Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 16 giugno 2012

Homo Tifosus

a cura Luciano Granieri

FORZA GRECIA!!!!!! Hai visto mai che Syriza vince le elezioni in Grecia!! Anche se la cosa, pur positiva, non mi entusiasma più di tanto, sarebbe buono per dare in Saccoccia alla Merkel. Così come sarebbe ottimo che la nazionale greca, inaspettatamente qualificatasi per i quarti di finale negli Europei  di calcio, battesse la Germania in un possibile accoppiamento che vedrebbe di fronte la seconda del girone A (Grecia) contro la prima del girone B (Germania).  Io direi che tifare Grecia non sarebbe male. COSI' GIUSTO PER DARE IN SACCOCCIA ALLA MERKEL 
Di seguito il filmato con alcune tipologie di tifoso.

Il seme e la speranza

Luciano Granieri

Lo ammetto da un po’ di tempo mi rimane sempre più difficile scrivere di politica. Sono reduce da una tornata elettorale amministrativa insignificante , il cui unico elemento positivo è stato quello di aver selezionato e aggregato diversi soggetti  provenienti, sia dai transfughi di Rifondazione, sia dalla lista civica Frosinone Bene Comune,   che persevereranno  e insisteranno  nell’azione politica iniziata con la campagna elettorale e incalzeranno  la nuova giunta di destra al governo della città sulle questioni inerenti la salvaguardia dei diritti dei cittadini.  L’impegno da profondere è notevole, è necessario ricucire rapporti, ricostruire relazioni anche a livello personale. Ma la disponibilità mostrata da chi ci vuole stare è apparsa subito  incoraggiante   e dunque mi sento ottimista per il futuro di un’aggregazione politica veramente alternativa che possa operare in modo incisivo nel territorio di Frosinone. Dove francamene non vedo sbocchi è a livello nazionale, europeo, mondiale. In particolare non vedo come i semi di una politica socialista, anticapitalista,  “DI CLASSE”, che pure sono in grado di  nascere a livello locale,  possano attecchire nell’aridità di un panorama politico sociale  generale che non presenta terreni fertili in questo ambito.  Di più, mancano  proprio i campi da  seminare. Da un lato esiste un governo che si interessa esclusivamente di promuovere la speculazione finanziaria  - mi riferisco all’esecutivo dei banchieri che con la complicità della finanza internazionale ha esautorato la politica  e  in modo criminale salvaguardia la propria categoria (CLASSE) seminando devastazione sociale -  dall’altra esiste la schiatta  elettoralistica impegnata esclusivamente a salvare se stessa, le proprie prebende, complice  dei suddetti banchieri ai quali concede mano libera nell’affamare il popolo pur di mantenere inalterati i propri smisurati privilegi.  A dimostrazione di ciò è sufficiente analizzare tempi e modi relativi all’attività legislativa del governo dei banchieri e del parlamento di nominati  che lo sostiene. Per smantellare lo stato sociale: cancellazione delle pensioni, annullamento del contratto  di lavoro collettivo , eliminazione  delle tutele dell’articolo 18, si sta procedendo come un treno che travolge tutto e tutti. Invece per approvare la legge anticorruzione, che molto interessa al parlamento dei privilegiati, base di appoggio del governo dei  banchieri, sono necessarie interminabili discussioni nelle diverse commissioni. Il Parlamento dei privilegiati si sfastidia quando il governo fa finta di porre la fiducia su alcuni provvedimenti, ciurla nel manico, i privilegiati fanno muro, si assentano dall’aula, eppure una delle normative  inserite nel pacchetto anticorruzione, ovvero la direttiva che prevede il divieto di candidatura per chi è stato condannato in terzo grado di giudizio non dovrebbe neanche essere discussa. In un paese civile, l’incandidabilità  dei condannati dovrebbe essere automatica. In un paese normale APPUNTO, ma il nostro evidentemente Paese normale non è. Dunque fra il governo della finanza, che salvaguardia i propri affari ai danni dei cittadini e un parlamento che salvaguardia i propri privilegi sempre a danno dei cittadini, c’è poco da stupirsi se il comico Beppe Grillo, il quale ha il merito di denunciare certe brutture, cattura notevoli consensi. La colpa non è di Grillo che guadagna i voti  persi  dai partiti ma dei partiti  che non vogliono rinunciare ai loro odiosi privilegi perdendo credibilità. Purtroppo però un movimento come il “Cinque stelle” non è attrezzato a gestire  la cosa pubblica.  Infatti un conto è denunciare il malaffare, la corruzione, anche in modo puntale e documentato, un conto è governare. Non sappiamo ad esempio quale sia il  modello sociale  che  il  movimento cinque stelle  propone.  Quali siano le proposte relative al governo della  scuola, della  sanità, al mercato del lavoro, alle protezioni sociali, non è molto chiaro. A Parma il sindaco grillino Pizzarotti sta sudando le proverbiali sette camice per mettere insieme quel pugno di donne e uomini necessari a comporre la giunta.  Ecco allora che l’irruzione sulla scena politica nazionale e internazionale di un partito COMUNISTA e ANTICAPITALISTA VERO, sarebbe l’unica e auspicabile  soluzione a questo drammatico impasse. Un partito, ad esempio, che si battesse per una patrimoniale, non sugli IMMOBILI o almeno non su quegli IMMOBILI  residenziali unico ricovero abitativo e rifugio economico dei cittadini,  ma SUGLI STERMINATI PATRIMONI FINANZIARI CHE LE PRIVATE BANK ASSICURANO ALLA  LORO CRIMINALE CLIENTELA. E’ necessario la presenza di un partito comunista che, quando ancora non fosse in grado di procedere alla  nazionalizzazione delle banche, almeno  pretenda che i miliardi di euro stanziati dalla BCE per salvare la suddette  banche, siano destinati esclusivamente a quegli istituti di credito che utilizzano tali fondi per finanziare le imprese, il lavoro e non per alimentare la voracità della speculazione finanziaria. E’ necessaria la presenza di un partito che pretenda una tassazione almeno del 50% sui profitti da speculazione finanziaria e la defiscalizzazione dei redditi da lavoro. Sono in grado i partiti della cosiddetta sinistra radicale italiana di presentarsi alle elezioni con un programma del genere? ( Sul Pd neanche pongo la questione, la risposta è scontata).  Non credo.  Anche perché Rifondazione, Sel, mostrano di condividere pienamente il progetto della nouvelle vague sinistrorsa greca del partito SYRIZA, guidato da Alexis Tsipras, probabile  vincitore delle prossime elezioni. Il quale  evidentemente è contro il memorandum strumento  con cui  dittatura forcaiola della finanza mondiale  ha ridotto in povertà il popolo greco,  ma che comunque non si pone nettamente contro il modello neoliberista, tanto che alcuni membri del più che moderato PASOK sono entrati nelle sue fila. Se anche in Grecia, dopo la mattanza sociale operata dalla finanza, il partito di sinistra,  che ha i favori del pronostico nelle prossime elezioni, pur contrario alle imposizioni del capitalismo, non ha il coraggio di porsi in modo netto contro il sistema capitalistico, la situazione diventa irrimediabile. Allora meglio tornare a scrivere di calcio, di Zeman, della Maggica Roma, di “biscotti”, ma contemporaneamente  è utile iniziare un lavoro sotto traccia in ambito locale che possa  quantomeno partorire un primo piccolo  seme contro la dittatura del mercato. CI VEDIAMO DA LORENZO.

