Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 14 maggio 2011

Alemmanno Compra CasaPound

 Nando Simeone

Loro si definiscono «Fascisti del Terzo Millennio». E nella Roma di Alemanno si sono subito sentiti padroni. Tanto che, nel primo anno della nuova era, sono corsi a scrivere nel marmo la loro insegna sullo stabile di via Napoleone III, occupato dal 27 dicembre 2003: C-a-s-a-p-o-u-n-d. Le nostalgiche lettere cubitali campeggiano da allora, a pochi metri dalla stazione Termini, sulla facciata di marmo bianco, quartier generale dei cuori neri d’Italia, a segnare una presa di possesso, sempre più duratura. 

Specie ora che il Comune di Roma ha deciso di spendere 11,8 milioni per acquisire definitivamente dal Tesoro lo stabile fin qui di proprietà del Demanio. «In realtà - se la ridono a Casapound - al catasto quando lo abbiamo occupato risultava ancora di proprietà dell’Enims, un ente fascista discolto nel 1945». In epoca più recente, vi avevano trovato sede gli uffici del ministero dell’Istruzione. Ad ogni modo da un punto di vista patrimoniale, fin qui, quello stabile dipendeva dal ministero del Tesoro. 

Adesso non più. Nel frattempo, infatti, anche il Comune di Roma ha cambiato insegna, diventando Roma capitale. Uno dei primi atti del federalismo concordato con Tremonti per risollevare le sorti economiche della città eterna?



Arte e Follia

a Cura di Art Qube


Arte genio e follia. Il giorno e la notte dell’artista rappresenta il tentativo di indagare il rapporto tra produzione artistica e disagio mentale in un precorso che attraversa momenti fondamentali dell’arte. Opere tra dipinti e sculture, alcune delle quali di grande impatto emotivo, illustrano il complesso rapporti tra erte e follia dando vita al percorso espositivo. L’inteto è quello di indagare “l’essere nel mondo” degli artisti attraverso i loro lavori , senza rinunciare alla prospettiva storica e a tutti quei contributi di chi ha studiato arte , genio e follia da punti di vista differenti, di natura artistica, scientifica e medica.  In mostra le opere dei protagonIsti realizzate presso il Music Bar Elleti dando così una vota artistica al centro storico  della Città di Frosinone. Gli artisti sono: Donatella Francati, Fausta Dumano, Luciana Lisi, Andrea Bottini, Rocco Lancia, Roberto Vadalà, Valerio Compagnone, Natascia Stirpe, Davide Noro e Marco Castagnacci 




"Ecco finalmente svelata da un’altra se stessa
inviolabile
la personalità sconosciuta poetica
di Violette Noizeres assassina come uno è pittore
 Guy Rosey.

Violette Noizeres  fu condannata a morte, pena poi commutata all’ergastolo ,  per un fatto di cronaca che sconvolse tutta la Francia . Nel 1930 Violette Noizeres all’età di diciotto anni, uccise la madre e attentò alla vita del padre. Questo grave fatto di cronaca svelò la doppia personalità di cui era vittima . Da un lato c’era la vita normale di una studentessa piccolo borghese , un modello dell’innocenza  giovanile . Dall’altro una vita persa, passata vicino a prostitute, una vita consumata da un delirio artistico, tipico di un pittore in preda ad un furore crativo. Violette Noizeres in virtù della sua personalità creativa ma spietata nel 1933 divenne un simbolo della sinistra e oggetto di venerazione dei surrealisti che la elessero a icona di liberazione dalla classe borghese. Il  suo omicidio fu  interpreteato come un gesto rivoluzionario contro l’immagine perbenista della borghesia .

I brani: Hommage a Violet Noizeres e Acrostico in memoria di Laio sono degli Area

le foto sono di Fausta Dumano
Luc Girello.

Ri- Scopriamo le terme Romane

Francesco Notarcola                                                            

HAPPENING DAY 2011

                               La CONSULTA delle ASSOCIAZIONI presenta “
                          RI-SCOPRIAMO LE TERME ROMANE di   FROSINONE”
Programma della manifestazione:
ore 10.30
Apertura Happening- Benvenuto e presentazione dell'Happening Day
Francesco Notarcola - Presidente Consulta delle Associazioni
ore 10.45
Frosinone Nascosta e DimenticataUn percorso alla scoperta dell'antico accompagnati da una guida del Centro Guide Cicerone - Anfiteatro Romano Viale Roma
- Fontana Bussi Viale Roma
- Necropoli VolscaVia Maria
- Terme RomaneVia G. De Matthaeis
ore 10.45
WorkShop di Fotografia - Associazione Fotografica Frosinone
- Collettivo Artiste e Fotografe
ore 10.45
WorShop di Pittura – ArtQube
ore 10.45
WorShop Fumetto - “Lo sbronzo di Riace”
ore 10.45 
WorkShop Laboratorio per la costruzione di Aquiloni
ore 11.00
Spazio Bimbi
ore 13.00
PIC-NIC In Villa (Pranzo a sacco)
ore 14.00
Apertura Mostra dei Lavori WorkShop
ore 14.30
Spazio Giochi - “ Emozioni a naso in su !”
Il Volo degli Aquiloni
ore 15.00
Spazio Musica – Federico Palladini
ore 15.45
Frosinone nell'Età Romana
Conoscere il luoghi, le strutture, i palazzi, della Frosinone Antica
Relatore: Francesco Antonucci
La dieta mediterranea e alcune ricette degli antichi romani a cura di Pina Sangiorgi
ore 16.20 Spazio Comico/teatrale con la partecipazione di Guglielmo Bartoli
ore 17.00 L'Importanza e la scoperta delle Terme Romane di Frosinone
Relatori: Francesco Antonucci
Luca Oropallo
www.termeromane.info 

Berlusconi pensionato al Quirinale

Mario Saverio Morsillo


Il motivo reale per cui Berlusconi va cianciando di ridimensionare i poteri del Presidente della Repubblica non è, come sembra a molti, il suo dissidio col Quirinale.Il motivo è sempre quello che lo ha spinto a scendere in politica: salvare il suo flaccido deretano( come assicura Nicole Minetti che li conosce bene, sia Berlusconi che il suo culo) dagli strali di una magistratura brigadisto-comunista, che gli vuole ignobilmente fare scontare la marea di crimini finanziari che ha commesso. In effetti, il Presiniente del Consiglio sa che ormai la sua parabola
elettorale è finita. Ha vinto il berlusconismo, siamo tutti molto meno liberi e molto più coglioni, ma lui, Berlusconi, è al tramonto. Come salvarsi dalla svergognata magistratura ? Un'unica possibilità: farsi eleggere Presidente della Repubblica. Ma con gli attuali sia pur risicati poteri del Quirinale sarebbe impossibile trovare una maggioranza che, in mafiosa concordia, gli consenta il raggiungimento di questo traguardo. Il messaggio che il Cavaliere ha lanciato ai suoi sedicenti avversari con il folle attacco ai 'poteri eccessivi del Quirinale' è quindi il seguente: "Mi tolgo dalle balle, occuperò una carica dello Stato totalmente inutile, farete Primo Ministro chi volete, purchè mi consentiate di non essere processato" (in Italia, il Capo dello Stato può finire sotto processo per impeachement solo per Alto Tradimento).

