Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

venerdì 16 marzo 2018

Cassino città martire di chi?

Associazione Nazionale Partigiani d'Italia
Comitato Provinciale di Frosinone



Potete leggere QUI un articolo pubblicato ieri 15 marzo da Repubblica che informa su una iniziativa a dir poco sconvolgente dell'Amministrazione comunale di Cassino che intende inaugurare un monumento ai paracadutisti tedeschi operanti a Montecassino nel 1944.

L'inaugurazione avverrà domenica 18, con la presenza del sindaco D'Alessandro e dell'Abate di Montecassino, che la benedirà.

Questa iniziativa supera in ignominia quella del monumento di Affile, dato che non ha neppure la sia pur infantile scusa del personaggio locale.

Celebriamo così l'esercito di Hitler, occupante ferocemente il suolo italiano, proprio a cassino, Città martire che però sembra non ricordare.

L'ANPI regionale ha già diffuso ampie note di protesta, e stiamo ragionando con il Nazionale per una azione legale. Tuttavia mi pare necessaria una risposta politica quanto più unitaria e ampia. come prima risposta invieremo oggi stesso un comunicato alla stampa locale e a Repubblica, ma evidentemente non basta.

E' indispensabile la nostra mobilitazione per organizzare almeno una manifestazione importante, coinvolgendo le forze democratiche, quelle antifasciste, i sindacati, le Istituzioni. 

So bene, e sono preoccupato, del fatto che anche Istituzioni e uomini orientati in senso democratico, almeno nei proclami, non si sentono su questi temi e nemmeno su episodi di questa gravità. Ma dobbiamo fare il possibile per coinvolgere il massimo di adesioni, anche per far venire alla luce comportamenti non ammissibili e contraddizioni.

Comprenderete che non abbiamo tempi biblici, e che non basta scrivere uno slogan su Facebook. C'è bisogno di una mobilitazione visibile, ampia, decisa e condivisa.

Su questo possiamo contare sull'aiuto del Regionale, ma tocca a noi lavorarci.
La mia proposta è una manifestazione con sit-in davanti al Comune di Cassino per la prossima settimana. Se riuscissimo anche a fare una presenza domenica non sarebbe male. 

Giovanni Morsillo.

giovedì 15 marzo 2018

Considerazioni sull'esito del voto del 4 marzo

Teoria&Prassi, Piattaforma Comunista



Le elezioni hanno visto l’ulteriore crescita del non voto e del voto di protesta, che hanno profondamente trasformato gli equilibri politici italiani. Questo fenomeno è stato alimentato da settori della classe operaia e da giovani disoccupati che hanno subìto un continuo peggioramento delle loro condizioni di vita e di lavoro a causa delle politiche di austerità volute dai governi e dalla UE. 
Milioni di proletari non si sentono più rappresentati dai partiti tradizionali, si sentono abbandonati dai liberal-riformisti. Perciò li hanno puniti, sancendo la sconfitta di Renzi. e di Berlusconi.
Il crollo del PD ha investito anche i socialdemocratici di destra e di sinistra. Questi ultimi non hanno saputo far di meglio che festeggiare il proprio funerale.
Il voto antisistema è un’espressione della rabbia, della sfiducia e dell’opposizione delle masse sfruttate e di ampi strati di piccola borghesia impoverita contro un sistema di rapina e corruzione, il tentativo di sbarazzarsi dei rappresentanti politici più smaccatamente asserviti all’oligarchia finanziaria. 
Si tratta di un grande potenziale di malcontento e di ribellione, dalle idee confuse, su cui occorre lavorare per trasformare il rifiuto e la protesta in coscienza e organizzazione politica di classe. 
Il proletariato e le masse popolari, prive di una fisionomia politica e di una coscienza di classe,  sono oggi attratti dalle forze populiste, xenofobe e nazionaliste, che li ingannano con la loro demagogia “sociale”.  Si tratta di un fenomeno di tipo internazionale, pilotato da settori del capitale finanziario.  
Per uscire da questa situazione e rafforzare la resistenza operaia e popolare contro le politiche del capitale, è di grande importanza lottare con il fronte unico contro ogni governo dele classi sfruttatrici che si formerà, sia esso di larghe intese, reazionario o populista.
Ma soprattutto è essenziale rilanciare il lavoro per il partito indipendente e rivoluzionario della classe operaia, strumento indispensabile della sua emancipazione.  Questo partito non potrà essere altro che l’unione dei comunisti e degli elementi di avanguardia del proletariato.
Esso dovrà necessariamente attraversare alcune fasi di sviluppo, a cominciare dalla costruzione di un suo embrione che abbia solide fondamenta organizzative e ideologiche marxiste-leniniste e si radichi nella classe.
Siamo a disposizione di questo compito urgente e chiamiamo alla discussione e all’attività in comune gli operai avanzati e i comunisti che sentono come proprio dovere la costruzione di un'alternativa rivoluzionaria e socialista al marcio sistema capitalista.

