Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 11 novembre 2010

Usb, E' NATA L’AREA CLASSISTA"UNIRE LE LOTTE"

da Patrizia Cammarata  Dipartimento sindacale Pdac; Usb, Rsu Comune di Vicenza



L’assemblea del 31 ottobre a RomaC’erano anche  compagne e compagni del PdAC, attivisti in Usb (Unione sindacale di base), all’assemblea che si è svolta a Roma il 31 ottobre scorso, assemblea organizzata dagli iscritti che al congresso fondativo avevano condiviso il documento: "Contributo per la battaglia per il sindacato di classe".
L’assemblea è stata di notevole importanza per tutti coloro i quali, e quindi principalmente per chi si dichiara comunista, abbiano a cuore gli interessi dei lavoratori e siano consapevoli della necessità di uno strumento sindacale adeguato per difendere tali interessi. Con gli altri compagni abbiamo condiviso, in quella giornata, la consapevolezza dell’importanza di Usb come strumento per la costruzione del sindacato di classe, un sindacato che possa offrirsi, per i lavoratori, quale alternativa ai sindacati confederali e filopadronali. Usb avrebbe  le potenzialità per diventare strumento di aggregazione di tutto il sindacalismo di base e conflittuale.
L’assemblea, però, ha evidenziato in Usb gravi carenze e ritardi su questioni essenziali e ha ritenuto per questo indispensabile la costituzione di un'area programmatica interna a Usb, area che è stata chiamata “ Unire le lotte- area classista Usb”.
Erano presenti (pagando di tasca propria viaggio e affitto della sala), circa 50 attivisti sindacali in rappresentanza di diverse realtà. C’erano rappresentanti di Usb di Latina con una rappresentanza del Comitato Operai Contro l'Amianto, Usb Scuola Emilia Romagna (Bologna, Reggio Emilia, Modena), Usb Bergamo (attiva nelle Rete Operaia della Val Seriana), Usb Cremona (tra cui una delegazione operaia dello stabilimento Marcegaglia), rappresentanti Usb del Pubblico impiego di Vicenza e provincia, Usb Beni Culturali di Firenze, attivisti Usb della Puglia e dei coordinamenti dei precari in lotta contro i tagli della giunta Vendola, e diverse altre realtà da un po' tutte le regioni. All'assemblea hanno portato il loro saluto il Comitato Immigrati in Italia, un rappresentante del S.I. Cobas, collettivi studenteschi e alcune realtà politiche e sindacali interessate alla costruzione di una reale opposizione alle politiche padronali del centrodestra e del centrosinistra borghesi.
Il dibattito è stato vivace e interessante, ogni scelta è stata discussa e posta ai voti.
I motivi che hanno spinto diversi compagni e compagne alla costruzione di questa iniziativa sono stati esplicitati in un documento dal titolo: “La battaglia per il sindacato di classe-piattaforma per la costruzione di un'area classista in Usb”, leggibile sul sito dell'area sindacale: www.sindacatodiclasse.org
Se è vero, come crediamo, che la crisi economica sarà lunga e devastante è quindi assolutamente necessario che i lavoratori si uniscano per difendersi dall’attacco che le classi dominanti stanno sferrando in modo sempre più determinato.
 