"Svolgere subito il congresso per ripartire"

Ermisio Mazzocchi, membro della segreteria provinciale del Pd. Fonte : http://unoetre.it

Linee per un programma del congresso straordinario della Federazione di Frosinone del PD
«Una nuova dimensione umana di bisogni e di valori emerge dalla crisi. Le risposte debbono comporre un progetto politico credibile per una nuova vita sociale di reale equità e rispetto di diritti umani ed economici. Occorre dispiegare un'iniziativa politica che garantisca un concreto raggiungimento di libertà umane dei singoli e di nuove conquiste di democrazia nella partecipazione e nelle decisioni.»
«Il PD deve porsi come forza essenziale per aprire il campo a uno schieramento di forze progressiste, di associazioni, movimenti per costruire un'alternativa al governo del paese e di questa provincia ormai tutta in mano al centrodestra che nel resto del Paese risulta screditato e minoritario. È indispensabile ritrovare una chiara identità e una sicura attendibilità del PD provinciale fortemente mortificate dai risultati del voto amministrativo di Frosinone e Ceccano, che ha sancito una definitiva perdita della sua credibilità, usurata nel tempo dalle inerzie, dalle inadeguatezze e dagli errori. Il PD è stato incapace di diventare forza trainante del sistema politico, schiacciato da diatribe interne, da un elettoralismo sfrenato, da convenienze personali e di parte che ne hanno fiaccato la capacità di svolgere una convincente azione di governo e, dove necessario, una vigorosa iniziativa d'opposizione. Queste disfunzioni hanno impedito di individuare obiettivi che fossero in grado di tradursi e svilupparsi in politiche utili alla società, al territorio e all'economia provinciali. È necessaria una nuova direzione politica che assicuri discontinuità nei comportamenti politici sin qui tenuti, individuando un programma essenziale per qualificare una nuova stagione di iniziative.»
«Il PD ciociaro, i suoi organismi dirigenti devono sollecitare e guidare un processo di partecipazione a un progetto delineato nei suoi contenuti programmatici e aperto a proposte integrative in alternativa al degrado socio-economico provocato da governi di centrodestra nazionali e regionali e provinciali, capace di suscitare un'ampia partecipazione di soggetti del mondo del lavoro e dell'impresa e che, allo stesso tempo, sia in grado di affermarsi nelle istituzioni. La condizione economica provinciale è grave in un quadro di crisi nazionale già assai difficile e richiede una tempestiva ed energica azione per affrontare la complessità dei problemi.»
«La disoccupazione è all'11,5% (circa 1,5 % in più della media nazionale); gli iscritti all'ufficio del lavoro sono 85.000; i giovani disoccupati fino a 35 anni sono il 40% (in Italia la media è al 35%); una donna su due in età lavorativa è disoccupata; il 60% delle imprese è interessata dalla C.I.G.; nei primi quattro mesi dell'anno 2012 la C.I.G. è al 44,3% e nello stesso periodo si sono avute 5 milioni di C.I.G. (di cui il 75% nel settore manifatturiero). Per altro non ci sono nuove richieste d'insediamento industriale. Il comparto delle costruzioni ha una contrazione del 36% rispetto al valore del 2007 con una scomparsa di 130 aziende e la perdita di lavoro di oltre 700 edili. Altri settori come agricoltura, artigianato, commercio sono ridimensionati nelle loro capacità produttive con conseguente riduzione di occupati.»
«La drammaticità della situazione richiede una politica economica con scelte orientate a dare uno sbocco positivo alle esigenze di lavoro dei cittadini e delle imprese. Un progetto organico e omogeneo per evitare squilibri nel territorio provinciale. I soggetti della ricostruzione devono essere quelle forze sociali ed economiche disponibili a ricercare soluzioni idonee a garantire una ripresa dell'economia provinciale in un quadro regionale e nazionale. Questo progetto non può fare a meno del sostegno e della partecipazione delle donne a tutti i livelli come parte fondamentale di un percorso di rinnovamento e crescita. I giovani di questa provincia in questa politica debbono poter trovare motivi di speranze per il loro futuro e debbono anche avere la certezza che nel PD c'è bisogno di loro per progettare e decidere. Per assumere responsabilità di direzione provinciale e locale. Il PD non deve dare risposte a esigenze individuali ma deve saper indicare prospettive e percorsi per realizzarli e raggiungerli nell'interesse di larghe masse. Prospettive e percorsi saranno il risultato del lavoro congiunto delle strutture di partito e del suo legame con la società e le sue categorie, con il territorio e i luoghi di lavoro. Oppure non saranno.»
«Vogliamo costruire un partito aperto alla ricerca di soluzioni che siano il risultato di un coinvolgimento di tutti coloro che vogliono partecipare alla creazione di un nuovo edificio della politica e della democrazia. Questo compito si potrà svolgere solo sulla base di un costante coinvolgimento delle diverse articolazioni della società. La speranza di un futuro migliore e più sicuro può trasformarsi in certezza se la politica saprà svolgere la sua missione di rinascita del Paese e di questa provincia e le forze responsabili sapranno dispiegare le proprie energie verso nuovi obiettivi di crescita sociale ed economica. Alcune incombenze attendono come la ridefinizione della funzione di istituti di ricerca e di programmazione, la creazione di assi di concertazione nelle aree di Frosinone, Cassino, Anagni, Sora e l'individuazione di forme di partenariato pubblico-privato che coinvolga le diverse espressioni della comunità sociale. Sono pochi passi iniziali che costituiscono l'avvio verso l'edificazione di un progetto che coaguli tutte le energie interessate a un cambio delle attuali condizioni e a dare una risposta alla crisi.»
«Formiamo un cantiere delle idee e abituiamoci all'ascolto delle proposte per definire i contenuti fondativi di una qualità delle attività produttive e di una nuova frontiera dell'innovazione. Cooperiamo per una ricostruzione economica e civile della provincia con politiche di sviluppo giuste e sostenibili. Impegniamoci in una grande iniziativa di battaglia d'opposizione democratica determinata ed intransigente, sul territorio e nelle istituzioni, alla gestione burocratica ed inerte dei governi di centrodestra in tutto il territorio provinciale. Dobbiamo saper assicurare la rappresentanza politica alle esigenze poste dai movimenti presenti nella società e in primo luogo a quelle poste dal movimento sindacale.»
«Il PD in questa realtà si proietterà senza risparmio in una difficile opera di iniziative politiche e sociali come forza motrice capace, per volontà e determinazione, di trasformare speranze oggi deluse in realtà concrete. Su questa base il Partito Democratico della provincia di Frosinone deve costruire una grande forza organizzata di donne e di uomini di tutte le età che vogliano impegnarsi in una grande opera di salvezza e di rinnovamento attraverso un programma da completare con un confronto aperto, che sia di impulso ad una larghissima partecipazione e alla formulazione di proposte e di modelli di sviluppo che abbiano come priorità il lavoro in tutte le sue manifestazioni.»
«Il PD della provincia di Frosinone per affrontare questa nuova stagione della sua formazione decide di svolgere il proprio congresso straordinario, d'intesa con i suoi organi dirigenti regionali e nazionali, il prima possibile, in un arco di tempo che consenta di rilanciare compiutamente l'attività già nel prossimo autunno.»
«Sono questi gli orizzonti verso cui la Federazione di Frosinone del PD vuole muoversi e rivolge un appello alle forze di centrosinistra e a quanti sono disponibili ad affrontare, in questo rinnovato slancio, un cammino unitario per rimettere in piedi la provincia di Frosinone nello sforzo generale di ricostruzione del Paese.»
Ermisio Mazzocchi

