Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 9 novembre 2010

Storie di extracomunitaria follia, Claudileia Lemes Dias.

di Fausta Dumano.


Venerdì pomeriggio la location è Ithaca, blocco notes, la redattrice di Aut raccoglie le sensazioni e le emozioni dell’incontro con  Claudileia Lemes Dias “Storie di extracomunitaria follia”. Non è la prima volta che mi inciampo in Claudileia, la prima volta è stata nel 2007 in occasione del concorso letterario “Lingua Madre” , lei ha partecipato alla sezione donne migranti, io a quella delle italiane che narrano di una donna migrante. Poi nel 2010 a Ceccano la cooperativa Gaia ha organizzato un concorso “Emozioni” lei era la madrina e io la giuria. Non c’è due senza tre, l’occasione offerta dalla presentazione del suo libro “storie di extracomunitaria follia” un libro che richiama nel titolo Bukowski, di cui è innamorata, un libro che affronta a 360 gradi l’immigrazione nei suoi aspetti. Un caleidoscopio sulla vita che mette a fuoco esistenze diverse di protagonisti, uniche, ma legate da un filo invisibile, il filo della separazione della terra, dagli affetti. Un’umanità sfruttata, respinta, macchiata da luoghi comuni, ma anche l’esplosione di colori, odori, sapori nuoci che invadono le strade di Roma. Una città che diventa protagonista che Claudileia sebbene dottoranda di ricerca del Sistema Giuridico alla “Sapienza” ha scoperto nei suoi meandri volantinando davanti  ai supermercati. Claudileia in Brasile è crescita con le immagini della Roma di cartapesta e del cinema, della musica di Peppino di Capri , quella dei best selleres. Ha scoperto una Roma dove si aggirano servi neri, che parlano romanesco, comprano cose da Ikea, vengono venduti come schiavi e poi “grattuguati” dai bianchi ricchi cannibali “Matusalem l’ultimo africano” . La Roma dove anziane signore sono atterrite dall’invasione di extracomunitari coma la signora Livia incontrano “draghi” cinesi autentici che entrano dalla finestra in cucina  e diventano “amici” . E nel suo narrare ribalta lo stereotipo del brasiliano travestito, protetto dall’angelo custode. Un libro che racconta le contraddizioni profonde  e i traumi che provengono da un  passato “mai troppo remoto” dove è forte il desiderio di arrivare anche  non sapendo nulla della lingua italiana, attirati dalle belle parole, eleganti e da una sola SPEREQUAZIONE..... morire innocenti nelle “acque internazionali”. Un libro impegnato con la lettera al dittatore, un libro dove i bambini scoprono  nell’isola F.P.S. 257 (Fattore Protezione Solare 257) che Gandhi con la sua filosofia non è sempre applicabile  e l’eccesso di sole provoca danni irreparabili nel cervello .
Un libro costruito da racconti, poesie e teatro. Un intreccio di personaggi Oceania, Amina etc.... Un libro che nel leggerlo gli occhi si riempiono di lacrime amare come quelli di Amina “ il cuore si divide in due”  da una parte lei trasudava amore e dall’altra anche.
Attualmente Claudileia è diventata socia di una casa editrice che pubblica testi di immigrati, ma anche testi di emigrati italiani  che vivendo all’estero non scrivono più in italiano, di emigranti della terza generazione che vengono tradotti in Italiano.  Claudileia Lemes Dias è un vulcano di iniziative, un cantiere sempre in movimento. Un venerdì particolare quello dentro da Ithaca proprio nel cuore degli invisibili migranti.... che percepisci nell’aria dai suoni, dai colori e dagli odori.

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