Perché votare sì al referendum sul nucleare

 Coordinatore della Legambiente per la provincia di Frosinone Francesco Raffa


Nell'ambito delle attività previste dal Comitato di Frosinone per il Referendum Contro il Nucleare, il Circolo “Il Cigno” della LEGAMBIENTE, comunica che sabato 14 maggio 2011 (nel pomeriggio dalle ore 17.00 alle ore 20.00) e Domenica 15 maggio (dalle ore 9.30 alle ore 13.00 e dalle ore 17.00 alle ore 21.00) si svolgerà l’iniziativa di volontariato ambientale, “UN SI PER DIRE NO - STOP AL NUCLEARE” consistente sostanzialmente in un’azione di sensibilizzazione sui temi referendari, sugli effetti dell’energia nucleare e sui disastri ad essa connessi.
Nell’occasione sarà allestito un banchetto, nei pressi della chiesa Sacra Famiglia in via Don Minzoni, presso cui è prevista la distribuzione di volantini e di materiale informativo del Comitato nazionale del referendum e della Legambiente.
Si coglie l’occasione per porgere distinti saluti.
Per i dettagli organizzativi
Francesco Raffa 339.1886677

Perché votare sì al referendum sul nucleare

1. Il nucleare è una tecnologia pericolosa

Come dimostrano la tragedia giapponese di Fukushima e il disastro di Cernobyl, non esiste tecnologia che possa escludere il rischio di gravi incidenti con fuoriuscita di radioattività.

2. Le centrali rilasciano radioattività nell’ambiente anche nel normale funzionamento

Un impianto nucleare emette radioattività anche senza incidenti. I bambini che abitano vicino alle centrali corrono maggiori rischi di contrarre la leucemia. L’agricoltura e il turismo rischiamo di essere pesantemente penalizzati.

3. Lo smaltimento definitivo delle scorie è un problema irrisolto

Le scorie sono molto pericolose e restano radioattive per decine di migliaia di anni. Non esiste al mondo un deposito definitivo per smaltirle in sicurezza per un periodo così lungo. 

4. Il nucleare è una fonte energetica molto costosa

L’elettricità dall’atomo, considerando anche la dismissione delle centrali e lo smaltimento delle scorie, costa più delle altre fonti di energia. I maggiori costi inevitabilmente verranno scaricati nella bolletta dei cittadini.

5. Il nucleare non riduce le importazioni

Il nucleare produce solo elettricità (pari a solo il 25% dei consumi energetici dell’Italia) e non viene usato per alimentare il settore dei trasporti, produrre calore per l’industria e per gli edifici. Per questo non ridurrà in modo significativo le importazioni delle fonti fossili: infatti in Francia, noto paese nuclearista, il consumo procapite di petrolio è più alto che in Italia.

6. Il nucleare produce pochi posti di lavoro

Una centrale in costruzione produce 3.000 posti di lavoro, che si riducono a 300 nella fase di esercizio. In soli 10 anni la Germania può vantare 350.000 addetti nel settore delle rinnovabili, mentre in Italia al 2020 con le fonti pulite si potrebbero creare almeno 200mila posti di lavoro.

7. Le centrali utilizzano l'uranio, materia prima in via di esaurimento

L’uranio è una materia prima che deve essere importata. È una risorsa limitata, disponibile in natura ancora per qualche decina di anni, come il petrolio e il gas.

8. La legge italiana prevede l’uso dell’esercito per realizzare le centrali

Grazie alla legge approvata nel 2009 il governo italiano può usare l’esercito per imporre al territorio la costruzione delle centrali nucleari, con inevitabili conflitti istituzionali e sociali.

9. L’Agenzia per la sicurezza nucleare è a favore dell’atomo

I membri dell’Agenzia, a partire dal presidente Umberto Veronesi, minimizzano ogni problema del nucleare, dallo smaltimento delle scorie all’insicurezza delle centrali. Sono quindi a favore dell’atomo: un interesse di parte come può garantire la sicurezza dei cittadini?

Tra i paesi  industrializzati, l’Italia è stato il primo ad uscire dall’atomo. Nei prossimi anni ci seguirà la Germania. Perché tornarci?

Legambiente è tra le 60 associazioni che hanno costituito il comitato referendario "Vota SI' per fermare il nucleare" www.fermiamoilnucleare.it

 

venerdì 13 maggio 2011

Il governo ha passato ogni limite

Carlo Smuraglia  Presidente Nazionale dell'ANPI                                           
 
Ancora una volta, da parte di esponenti del Governo, si è oltrepassato  ogni limite, con rinnovati attacchi alla Magistratura, con l'incredibile aggressione verbale nei confronti di una Magistrata della Procura della Repubblica di Milano, con la proposta di ridimensionamento dei poteri del Presidente della Repubblica,  con  correlativo aumento di poteri in favore del Governo, con riferimenti irrispettosi nei confronti della Corte Costituzionale e relative proposte di modifica, insomma con rinnovate ed esasperate manifestazioni di spregio nei confronti delle istituzioni di garanzia. Il tutto accompagnato dalla dimostrazione di una inequivocabile vocazione autoritaria e dall'incredibile proposta di una commissione parlamentare d'inchiesta sull'operato di alcuni settori della magistratura.    Ritengo che  queste dichiarazioni e proposte, assieme ai continui attacchi   alla Costituzione, siano insopportabili per tutti coloro che hanno a cuore  le sorti della democrazia e ritengono che una corretta convivenza civile non possa che fondarsi sul confronto e sul rispetto delle regole, delle istituzioni e delle persone, nonchè su principi intangibili come quello della divisione dei poteri.
Valuteremo  nel prossimo Comitato Nazionale dell'ANPI le iniziative che sarà opportuno adottare affinchè questo Paese smarrito  (nel quale, oltretutto, si plaude ad un imprenditore condannato per la morte atroce di otto lavoratori e si considera la sicurezza del lavoro come un lusso che il Paese non può permettersi) possa tornare ad essere quella democrazia fondata sul lavoro, sull'uguaglianza, sulla dignità che fu sognata dai combattenti per la libertà e realizzata da una Costituzione che, per i principi ed i valori che rappresenta, deve essere cara al cuore ed alla ragione di tutti gli italiani.