Bruxelles 28 giugno, ultima fermata

fonte: http://www.sbilanciamoci.info


"Un'altra strada per l'Europa" è il forum internazionale che si terrà al Parlamento europeo il 28 giugno, in parallelo al Consiglio d'Europa: reti di movimenti, esperti e associazioni presenteranno proposte concrete per cambiare rotta ed evitare il collasso dell'Europa
Domenica il voto in Grecia, lunedì il G20 in Messico, poi il vertice europeo del 28 giugno a Bruxelles. In questi dieci giorni di fuoco si gioca il futuro dell’Europa e dei rapporti tra economia e politica: il potere della Germania, lo strapotere della finanza, il significato della democrazia. Iniziamo da dove questa è stata inventata, Atene. Dopo quattro anni di crisi devastante, c’è l’occasione per un voto democratico che spezzi la logica dell’austerità, mantenendo la Grecia nell’euro e nell’Europa. È la scommessa della sinistra di Syriza, che chiede a Bruxelles di rispettare la sovranità popolare e adattare le regole dell’economia ai valori della democrazia. Il ricatto dei potenti d’Europa è la minaccia di cacciata non solo dall’euro, ma anche dall’Unione europea.
Al G20, la Germania di Angela Merkel ha annunciato che non si smuoverà di un passo, chiedendo più rigore e un’Unione fiscale con i tratti di un protettorato tedesco sul continente. Gli altri europei vanno in ordine sparso, senza coraggio e con troppo affanno. Intanto ogni giorno la finanza alza il livello della speculazione: ora ha iniziato a chiedere rendimenti più alti sui titoli di stato tedeschi, non si fida neanche più di Berlino. Ma al G20 non ci sono intenzioni di andare a uno scontro con la finanza – imponendo tasse e restrizioni, banche private da lasciar fallire e controlli sui movimenti di capitali – che potrebbe arginare la crisi e ridare fiato a tutti i paesi.
Eppure si potrebbe fare: ridimensionare la finanza, e poi rilanciare l’economia, difendere il lavoro, ridurre le disuguaglianze, proteggere l’ambiente e la pace, praticare la democrazia. Sono questi i punti chiave di un’altra strada per l’Europa che sta emergendo nel mezzo della crisi. Sbilanciamoci! e il manifesto e hanno lanciato un anno fa la discussione sulla “rotta d’Europa” aperta da Rossana Rossanda (ora in due e-book scaricabili gratis), hanno riunito 800 persone a Firenze il 9 dicembre all’incontro su La via d’uscita, dove è partito un appello europeo che disegna un’alternativa concreta.
Le reti europee di movimenti, esperti e associazioni si sono intrecciate e tutto questo è diventato ora un Forum internazionale, “Un’altra strada per l’Europa”, che si terrà il 28 giugno al Parlamento europeo (il programma è qui sotto). Con noi ci saranno Attac e gli “economisti sgomenti” francesi, verdi tedeschi e radical inglesi, movimenti greci e spagnoli, la Fiom e i sindacati europei. Insieme presenteremo le proposte per cambiare rotta a parlamentari e politici democratici, verdi e della sinistra. Quasi un controvertice, il giorno di apertura del Consiglio europeo in cui si prenderanno decisioni chiave. L’ultima occasione, forse, per evitare il collasso dell’Europa. Bisognerà farsi sentire, tutti insieme.
Le informazioni in cinque lingue sono su www.anotherroadforeurope.org.

venerdì 15 giugno 2012

SPEDIZIONE PUNITIVA nei confronti del personale servizio scuolabus.

Marisa Cianfrano


I  dipendenti FROSINONE MULTISERVIZI S.P.A, le lavoratrici del servizio scuolabus con una nota informano i responsabili di servizio e del personale che al termine dell’ anno scolastico,  in assenza di programmazione estiva avrebbero preso servizio in altro ambito  come ormai da consuetudine in attesa di ordine di lavoro. Con quanto sopra specificato (TRAGEDIAAAA)  abbiamo messo il dito in un vespaio .L’APE REGINA SI é SENTITA SCAVALCATA , LO STAFFF SI é SENTITO UMILIATO, TUTTO L’AMBARADAM CHE RUOTA INTORNO ALLA DESTINAZIONE DI 10 LAVORATRICI ONESTE RESPONSABILI PROFESSIONALI, IN PRIMIS DONNE MADRI  LAVORATRICI..CON UNA PROPRIA DIGNITA' E DIRITTI INTOCCABILI, HA REAGITO.  OGGI CI SIAMO TROVATE DAVANTI AD UNA SPEDIZIONE PUNITIVA . La società ha necessità di personale al servizio ...verde ...è bastato cosi poco per mettere in luce il pensiero di destra ... o ha dato fastidio l’ iniziativa delle lavoratrici che hanno presentato la nota in società?  Non abbiamo paura di prestare servizio al verde ma si mette in risalto la necessità di  una corretta ,equa, senza alcuna forma di discriminazione, gestione del personale COSA CHE A UN PASSO DALLA CHIUSURA DELLA STESSA NON AVVIENE 