mercoledì 14 marzo 2018

Rilanciamo la campagna di raccolta firme per le leggi d'iniziativa popolare

Luciano Granieri  Comitato 4 Dicembre per la Costituzione




L’esito delle elezioni politiche del 4 marzo scorso non prefigura nulla di buono per la nostra Costituzione.  Il nuovo Parlamento è stato eletto attraverso   una legge elettorale  che sicuramente avrà lo stesso destino del Procellum e dell’Italikum, cioè verrà  giudicata incostituzionale dalla Consulta .  Ancora una volta ci troveremo di fronte a Camere illegittime. 

Per tornare solo un attimo alla campagna elettorale, la partecipazione di movimenti neofascisti e neonazisti alla tornata per il rinnovo del Parlamento, con  tutto il loro portato di  becerume razzista e fascista, ha inferto  un gravissimo vulnus alla Carta nata dalla lotta antifascista. E anche  l’evoluzioni possibili dopo il voto potranno costituire una sicura minaccia per i principi costituzionali.  

La  coalizione di centro destra, è noto, ha già provato a sovvertire l’ordine repubblicano della Carta, cercando d’imporre un esito presidenzialista dell’organizzazione statuale. Siamo certi che il tentativo verrà riproposto. Il M5S, nonostante si sia battuto per difendere la Costituzione dalla riforma Renzi-Boschi, non è   affidabile. La svolta atlantista ed europeista del candidato Premier  Di Maio, non assicura che - qualora la comunità finanziaria volesse riproporre riforme tese a sconvolgere l’impianto dei diritti costituzionalmente riconosciuti  - i Grillini saranno così fermi nel respingere l’assalto. Lo stesso Renzi ,sommerso dall’esito, sia del  referendum  che delle elezioni, ha dichiarato che il Pd,prima o dopo, riproporrà una nuova riforma.  

Dunque per il popolo del No, per quel popolo che ha difeso con ogni mezzo la Costituzione, la lotta non è finita.  Anzi è necessario rilanciare le azioni tese imporre il rispetto dello spirito costituzionale già oggi disarticolato attraverso dispositivi  come la Buona Scuola, l’introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione, oltre che l’attuale legge elettorale. 

Per questo motivo Il Comitato 4 dicembre per la Costituzione della Provincia di Frosinone, sezione locale del Coordinamento Democrazia Costituzionale, intende rilanciare con forza la campagna nazionale per la raccolta firme su tre leggi d’iniziativa popolare. 

La prima per una nuova legge elettorale proporzionale, con   la possibilità per gli  elettori di scegliere i propri rappresentanti.  La seconda  denominata “Scuola della Costituzione” messa a punto dal Coordinamento  Lip Scuola.  La terza per la modifica degli articoli, 81, 97,117,119, allo scopo di cancellare il principio del pareggio di bilancio introdotto in Costituzione .  

Queste tre leggi, per cui ci impegniamo a raccogliere le firme, hanno il compito  di riportare al centro degli impianti normativi, che si intendono modificare, i principi  della salvaguardia dei diritti inviolabili dell’uomo , della valorizzazione della persona umana, della prerogativa alla partecipazione politica e ad un voto libero e uguale ,   così come sancito dagli articoli 2, 3,  48, 49 cost.  

La legge su un nuovo sistema elettorale, assicura un voto libero e uguale, e la partecipazione dei cittadini alla determinazione della politica nazionale. La scuola della Costituzione, con la sua struttura aperta, la sua organizzazione collegiale, la valorizzazione della conoscenza, concorre alla piena valorizzazione della persona umana. La rimozione del pareggio di bilancio, con il ripristino della superiorità degli interessi della persona su quelli della finanza,  contribuisce a salvaguardare i diritti inviolabili dell’uomo. 