Ora nulla sarà più lo stesso

Danilo D'Antonio Monti della Laga Italia  Centrale



Gentile Presidente,

le presento i miei migliori riguardi.

Da semplice cittadino qual io sono, la ringrazio per aver rimarcato il pessimo operato del Governo.

Son qui però pure a ricordare che, parafrasando una profetica visione di Carlo Levi, quello straordinario movimento popolare che si chiamava Resistenza non ha avuto uno sviluppo nei fatti, rinnovando le strutture del Paese, ma è stato subito respinto tra i ricordi storici, ancora oggi essendo rinnegato come attiva realtà  .

E così, a distanza di sei decenni e più dall'avvento della Repubblica, la nostra Funzione Pubblica, la scuola, l'università , la RAI, la Magistratura, ogni Ente Pubblico conserva ancora oggi una concezione, un assetto, una struttura, un piglio del tutto antidemocratici, autoritari, assolutistici, dispotici. 

Signor Presidente, nessuna società può dirsi democratica fintantoché abbia degli assunti a vita nei fondamentali ruoli e poteri della Res Publica. Signor Presidente, piuttosto che perdere tempo con Berlusconi, che tra poco se ne dovrà andare per regolare rinnovo democratico, si renda conto che invece gli STATALI ce li dobbiamo tenere finché campano!!!

Per questo, Signor Presidente, si impegni anche lei a far sì che la Funzione Pubblica diventi democratica:


FUORI GLI STATALI DAI PUBBLICI RUOLI,
DENTRO A ROTAZIONE CITTADINI PREPARATI.


Signor Presidente, ora c'è Internet. Ora noi CITTADINI abbiamo Internet!

ORA NULLA SARA' PIU' LO STESSO. Ora non si potranno più fare i giochi di un tempo.

Decida lei, decidete voi tutti dell'ANPI, se volete essere DAVVERO ANTIFASCISTI o solo per finta, se volete aiutare il Paese a portare a compimento la LIBERAZIONE oppure rimanere dalla parte di una struttura che è rimasta antidemocratica, retrograda, burocratica, gerarchica così come la concepì e la sviluppò il FASCISMO.


64 anni e gli statali stanno ancora tutti lì! Come volle Mussolini!

Questo NON è più tollerabile. Soprattutto per degli ANTIFASCISTI!

E' una vergogna che questo stato di cose sia durato tanto a lungo.



giovedì 12 maggio 2011

Racconti di donne

Fausta Dumano

Blocco notes, giovedi 12 maggio,''MEDEA, LA DONNA, LE SUE LUCI, LE SUE OMBRE'' l' occasione è offerta dalla coraggiosa cooperativa gea,una cooperativa quasi tutta al femminile, che si interessa di donne, minori con disagio, specializzata nel disturbo borderline. La redattrice di aut è nelle vesti di docente, ha accompagnato gli studenti , nel corso della mattina c'è anche la premiazione del concorso''ARMONIE E DISARMONIE'' , la sezione giovanissimi è stata vinta da una studentessa del liceo artistico, GIULIA BRAGALONE. Della serie piccole grandi rivincite, proprio nella struttura che ha disintegrato il polo artistico, viene premiata un' artista. Blocco notes, la redattrice prende diligentemente gli appunti, ma potrebbe dividere il blocco notes in due, questa volta le vincitrici dell' oratoria sono le donne dalla prof alla neuropsichiatra, dalla mamma alla giornalista, i loro interventi sono a braccio,non leggono una fredda relazione, sono travolgenti, cariche di passione, emozionate ed emozionanti, raccontano ad una platea il loro privato.''PAROLE PRIVATE PER ESSER DETTE IN PUBBLICO'' direbbe MOZZI.....la neuropschiatra RITA SCHIARA racconta l' adozione come madre, VERONICA AVRESA di professione mamma si racconta nel suo ruolo di mamma, ma anche di figlia adottiva, la giornalista NICOLETTA SIPOS affronta il tema di ''PERCHE' IO NON POSSO??''''L' inseminazione articiale,la prof FRANCESCA MAURA TIENE UNA LEZIONE A 360 GRADI SU MEDEA E LE ALTRE. Una lezione travolgente, qui la parola femminismo non è un tabù.....medea dall' antichità a PASOLINI, favoloso il passaggio su SIBILLA ALERAMO. I maschietti oggi, ad eccezione del dottore PASCULLI, sono freddi , sciorinano dati interessanti, statistiche,tanto da spingere il desiderio represso del ''vado al bagno''Il fotoreporter della giornata è BRUNO MACCOTTA,che sarà premiato nella sezione visiva adulti.Un corto fuori concorso di una donna, malata dell' animaaffronta il problema del chiusi di ogni dove si soffre......