Comunicato stampa: Gaza Ministero per gli Affari dei detenuti
20 bambini prigionieri ad "Hasharon" hanno iniziato un sciopero della fame
a tempo indeterminato
Secondo fonti private del Ministero per gli Affari dei detenuti a Gaza, 20 bambini detenuti nel carcere di "Hasharon",  martedì 12 giugno hanno iniziato uno sciopero della fame ad oltranza per protestare contro le difficili condizioni in cui vivono e la mancanza di risposta dalla direzione carceraria alle loro richieste.
17 anni, Ahmed Lafi ha annunciato che 20 prigionieri hanno iniziato la sciopero della fame per protestare contro le condizioni incontrate dai detenuti in questa prigione per i minori e il deterioramento delle loro condizioni di vita. I membri della famiglia non sono autorizzati alle visite, non è permesso loro di studiare, non c'è la lavanderia cosicché debbano  lavare i panni a mano.
Ha spiegato che l'amministrazione penitenziaria persiste nella tortura e umiliazione dei prigionieri bambini anche dopo la firma dell'accordo fra il Comitato Supremo del direttivo dello sciopero e il servizio carcerario per terminare la Battaglia delle pance vuote, aggiungendo che l'amministrazione penitenziaria mette in  isolamento qualsiasi prigioniero che cerchi di rivendicare i propri diritt. Ha anche detto che le celle sono nei sotterranei, i bagni senza porte e vi è mancanza di cibo con una sola ciotola di riso per otto giovani. Inoltre, i prigionieri sono sottoposti a ispezioni e provocazioni effettuate dalla intelligence israeliana.
Il Dipartimento delle Prigioni ha anche usato orribili metodi di tortura per estorcere confessioni da questi giovani, violando brutalmente tutte le convenzioni internazionali che proteggono i diritti dei bambini.
Le autorità di occupazione israeliane hanno ancora in mano circa 190 bambini sotto i 18 anni di età nelle loro carceri e campi di detenzione, in circostanze analoghe a quelle in cui sono tenuti prigionieri adulti, in termini di trattamento dello spazio, crudeltà, malnutrizione e mancanza di assistenza sanitaria, tale che non vi è distinzione  tra il maltrattamento e la crudeltà  sui minori e adulti.
Gaza Ministero per gli Affari dei detenuti

Chi di "BISCOTTO" ferisce di "BISCOTTO" perisce

Luciano Granieri.

Anno pedatorio 2002. Mondiali di calcio Nippo-coreani.  L’Italia nella fase preliminare a gironi è inserita nel gruppo "G", comprendente: Ecuador, Mexico e (guarda un po’) Croazia. L’esordio è ottimo. La Nazionale allenata da Trapattoni, (che  guarda ancora un po’ sarà avversario dell’Italia la settimana prossima come allenatore dell’Irlanda) vince all’esordio con l’Ecuador 2 a 0 grazie a una doppietta di Vieri. Il Messico invece liquida la Croazia 1 a 0 con un rigore di Blanco. Nel secondo turno però i Croati, bestia nera della Nazionale,   puniscono gli italiani recuperando e superando in soli tre minuti 73° e 76° con Olic e Rapajc, il gol della speranza iniziale siglato dal solito Vieri al 54°. 2 a 1 per gli eredi Ustascia. La   Nazionale di Savoia  vestita  va nel panico. Alla fine della seconda giornata, avendo il Messico battuto l’Ecuador, la classifica vede la squadra centro americana a punteggio pieno: 6 punti, Italia e Corazia appaiate al secondo posto con 3 punti e l’Ecuador a 0 punti. 13 giugno 2002, va in scena l’ultimo atto del girone "G" di qualificazione. L’Italia, contro un Messico praticamente qualificato, è obbligata a vincere ma anche un pareggio potrebbe bastare per qualificarsi qualora i Croati perdessero con l’eliminato Ecuador. Il Messico, a scanso di equivoci, mette al sicuro la qualificazione andando in vantaggio con un gol di Borghetti al 34°, dopo di che smette di giocare. Anzi, quando arriva la notizia che l’Ecuador è inaspettatamente avanti sulla Croazia per 1 a 0 con gol al 48° di Mendez, la partita Messico-Italia diventa una farsa. L’Italia, contro una squadra ormai appagata, diventa padrona del campo e, ringraziando iddio, riesce a pareggiare con Del Piero al minuto 85. Qui finisce la partita. Gli ultimi 5 minuti non risultano negli annali del calcio, non sono stati praticamente giocati. Messico 1 Italia  1 – Ecuador  1 Croazia  0. Qualificati del girone "G": Messico e Italia, Croazia eliminata grazie al mega “BISCOTTONE” preparato dalle nazionali italiana e messicana. La giustizia ai danni dei calciatori di Savoia vestiti ebbe il modo di riaffermarsi per mano e fischietto dell’arbitro ecuadoregno (guarda ancora caso) Byron Moreno che agli ottavi di finale, contro la Sud Corea, ci condannò all’eliminazione espellendo ingiustamente “IL CAPITANO” Francesco Totti e annullando un gol validissimo all’”ANIMA CANDIDA DELLA ROMA” Damiano Tommasi . La Corea passò ai supplementari con il golden gol di una riserva del Perugia, tale Ahn Jung-Hwan, dopo che i 90’ minuti si erano conclusi sul risultato di 1 a 1 (Vieri al 18’ e Seol a due minuti dalla fine) . La giustizia ebbe modo di rifarsi pesantemente anche contro l’arbitro Moreno il quale venne arrestato per traffico di stupefacenti nel 2011. Tutta questo sfoggio di sapienza calcistica mi serve per affermare una cosa molto semplice. Uno dei primi “BISCOTTI” nella storia dei tornei per nazioni di calcio lo abbiamo impastato, cotto e servito “NOI” alla Croazia con l’aiuto del Messico. Francamente la cosa non mi dispiace. Non nutro molta simpatia per una schiatta CATTO-FASCISTA- RAZZISTA come quella croata . Però mi piacerebbe capire quando “IL BISCOTTO” è un fatto fisiologico e quando è una truffa. Solo pochi giorni prima l’inizio degli Europei, in pieno scandalo calcio scommesse, il capitano della nazionale Gigi Buffon, si stupiva dei giornalisti che si stupivano per certi risultati “acchittati”. “Alla fine di un campionato, o in certe particolare situazioni, due squadre che si incontrano fra di loro, potrebbero avere l’interesse a non farsi del male perché magari sono meglio due feriti piuttosto che un ‘MORTO’” Così argomentava il “DOTTO” portiere della nazionale. Appunto. Resta da intendersi su chi sia il morto. E se lunedì prossimo i feriti saranno Spagna e Croazia, che si accorderanno sul pareggio di 2 a 2 suonando la campana a morto per l’Italia? Perché scandalizzarsi? Perché fare titoloni preventivi sui quotidiani sportivi temendo la riproposizione dell’imbroglio ordito da Svezia e Danimarca ai danni dell’Italia occorso negli europei del 2008 ? Ah dimenticavo questo è il paese in cui la legge è uguale per tutti ma per alcuni è più uguale di altri. Se la nazionale subisce il “BISCOTTO” è la vittima di delinquenti imbroglioni, se invece la medesima “NAZIONALE” cucina e serve il “BISCOTTO” ad altre squadre fa un’operazione di salvaguardia, leccandosi le ferite, ma evitando di diventare cadavere. Personalmente credo che sarà più difficile per l’Italia battere l’Irlanda del tenace Trapattoni, piuttosto che subire una truffa dalla Croazia, ma soprattutto dalla Spagna, che in forza di campioni come Iniesta, Silva, Fabregas, Xavi, Xabi Alonso e molti altri, non lesinerà sforzi e abilità calcistica per vincere la partita. Infatti  mai rischierà di compromettere l’immagine di campione d’Europa uscente e campione del mondo con biechi giochetti sotto banco. Dunque se la squadra di Savoia vestita vuole qualificarsi pensi a battere l’Irlanda e lasci stare i COMPLOTTI.