I lavoratori continuamente traditi dalle burocrazie sindacaliIn numerosi Paesi i lavoratori si sono mobilitati e la lotta di classe ha già raggiunto livelli importanti, anche riuscendo a strappare concreti risultati come in Sudafrica dove è stato organizzato, nonostante le norme antisciopero, uno sciopero prolungato di tre settimane del pubblico impiego che è riuscito, nell'unità di lotta con molti settori del privato, ad ottenere il ritiro dei tagli e cospicui aumenti salariali.
Se in Italia, nonostante i licenziamenti di massa e la pesantezza dell'attacco padronale e governativo nei confronti dei lavoratori pubblici e privati, il conflitto non ha ancora raggiunto la radicalità di altri Paesi, è soprattutto a causa delle direzioni burocratiche dei principali sindacati.
Le preoccupazioni principali dei sindacati concertativi sono quelle di salvare il capitalismo, l’interesse padronale o la stabilità dei vari governi amici, anche se a danno dei lavoratori. La Cgil ha recitato un’opposizione di facciata (in realtà recependo e firmando la revisione degli assetti contrattuali in quasi tutti i comparti) e ha risposto all'attacco padronale con una riduzione delle mobilitazioni chiamando alla lotta con la solita routine di scioperi puramente dimostrativi, mai protratti al di là di una o mezza giornata di astensione dal lavoro, in giorni diversi per le diverse categorie. “Sciopericchi” che ottengono il solo risultato di svuotare ulteriormente le tasche ai lavoratori ed aumentare la loro frustrazione. Mobilitazioni che vengono utilizzate dalla direzione Cgil solo in funzione di riconquistare un ruolo egemone al tavolo della concertazione. Dopo Epifani che si è fatto garante, davanti agli occhi di Confindustria, della pace sociale, ora la nuova segretaria, Susanna Camusso, cerca un nuovo idillio con Cisl e Uil, non vuole sentir parlare di sciopero generale e, davanti alla disperazione delle lotte e delle richieste degli immigrati, nonostante il suo ruolo di segretaria della più grande organizzazione dei lavoratori in Italia, si limita a fare “appello al Ministro dell’Interno Maroni affinché i migranti sulla gru ( a Brescia n.d.r) siano ascoltati”.
Ma anche la direzione della Fiom, che pure a Pomigliano si è pronunciata per il no, sta facendo di tutto per procrastinare ed evitare l'esplosione del conflitto, limitandosi a ricordare alla Camusso che ci vorrebbe uno sciopero generale. Peraltro la stessa grande manifestazione del 16 ottobre, dove la piazza ha invocato lo sciopero generale, ha avuto un carattere meramente dimostrativo e non ha portato per questo a nessuna retromarcia da parte di governo e padronato (infatti il governo qualche giorno dopo ha dato il via libera al "Collegato Lavoro", che smantella definitivamente i diritti acquisiti dai lavoratori con le lotte degli anni Sessanta e Settanta).
Il sindacalismo di base, però, non riesce a porsi, nonostante tutti i gravi tradimenti degli altri sindacati, come un’alternativa credibile agli occhi della maggioranza dei lavoratori e anche per questo motivo risulta incomprensibile, ai fini del radicamento di Usb, l’indicazione del suo gruppo dirigente di non partecipare alle manifestazioni indette da altre sigle. Chi ha dato vita all’area classista pensa, invece, che la presenza degli attivisti Usb, a fianco degli altri lavoratori in lotta, è importante sia per incoraggiare l’unità dei lavoratori sia per contattare i lavoratori presenti alle mobilitazioni e criticare apertamente l'operato dei dirigenti traditori e collaborazionisti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, indicando un'altra strada.
Durante l’assemblea del 31 ottobre è stato sottolineato come la decisione da parte dell'attuale direzione di Usb di non impegnare il sindacato nella partecipazione alla manifestazione del 16 ottobre ha di fatto privato Usb della possibilità di interloquire con le migliaia di lavoratori in piazza, in una giornata di lotta.
Non è accettabile che l’unità delle lotte dei lavoratori, unità indispensabile e invocata dalla base, venga disattesa da atteggiamenti settari del gruppo dirigente. La frase “Usb non rincorre nessuno”, usata come risposta alla richiesta di partecipare alle mobilitazione dei lavoratori o precari della scuola, agli scioperi organizzati da lavoratori immigrati, alle manifestazioni che vedono in piazza migliaia di operai metalmeccanici sui quali il padronato sta facendo cadere la sua scure di sfruttamento e violenza, non è una frase che può essere accettata dopo tanti anni spesi per la costruzione di un sindacato che possa offrire una reale alternativa ai lavoratori.
Non si tratta di difendere l’originalità di un marchio aziendale, né si tratta di sventolare una bandiera ad uso e consumo di un gruppo ristretto di dirigenti ma si tratta di difendere e ampliare un percorso di lotta e una storia sindacale che si è offerta, grazie al quotidiano e generoso lavoro militante di tanti attivisti di base, come una piccola ma determinata luce nella notte buia dei sindacati concertativi.
Ed è grave che, in questo autunno di crisi e di guerra sociale che governo e padronato stanno mettendo in campo contro i lavoratori, i dirigenti Usb, come i gruppi dirigenti degli altri sindacati di base, non abbiano ancora, almeno fino ad oggi, indicato una data per lo sciopero generale di tutte le categorie. Finora gli argomenti principali che hanno occupato l’agenda del nuovo soggetto sindacale sono state le manifestazioni locali e regionali, oppure nella giornata di sabato, le raccolta firme, le proposte di legge di iniziativa popolare, i caaf…
 
Sciopero generale e sindacato di classeL’importanza dello sciopero, soprattutto di quello generale, è dirompente per il successo delle lotte e affinché la coscienza dei lavoratori avanzi.
Noi siamo consapevoli, come diceva un grande rivoluzionario, del fatto che gli scioperi “incutono sempre terrore ai capitalisti perché incominciano a scuotere il loro dominio” e “ogni sciopero ricorda ai capitalisti che i veri padroni non sono loro, ma gli operai, i quali proclamano a voce sempre più alta i loro diritti. Ogni sciopero ricorda ai lavoratori che la loro situazione non è disperata, che essi non sono soli” e “dietro ad ogni sciopero è appostata l’idea di rivoluzione”.
Manca, nel nostro Paese, un grande sindacato di classe. Manca un sindacato combattente, in grado di difendere i lavoratori dagli attacchi padronali e capace di favorire, sul terreno sindacale, un percorso di lotte ad oltranza che rovesci gli attuali rapporti di forza tra le classi.
Usb potrebbe contribuire a riempire questo vuoto ma per farlo è necessario che interloquisca con i settori avanzati presenti in tutti i sindacati, che lavori a superare le barriere settarie che mantengono frantumato lo stesso sindacalismo di base, per raggiungere finalmente l’unione invocata dalla base e che aveva portato anche ad alti momenti di mobilitazione, come lo sciopero generale del 17 ottobre 2008 e le partecipatissime assemblee del "patto di base". Lo può fare mettendosi al fianco di tutti i lavoratori in lotta, appartenenti a qualunque sigla sindacale, e proponendosi come strumento alternativo e reale di difesa degli interessi di classe.
“Unire le lotte-area classista Usb” avrà il compito, all’interno del sindacato, di indicare quotidianamente questo obiettivo, e di lavorare per il suo raggiungimento, coinvolgendo il maggior numero possibile di attivisti. 
Alternativa Comunista, come è noto, è impegnata nella battaglia strategica per il sindacato di classe sia nel sindacalismo di base che nella sinistra Cgil. Per quanto ci riguarda, come attivisti che stanno costruendo Usb e il suo radicamento nei luoghi di lavoro, perseguiremo questo obiettivo impegnandoci nello sviluppo dell'area classista "Unire le lotte". 
 
 
 

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