Professori politicizzati

Giovanni Morsillo

I professori politicizzati devono essere perseguiti. Male, anzi, malissimo! A parte la chiarissima violazione del principio della libertà di insegnamento che non è teorico ma attiene alle libertà del cittadino; a parte ancora il fatto che gli insegnanti vengono selezionati (dopo formazione nelle scuole italiane in potere di rilasciare titoli validi all'esercizio della professione) in concorsi pubblici con tanto di commissioni ministeriali, anche se adesso non vanno più di moda e si procede con una sorta di caporalato sub-regolamentato; a parte che nella valutazione della presunta politicizzazione degli insegnanti non sembrano entrare le convinzioni religiose, ci sembra che questo nuovo colpo di mortaio alla libertà degli italiani prefiguri piuttosto una messa sotto il ricatto dei dirigenti per gli insegnanti scomodi. Come si fa, ad esempio, a stabilire se un insegnante è politicizzato un tanto che basti a sbatterlo fuori dalle patrie aule scolastiche? Ci saranno commissioni che valuteranno con che foga parla del Risorgimento? O si studieranno le sue lezioni sull'Impero romano? E se è un insegnante di matematica, basterà citare Einstein per essere arruolato nei disfattisti, o Odifreddi per meritare il ludibrio? Se poi si insegna Scienze (noi siamo all'antica, chiamiamo le cose in italiano), si potrà dire che l'Uomo discende dalla scimmia (sebbene qualcuno stia velocemente risalendo) oppure sarà indispensabile aggiungere il prologo "Secondo alcune teorie..." e poi dichiarare in fretta che "Ma non si hanno certezze, più definita è l'idea di una creazione divina...". 
Personalmente, ci siamo formati nelle discipline di Storia e di Filosofia (che scriviamo con la maiuscola per profonda riconoscenza e reverenza dovuta) con docenti alternativamente di altissimo e infimo valore, tutti cattolici. E non di sisnistra. Alcuni (quelli alti) davvero stimolanti e di grande capacità nell'appassionare gli studenti alla materia, rispettandone le pur acerbe convinzioni ed aiutandone la ricerca intellettuale, con grande senso della responsabilità di guida (e non di padrone) che l'insegnante deve avere. Altri, (quelli meno dotati), mediocri anche sul piano intellettuale, oltre che culturale e formativo, con scarse doti di sensibilità, ma non pericolosi. Magari un po' perdigiorno, ma non in grado di costringere gli allievi innocenti a forgiarsi un'idea conforme alla linea politica dei professori. In lettere italiane  e latine, esclusa una parentesi di un solo anno, abbiamo avuto il piacere di conoscere un'infinità di insegnanti, alla faccia della continuità, ma sempre tutti stranamente democristiani DOC, che però generalmente non impedivano un lavoro serio, proficuo e culturalmente aperto. Che poi alcuni allievi più zucconi come noi abbiano appreso poco, fa statistica ma non cambia la sostanza. Matematica e scienze le abbiampo affrontate (Liceo Scientifico) con docenti anche qui di volta in volta nuovi, il che ci ha garantito un panorama vasto da vera par condicio. Tuttavia, non ci è mai sembrato che un integrale o una derivata potessero essere di destra o di sinistra. I nostri riferiemnti topografici sono stati sempre e solo le ascisse e le ordinate, che non sono opposte ma perpendicolari. Inoltre, il punto di partenza delle coordinate (che potrebbe idealmente assomigliare al centro) era lo zero, che non ci pare fosse una gran considerazione di sé, se espressa da democristiani...
Dopo tutta questa odissea liceale, quale risultato abbiamo? Che i poveri professori centristi, democristiani, qualche reazionario che non manca mai, hanno prodotto una classe nella quale, su sedici diplomati, otto erano comunisti nelle varie connotazioni (all'epoca c'era Lotta Continua, gli Indiani Metropolitani, Autonomia Operaia, e un sacco di altri ultrarivoluzionari che chiamavano nemici del popolo noi poveri comunisti della FGCI), due o tre democristiani o socialisti, il resto se ne stropicciava allegramente.
Adesso nostro figlio, che frequenta una scuola assai più qualificata della nostra, si trova a confliggere con docenti di Storia, Filosofia, Lettere antiche e moderne, Scienze e Matematica, che vanno dal moderatissimo spirito democratico alla reazione più rozza. Questo non gli ha impedito di maturare una coscienza, acerba e vigorosa, da comunista impegnato e serio.
Forse per opportunismo dovremmo quindi plaudire all'idea normalizzatrice di questi campioni della scemenza che teorizzano madrasse talebane al posto di scuole laiche e democratiche. Ma abbiamo troppo rispetto per i principi, per piegarli alla convenienza, e quindi nonostante tutto sia a favore del nostro sostegno alla richiesta stravagante del governo, noi di fendiamo una scuola dove possano insegnare perfino i comunisti, continuando a celare la speranza che restino in molti i professori conservatori capaci di far nascere coscienze rivoluzionarie, come i nostri a suo tempo hanno fatto.
Saluti.
GM
__________________________________________________

Un emendamento che andrà legato alla proposta di legge , sui professori politicizzati, prevede sanzioni anche per i professori tifosi.  Il caso di Lorenzo è sintomatico in . L'alunno frequentando un Liceo Classico di Roma (non citiamo il nome per la privacy) ha un professore di educazione fisica tifosissimo della roma.......ECCO I RISULTATI .


NUCLEARE: BANCHETTO SABATO 14 E DOMENICA 15 MAGGIO

Francesco Raffa



Nell'ambito delle attività previste dal Comitato di Frosinone per  il Referendum Contro il Nucleare, il Circolo “Il Cigno” della LEGAMBIENTE, comunica che sabato 14 maggio nel pomeriggio e Domenica 15 maggio in mattinata (e forse anche nel pomeriggio) si svolgerà l’iniziativa di volontariato ambientale, denominata “ Fermiamo il nucleare“  consistente sostanzialmente in un’azione di sensibilizzazione sugli effetti dell’energia nucleare e sui disastri ad essa connessi.

Nell’occasione sarà allestito un banchetto, nei pressi della chiesa Sacra Famiglia in via Don Minzoni, presso cui è prevista la distribuzione di volantini e di materiale informativo del Comitato nazionale del referendum e della Legambiente.

In termini di presenze il banchetto potrebbe cavarsela anche da solo ma chi volesse partecipare è comunque il benvenuto.
Più siamo e meglio stiamo.
Si coglie l’occasione per porgere distinti saluti.
Per i dettagli organizzativi
Francesco Raffa  339.1886677




Aeroporto di Frosinone “Convocare subito le commissioni”

Ufficio Stampa Fds Regione Lazio





Convocare subito un’audizione congiunta delle tre commissioni regionali, ambiente, mobilità e bilancio per affrontare complessivamente e in forma partecipata le problematiche relative alla realizzazione dell’aeroporto di Frosinone”. E’ quanto afferma il capogruppo della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio, Ivano Peduzzi, che ha inviato le richieste di convocazione come già sollecitato dalle associazioni che si stanno mobilitando contro l’apertura del nuovo scalo.

“Il coordinamento No Aeroporto di Frosinone – continua Peduzzi – lamenta da tempo la  mancanza di un processo partecipativo nei procedimenti attuati per la realizzazione dello scalo e ribadisce che l'area destinata a tale scopo risulta essere ad alto rischio ambientale. Per queste ragioni – conclude il capogruppo – riteniamo ancora più urgente dare seguito alle loro richieste e avviare un confronto che porti allo sviluppo sostenibile e al rilancio del frusinate e dell’intera Valle del Sacco”.