giovedì 14 giugno 2012

Federico Palladini e la Banda della Scolopendra





Attorno al fuoco
(Attivart, 2012)

Sabato 16 giugno, ore 21.00, in Piazza L. Bonomo a Villa Santo Stefano (Fr)


«Il cerchio attorno al fuoco è il luogo dei racconti e l’ideale ambientazione di questo disco, con il quale voglio raccontare quello che ho vissuto, visto e sentito del mio paese e non solo, dall'infanzia fino a oggi: le persone, i luoghi, le storie, le leggende». Così Federico Palladini - originario del borgo di Villa Santo Stefano (Fr) - descrive il nuovo album che ha scritto e suonato, Attorno al fuoco, accompagnato dalla Banda della Scolopendra. Prodotto da Attivart, il disco contiene nove tracce (Villa di notte, Camilla invoca la luna, Il pescatore di galline, Roccobecco, Canemallanco e Manicolento, Gioia, Domenica di Pasqua, I prati del Macchione, Notte di San Giovanni, Il dono degli artisti), «con le quali canto ciò che di Villa Santo Stefano più mi ha affascinato o che ho appreso dai racconti delle persone più anziane», spiega Palladini. Che aggiunge: «Con l’arrangiamento di Attorno al fuoco si è puntato ad una struttura musicale leggera, anche con l’utilizzo di suoni non convenzionali. Fuori campo compaiono lamenti, voci di bambini, versi di animali, vociare di folla». Dunque i nove brani sono stati concepiti da Palladini come viaggi in bilico tra sogno e realtà. «Abbiamo registrato suoni emessi da porta-cd metallici, giornali, pezzi di plastica di varie forme e consistenza e bottiglie piene d'acqua, percussioni balinesi, un vecchio farfisa polveroso, fisarmonica, chitarre, senza rinunciare a sonorità elettroniche e soluzioni sperimentali proprio per creare una linea di continuità tra tradizione e attualità», precisa il cantautore, per il quale Attorno al fuoco rappresenta il terzo album solista, dopo Di notte (2004) e Punti di fuga (2010).

La Banda della Scolopendra:
Giovanni Mancini (chitarre), Matteo Panetta (violino), Davide Petrillo (fisarmonica e farfisa), Massimo Campasso (batteria e percussioni)
Con la partecipazione straordinaria del Coro Comunale di Villa S. Stefano, dell'organettista Pasquale Cipolla, delle anziane cantanti di S. Giovanni e di Paolo Tricca
Prima del concerto: proiezione del video-documentario "Attorno al fuoco"

Frosinone: Una pedalata per la vita

Claudio Martino


Organizzata dalla parrocchia del Sacratissimo Cuore di Gesù,
nell’ambito della festa parrocchiale 2012 (programma completo)
domenica 17 giugno 2012, con inizio alle ore 10.15,
avrà luogo “Una pedalata per la vita”, in memoria di tutte le vittime della strada
e perché tanti utenti della strada (tra i quali moltissimi ciclisti) non continuino a perdere la vita.
Il programma prevede il raduno, alle ore 10.15, in piazza Domenico Ferrante. Dopo la benedizione da parte del parroco, i ciclisti partecipanti compiranno il seguente percorso:
Piazza Domenico Ferrante – viale Tevere – via Po – via Aldo Moro – via Marco Tullio Cicerone – via Marcello Mastroianni – via Tommaso Landolfi – via Vado Del Tufo – viale Europa – via Claudio Monteverdi – via Grecia – via Valle Fioretta – via Pietro Mascagni – via Don Giovanni Minzoni – piazzale Alessandro Kambo – via Giacomo Puccini – via Marittima – via Piave – viale Tevere – piazza Domenico Ferrante.
    
Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada – onlus (AIFVS)
via Tiburtina, 80 – 03100 Frosinone – Tel. e Fax 0775/871525
Franco Cocco (337-922004)             Claudio Martino (338-3465874

Vendola rilancia la lista civica: “Non è una furbata, ma alta politica"

fonte: http://www.articolotre.com


I partiti, si sa, non godono certamente di ottima salute. Bersagliati da Grillo, paiono agli occhi dell’opinione pubblica un’accozzaglia di nullafacenti, truffatori e opportunisti bramosi di potere. Non è ovviamente così, in tutto e per tutto, però sta di fatto che dietro le quinte la politica si sta già muovendo per correre ai ripari. E non è un caso che sia partita la corsa alla Lista civica, al movimento, all’associazione, al nuovo soggetto, tutto fa brodo purché non venga pronunciata quella maledetta parola che deriva dal latino partiri (dividere).
E anche nel campo del centrosinistra l’argomento non può che essere di attualità, in fondo Grillo sta drenando consensi un po’ dappertutto. Oggi ha detto la sua Nichi Vendola, che in un’intervista al Tgcom24 ha definito “la lista civica a sostegno del centrosinistra non come una operazione di marketing o una furbata, ma piuttosto una grande operazione culturale e politica nel senso più alto del termine”.  “E’ questo quello che propongo a Bersani e a Di Pietro. Non essere direttori del coro, ma parte di un processo di rigenerazione, di un'idea nuova dell'Italia'' ha aggiunto il governatore pugliese, evidenziando: "coloro che dirigono i partiti del centrosinistra devono sentire la gravità del momento perché nel Paese cresce il disincanto e la rabbia cieca. Non si tratta di avere fretta di costruire un'alleanza, bensì un cantiere per una politica partecipata''.
ZEDDA. Uno dei nomi più gettonati per una ipotetica lista civica è certamente quello di Massimo Zedda, vero enfant prodige degli ultimi anni. In una città tradizionalmente di destra come Cagliari, è riuscito, da vero uomo di sinistra, a conquistare la fiducia di una larga fetta dell’elettorato. Lui però, per il momento, glissa sull’ipotesi candidatura e in un’intervista all’Unità dichiara: “non ci penso, milito in un partito politico, non mi interessa la lista civica. Inoltre in questa fase delicata e difficile per gli enti locali voglio dedicarmi alla mia città. Non voglio altre distrazioni”. Poi difende ancora la forma partito, dalla quale proviene fin dai tempi di quand’era ragazzo della Fgci. Il punto, riflette, è vedere se la politica è in grado di fare scelte coraggiose: “anche con una legge come il Porcellum- azzarda- i partiti potrebbero dare segnali di cambiamento, scegliendo le candidature migliori per il Paese, in grado di rappresentare davvero la società, ma fino ad ora hanno dimostrato di non riuscirci”. Ci riuscirà una lista civica?

