Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 22 agosto 2011

Riconoscimento al Partigiano Nicandro Ernesto Conte

Giovanni Morsillo                                                                                                                            
 (Presidente Provinciale ANPI)



Frosinone, 22/08/2011

                                                                                           Al Sindaco di Cassino
                                               
                                                                                       Ai Consiglieri comunali di Cassino  
                                                                                                         

           All’ANPI Regionale del Lazio                     

All’ANPI Nazionale

A Patria Indipendente

Alle persone in indirizzo

via e-mail


In merito alla nota questione del Partigiano combattente NICANDRO ERNESTO CONTE, la cui storia eroica è stata per oltre sessant’anni volutamente rimossa da tutte le Autorità che avrebbero invece avuto il compito peraltro nobilitante non solo di renderla nota, ma di additarla ad esempio di patriottismo e di abnegazione, l’ANPI di Frosinone ringrazia il Sindaco di Cassino ed alcuni Consiglieri ed Assessori che si sono da tempo mostrati interessati e disponibili a trattare il caso per porre rimedio a questa inaccettabile situazione.

Il caso è stato oggetto di ricerche e dibattimenti che hanno permesso di raccogliere, anche grazie alla documentazione in possesso della famiglia di Nicandro Conte, informazioni e prove della sua partecipazione a tutti gli effetti alla Lotta di Liberazione del nostro Paese, dalla scelta partigiana (era ufficiale del Regio Esercito e non volle passare al servizio degli occupanti nazisti, scegliendo la via della montagna) fino alla cattura da parte nazista ed alla prigionia durante la quale fu sottoposto ad atroci torture ed ingiurie terribili prima di essere fucilato.

Alla colpevole “dimenticanza” riservata al nostro eroico concittadino, per colmo di ignominia fa contraltare la altrettanto vergognosa mole di onoreficenze riservate al fratello di lui, fascista repubblichino morto in Spagna dove era corso in aiuto di Francisco Franco. A costui è stata addirittura intitolata una scuola media che ancora porta il suo nome.

L’ANPI di Frosinone ha apprezzato la passione con cui molti hanno posto attenzione alla questione, citando Nicandro Conte in diverse sedi di dibattito e di riflesisone, studiandone la storia, ricercando notizie e documenti che lo riguardassero, sollecitando le Istituzioni della Repubblica a rendere merito e soprattutto giustizia ad uno dei suoi figli migliori. Citiamo per tutti l’assiduo lavoro svolto dai ragazzi dell’Associazione Peppino Impastato di Cassino e la lettera inviata alla rivista dell’ANPI Patria Indipendente - e pubblicata sul numero di Maggio - dal dott. De Napoli, Presidente dell’Istituto Labriola di Cassino, che ricostruisce in modo preciso e chiaro la vicenda di Conte e del suo “strano” trattamento.

L’ANPI provinciale di Frosinone si rivolge pertanto con un appello al Sindaco di Cassino, alla Giunta, al Consiglio comunale per ottenere per la memoria di Nicandro Conte, combattente per la libertà d’Italia, il giusto riconoscimento, attraverso l’intitolazione di un luogo pubblico significativo della Città Medaglia d’Oro, a questo suo degno ed eroico figlio.

L’ANPI rivolge al Consigliere Igor Fonte, che ha mostrato grande interesse alla vicenda occupandosene per lungo tempo in prima persona e collaborando sempre con l’ANPI per il suo giusto epilogo, di sostenere nelle sedi opportune tale appello, e di operare in stretta relazione, ciscuno per i suoi ruoli, con l’ANPI e le altre associazioni o singoli cittadini che hanno a cuore la dignità del Paese e di coloro che lo hanno liberato dalla morsa nazifascista.


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