Dunque se abbiamo a cuore la nostra Costituzione, oltre a prepararci a respingere ulteriori tentativi di sovvertimento che, prima o poi, si ripresenteranno, dovremo fare in modo che queste tre Leggi d’Iniziativa Popolare raggiungano le 50.000 firme valide per essere presentata al Senato della Repubblica, il quale,  in applicazione del nuovo regolamento, dovrà obbligatoriamente esaminarle entro tre mesi. 

L’impresa non è proibitiva, abbiamo tempo fino a giugno. Ma bisogna muoversi.  Per  questo è nostra intenzione organizzare banchetti per la raccolta firme in tutte le piazze della Provincia, cominceremo sabato 17 marzo da Frosinone, in piazza Cervini (Via Aldo Moro). Siamo sicuri che chi ha cuore la salute della nostra Repubblica Democratica fondata sul  Lavoro  non   farà mancare il suo apporto.    

domenica 11 marzo 2018

Cos'e' l'accordo tra le parti sociali, sul nuovo modello contrattuale ?

Umberto Franchi



A COSA SERVE L'ACCORDO SUL NUOVO MODELLO CONTRATTUALE TRA CGIL CISL UIL E LA CONFINDUSTRIA ?

DA PARTE SINDACALE SI SOSTIENE DI AVERE MANTENUTO I DUE LIVELLI DI CONTRATTAZIONE  (NAZIONALE E AZIENDALE O TERRITORIALE) CHE DOVRA' STABILIRE I TRATTAMENTI COMPLESSIVI SALARIALI, NORMATIVI  ED I TRATTAMENTI MINIMI SALARIALI .
DA PARTE CONFINDUSTRIALE SI SOSTIENE CHE GLI OBBIETTIVI PRINCIPALI SONO IL FAVORIRE LA COMPETITIVITA' DELL'IMPRESA, IL MERCATO DEL LAVORO "DINAMICO", IL COLLEGAMENTO TRA PRODUTTIVITA' E SALARI

ALLORA VEDIAMO IN REALTA' IL “SUCCO” DI COSA SI TRATTA VERAMENTE SINTETIZZANDO LE 16 PAGINE DEL   TESTO CON ALCUNE MIE CONSIDERAZIONI NELLA SOSTANZA DEL MERITO:

NELLE RAGIONI CHE HANNO INDOTTO ALLA FIRMA C'E' SCRITTO :

1)      FORMAZIONE ....Occorre proseguire il potenziamento delle politiche per i giovani a partire dalle misure dirette a migliorare sempre più il rapporto tra scuola e lavoro. Occorre consolidare le filiere dell'istruzione e della formazione professionale, anche attraverso gli Istituti Tecnici Superiori e percorsi universitari orientati alle materie STEM e un forte impegno per una formazione continua di qualità che deve poter coinvolgere tutte le lavoratrici e i lavoratori. È necessario, in altre parole, favorire l’incontro domanda offerta nel mercato del lavoro, i percorsi di formazione e riqualificazione professionale, le politiche attive e il sostegno alle transizioni.

Considerazioni: nella sostanza la scuola deve essere al servizio  della domanda offerta del mercato del lavoro con gli studenti che devono privilegiare l’istruzione gli Istituti Tecnici superiori… come è già stabilito nella legge sulla “buona scuola”


2)      COMPETITIVITA' ... Serve, più in generale, un significativo aumento della competitività e della produttività accompagnata da una crescita dei salari. In questa prospettiva, un aumento della occupazione qualificata e la realizzazione di forme di partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori sono un obiettivo comune da perseguire. Occorrono strumenti di politica economica sempre più mirati ad accompagnare la ripresa e ad implementare l'occupazione e un quadro stabile di investimenti pubblici.

Considerazioni: nella sostanza si ribadisce che serve più competitività aziendale attraverso l’incremento della produttività ed i salari possono crescere solo c’è più competitività e produttività;


3) MERCATO DEL LAVORO....avere un mercato del lavoro più dinamico ed equilibrato che favorisca l’inserimento al lavoro dei giovani e delle donne e che potenzi l’investimento nelle politiche del lavoro per un sistema di politiche attive più efficace...