Il CSV sbarca a Bruxelles

Coordinamento Valle del Sacco



Il giorno sette ed otto giugno 2012 si è tenuto a Bruxelles presso la sede del parlamento europeo, un seminario promosso dall'eurodeputato Niccolò Rinaldi, rivolto agli amministratori dell'Italia Centrale. Gli incontri erano  finalizzati ad informare gli amministratori degli Enti Locali riguardo la corretta gestione dei fondi strutturali europei ed i criteri con i quali impostare i progetti.


I lavori si sono aperti con  un escursus sulla situazione di difficoltà dovuta in primo luogo ai conflitti di competenza tra enti ma anche alla scarsa informazione che amministratori, parti sociali e cittadini hanno a riguardo di queste opportunità che l'Europa da anni offre.


Il Coordinamento Valle del Sacco (CSV) è stato loro ospite, per esporre lo stato di disagio della popolazione, e la mancanza di un serio progetto di risanamento del territorio. Per quanto ci riguarda è stato interessante ascoltare il primo cittadino di Capannori, Comune della Toscana, che ha spiegato come siano riusciti a realizzare  un ciclo virtuoso di gestione dei rifiuti che attualmente ottiene una percentuale di raccolta differenziata elevatissima. Peraltro le ultime scelte che hanno compiuto sono quelle di eliminare completamente da ampie zone della sua cittadina  la raccolta ed il conferimento della frazione umida attraverso la promozione massiva dell' autocompostaggio, con un significativo risparmio in bolletta.
Inoltre abbiamo appreso anche delle grandi difficoltà che ha avuto nel far comprendere la sua azione a livello regionale all’interno del suo stesso partito politico.


Per il nostro coordinamento e' stata importante  la seconda giornata .


Dopo la conferenza dei funzionari addetti alla gestione dei fondi strutturali,  abbiamo avuto l'opportunità di relazionare,  lo stato di dissesto ambientale della nostra valle nella sua completezza.
Abbiamo avuto così modo di mostrare il logo del coordinamento - l’ape arrabbiata, marker dell'inquinamento -, spiegare il perché ci siamo aggregati e unito le forze di tutti i cittadini associati, in particolar modo nei territori di Colleferro, Paliano ed Anagni.
Partendo dalla storia dei primi insediamenti industriali, abbiamo illustrato il perché, secondo noi, nel nostro territorio sono da sempre state localizzate le industrie ad alto impatto ambientale che hanno determinato le servitù ancor oggi in essere: le produzioni belliche, il pesante polo chimico per la produzione di insetticidi e composti chimici ed il cementificio a Colleferro; il polo farmaceutico nato con la Cassa del mezzogiorno più a sud; le industrie di oggi, soprattutto quelle per l'incenerimento di rifiuti e pneumatici, oltre che di biomasse.
Grande impressione hanno suscitato le mappe che evidenziano come nel raggio di pochi chilometri si concentrano un  numero considerevole di impianti. Anche i fotogrammi che riguardano la discarica di Colle Fagiolara e la sua storia, le continue proroghe determinate dalle logiche emergenziali hanno impressionato i presenti.
Di seguito sono stati elencati i processi in corso, la storia delle denunce, la mancata messa in sicurezza dei siti inquinati a dispetto delle ingiunzioni, gli esposti, i ricorsi al TAR, le sentenze della Corte dei Conti per danni alla Cassa depositi e prestiti e al Ministero dell’Economia e delle Finanze.


Abbiamo segnalato che Regione e Provincia, ancora aprono procedute di Vas e Via analizzando il singolo impianto proposto (come nel caso della Turbogas di Colleferro), non contemplando la necessità di verificare il contesto nel quale si inserisce l'impianto.
Le mappe che mostrano i siti inquinati e gli impianti presenti nelle nostre aree industriali, ma anche lo stato di abbandono dei siti industriali dismessi come quello di Castellaccio, la storia delle denunce  e l'alto numero di processi in corso, hanno lasciato ai presenti un ampio margine di riflessione.

Questi amministratori sono rimasti sopratutto stupiti del fatto che le ipotesi di reati sono state segnalate agli organi giudiziari da cittadini singoli o associati, e mai da istituzioni, un chiaro esempio di come la politica nel nostro territorio non e' stata in grado di sollecitare i controlli e governare le dinamiche in atto.

Gli attestati di solidarietà sono stati molti ed anche l'intenzione di sostenere le nostre rivendicazioni attraverso una costante opera di assistenza e consulenza.
Molti partecipanti si sono dichiarati disposti ad  avviare nel nostro territorio delle partnership che trovino il modo di replicare le buone pratiche realizzate altrove.

Il prossimo passo in Europa sarà chiedere audizione alla Commissione petizioni, la stessa che ha di recente accolto le istanze di Corcolle, per tentare di bloccare quanto previsto dal piano rifiuti della Regione Lazio.

La relatrice del CSV Rosamaria Chimisso, afferma che questo e' un primo traguardo, importante ed incoraggiante, si apre uno spiraglio ed è necessario saperne approfittare. L' impegno deve continuare con costanza e metodo.

Il CSV infine ringrazia l'on. N. Rinaldi per l'interessamento e la squisita ospitalità, nonché gli amici dei circoli di Italia dei Valori di Genazzano e Paliano che hanno voluto favorire questa iniziativa.


Valle del Sacco, 14.06.2012

mercoledì 13 giugno 2012

Spagna Crescono le lotte, si rafforzano i rivoluzionari

Intervista ad Angel Luis Parras, dirigente di Corriente Roja



a cura di Francesco Ricci



In Spagna non solo la crisi del capitalismo si sviluppa rapidamente ma con essa stanno crescendo anche le lotte dei lavoratori e dei giovani contro le politiche di austerità imposte dal governo borghese su dettatura della Troika. Pubblichiamo qui una intervista ad Angel Luis Parras, dirigente di Corriente Roja (Corrente Rossa), organizzazione rivoluzionaria spagnola in prima fila nelle lotte, alla vigilia del congresso in cui questa organizzazione discuterà la richiesta di propria adesione alla Lega Internazionale dei Lavoratori - Quarta Internazionale, l'Internazionale rappresentata in Italia dal Pdac.
L'intervista è stata realizzata quando era appena iniziata la mobilitazione di massa dei minatori delle Asturie: per questo il tema è solo accennato.  



