mercoledì 8 giugno 2011

Appello al Presidente Giorgio Napolitano

 Rete Romana di solidarietà con il Popolo Palestinese




Le manifestiamo la nostra più viva indignazione, il nostro dolore ed  insieme  la nostra grandissima preoccupazione per l’ennesimo eccidio che l’esercito israeliano (ad ora 23 morti ed oltre 300 feriti)  ha ieri compiuto per espresso ordine del governo di Tel Aviv,  sparando ad altezza d’uomo contro cittadini palestinesi che, disarmati, manifestavano dinnanzi alla linea di demarcazione con la Siria,  fissata a seguito della guerra dei sei giorni del 1967 sulle alture del Golan,  che da allora Israele considera arbitrariamente come  linea di  confine. 
Israele non può continuare ad  invocare   ragioni di sicurezza per   infrangere sistematicamente il diritto internazionale, le risoluzioni dell’ONU, la Carta dei Diritti dell’Uomo, la Convenzione dei Diritti del Fanciullo, per   disconoscere e conculcare i diritti del Popolo Palestinese. La sicurezza di Israele può essere solo frutto di una pace giusta che  assicuri libertà e dignità anche ai palestinesi, cioè di un’azione politica che Israele invece rifiuta  e in vari modi  boicotta, perché intende espellere i palestinesi dalla loro terra ed instaurare, come esplicitamente dichiarato,  uno stato ebraico. Come la democrazia sarebbe pienamente realizzabile in uno stato confessionale è per altro tutto da dimostrare.
Neppure la comunità internazionale  ed in essa l’Italia   possono continuare ad ignorare i misfatti di Israele, che si configurano inequivocabilmente come crimini contro l’umanità e continuare ad accordare al governo israeliano un’impunità di fatto. 

Lei Signor Presidente è  custode della nostra Costituzione che è certamente tra le migliori del mondo perché configura la  democrazia  non  come semplice  sistema elettorale  ma come  un metodo di giustizia e di rispetto verso ognuno, come un sistema che non esclude e schiaccia  alcuno ma riconosce il diritto di tutti e di ciascuno. Proprio in ragione di questa concezione alta della democrazia sancita nella Carta Fondativi della Repubblica, l’Italia  ha il dovere di intervenire con fermezza per richiamare il governo israeliano al rispetto del Diritto e  sospingerlo ad accettare di collaborare  con  lealtà alla costruzione di una pace giusta.

Noi confidiamo fortemente, Signor Presidente, che Ella voglia ispirare e sollecitare una siffatta azione da parte dell’Italia.

E’ urgente intraprenderla senza indugi, Signor Presidente, perché entro fine mese, promossa da una coalizione internazionale, la Freedom Flotilla 2  farà rotta verso Gaza. Sarebbe inaccettabile che l’inerzia di stati che si fanno vanto della propria democrazie non impedisse al governo israeliano di compiere un ennesimo eccidio.

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