Il sindaco compra la casa a CasaPound

Fabio Nobile



1,8 milioni per acquistare il palazzo di via Napoleone III, occupato da Casapound nel 2003 e da allora divenuto sede dell’organizzazione di estrema destra: questo è quanto programmato dal Dipartimento Patrimonio e Casa del Campidoglio e contenuto nel bilancio di Roma Capitale che sarà discusso il 30 maggio”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale della Federazione della Sinistra, Fabio Nobile.
“Il Comune –spiega Nobile- ha deciso di stanziare quasi 12milioni di euro per acquistare dal demanio l’immobile tramite permuta di beni patrimoniali. Una scelta incomprensibile e provocatoria che vorremmo ci venisse spiegata dallo stesso sindaco di Roma”.
“Alemanno –conclude- chiarisca lo scopo di questa acquisizione immobiliare: il Campidoglio compra gli spazi occupati per liberarli e riconsegnarli alla città o per fare un favore ai fascisti del terzo millennio che li occupano?”.


Sospendere i professori spoliticizzati? Telefonate subito!

Fonte http://www.ilmegafonoquotidiano.it


I professori che faranno propaganda politica o ideologica nelle scuole potranno essere puniti con la sospensione dall'insegnamento "per almeno 1-3 mesi". È quanto prevede, in estrema sintesi, la proposta di legge appena presentata alla Camera dal deputato del Pdl Fabio Garagnani, componente della Commissione Cultura di Montecitorio.


TELEFONATE SUBITO!!!!!!


- Pronto  Vorrei denunciare una maestra comunista.
- Molto bene, dica pure!
- Insegna alle elementari (segue nome scuola)  ed è un elemento pericoloso. Dice ai bambini che i partigiani erano dalla parte della ragione e i fascisti dalla parte del torto.
- In quale scuola insegna?
- Nella mia stessa scuola [segue nome dell'istituto].
- E in quale classe?
- Nella mia stessa classe. Sono io, e le dico che deve andare affanculo. Buona giornata".




mercoledì 11 maggio 2011

Fortuna dopo la depressione

Fausta Dumano 


Martedi, orologio sotto controllo in città arriva lui , AURELIO PICCA, a presentare l' ultima fatica letteraria e.....che fatica ''SE LA FORTUNA E' NOSTRA'' Un appuntamento da non perdere, messo nell' agenda da tempo. Il primo inciampo con AURELIO è stato in un laboratorio di scrittura creativa, un inciampo di quelli che ti segnano e ti legano. Aurelio è stato in questo periodo al centro dell' attenzione sulla stampa, per la sua decisione di autocandidarsi al premio strega,  in polemica con la sua casa editrice, LA RIZZOLI , che pur ritenendo il libro valido,   a causa degli strascichi del precedente anno ha deciso di non presentarsi .......IL libro ha ottenuto critiche positive da diversi autorevoli scrittori. La location dell' incontro è il piazzale antistante alla libreria UBIK, a cui va riconosciuto il merito di far sbarcare nella sonnolente città scrittori di qualità. Presentazione ''in intimità'' la definisce AURELIO tra le polveri sottili, il clacson, le frenate dei motorini e un microfono , che rema contro, nella scenografia un poster manichino della TAMARO, che AURELIO ama molto, avendo la TAMARO una sola grande qualità essere parente ad ITALO SVEVO, chissà che non sia proprio quel poster a remare contro il microfono....ma AURELIO, che è un grande affabulatore non si arrende. Conquista la platea con i ricordi di FROSINONE del suo anno di insegnamento, aiutato dalla sua collega GABRIELLA. Il bel professore che arriva dalla capitale con la sua fiammmante auto è rimasto nella leggenda non solo perchè all' epoca giovane e bello, ma anche per i suoi temi stravaganti AURELIO non pensava certamente di fare il prof. la sua gioventù si era addormentata, sembrava un monaco tibetano,ma gli studenti che sono la linfa vitale dell' ingranaggio l' hanno risvegliato. Con i ricordi si viaggia a 360 gradi nella produzione dello scrittore, arrivando così a parlare dell' ultimo libro , scritto con il sangue del suo corpo,il libro nato dopo la sua lunga depressione. Un libro che narra la storia generazionale da leggere tutto di un fiato e riscoprirsi. UN INNO ALLA VITA

Ricordando Giorgiana

Fabio Nobile



Domani alle 12.00 presso PONTE GARIBALDI... PIAZZA BELLI
12 maggio 2011. Trentaquattro anni dall’assassinio di Giorgiana Masi Mille fiori per Giorgiana Giorgiana Masi avrebbe oggi 53 anni. Invece ne ha sempre 19. Il 12 maggio 1977, su ponte Garibaldi, mentre manifestava nell'anniversario della vittoria del referendum sul divorzio, le squadre speciali del ministro degli Interni Cossiga spararono e la uccisero. Giorgiana era una studentessa del liceo Pasteur di Roma, una compagna del movimento e una femminista. Scendeva in piazza per i valori per cui tuttora lottano migliaia di giovani, di donne, di lavoratori. Il diritto alla scuola pubblica, a un lavoro non precario, a una società non omofoba né razzista, una società dove ci sia uguaglianza, solidarietà e giustizia sociale. Il prossimo 12 maggio manifesteremo nel ricordo di Giorgiana, in nome di quei valori per cui lei ha dato la vita. Chiamiamo tutti a partecipare con noi al presidio di ponte Garibaldi e all’iniziativa politico-culturale che si terrà in piazza Belli. I compagni e le compagne di Giorgiana. Venerdì 29 aprile alla Casa del Popolo di Trionfale (Via Andrea Doria), alle 17.30 riunione cittadina per organizzare le iniziative ........IN CONCERTO DOPO LE 18.30 ENRICO CAPUANO LUCA FAGGELLA DJ. BARO (COLLEDERFOMENTO) LUCCI(BROKENSPEAKERS) DJ FESTER TURCO SUPREMO SIMO UNAVANTALUNA DAJE PURE TE' (ONDA ROSSA ) CREMA ( ROME ZOO ) & YOHARA

Las Barricadas per i referendum

Cisco per la campagna referendaria del 12 giugno!


Referendum 12 giugno
Pubblicizziamo questi argomenti !!!!
Ai referendum di domenica 12 e lunedì 13 giugno VOTA SI PER DIRE NO!
1- Vota SI per dire NO AL NUCLEARE.
2 - Vota SI per dire NO ALLA PRIVATIZZAZIONE  DELL' ACQUA.
3 - Vota SI per dire NO AL LEGITTIMO IMPEDIMENTO.