Negli ultimi mesi la crisi del capitalismo si è aggravata anche in Spagna. Puoi darci qualche cifra che riassuma la situazione? Ad esempio, quale sono le cifre della disoccupazione?
Ufficialmente ci sono qualcosa come 4 milioni e 700 mila disoccupati, cioè il 25% della popolazione attiva: ma la cifra reale è ancora più alta e gira attorno ai 6 milioni. Tra i giovani la stima ufficiale è di una disoccupazione del 50%. E ci sono 1 milione e 700 mila famiglie che non percepiscono nessuna entrata. Un altro dato significativo è quello degli sfratti: 350 mila perché la gente non è in grado di pagare il mutuo.
Quali sono le principali misure anti-popolari che sta applicando il governo Rajoy di fronte alla crisi?
Tagli all'educazione e alla sanità pubblica, introduzione di nuove tasse e aumento delle rette universitarie sono alcune delle misure centrali che sta assumendo il governo. I tagli alle misure sociali sono continui.
I tagli di spesa nel bilancio dello Stato implicano non solo lo smantellamento dell'educazione e della sanità pubblica ma comportano oltre 700 mila nuovi licenziamenti.
Gli aiuti alle banche sono costanti e si sono intensificati specialmente adesso con l'intervento della Troika, con i 100 miliardi messi a disposizione del salvataggio delle banche spagnole. Per questo ogni giorno si pagano di soli interessi per il debito pubblico più di 110 milioni di euro.
Tutto ciò sta generando una crescente indignazione popolare, perché mentre si distribuiscono milioni di aiuti alle banche i lavoratori e le masse popolari sono colpiti da tagli ai servizi sociali e licenziamenti.
Puoi parlarci un po' del movimento di lotta? Come si sta sviluppando?
Ci sono innumerevoli lotte, scioperi, manifestazioni ogni giorno. L'anno scorso il centro della scena fu occupato dalle classi medie impoverite, la cui espressione più nota è stato il movimento 15M. Ma dalla fine dell'anno scorso è stato il movimento operaio a fare il suo ingresso in scena, in particolare i lavoratori del settore pubblico sono in prima linea contro il governo.
Lo sciopero generale del 29 marzo scorso e le mobilitazioni del 22 maggio sono state le espressioni più eclatanti di questa risposta dei lavoratori.
In questi giorni sono scesi in lotta i minatori delle Asturie e sono in agitazione anche i ferrovieri.
Il problema è che la politica delle burocrazie sindacali e di quelle politiche (Psoe, Izquierda Unida) consiste nel tenere tutte queste lotte separate tra loro, evitando un piano per unificarle, mentre in realtà tutti siamo in lotta contro i medesimi piani governativi e contro tagli e licenziamenti.
Ci spieghi cosa è e come si è sviluppato Hai que pararles los pies?
Hai que pararles los pies (Hqplp) è una piattaforma unitaria, un fronte che raggruppa organizzazioni sindacali, politiche e sociali a Madrid. E' nato come necessità per opporsi ai piani del governo e alla burocrazia sindacale complice di questi piani.
Hqplp ha sostenuto il respingimento dei piani del governo, sostenendo la necessità di una soluzione operaia e popolare alla crisi, un piano alternativo dei lavoratori e delle masse popolari. Per questo si oppone al pagamento del debito, difende un programma di classe, contro la disoccupazione, per la ripartizione del lavoro la riduzione delle ore senza riduzione di salario, un piano di opere pubbliche e sociali che generi impiego, il sussidio per tutti i disoccupati, il blocco degli sfratti, la difesa dell'educazione e della sanità pubblica.
Hqplp sostiene che per realizzare questi obiettivi è necessario espropriare le banche e porle sotto il controllo dei lavoratori; è necessario rompere con l'Unione europea e con l'euro, nella prospettiva di una Europa dei lavoratori e delle masse popolari. Ma l'unica via per questo sono le lotte, non i patti sociali con padroni e governo. Ecco perché Hqplp rivendica la necessità di un nuovo sciopero generale e di un piano che unifichi le lotte in tutta Europa.
Come Hqplp partecipiamo e promuoviamo riunioni del sindacalismo di classe e combattivo in tutto lo Stato spagnolo.
Come interviene Corriente Roja nelle lotte?
Come Corriente Roja abbiamo sostenuto le lotte, promuovendo raggruppamenti unitari come appunto Hqplp e riunioni del sindacalismo classista a livello nazionale. In queste mobilitazioni difendiamo un programma classista di uscita dalla crisi. Abbiamo partecipato alla costruzione di spezzoni classisti alternativi alle burocrazie nelle manifestazioni più importanti. Per noi è essenziale che un partito rivoluzionario si costruisca nel vivo delle mobilitazioni e all'interno delle strutture di lotta del movimento operaio e giovanile, lottando perché i movimenti assumano come proprio il programma rivoluzionario.
Ci stiamo costruendo, insomma, partecipando agli scioperi, alle lotte studentesche, alle manifestazioni di piazza, e lottando nelle strutture sindacali, studentesche e proletarie: perché pensiamo che questa sia l'unica maniera per realizzare il nostro obiettivo, cioè costruire nel fuoco della lotta una direzione rivoluzionaria che contenda la direzione del movimento agli apparati controrivoluzionario.
Corriente Roja terrà, all'inizio di luglio, un congresso importante. Quali saranno i principali temi in discussione?
Corriente Roja è nata come organizzazione indipendente nel 2004, quando rompemmo con Izquierda Unida. Fu un passo molto importante, tuttavia CR restava un raggruppamento centrista, oscillante cioè tra posizioni riformiste e posizioni rivoluzionarie, dove noi trotskisti eravamo una infima minoranza, per quanto impegnati a costruire lealmente questa organizzazione. Durante questi anni CR ha avanzato nella definizione del suo programma e del suo profilo politico, cosa che ha comportato la rottura con varie componenti staliniste di CR. Poco meno di un anno fa ha rotto con CR anche il settore che, seguendo la linea di Castro e Chavez, appoggiava Gheddafi e la dittatura siriana.
Queste scissioni lungi dall'indebolirci hanno consentito un salto qualitativo di Corriente Roja. Abbiamo fatto piccoli ma importanti passi avanti nel radicamento nella classe operaia e tra i giovani, al contempo delineando con chiarezza un programma rivoluzionario e dando vita a una strutturazione organizzativa differente dal passato.
In quest'ultimo anno, nel vivo dell'ascesa della lotta di classe che sta conoscendo la Spagna, Corriente Roja si sta sviluppando. Nel congresso nazionale che faremo in luglio vogliamo trovare una risposta alle sfide della prossima fase. Ciò che per noi significa chiarificare quale tipo di partito vogliamo costruire. Per questo uno dei punti centrali del congresso sarà la definizione di Corriente Roja come parte della costruzione di un partito mondiale per la rivoluzione socialista: e dunque la richiesta di un nostro ingresso nella Lega Internazionale di Lavoratori - Quarta Internazionale.