Considerazioni: nella sostanza si ribadisce che l’occupazione (mercato del lavoro) deve essere ancor più dinamico, cioè flessibile,  che favorisca l’inserimento al lavoro dei giovani e donne che potenzi l’investimento efficace nelle politiche del lavoro… cioè quello che già stabilisce il JOBS ACT

4)  linee di indirizzo generale entro le quali la contrattazione collettiva:
A) la contrattazione collettiva continuerà ad articolarsi su due livelli, nazionale e aziendale, ovvero territoriale laddove esistente secondo le prassi in essere, e dovrà garantire, per ciascuno dei due livelli, specifiche caratteristiche e funzioni;

B) la contrattazione collettiva - nel quadro delle riforme finalizzate alla competitività delle imprese e alla crescita della produttività - dovrà contribuire a determinare le condizioni per migliorare il valore reale dei trattamenti economici e, nel contempo, favorire la crescita del valore aggiunto e dei risultati aziendali, nonché la valorizzazione dei contenuti professionali e delle competenze tecniche ed organizzative che il lavoro delle persone può esprimere;

C) il contratto collettivo nazionale di categoria dovrà assolvere la sua principale funzione di fonte di regolazione dei rapporti di lavoro e di garante dei trattamenti economici e normativi comuni a tutti i lavoratori del settore, ovunque impiegati sul territorio nazionale;
 
D) il contratto collettivo nazionale di categoria conserverà la sua funzione di regolatore delle relazioni sindacali del settore, disciplinando anche le principali iniziative di

Considerazioni: questo è il succo SOSTANZIALE del punto 4 dell’accordo :
a)      esistono due livelli di contrattazione con specifiche caratteristiche e funzioni : cioè le materie già stabilite nel contratto nazionale non possono essere contrattate a livello aziendale o territoriale;
b)      la contrattazione collettiva per migliorare i trattamenti economici, può essere svolta solo se contemporaneamente migliora la competitività delle imprese e la produttività favorendo la crescita del valore aggiunto dei risultati aziendali… se non ci sono queste condizioni non ci saranno incrementi salariali (sic)

 5) IL CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE:
Il contratto collettivo nazionale di categoria dovrà individuare il trattamento economico complessivo (TEC) e il trattamento economico minimo (TEM);    Il trattamento economico complessivo (TEC) sarà costituito dal trattamento economico minimo (TEM), , e da tutti quei trattamenti economici - nei quali, limitatamente a questi fini, sono da ricomprendere fra gli altri anche le eventuali forme di welfare - che il contratto collettivo nazionale di categoria qualificherà come “comuni a tutti i lavoratori del settore", a prescindere dal livello di contrattazione a cui il medesimo contratto collettivo nazionale di categoria ne affiderà la disciplina.

Considerazioni:  il contratto nazionale nel stabilire il trattamento economico complessivo considera , ad esempio, come se fossero incrementi reali anche i trattamenti destinati alla sanità integrativa (mutue aziendali) o previdenza integrativa ecc… per cui si potrebbero fare contratti (come è avvenuto per i metalmeccanici) dove non ci sono incrementi sui minimi tabellari ma solo miglioramenti del welfare privato in sostituzione di quello pubblico (sic) INOLTRE nell’accordo interconfederale non si da nessuna indicazione di quanto deve essere il trattamento economico minimo rimandando tutto alle categorie. Personalmente sono d’accordo  che la materia dei minimi salariali sia oggetto di contrattazione tra le parti sociali e non stabiliti  per legge , ma essendoci categorie molto deboli e soprattutto nel settore dell’artigianato, era necessario stabilire nell’accordo interconfederale (cioè che riguarda tutti) anche una indicazione sui minimi salariali , con incrementi non legati all’inflazione ed alla produttività, al di sotto dei quali non si può scendere… invece non c’è niente !


6) CONTRATTO AZIENDALE O TERRITORIALE
 il contratto collettivo nazionale di categoria dovrà incentivare lo sviluppo virtuoso - quantitativo e qualitativo - della contrattazione di secondo livello, orientando le intese aziendali -ovvero quelle territoriali (laddove esistenti, secondo le prassi in essere), verso il riconoscimento di trattamenti economici strettamente legati a reali e concordati obiettivi di crescita della produttività aziendale, di qualità, di efficienza, di redditività, di innovazione, valorizzando i processi di digitalizzazione e favorendo forme e modalità di partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori.