RICORDATEVI CHE DOBBIAMO PUBBLICIZZARLO NOI IL REFERENDUM
perchè Berlusconi non farà passare gli spot ne in Rai ne in Mediaset.
Sapete perché ? Perché nel caso in cui riuscissimo a raggiungere il quorum lo scenario sarebbe drammatico per Berlusconi (ma ottimo per tutti i cittadini italiani):
1 - Se passa il SI per dire NO AL NUCLEARE, BERLUSCONI NON POTRA ' PIU ' FAR ARRICCHIRE I SUOI AMICI IMPRENDITORI CON I NOSTRI SOLDI E LA NOSTRA SALUTE.
2 - Se passa il SI per dire NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL\'ACQUA, BERLUSCONI NON POTRA\' FARE ARRICHIRE I SUOI AMICI IMPRENDITORI LUCRANDO SU UN BENE DI PRIMA NECESSITA '.
3 - Se passa il SI per dire NO AL LEGITTIMO IMPEDIMENTO, BERLUSCONI NON POTRA\' PIU\' DIRE CHE HA LA MAGGIORANZA DEGLI ELETTORI DALLA SUA PARTE E DOVREBBE DIMETTERSI.

b  Vi ricordiamo che il referendum passa se viene raggiunto il quorum.
E ' necessario che vadano a votare almeno 25 milioni di persone.

Secondo la strategia berlusconiana le cose andranno a finire così:
1 - I cittadini si informano attraverso la Tv;
2 - Le Tv appartengono a Berlusconi;
3 - Berlusconi (per i motivi sopra indicati) non vuole che il referendum passi;
4 - Quindi il referendum non sarà pubblicizzato in TV;
5 - Quindi i cittadini non sapranno nemmeno che ci sarà un referendum da votare il 12 giugno;
6 - Quindi i cittadini non andranno a votare il referendum;
7 - Quindi Berlusconi sarà contento, farà arricchire i suoi amici, si arricchirà, resterà al suo posto;
8 - Quindi i cittadini, continueranno a prenderla nel deretano.
Vuoi che le cose non vadano a finire cosi ?


Odori,sapori, colori...ma sorattutto ODORI DELLA SINISTRA

martedì 10 maggio 2011

Lo spot realizzato dal Comitato Referendario "2 Sì per l'Acqua Bene Comune" per i referendum del 12 e 13 giugno 2011 - www.referendumacqua.it

Ma vidi nu' poco a chissi!!!!! discussione sui referendum per l'acqua

   Otello Martini, Vito De Russis

Sentite cosa vanno in giro a dire costoro ...
Che ne pensate?

Otello._____________________________________________________________
Perché due NO degli Amici della Terra ai referendum sull’acqua

        Documento approvato dal Consiglio nazionale degli Amici della Terra
(Aprile 2011)

        http://www.amicidellaterra.it


        Il primo quesito: la “privatizzazione” recita:    «Volete Voi che sia abrogato l’art. 23-bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la  competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e finanza la
perequazione tributaria”, convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto  2008, n. 133, come modificato dall’art. 30, comma 26, della legge 23 luglio  2009, n. 99, recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione  delle imprese, nonché in materia di energia”, e dall’art. 15 del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea”, convertito, con modificazioni, in legge  20 novembre 2009, n. 166, nel testo risultante a seguito della sentenza n.
325 del 2010 della Corte costituzionale?»

        Nella sostanza si chiede di abrogare un lungo articolo sulle  modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza  economica, con cui la cosiddetta “privatizzazione” dell’acqua ha ben poco a  che fare. Infatti, lo stesso articolo ribadisce che, oltre all’acqua (che è  e resta un bene pubblico), anche tutti gli impianti di trattamento  (depuratori, fognature, tubazioni, impianti per rendere potabile l’acqua)
sono e restano pubblici.

        Dunque la legge riserva al settore pubblico la proprietà ed il  governo esclusivi delle risorse idriche. Resta la gestione che, afferma l’articolo,  può essere affidata anche a soggetti privati. Infatti i proprietari delle
reti, che sono e restano i Comuni, (aggregati negli ATO, Ambiti Territoriali  Ottimali) possono affidare, con gara ad evidenza pubblica, la gestione dei  servizi idrici (e solo dei servizi) a società private, miste
pubblico/private, o a società interamente pubbliche, se le condizioni del  territorio lo richiedano.

        Col referendum ci si propone di eliminare questa possibilità di  scelta e di tornare (o rimanere) obbligatoriamente alla gestione pubblica.  La risposta non può che essere NO


 Il secondo quesito “Determinazione della tariffa del servizio idrico  integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito.  Abrogazione parziale di norma” è falso fin dal titolo. Vediamo perché.

        Il testo del quesito referendario è :«Volete voi che sia abrogato il  comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto  Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”,
limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del  capitale investito"?

        Le sette parole che il quesito chiede di abrogare sono all’interno  di un comma molto più complesso, anche per la determinazione della tariffa,  che nella sua interezza suona così:

        “La tariffa costituisce il corrispettivo del servizio idrico  integrato ed è determinata tenendo conto della qualità della risorsa idrica  e del servizio fornito, delle opere e degli adeguamenti necessari,  dell'entità dei costi di gestione delle opere, dell'adeguatezza della  remunerazione del capitale investito e dei costi di gestione delle aree di  salvaguardia, nonché di una quota parte dei costi di funzionamento  dell'Autorità d'ambito, in modo che sia assicurata la copertura integrale  dei costi di investimento e di esercizio secondo il principio del recupero  dei costi e secondo il principio "chi inquina paga". Tutte le quote della  tariffa del servizio idrico integrato hanno natura di corrispettivo.”

        Dunque, la remunerazione del capitale investito non è che uno fra 10  criteri di cui tener conto nel definire il corrispettivo del servizio. A che  serve? Oggi, se l’ente locale vuole, può ricevere un prestito per investire  sulla risorsa acqua. Se venisse eliminato il criterio della remunerazione,  chi mai presterebbe del denaro? Quindi, anche in questo caso, la nostra  risposta è NO, non vogliamo abolire un articolo di puro buonsenso.

