a tutti noi.  Il momento che stiamo affrontando è difficile da tutti i punti di vista.

Ma non possiamo nemmeno ignorare che i neofascisti stanno approfittando di questa situazione per ottenere consenso, che strumentalizzano le paure e le angosce delle persone per far riecheggiare nelle piazze i loro slogan, per mostrare i loro simboli, per destabilizzare con la violenza la nostra società e le nostre istituzioni.

È proprio in un momento come questo che la nostra democrazia acquista ancora più valore ed è in un momento come questo che dobbiamo ribadire i pilastri sui quali la nostra Repubblica si fonda: l’antifascismo è uno di questi. Antifascismo significa rispetto verso il prossimo, cura della nostra comunità, rispetto delle regole e delle leggi.

Per troppo tempo tutto questo è stato colpevolmente tollerato.  Non possiamo più rimanere indifferentiNon possiamo più abbandonarci alla rassegnazione.

“Le nostre vite cominciano a finire nel giorno in cui stiamo zitti di fronte alle cose che contano” diceva Martin Luther King

Basta con i pudori, le incertezze, le mezze parole. Bisogna riacquistare il coraggio e l’orgoglio di dichiararsi antifascisti. Anche oggi, soprattutto oggi.

Con la nostra firma possiamo finalmente dire basta. Solo con una legge che preveda regole chiare e pene certe la propaganda fascista e nazista potrà scomparire. 

Firmare la proposta di legge significa prendere posizione e fare ciascuno di noi la propria parte.

Dimostriamo di meritare i sacrifici delle generazioni che ci hanno consegnato questo grande patrimonio che è la nostra democrazia. Ora tocca a noi.  A tutti noi che siamo consapevoli di quanto siano preziose ma anche fragili le libertà di cui godiamo, di come il progresso ed il futuro passino da istituzioni forti, solide e democratiche.

C’è bisogno di un’onda, che parte dal basso, che spazzi via ogni pudore, che metta ognuno davanti alla propria coscienza e responsabilità: ci riconosciamo o no nei principi nell’antifascismo? Ci riconosciamo o no nei valori della democrazia, nei valori più alti che le nostre società hanno saputo sviluppare?

Siamo una grande comunità di donne, di uomini, di associazioni. Alziamo la voce, facciamoci sentire, impegniamoci tutti per portare questa proposta di legge in Parlamento.

Facciamolo insieme, facciamolo ora. Firmiamo la proposta di legge.

 

Maurizio Verona

Sindaco di Stazzema

Presidente Comitato promotore proposta di legge popolare contro la propaganda fascista e nazista

lunedì 2 novembre 2020

Scusace Gigi, ma ce semo arenati prima dell'undicesima pietra.

     Luciano Granieri



Caro Gigi,

  stamattina hai voluto festeggiare il tuo ottantesimo compleanno facendoci uno scherzo,  volando  in un'altra dimensione. Non sono credente per cui non lo so se esiste il paradiso. Solo   che oggi,  a ottant’anni dalla tua nascita, ci sentiamo un po’ più soli. Magari tu starai meglio li dove stai  e lo spero fortemente. 

Caro Gigi tu te ne sei andato ma noi, qui a  Frosinone, siamo rimasti in balia di un nichilismo culturale difficilmente comparabile con altri territori. Una situazione che tu avevi bene  intuito quando nell’ottobre del 2011 presenziasti ,  invitato  dall’allora sindaco Michele Marini, insieme alla ballerina Carla Fracci,  alla posa della prima pietra del nuovo Teatro Civico di Frosinone. Una struttura di 700 posti che sarebbe dovuta  sorgere nella zona del Casaleno. 

Le tue parole allora furono premonitrici, esortasti noi cittadini ammonendo: “Stateglie dietro, perché la posa della prima , della seconda e della terza pietra è scontata, i problemi arrivano all’undicesima” Ecco,  il progetto del teatro è franato ben prima della posa dell’undicesima pietra. Tutto si è arenato per   un “pasticciaccio brutto” de espropri .   Si erano scordati di espropriare, pensa, proprio la  mattonella sulla quale sarebbe dovuto sorgere il palco. 

Per altro il sindaco che è venuto dopo, Nicola Ottaviani,  ha ritenuto l’opera, in parte finanziata dai fondi FAS (fondo per le aree sottoutilizzate),  inutile e ingestibile dal Comune, convinto che in tutta la Ciociaria non si trovassero 700 disgraziati a cui facesse piacere assistere ad una commedia di Shakespeare, piuttosto che ad un dramma di Cechov.

 Al contrario  sedicimila anime sarebbero state entusiaste  di applaudire  le gesta di una onesta squadra di serie B, con qualche disastrosa comparsata in serie A  , in uno stadio costato un mucchio di soldi ai cittadini, compresi quelli   che avrebbero preferito la drammaturgia  al calcio .  

Ci siamo limitati a campicchiare con l’acquisto di un Teatro, il Nestor, che già c’era prima, e di un’altra struttura lasciata in abbandono, con ulteriore  spreco di denari  utili solo ad una mera propaganda. Non è che l’attuale sindaco snobbi la cultura, ma ne ha un’idea tutta sua. Spende e spande per improbabili rivisitazioni di passioni viventi, non quelle dei cittadini evidentemente. Pianifica imponenti festival di conservatori e manifestazioni teatrali nelle piazze d’estate, il cui costo, in tre anni, o poco più,  avrebbe tranquillamente potuto coprire la costruzione del teatro civico a partire dall’undicesima pietra. 

Ma quel teatro, si sa,  faceva parte di un’idea di cultura diversa dalla sua. Una cultura non riconosciuta se non è dettata dalle personali ed insindacabili  valutazioni artistiche del, più che primo, cittadino frusinate.  

 Oggi “stamo così”, coi debiti e  senza una struttura teatrale vagamente decente, pure se con i soldi spesi avremmo potuto” fa’ na cosa mejo della Scala”.  Ma la colpa è la nostra, di noi cittadini, che al cavaliere nero 2non semo  stati boni nemmeno a rompeglie er cazzo”. Un saluto e che la terra ti sia lieve.

Luciano.