Vergogna

Ufficio Stampa Rete per la Tutela della Valle del Sacco



Definire vergognose le decisioni prese dal consiglio comunale di Colleferro che si sono tenute in questi giorni, è un eufemismo.
L’11 giugno è stata bocciata una mozione presentata dai consiglieri Sanna e Gessi  (a fronte delle molte richieste pervenute da parte dei cittadini)  con la quale si chiedeva di inserire nello statuto comunale un semplice ma fondamentale enunciato:  l’acqua è un diritto inalienabile e universale di tutti gli essere viventi;  con questa preziosa risorsa non si può fare lucro e non può essere soggetta alle leggi del  mercato.
Questi signori, che dicono di rappresentarci, hanno votato NO a questo sacrosanto diritto.
Hanno  considerato  carta straccia il parere chiaramente espresso dal 62% degli elettori di Colleferro che esattamente un anno fa hanno votato SI all’acqua pubblica.
Ieri è stata bocciata la mozione per la quale si erano espressi già positivamente i comuni di Paliano e Anagni sulla gestione dei rifiuti di Roma, sugli impianti di Trattamento Meccanico Biologico, sul piano rifiuti della Regione Lazio.
Prassi comune della maggioranza di Colleferro sostituire le carte in tavola e presentare un ordine del giorno assolutamente distante dai problemi reali e in molti tratti incomprensibile nei contenuti , dove la forma cerca di nascondere la logica della indifferenza e della prevaricazione  nei confronti della volontà dei cittadini.
Il gioco era troppo manifesto, i numerosi cittadini presenti sono intervenuti, affermando e dimostrando che la città è stanca di subire passivamente, facendo naufragare i restanti punti all’ordine del giorno.
I consiglieri di maggioranza si sono ritirati mostrando la loro vera natura, incapaci di eccepire sulle rimostranze forti e veementi, ma soprattutto circostanziate, da parte di una comunità stanca di essere costretta ad accettare gioco forza decisioni  che negli hanno prodotto danni profondi e diffusi alla propria salute ed al proprio benessere.
La vergogna li dovrà accompagnare a lungo e verrà continuamente rammentata loro nelle prossime sedute.
Si ringraziano i consiglieri di minoranza per aver presentato in consiglio comunale le richieste di una parte della società che si muove costantemente per la difesa dei propri diritti.

martedì 12 giugno 2012

Scuola: dimensionamento scolastico

da una segnalazione di Paolo Iafrate


"Per il Lazio è tardi, istituti ora già uniti"
Scuola, caos dopo il no agli accorpamenti


La Consulta boccia gli accorpamenti degli istituti e per la Regione è emergenza: il Piano di ridimensionamento che ha fuso le scuole con meno di 600 alunni nel Lazio è già stato applicato "e  dice l'assessore all'Istruzione della Pisana  se si torna indietro salta l'anno scolastico".

QUINDI È di nuovo caos sui "maxi istituti" che dal prossimo settembre accorperanno scuole materne, elementari e medie. Giovedì scorso, dopo il ricorso di sette regioni (Toscana, Emilia-Romagna, Liguria, Umbria, Sicilia, Puglia e Basilicata), la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima da parte dello Stato l'imposizione del numero minimo di mille alunni per questi istituti comprensivi  -  obbligo previsto dalla manovra estiva 2011 per ragioni di risparmio  -  perché una tale decisione sulla rete scolastica sarebbe invece spettata alle Regioni.


La sentenza (n.147) della Consulta ha spiazzato l'amministrazione del Lazio, che lo scorso febbraio aveva approvato con una delibera di giunta il proprio piano per il prossimo anno applicando i criteri nazionali, nonostante molte polemiche da parte dell'opposizione, delle scuole e dei genitori, che avevano tentato anche diversi ricorsi al Tar, alcuni andati a buon fine, altri bocciati. "Ora è troppo tardi per rivedere il piano: se lo facessimo, le scuole rischierebbero di non aprire a settembre  -  spiega l'assessore all'Istruzione, Gabriella Sentinelli  -  Stiamo comunque aspettando indicazioni da parte del ministero


dell'Istruzione e nel frattempo stiamo studiando il da farsi". Stando al pronunciamento della Consulta, la palla ora dovrebbe passare proprio alle Regioni, competenti a legiferare in materia.



Ecco perché l'opposizione alla Pisana chiede che si faccia marcia indietro: "La sentenza della Consulta è un'opportunità per cancellare l'ultima riforma Gelmini-Tremonti e ridiscutere le norme sul dimensionamento scolastico approvate dal governo Berlusconi, ascoltando le esigenze del territorio" dichiara Giulia Rodano, consigliere Idv. Mentre il collega Fabio Nobile (Fds) attacca: "L'assessore Sentinelli, che ha deciso di non raccogliere il nostro invito a impugnare di fronte alla Consulta la legge 111/2011, come hanno fatto le 7 Regioni che ora hanno dimostrato essere nel giusto, è l'unica responsabile di questo pasticcio. Dovrebbe trarne le conseguenze e dimettersi".


Ma Sentinelli respinge le critiche: "Anche il Lazio in Conferenza Stato Regioni aveva chiesto lo slittamento di un anno dell'applicazione dei criteri stabiliti dalla manovra e, quando le altre regioni si sono rivolte alla Corte, noi abbiamo assunto un atteggiamento istituzionalmente responsabile, perché sapevamo che il giudizio sarebbe arrivato già a cose fatte e sarebbero comunque state tagliate molte dirigenze".

Anche Paolo Bianchini (Pd), presidente della commissione scuola della Provincia, così come i consiglieri comunali Gemma Azuni (Sel) e Paolo Masini (Pd), chiede che "la governatrice Renata Polverini e l'assessore Sentinelli si prendano la responsabilità di questo caos e rivedano il piano" bloccandone l'attuazione. E aggiunge: "E' urgente intervenire subito perché il pasticcio mette a rischio il regolare svolgimento del prossimo anno scolastico: qualunque scuola oggetto di dimensionamento sulla base del numero ora potrà fare ricorso e vincere". E, del resto, l'associazione nazionale insegnanti e formatori (Anief) ha già annunciato che impugnerà "tutti i decreti regionali su cancellazioni e accorpamenti di istituti". Anche per questo, la Flc-Cgil chiede che venga riconvocato un tavolo regionale.


Cassino: Bilancio Comunale

Riccardo Palma PRC segreteria Cassino


In data di ieri si è svolto un incontro con una delegazione del Partito della Rifondazione Comunista di Cassino ed il Sindaco Petrarcone. L’incontro voluto fortemente dal Partito era finalizzato alla discussione del Bilancio di Previsione che è prossimo nella discussione consiliare. Il documento contabile rappresenta la cornice entro cui praticare l’azione amministrativa. La non chiara situazione debitoria, il cui ammontare sembra crescere nel tempo, ha posto il Partito nelle condizioni di “esigere” un incontro con il primo cittadino per portare a casa dei punti irrinunciabili. La costituzione di una commissione d’inchiesta sui debiti comunali e, in attesa della effettiva costituzione della stessa, l’invio immediato alle autorità competente (Procura, Corte dei Conti) degli incartamenti di atti che hanno evidenti elementi di irregolarità quindi con rilevanza civile e penale.
Questi due elementi sono apparsi per il Partito condizione sine qua non per poter discutere di merito sul Bilancio. Una operazione che non è demagogia ma un modo per restituire alla gente la giusta credibilità e moralità di una politica che si fa sempre più tecnica e meno politica. Una operazione di trasparenza che non solo tutta la maggioranza dovrebbe condividere ma anche l’opposizione che si dichiara disponibile ad offrire piena collaborazione di merito. Le nostre proposte sono state accolte dal sindaco che ha confermato alla delegazione la presa di posizione di sostenere le proposte a tutti i livelli.



Cassino, 12.06.2012