Considerazione : Come già detto sopra,  la contrattazione di secondo livello potrà essere svolta soltanto se il trattamento economico viene legato strettamente a obiettivi di produttività aziendale, efficienza aziendale, redditività aziendale.


7)  Welfare

Confindustria e Cgil, Cisl, Uil ritengono, innanzitutto, necessario salvaguardare il carattere universale del welfare pubblico, migliorandone la qualità e il livello delle coperture sociali.
Confindustria e Cgil, Cisl, Uil sono convinte che forme di bilateralità possano integrare il sistema di relazioni industriali e del modello contrattuale contribuendo alla realizzazione di un welfare contrattuale integrato e coordinato
Per conseguire questo obiettivo, le Parti ritengono necessario fissare, con accordi di livello interconfederale, alcune linee di indirizzo per la contrattazione collettiva con riferimento a materie di interesse generale - quali, ad esempio, la previdenza complementare, e l'assistenza sanitaria integrativa, la tutela della non autosufficienza, le prestazioni di welfare sociale e per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro - per consentire, anche nei settori privi di specifiche iniziative, una maggiore universalità delle tutele.

Considerazioni: mi sembra chiaro (anche se si dice il contrario)  che si tenti di sostituire il ruolo dello Stato nel welfare, con quello privato.


8) Mercato del lavoro
Contrattazione collettiva, investimenti e formazione sono le tre priorità per affrontare il tema della riduzione dei tassi di disoccupazione e favorire, in misura maggiore e in termini più qualitativi, l'inclusione dei giovani nel mercato del lavoro.
Al tempo stesso, Confindustria e Cgil, Cisl, Uil ritengono importante sostenere e accompagnare l'attuazione di quelle iniziative dirette ad affrontare sia le fasi di transizione del mercato del lavoro - con l'obiettivo di migliorarne il funzionamento e, contestualmente, supportare le politiche attive per l'occupazione - sia la gestione delle situazioni di crisi, attraverso un utilizzo flessibile degli ammortizzatori sociali per la salvaguardia dei livelli occupazionali.

Considerazioni: in sostanza si dice che il mercato del lavoro dovrà essere più dinamico ed inclusivo cioè più flessibile … ma non si ridurrà la disoccupazione con un po’ di formazione… è solo aria fritta

9) Partecipazione
 I cambiamenti economici, produttivi e tecnologici che stanno interessando il nostro sistema industriale e manifatturiero richiedono coinvolgimento e partecipazione e determinano una diversa relazione tra impresa e lavoratrici e lavoratori. Si vanno diffondendo, peraltro, in particolare nelle imprese collocate nelle filiere produttive più dinamiche ed innovative, modalità di partecipazione più efficaci ed incisive rispetto al passato con particolare riferimento agli aspetti di natura organizzativa.

Considerazioni: la futura innovazione robotizzata secondo l’accordo va gestita attraverso modalità di partecipazione ed aspetti organizzativi (mobilità) non certo attraverso la riduzione degli orari di lavoro  (sic)


CONSIDERAZIONI FINALI :
In sostanza si continua a percorrere la strada sbagliata fondata sull’austerità, flessibilità, redditività, competitività, welfare aziendale, … con  una contrattazione del tutto subordinata alla visione confindustriale dello sviluppo e della subalternità dei lavoratori alla centralità del profitto… con   gli incrementi salariali e della forza lavoro subordinata  alle esigenze del profitto e mai a quelle occupazionali ed all’ incremento reale dei salari !
E’ Una strada iniziata circa 30 anni fa,  con la politica degli scambi ,  dove ad ogni rinnovo contrattuale la Confindustria per dare qualche cosa rispetto alle richieste sindacali, chiedeva in cambio di togliere qualche cosa delle conquiste fatte negli anni precedenti… ora che non è rimasto quasi più niente si prosegue nel tenere il sindacato ancorato ai vecchi meccanismi in una sorta di corporazione “siamo tutti sulla stessa barca”… dimenticando che quelli che remano sono i lavoratori !