Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 30 novembre 2010

Impara l'arte

di Luciano Granieri



Come più volte abbiamo sostenuto, la partecipazione è il sale della democrazia. Nella marasma odierno partecipare non è andare a votare, questo  esercizio  dovrebbe essere l’atto più alto della democrazia ma nelle condizioni attuali è una presa in giro, uno sfregio per la democrazia stessa. Dunque partecipazione significa andare in piazza per rivendicare i propri diritti. La manifestazione che documentiamo  è stata organizzate in pochi giorni dall’Italia dei Valori, Il Circolo Spartacus di Rifondazione Comunista  di Frosinone e i Cobas per protestare contro i tagli all’istruzione, in generale, ma in particolare contro il piano di riorganizzazione scolastica deciso dall’assessore provinciale all’istruzione  Gianluca Quadrini. Nell’ottica di tagliare dirigenti scolastici, il piano deve riunire  più istituti sotto la stessa direzione, la bella trovata dell’assessore è stata quella di accorpare  le scuole  non per affinità di percorso didattico, ma per contiguità urbanistica, così il Liceo Artistico di Frosinone, si è trovato agganciato all’istituto professionale IPSIA, che con l’arte non c’entra nulla ma risiede nello stesso edificio. Inoltre questa decisione risulta non in linea con i dettami della riforma Gelmini che prevede l’unione fra licei, l’unione fra istituti professionali, insomma l’unione fra istituti che hanno il medesimo indirizzo didattico. Quindi  per DIRE NO ai tagli e alle decisioni cervellotiche prese di conseguenza dall’Assessore Quadrini, studenti, personale ATA, insegnanti, genitori, movimenti e singoli cittadini si sono dati appuntamento lunedì 29 novembre in piazza San Tommaso D’Aquino a Frosinone e da qui,  sfilando per le vie della città  hanno raggiunto  P.zza Gramsci, sede del Palazzo della Provincia, per cercare di ottenere un colloquio con l’assessore e per portare fisicamente l’arte davanti alla sede del Consiglio Provinciale. Infatti la particolarità di questo corteo è stata che i ragazzi dell’Artistico, hanno preparato dei cartelli con scritte, disegni, dipinti, vere opere d’arte, da consegnare agli amministratori provinciali, cosa evidentemente non gradita. Senza perdersi d’animo gli studenti hanno posto le loro opere ai piedi del Palazzo della Provincia per lasciare comunque un messaggio  indelebile  all’assessore Quadrini e al presidente Iannarilli entrambi “NON PERVENUTI”.  L’immagine di queste opere deposte davanti alle forze dell’ordine che presidiavano le porte del Palazzo provinciale è molto significativa. Mostra come gli amministratori provinciali siano talmente allergici all’arte e alla cultura da porre le forze dell’ordine ad impedirne l’ingresso all’interno dell loro edificio di potere. Questo Governo a tutti i livelli E’ REFRATTARIO ALLA CULTURA E ALL’ISTRUZIONE , non le capisce, le considera un pericolo per la salvaguardia dei propri privilegi e dunque le lascia fuori, oltre che dal proprio opportunistico fortino, anche dalla vita degli Italiani. La cultura è bene di pochi e deve essere assoggettata all’ignoranza di chi governa.  Per contrastare  e denunciare tutto questo eravamo in piazza.  I protagonisti della manifestazione sono stati Giuseppina Bonaviri, dell’Italia dei Valori, e Daniele De Bartolo COBAS, hanno invece  viaggiato con noi , Beppe Sacco, segretario provinciale di Rifondazione Comunista, Andrea Cristofaro, segretario del “Circolo Spartacus” di Rifondazione Comunista Frosinone, Francesco Smania, consigliere comunale della lista “La Sinistra” e la redattrice di Aut, nonché organizzatrice, assieme ai movimenti già citati, della manifestazione. Il corteo di lunedì, anche per le modalità con cui si è svolto, ha costituito un esempio di vera partecipazione democratica. L’Istruzione e l’arte FISICAMENTE rivendicavano il proprio diritto di esistere e di non essere tagliati in nome di una razionalizzazione economica che prevede lo smantellamento della scuola pubblica, libera e accessibile a tutti e il rafforzamento della scuola privata, formatrice dei tiranni del futuro.





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