 I quesiti referendari sono demagogici ed inesatti fin dalla  formulazione ma sollevano comunque un problema serissimo

       Lo stato delle acque è uno dei migliori indicatori della salute  degli ecosistemi, e della capacità dell’uomo di saper vivere nel proprio  territorio senza comprometterlo. La diffusione dell’inquinamento e del  sovra sfruttamento di acque superficiali e sotterranee mettono in evidenza il  ritardo della politica ambientale del Paese, situazione che danneggia valori  ambientali, sociali ed economici fondamentali per la nostra vita. E’
inderogabile assicurare un uso corretto della risorsa idrica rendendo  sostenibili i prelievi a fini civili, agricoli e industriali, anche tramite  la diffusione delle tecnologie più efficienti nelle diverse tipologie di  consumo. E’ al contempo indispensabile che siano adottate tutte le misure, a  partire da quelle di carattere preventivo, nei processi di consumo e  produttivi, per finire con quelle per la depurazione alla fine del ciclo di  uso, in modo da garantire il recupero di un elevato stato di qualità delle  acque superficiali e sotterranee del Paese.

        Una quota rilevante delle acque utilizzate, prevalentemente per gli  usi civili ma anche per attività economiche, passa ed è regolato dal  cosiddetto ciclo integrato dei servizi idrici (captazione, adduzione,
potabilizzazione, distribuzione, fognatura e depurazione). Una buona parte  degli obiettivi di tutela ambientale delle acque dipende dagli investimenti  per colmare il deficit depurativo e per un efficace funzionamento del ciclo  integrato dei servizi idrici.

        In questo comparto degli usi delle acque sono indissolubilmente  connesse due dimensioni: quella di assicurare gli usi civili in termini di  servizio pubblico di carattere universale, che deve essere assicurato a
condizioni di equità; quella di conseguire gli obiettivi di tutela delle  acque e dei corpi idrici coinvolti dal ciclo integrato dei servizi idrici.

        La comunicazione che concerne i quesiti referendari ha banalizzato  due tifoserie e schieramenti opposti tra fan del privato e pasdaran del  pubblico. Nella realtà, la questione non si presenta in questi termini.

        L’Italia dell’acqua è un Paese a macchia di leopardo: abbiamo aree  dove vi è molta acqua e dove ve n’è poca, dove si depura e dove no, dove si  paga e dove non si paga o si elude. Tutto ciò avviene indipendentemente  dalla gestione pubblica o privata dei servizi. L’unico elemento comune è che
la continua modifica del quadro normativo nazionale e delle diverse Regioni,  negli ultimi anni, non ha fatto altro che complicare la situazione e l’organizzazione  delle società di gestione dei servizi idrici.

        Noi non pensiamo che l’ingresso dei privati nella gestione dei  servizi idrici, possa rappresentare l’unica soluzione ai problemi  strutturali dei diversi sistemi idrici italiani: il mercato non ha poteri  taumaturgici sui problemi articolati e complessi. Più che di gestione  pubblica, privata o mista, gli amministratori e i cittadini dovrebbero  riflettere sui criteri adatti a garantire la qualità, la sostenibilità  ambientale e l’equità dei servizi idrici integrati.

        E’ necessario riaffermare la validità dei cardini del processo di  riforma del settore dei servizi idrici, essenziale per raggiungere gli  obiettivi di tutela della acque, avviata nel nostro Paese con la legge Galli  nel 1994: gestione integrata del servizio ad un’adeguata scala territoriale  per consentire la copertura dei costi tramite tariffa.

        Si tratta di un criterio funzionale sia alle economie di scala che  alla dimensione ambientale del ciclo delle acque nei bacini idrografici.

        Anche la scelta della tariffa è una scelta di politica ambientale  ancor prima che economica: l’acqua è una risorsa preziosa che non deve mai  essere sprecata.

        Va espresso quindi un NO all’abrogazione proposta con i due quesiti  sulle norme in materia di servizi e pubblici e tariffa del servizio idrico.



        COSA PROPONIAMO
        Per superare lo stato di impasse che da anni ormai ha bloccato il
processo di riforma dei servizi idrici proponiamo:

          1.. di riaffermare la scelta della tariffa come strumento di
tutela ambientale (garantendo tramite interventi di sicurezza sociale l’accesso
al servizio da parte di fasce sociali in condizioni di difficoltà)
          2.. di completare il processo di affidamento del servizio in
ambiti territoriali funzionali, a gestori dotati di adeguate capacità
gestionali
          3.. di rafforzare la capacità di regolazione (indirizzo e
controllo) della pubblica amministrazione, a partire dai comuni degli ambiti
territoriali con un più forte ruolo delle Regioni e dello Stato, nei
confronti delle aziende affidatarie del servizio.
          4.. che venga istituita un’Autorità garante sull’Acqua, così come
ne abbiamo una sul gas, i servizi elettrici, la concorrenza. Un’autorità che
vigili su prezzi e qualità dei servizi contribuendo così al corretto uso e
alla tutela della risorsa acqua.

__________________________________________________________
Risponde, Vito De Russis


Fine anni sessanta del XX secolo. La vita sociale italiana era incasinata da  ricorrenti attentati e, nei luoghi di produzione e lavoro, da un aumento  della prepotenza dei padroni. L'autunno caldo del '69 (contemporanea
scadenza/ rinnovo di molti importanti contratti di lavoro) e la bomba di piazza  Fontana di Milano prepararono il terreno per la semina del nucleare.  Sbandierando questo tema "accontentarono" i sindacati istituzionali nel  riprendersi il "potere sindacale" attraverso la legge (300, 20 maggio 1970,  nota  come "Statuto dei lavoratori"). In quel casino/disorientamento viene  attivata la lotta contro il nucleare a Montalto di Castro (1971). Cosa  rispondevano quelli tipo gli odierni "Amici della Terra Italia onlus"? Che  il nucleare lo avrebbero messo nei giardini delle loro ville. Quale fu la  nostra risposta? Intensificammo e proseguimmo la lotta fino al 26 aprile 1986 (Cernobyl) per  ripartire immediatamente e più determinati fino alla chiusura dei 3  referendum contro il nucleare (8-9 novembre 1987, circa l'80% SI ed il resto  NO). L'acqua è un bene comune dell'umanità. Alcuni vogliono gestire questo  bene comune perchè è una fonte di ricchezza personale. Non si capisce perchè  se la gestione è privata questi ci guadagnano tanto;se non è privata, il  gestore pubblico ci rimette. Nel letame nascono i fiori, non nei diamanti. Gli "Amici della Terra Italia Onlus" hanno i loro amici.Noi dobbiamo intensificare la lotta.
Cordialmente.
Vito

________________________________________________
Ribatte Otello Martini



Caro Vito, sono perfettamente d'accordo!

