mercoledì 8 giugno 2011

Se la mente è catturata dall'improvvisazione

Silvana Porcu

"Se due persone di lingue diverse si trovano nella stessa stanza  è probabile che passi del tempo prima che riescano a comunicare . Ma se sono due musicisti , e magari due jazzisti, basta qualche istante." Parola di Pat Metheny che, con la sua chitarra , ha fatto molto più che intrecciare generi e stili. Ha costruito un mondo sonoro. "Dopo anni che si suona insieme - ha detto- non serve neanche parlarsi: sappiamo in che direzione sta andando il discorso musicale dell'altro e lo assecondiamo". A pensarci bene non sembra strano trovare un nome come il suo a New York fra i protagonisti del World Science Festival, l'evento che con 50 incontri in 5 giorni ha analizzato al microscopio molti aspetti della vita quotidiana. La conferenza "Music and the Spark of Spontaneity" aveva l'ambizioso obbiettivo di raccontare cosa succede nella mente di un musicista durante l'improvvisazione. Insieme a Mtheny  c'erano i maggiori esperti del rapporto  fra  musica e cervello: su tutti, CHARLES LIMB,  musicista e ricercatore della John Hopkins School of Medicine. Come accade nel linguaggio gli automatismi si sviluppano con il tempo: la consapevolezza di un improvvisatore viene da anni di pratica, studio e ascolto. Anche dopo centinaia di concerto, la sfida dell'assolo non smette di essere intregante per Metheney. L'apprensione prima del live passa in fretta : "Appena sono sul palco smetto di pensarci . Se ci si preoccupa per tutto si resta paralizzati . So di poter contare sul fatto che in qualche modo la fuori succederà qualcosa". Questa sorta di salto nel vuoto contiene una dose di magia direttamente proprzionale alla fatica fatta per arrivarci "C'è molta mitologia attorno al jazz", ha precisato Metheney , sottolineando che alcuni grandi padri del jazz "suonavano anche sei set per serata". Questo aveva permesso loro di costruire un linguaggio articolato "e avere una riserva di materiale. Ci sono artisti capaci di suonare per ore senza esaurire le cose da dire". Sono le buone idee  a fare la differenza: si può comunicare molto con poche note per poi arricchire il discorso con infiniti dettagli: Metheney ha imbracciato la chitarra e, accompagnato dal contrabbasso di Larry Grenadier ha cominciato un assolo usando soltanto un dito su una sola corda. A poco a poco la linea si è colorata e le sfumature si sono fatte più complesse fino a mettere in luce quello stile che lo ha reso grande . "Credo che il jazz sia un dono del mondo -ha concluso poi - , non lo vedo più come una destinazione, ma come un processo". Per ridurre questo processo a singola attività , la comunità scientifica fa esperimento come quelli di Charles Limb che, armato di tastiera, si è sottoposto a una risonanza magnetica, improvvisando semplici linee mentre la macchina registrava quello che avveniva nella sua testa . Uno studio ripetuto  con cantanti hip hop , prima con testi  imparati a memoria, e poi con sessioni di freestyle. Quello che si perde è molto, ha ammesso Limb , perchè si fa a pezzetti una forma d'arte. Eppure grazie a questo studi si può scoprire qualcosa sull'attività cerebrale. In fondo, il mistero dell'improvvisazione, che unisce creativtà, tecnica e nei casi fortunati anche un pizzico di genio, nasce da uno dei paradossi della mane umana, portata a preferire la ripetizione e le melodie note, eppure costantemente attratta dal nuovo e dalla sorpresa, a patto di avere un bagaglio sonoro comune per decodificare il materiale sconosciuto . Si parla spesso della musica come linguaggio universale, ma sono n molti a pensarla  diversamente . Ad esempio un'icona della voce come Bobby McFerrin, già ospite del festival  nel 2009 e nei giorni scorsi a New York per alcune performance. La rivelazione è arrivata da uno dei suoi partner artistici, il violoncellista  Yo-Yo Ma, andato in Botswana per studiare i canti locali. Aveva fissato ora e luogo per suonare con una tribù "ma nessuno di loro ha - raccontato McFerrin - capiva perchè occorresse aspettare per fare musica insieme. E perchè andare in un posto diverso da dove si è?  La musica per loro è sempre ora e qui. Per noi la performance è la parte più importante della giornata, per loro è la parte integrante della giornata"

Per avere un'idea di quello che significa comunicare con la musica e con l'improvvisazione, riproponiamo i video di Solar . Dialogano fra loro dispensando momenti di grande musica:
Pat Metheney: Chitarra
Herbie Hancock: Pianoforte
Deve Holland: Contrabbasso
Jack De Johnette: Batteria:
BUON DIALOGO
Luciano Granieri.






Per i chitarristi che volessero scoprire qualche segreto del buon Pat consigliamo il video che segue del nostro amico
Morten Farestrand

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