E che dire poi di Bersani, che il 23 si Aprile scorso teorizzava NO ai  referendum sull'acqua?
A Bersani NON piace sapere, che la gente desidera esprimersi liberamente e democraticamente, a Bersani non piace lo strumento del Referendum ...

http://www.unita.it/italia/pd-no-al-referendum-sull-039-acqua-laquo-legge-con-un-milione-di-firma-raquo-1.36669

Cordialmente da Otello

Accerchiamo gli "ACCATTONI" di Confindustria

Luciano Granieri



I poteri forti sono assediati. Lo dimostra quanto è accaduto a Bergamo, dove i padroni si erano riuniti  sabato scorso a sparare cazzate. Dire che l’Italia ha bisogno di crescere e nello stesso tempo continuare a togliere soldi dalle tasche dei lavoratori  è una cazzata. O basta che a crescere siano i  conti in banca dei signori padroni a capo di multinazionali, grandi fruitori di capitali pubblici da giocarsi in borsa in barba ai lavoratori? O ancora si misura la crescita  in funzione dell’arricchimento di manager tagliatori di teste che si spartiscono cospicui  dividendi  e milionarie liquidazioni dopo aver fatto danni e continuare a fare danni da un’azienda all’altra?  I comunisti (Rifondazione Carc e Alternativa Comunista) del nord Italia  hanno detto. BASTA. HANNO MANIFESTATO PRESSO IL LUOGO  DOVE SI SVOLGEVA LA RIUNIONE DEGLI ACCATTONI. Ovviamente sono stati tenuti a debita a distanza dalle forze dell’ordine perché è da delinquenti  disturbare Marcegaglia e soci mentre studiano altre ricette...”purga”  ai danni dei lavoratori. Signori i VERI DELINQUENTI STAVANO DENTRO , si sono permessi di applaudire   Harald Espenhahn,l’amministratore delegato di Thyssenkrupp Italia condannato a 16 anni e mezzo per la morte dei sette operai nell’acciaieria di Torino nel dicembre 2007. Il cinismo capitalista non ha più limiti. E’ ora che si esiga una società senza senza questi loschi figuri.  Bene hanno fatto i compagni del nord a protestare. 




Foto: Mapi Trevisani
Musica "Il tempo della crisi" Modena City Ramblers
Editing: Luc Girello

La festa della ricotta

Luciano Granieri


IL 9 MAGGIO 1978 Peppino Impastato veniva trucidato dagli scagnozzi di Tano Badalamenti “Tano seduto”. Anche se con un giorno di ritardo noi di Aut non potevamo non ricordare Peppino. Indegnamente usiamo il nome della sua Radio “aut” che stava per “Autonomia operaia” . Di Radio Aut cerchiamo di prendere l’ironia, e la fermezza nel denunciare gli abusi sul territorio e l’illegalità, nelle due sue forme : l’illegalità illegale e la illegalità legale. Quest’ultima è quella più pericolosa perché contempla il sottomettersi DELLA LEGGE a pratiche MAFIOSE.  La compravendita di deputati, lo scudo fiscale, il tentativo di scippare al voto del popolo sovrano i quesiti referendari, la legge elettorale “porcata”. Questi sono solo alcuni esempi di illegalità legalizzata. Cerchiamo di redigere il nostro blog “CON LE IDEE E IL CORAGGIO DI PEPPINO  anche se   indubbiamente ci manca molto del suo coraggio  . Tante sono le parole che si spendono e si sono spese per ricordare Peppino. Noi in questo triste 10 maggio 2011 preferiamo non aggiungere altri discorsi , volgiamo   ricordarlo  in una delle sue trasmissioni. Non c’è miglior modo di celebrare  Peppino, riascoltando proprio Peppino. Dunque mettiamoci comodi e ascoltiamoci da Radio Aut del 21 aprile 1978 la trasmissione “Onda Pazza” titolo della puntata  “LA FESTA DELLA RICOTTA”La  registrazione è un piccolo capolavoro artistico. Organizzammo questa trasmissione portando in studio pane, olive e un litro di vino-ricorda  Salvo Vitale amico di Peppino - alla fine Peppino  risentì la registrazione per ben tre volte, divertendosi moltissimo”. La festa è ricostruita con molta fantasia e con adeguati brani musicali. La parte iniziale ripropone le fasi della festa, dalla mungitura, alla bollitura, alla distribuzione gratuita della ricotta. Si passano in rassegna tutti gli esemplari più in vista di Mafiopoli e come al solito la figura  e il prestigio di don Tano escono polverizzati.”

Nelle clip che seguono abbiamo diviso in tre parti la trasmissione. Ponete attenzione alle parole più che alle foto. 







lunedì 9 maggio 2011

Sindrome da "PORACCISMO"

Luciano Granieri


Lazio fans with a swastika flag.
Il "poraccismo" è una brutta malattia. Provoca rosicamento, rodimento di fegato. Chi è affetto da poraccismo nasconde la sua inferiorità straparlando e commettendo azioni inconsulte . Il virus, secondo uno studio storico epidemiologico risale all’epoca del fascismo. Infatti il  regime parteggiava per la Lazio, anche se la Roma era nata nel ' 27. Erano  per la Lazio, i figli di Mussolini, il console generale della Milizia Vaccaro che era anche presidente del Coni. Come è noto sia il duce che i suoi eredi, straparlavano e commettevano azioni inconsulte. Purtroppo, a parte alcune eccezioni, il virus del poraccismo  dal ventennio si è diffuso ai giorni nostri contagiando  tutti i "lazziali". Oltre ai tifosi il poraccismo coglie inevitabilmete i giocatori "lazziali". Il giocatore" lazziale" Mauro Matias Zarate, qualche tempo fa riferendosi al capitano della Roma  Francesco Totti disse:”  Totti è finito, parla molto ma è già finito”.  E’ del tutto evidente che questa frase è tipica di un soggetto affetto da grave sindrome di poraccismo. Esami clinici effettuati nel corso delle partite di Roma e Lazzio  contro l’Udinese dimostrano senza ombra di dubbio la differenza fra il PORACCIO Zarate e il CAPITANO  Totti. Le condizioni per l’esperimento sono le stesse. Luogo: Udine, portiere Andanovich della locale squadra dell’Udinese. Oggetto dell’esperimento “ER CUCCHIAIO” . Il video dimostra senza alcuna ombra di dubbio la differenza fra il PORACCIO e IL CAPITANO.
Buona Visione.